IL SOSIA!
Cap.4 Ritornum Animo...
-AIA!- Urlò Harry, Hermione fu più fortunata, lei ricadde sul divano.
Finalmente erano a "casa".
Il fuoco scoppiettante nel camino illuminava la Sala Comune di Grifondoro.
Grattastinchi era appollaiato su una poltrona, poi alzò gli occhi, quando vide
Hermione si precipito a farle le fusa (contro il divano) contento.
Hermione si alzò, facendo spostare Grattastinchi, che si sedette annoiato sulla
poltrona.
- Tutto bene Hermione?- Chiese Harry preoccupato - Veramente...questo
dovrei chiederlo io! Ti sei rotto qualcosa?- Chiese Hermione divertita -
Sì, gli occhiali, qual'era la formula per...-
- Oculus reparo!- Si affrettò a
dire Hermione, e gli occhiali di Harry tornarono intatti.
- Forza andiamo da Ron, sarà sicuramente preoccupato! - Disse Harry.
Ma quando arrivarono nella Sala Grande trovarono Ron che cercava a tutti i
costi di mangiare la sua coscia di pollo, vicino c'era Luna che lo incitava a
incominciare a mangiare qualcosa.
- RON!- Urlò forte Harry dirigendosi verso di
lui aspettandosi un abbraccio e un dov'eravate finiti, ma Ron si limitò a
fargli una predica per poi non rivolgergli più la parola;
- AH, ECCOVI QUI! VI
DIVERTITE A FAR SPAVENTARE E PREOCCUPARE IL VOSTRO MIGLIORE AMICO, BELLA COSA! MA SAPETE COSA VI
DICO? MI AVETE ROTTO! TUTTI E DUE!-
-Ron...- Cercò di dire Hermione spaventata dalla reazione di Ronald.
- Ron...NON E' STATA COLPA DI
HERMIONE! SOLO MIA! HO FATTO UN GESTO INCOSCIENTE, POI CI SIAMO RITROVATI IN UN
PASSATO DA CUI NON POTEVAMO FARE RITORNO E...- Gli cercò di dire Harry
arrabbiato.
- NON
VOGLIO LE TUE SCUSE! Vi dico solo che Silente vorrebbe parlarvi!- Gli disse
ancora Ron un po' più calmo.
Andarono nello studio della McGranitt.
- Scusi professoressa, il preside ci
voleva vedere?- Gli disse Hermione imbarazzata.
- Oh, signorina Granger, signor Potter,
dov'eravate finiti?- Gli disse gelida la McGranitt, Harry non rispose, la McGranitt li guardò
minacciosa, poi aggiunse - Bene, venite-. Ecco la grande scala a chiocciola del
preside - PALLINI ACIDI- Ed ecco che la scala incominciò a girare fino allo
studio di Silente.
La professoressa aprì la porta dello studio, entrò e fece segno a Harry ed
Hermione di entrare.
- Professor Silente?- Disse la McGranitt tranquilla,
Silente era chino sulla scrivania.
- Ah, professoressa
McGranitt, che piac...- Disse il Silente gentile, ma sua frase fu interrotta dalla vista di Harry.
- Oh,
Potter, Granger- Continuò, poi fece cenno alla McGranitt di uscire dallo studio.
La professoressa aprì la porta con un "Alohomora", poi uscì senza
indugiare un istante.
- Allora, come stato questo viaggio? Hai visto quanto ti somigliava tuo padre?- Chiese
Silente curiosamente divertito.
- Ehm...S-Si...- Disse Harry che si aspettava una
bella e lunga predica, poi continuò, ancora più stupito - Ma professore...come faceva a sapere...sapere
dov'eravamo?-
- Io so tutto! - Disse Silente raggiante.
Harry lanciò uno sguardo a Hermione come per
dire "questo è diventato pazzo tutto d'un colpo", lei ricambiò.
- Tuttavia il vostro atto è stato incosciente, il vostro amico Ron
era...- Cerco di spiegare Silente.
- Ron ora non c'entra! Lui è solo un ragazzo insensibile! - Disse Hermione ancora irritata dalla reazione
dell'amico.
-
Signorina Granger questo suo atteggiamento mi costringe a togliere cinque punti
a Grifondoro, visto che lei è un prefetto.
