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Autore: sorellina    18/03/2006    1 recensioni
spero che vi piaccia... questa e una storia inventata da una persona speciale e io voglio farvela leggere
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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L’amore e la tristezza…

L’amore e la tristezza…

Quella giornata di sole, nemmeno una nuvola nel cielo. Solo il blu infinito con al centro un grosso pallone giallo. Era il primo giorno di scuola di Marta, aveva i cancri al pancia, stava contorta perché da lì sarebbero incominciate le prime lezioni e da lì si doveva rimettere a studiare. Non voleva alzarsi, anche se sapeva che fra pochi minuti sarebbe venuta la mamma per svegliarla. Lei faceva il 4° superiore e ancora era single. Tutte le sue amiche partendo da Giusy, Angelina , Sabrina e Maria Carla avevano un fidanzato o un ragazzo. Mentre stava pensando a un tratto senti la mamma in lontananza che diceva - Marta…. Marta alzati !!!-.

- Si vengo – gridò lei che se anche era sveglia già da un ora non voleva alzarsi da quelle calde lenzuola che la avvolgevano con il loro calore. Dopo un po’ riuscì a prendere il pulman a fatica.

Tutti i posti erano occupati e alcune facce nuove sbucavano dai sedili posteriori.

Guardava quei ragazzi meravigliati del loro primo giorno si ricordò lei al primo anno .

La prima mattina non vedeva l’ora di alzarsi per prendere il pulman e vedere finalmente com’era una scuola superiore. Tutte le sue cugine andate al superiore si sentivano più grandi scartando i più piccoli cioè lei che era quella più piccola delle femmine. Così pensava mentre prendeva il pulman per la prima volta sono diventata grande. Ma ora che era arrivata al quarto si sentiva la solita ragazzina scartata dai cugini. Perché ognuno aveva preso la sua via. La sua cugina più grande si stava sposando si chiamava Elisa, ma con lei non ci aveva mai avuto nessun rapporto perché era troppo grande, Antonietta ci aveva avuto un bel rapporto, ma ora si era sposata gia da due anni, con Federica non ci aveva mai avuto nessun rapporto, e con l’ultima Giada si erano litigate parecchio tempo fa, e lei non aveva mai più voluto sentirla e vederla. Ma un tratto mentre pensava un ragazzo grassottello le si parò davanti.

- No…- disse lei meravigliata

- come va?- disse lui

- bene ma tu che ci fai qui ?- rispose ancora Marta. Quel ragazzo era stato il suo migliore amico dal primo superiore, che dopo la perdita di Giada, che non si era rivelata una sorella ma una nemica lui l’aveva ascoltata. Marta sapeva che quel ragazzo, Domenico la voleva dal primo anno, ma lei gli aveva detto no ed erano diventati amici.

- Sono qui perché oggi non devo andare a lavorare e visto che mio padre lavora vicino al biocontrol lo devo andare ad aiutare – rispose Domenico

- e non potevi andare con l’auto?- disse lei sperando che non prendesse la sua domanda in un altro modo.

- portata dal meccanico perdeva acqua, ma lo sai che mi sono fatto lo stereo nuovo in macchina?- disse lui che parlando di musica gli erano illuminati gli occhi come delle lampadine.

- Mih.. !!! che bello e quanto mi fai ascoltare come si sente?- disse lei ridendo

- Appena il meccanico me la dà.

Ma a un tratto il pulman si fermò segnalando che erano arrivati al capolinea.

Mentre scendeva e percorreva una stradina per arrivare a scuola pensava se finalmente avrebbe incontrato qualcuno. Arrivata a scuola si trovò tutte le sue amiche

- we.. maschio o femmina ?- disse Maria Carla sempre con quella frase in bocca

- Ciao… - dissero Sabrina e il suo ragazzo abbracciati

- Ciao – disse lei

- Come va? – disse Angelina tirandogli una pacca sulla schiena

- Bene.. e tu?-

- Si campa- disse Angelina con il suo solito sarcasmo

- Amò..- disse Giuseppe detto Giusy che agitava una mano verso Angelina

- Tesò..- rispose lei facendo lo stesso segnale

- State facendo i segnali di fumo – rispose Maria Carla facendo ridere a tutti.

- Si.. – disse lei non capendo la battuta e abbracciando il suo ragazzo

Marta in quel momento si sentiva molto sola trovando tutte le sue amiche abbracciate con i loro ragazzi.

Ma a un tratto si senti - Giuse.. – disse un ragazzo in lontananza

- Matti..- disse Giuseppe

Lui si avvicinava e più si avvicinava e più la fissava e lei fissava a lui.

Il mondo sembrava essersi fatto di colpo nero con solo una luce in lontananza che si avvicinava, con un tamburo dentro di lei che più quella luce si avvicinava e più batteva forte.

- we – disse Sabrina che la vedeva in cantata

- Si..-

- Matti chi vu? – disse Giuseppe parlando in dialetto.

- Niente- disse lui fissandola ancora

- Matti ti presento Marta , Marta ti presento Mattia – disse Giuseppe vedendoli imbambolati

- Ciao- disse Mattia

- Ciao – rispose lei.

Ma nessuno dei due non voleva togliere gli occhi di dosso dell’altro.

Ciao, lo so che non ho mai finito una storia, ma questa se qualcuno mi recensisce la finirò e una storia che si e inventato una persona, e io voglio fargli una sorpresa scrivendola e mandandola a voi..

Recensite vostra sorellina J JJ

  
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