Sappia che non vorrei ma non ho
molta scelta, le regole sono regole...- .
- HERMIONE NON C'ENTRA!- Urlò Harry..
-
Perché Harry? E poi scusa, ma allora la colpa è solo sua! - disse Silente incuriosito.
- I-Io ho fatto girare il
Giratempo, è per causa mia che la casa deve perdere cinque punti...non per
colpa di Hermione - Disse
Harry più piano.
- Bene, la casa ha perso cinque punti per causa sua, Potter. Ma
gli sono assegnati cinque punti per il suo coraggio e la sua sincerità -.
- Grazie, professore -
Aggiunse Harry un po' più tranquillo.
Poi uscirono dallo studio di Silente per dirigersi nella Sala
Comune.
Harry era strano, aveva la faccia offesa, delusa.
Hermione al contrario era
piuttosto felice, Hermione incominciò a ridere.
- Cos'hai da ridere tanto?- Chiese Harry freddo.
- Eh? No niente, sei
tu quello che dovrebbe ridere, ti sono stati assegnati cinque punti, questo
significa che abbiamo recuperato quelli persi!- Si fermò un attimo, guardò
Harry - Oh...Harry! Si può sapere che
cos'hai?- Chiese Hermione un po' arrabbiata
- Niente! Sto benissimo questa è...la mia espressione
naturale!- Disse lui tranquillo sferrando un calcio al muro, su cui rimase un
solco.
Hermione lo guardò perplessa, poco convinta.
- Non è la tua espressione naturale, tu di solito sei più...carino- disse
Hermione arrossendo.
- Senti ti va di venirmi a vedere gli allenamenti del Quidditch venerdì?
Così mi aiuti ad affrontare Ron, Angelina e il resto della squadra. Sai, sono
il capitano e non mi sono più presentato per almeno quasi un mese!- Chiese
Harry per cambiare discorso.
- Sì, va bene- Disse Hermione, un po' confusa; Che c'entrava ora?.
Venerdì arrivò in fretta, Ron in tutte le lezioni non si era
mai seduto ne
vicino a Harry ne vicino a Hermione, nella Sala Grande si sedeva lontano, a
volte vicino a Ginny a volte vicino a Dean e a volte vicino a Luna o a Semus o Neville,
ma mai vicino a loro. Non chiedeva più a Hermione di fargli copiare i compiti,
a Harry di farli insieme o di aiutarlo nel Quidditch.
Sembrava proprio che per
una stupidata, di cui non avevano neanche colpa, la loro forte amicizia dovesse finire.
Harry voleva vedere come avrebbe fatto a stargli lontano anche nel Quidditch...
"Ma
che m'importa, che amico è se ogni volta che hai bisogno non ce mai? Infondo
per ogni minima cosa si incavola, già al terzo anno si era arrabbiato perché
non gli ho detto una cosa che neanche sapevo!
E adesso è lo stesso discorso! Si è
arrabbiato perché ho fatto girare il Giratempo in un momento di depressione!
Dovrebbe sapere che quando la cicatrice ha finito di farmi male non capisco più
niente, quel..."
- HARRY!- I pensieri di Harry furono interrotti da la
dolce voce di Hermione - Dai sbrigati, è tardi! Devi andare a scusarti con la
squadra-
- Ah sì, giusto! - Disse Harry un po' nervoso.
Entrò nel campo da Quidditch, andò verso Angelina, che ascoltava
attentamente ciò che diceva Ron, il cuore cominciò a battergli forte, le mani
strette attorno alla scopa a sudargli.
"Perché cavolo stanno immobili ad ascoltare Ron?
Io sono il capitano..."
- Ah, Harry! Volevo dirti che adesso sono io il
capitano, tu hai fatto troppe assenze. Almeno fossero state per malattia!- Disse
Ron con una voce che ricordava quella di Draco.
- C-Cosa? Io sono il capitano,
vero Angelina? - Disse Harry nervoso, con il cuore che le batteva ancora più
forte.
Ma Angelina rispose con un tono che ferì nel profondo Harry - No, come ti ha già detto Weasley ti sei presentato poco affidabile.
Quindi, visto che Ron è migliorato molto...-
- Vi odio, vi odio tutti!
SONO RIMASTO IN UN PASSATO DA DOVE NON POTEVO FARE RITORNO! NON E' COLPA MIA!
NON SAPEVO CHE VOLENDO RIVEDERE QUALCUNO CHE DA TANTO NON POSSO PIU'
VEDERE...Sarebbe successo questo! - Harry piangeva, Hermione corse verso Harry,
lo abbracciò forte, incoraggiandolo.
- E adesso piangi? Guarda che
sappiamo tutti che questa è una stupida scusa, come quella che Voldemort è
tornato! - Gli disse Angelina
perfidamente
- NON E' UNA SCUSA! MA TANTO NESSUNO MI POTRA' CAPIRE! NEANCHE
QUELLO CHE IO UNA VOLTA CHIAMAVO AMICO DEL CUORE!- Disse Harry tra le lacrime.
Poi si staccò violentemente dall'abbraccio di Hermione dirigendosi verso i
camerini.
- STUPIDI! CRETINI! COSA PENSATE? CHE HARRY SIA UNO SCEMO? CERTO, CEDRIC DIGGORY
E MORTO DA SOLO, NO? UN INFARTO? RONALD! SEI UNO STUPIDO! VUOI CAPIRE CHE HARRY
STA MALE PER CAUSA TUA! VOLETE CAPIRE CHE HARRY TIENE AL QUIDDITCH! VOI SIETE
POCO AFFIDABILI!- Urlò Hermione facendoli rimanere con un palmo di naso.
- Oh...Oh...Oh...ecco Potteruccio! E così ti manca mamma e
papà? Poverino...guarda come piange! Che ne dite gli andiamo a comprare un
succhiotto? Oppure e meglio un biberon?- Erano Draco, Tiger e Goyle.
Harry, che già era arrabbiato di suo, sferrò un pugno a Draco, che cadde a
terra come un sacco di patate.
Teneva la mano sulla bocca per fermare il sangue
a causa della rottura del labbro inferiore e di un canino.
Poi terrorizzato se
la diede a gambe, e Harry, come se non fosse successo nulla, continuò per la
sua strada.
Entrò nella Sala Comune dicendo al ritratto della signora
Grassa - MIMBULUS MIMBLETONIA!- - Calma ragazzo, o non ti faccio entrare!- Disse
irritata la signora Grassa.
- Non sono di umore, mi faccia entrare!- Disse Harry
minaccioso al culmine della sopportazione.
- NO! Se mi parli così! Sappi che io
voglio essere rispettata! E quindi...-
Disse la signora Grassa - E QUINDI
BECCATI QUESTO...- Disse Harry furioso mentre tirava un forte calcio alla
signora Grassa
- STUPIDO DIPINTO!- Sbuffò ancora.
Si sedette sul divano, la mano sui capelli "Perché?
Perché ho combinato questo pasticcio, perché ho fatto girare quel
maledettissimo Giratempo?" Era un pensiero che ormai da quando Ron
gli aveva detto di non rivolgergli più la parola...lo tormentava.
La
cicatrice faceva meno male, neanche lui sapeva perché, di solito lo svegliava
di soprassalto, e lui andava a rannicchiarsi davanti alla finestra per guardare
il cielo stellato, chiedersi dov'erano i suoi parenti, quanto avrebbe voluto
stare di più vicino ai suoi genitori, nonni, zii, cugini...
Quanto avrebbe voluto poterli
conoscere meglio, ma non gli era possibile.
O forse...forse era meglio così,
forse avendoli avuti accanto per più tempo avrebbe causato per lui un trauma
vederli morire...ma cosa pensi Harry, niente è più traumatizzante di Voldemort, lui ha
ucciso i tuoi genitori, lui ti tormentava tutti le notti lui...o meglio
Bellatrix Lestrange ha...ha...ha ucciso anche Sirius, lui ciò che rimaneva della
tua famiglia, e adesso...cosa ti rimane?
Avevi pensato a Hermione, ma purtroppo
lei è solo una cara amica, o meglio è quello che sono io per lei.
Perché è
toccato a te soffrire così tanto? A volte qualcuno ti consolava dicendo che non
eri l'unico a soffrire così, c'era Neville che, in un certo senso, anche lui
aveva perso i genitori ma...il guaio è che...non è uguale, lui non gli ha
persi del tutto...li può vedere, li può baciare, li può...amare.
A lui
rimangono ancora i nonni, non deve vivere dai Dursley. Non deve. Per loro è
facile dirlo, non possono sapere, perché non hanno provato, sentito il dolore,
il vero dolore. Non hanno visto quello che ho visto io. L'unica cosa che ricordo
è un fascio di luce verde, forte, fortissima, e un urlo, un urlo potente, pieno
di dolore, dolore...che loro non possono neanche lontanamente
capire".
I suoi innocenti, tristi, dolorosi pensieri furono
interrotti da Hermione - HARRY! Non fare così, lo so come ti senti, Ron che non
vuole più rivolgerci la parola, il Quidditch...-
- Vattene...- Disse Harry
minaccioso - C-cosa?- Chiese Hermione impallidita - Vattene, non voglio vedere
nessuno, tanto meno te - Disse Harry sempre con l'aria minacciosa di
prima.
Hermione fece qualche passo indietro con la mano sulla bocca per
soffocare quel pianto che stava per sopraffarla, i suoi due bellissimi occhi
marroni erano appannati da quelle lacrime che incominciavano a scivolare sulle
sue morbide guance rosee.
Corse via, verso il dormitorio femminile. Harry rimase
immobile sul divano con la mano sotto la frangia corvina che ricadeva sopra i
meravigliosi occhi verdi. "Harry, non volevi, non volevi ferirla
ma...lei è così sensibile, è così delicata e innocua, e così...così...dolce".
*
- Harry, io so quanto soffri, e forse posso fare qualcosa, spero solo che funzioni, se questo non dovesse accadere...sappi...che sarai comunque completo. Nei momenti di debolezza loro ci saranno sempre, quando piangerai, sarai deluso, vorrai sprofondare nel terreno, morire...loro ci saranno, ti abbracceranno da dentro, dentro il tuo doloroso, ferito e ancora piccolo cuore. Lo so...queste parole non ti serviranno a molto ma...per me sono importanti. So cosa hai passato, per questo invece di, come hanno fatto tutti, farti la ramanzina ho cercato di essere più divertente e felice per tirarti su, so cosa hai passato, i tuoi genitori li ho conosciuti, erano proprio come te; Evans...era molto colta, gentile ma...quando si arrabbiava beh...allora diventava una belva, gli occhi sono i suoi, verdi, l'unica differenza è che i tuoi sono velati di una tristezza che nessuno può capire. James, da lui hai preso praticamente tutto, non c'è molto da dire su di lui, basta che si guarda te ed...ed è come vedere lui. Harry, spero davvero tanto che funzioni.-
*
- Mamma...Papà...perché mi avete abbandonato? Perché mi avete lasciato solo nelle pazzi mani di quegli stupidissimi Dursley? PERCHE'? - Harry era triste gli occhi più belli del mondo ma allo stesso tempo i più tristi erano offuscati dal pianto, che ormai lo perseguitava.
*
- RITORNUM ANIMO!-
*
Due vellutati vortici si erano creati davanti a Harry che alla vista di essi, spaventato, si era alzato di scatto e aveva tirato fuori dalla tunica la bacchetta e puntata contro i vortici, ma quando quei vortici presero forma...Harry abbassò la bacchetta, che gli cadde a terra mentre lui confuso, convinto fosse solo un sogno...le osservò attentamente, con gli occhi sbarrati...
- Mamma...Papà?-
*****
NOTE DELL'AUTRICE...
Allora cosa ne pensate?
Siete sorpresi? Chi è il personaggio che evoca il "Ritornum Animo" per voi? Scusate per la demenza dell'incantesimo ma...finchè fra due anni non inizio lo Psico-pedagogico non so il Latino! ^^"""
Beh...RECENSITE! E esprimete i vostri pareri! ^^"
Che bella nota! ^^""""
Bye bye my friends! Dikar 93
RISPOSTE AI RECENSORI!
hele:
Beh...spero che questo finale sia meno deprimente!
Comunque...grazie per la tua piccola ma importante recensione! ^^
Sei l'unica che ha commentato questo capitolo!?!
ODDIO! FA COSI' SCHIFO? çOç'
Tua Dikar!