Anime & Manga > Death Note
Segui la storia  |       
Autore: DeepBlueMirror    13/07/2011    7 recensioni
Una raccolta di oneshot (tendente alla long nei capitoli successivi) dedicate ad alcuni personaggi della Wammy's house che ben conosciamo. Iniziamo con... Mello. Leggerissimo OOC dovuto a personaggi non approfonditi nel manga (Linda e Matt)e per lo sviluppo delle relazioni nel gruppo.
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: L, Linda, Matt, Mello, Near
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Linda'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Buonasera^^

Finalmente la mia connessione ha deciso di resuscitare, permettendomi di aggiornare. Ringrazio tutti per l'attenzione che dedicate a questa storia, soprattutto chi si è ritrovato un po' spaesato davanti a questo strano ibrido long/raccolta, ma ha deciso comunque di continuare a leggere.Ho dovuto mediare più che mai tra brevitas e completezza: non volevo trascurare personaggi (Halle, per esempio :D), nè scrivere un papiro egizio e ammorbarvi con i miei viaggi mentali, quindi ho tagliato alcune parti e cominciato a puntare un piccolo riflettore sulla nuova coppia, senza però perdere la nota di allegria caratteristica della mia LindaxMatt.

Buona lettura,

Irene




-Eccomi qui.

Matt annuncia la sua presenza con voce allegra, richiudendo la porta alle sue spalle; gli rivolgo un sorriso, senza distrarmi dalla mia opera: una gigantesca torta di frutta e cioccolato. -Siete in anticipo, mio signore... A cosa devo tale onore?- domando con una certa ironia, posizionando due fragole sulla cima. -Alla mia assoluta mancanza di impegni di oggi e al mio ardente desiderio di vederti- risponde, avvicinandosi e scrutando il dolce con ammirazione -Porca miseria, Linda, c'è qualcosa che non sai fare?- esclama, rubandomi una fettina d'arancia di mano e facendola sparire dietro una fila di denti scoperti in un sorriso sfacciato. -Sì, Matt: sopportarti- replico acida, apprestandomi a sbucciare una mela. La sua risata allegra e impudente invade la casa, mentre lascia la cucina:-Ti lascio alla tua torta e vado a spostare il tavolo per la cena.

Sospiro, sistemando gli spicchi di mela e ammirando per qualche istante il dolce, riflettendo: stasera tenterò un'impresa a dir poco ardua, non c'è dubbio. Mello e Near hanno sempre avuto un rapporto infelice, ambiguo: cosa succederà nelle prossime ore è qualcosa che non sono in grado di prevedere. Spero immensamente che per una volta la Sorte si dimostri benevola nei loro confronti.

E nei miei.


-Se andasse tutto storto, temo che dovrei procurarmi dei documenti falsi e fuggire all'estero per scampare all'ira di Mello...- mormoro assorta, riponendo con cura la torta in frigo, -È troppo orgoglioso per accettare un aiuto, figuriamoci in una situazione del genere. Bene, ora la tavola.




-Hai avuto altre donne prima di me?

Passo alcuni bicchieri a Matt, che sembra riflettere sulla mia domanda sfacciata: -Qualche amante occasionale. Mi conosci, so relazionarmi meglio con gli aggeggi tecnologici che con le persone- risponde, terminando di apparecchiare e accendendosi una sigaretta -Perchè? -Timore di dovermi confrontare con rivali affascinanti e irraggiungibili- rispondo sinceramente, ricevendo un suo sorriso buono:-Tu sei la prima donna di cui io mi sia mai innamorato- ammette con gravità, osservando la sottile scia di fumo che si innalza dallo stelo della sigaretta. Sorrido, abbassando lo sguardo, per poi rialzarlo al suono del campanello:- Abbiamo ospiti- esclamo allegramente, superandolo per recarmi alla porta d'ingresso, non prima di avergli rubato la sigaretta dalle labbra e di averla ridotta ad un mozzicone informe nel posacenere:- Questo è per l'arancia che i tuoi denti hanno brutalmente torturato poco fa.

-Uno pari- ridacchia lui, fingendosi devastato dal rammarico e seguendomi.




-Buonasera, Mello.

-Salve, capo.

Il primo invitato ricambia il saluto con un cenno educato, lasciando vagare qualche istante gli occhi color carta da zucchero su di noi:-Grazie dell'invito, Linda.

-Figurati, è un piacere avervi a cena... Entra pure! Matt, mostragli dov'è il bagno, io vado a controllare la cena- comando al mio innamorato che esegue dopo avermi omaggiata di un elegante inchino. Li osservo attraversare il corridoio scambiando qualche parola, poi mi dirigo verso il mio piccolo atelier, il luogo dove conservo i miei lavori.

Accendo le luci in modo da illuminare strategicamente la stanza e da mettere in risalto la mia tela speciale, preparata per l'occasione. -Se non funziona così, vorrà dire che quei due non sono decisamente fatti l'uno per l'altro- mormoro tra me e me, gettando un'ultima occhiata alle mie spalle e lasciando la stanza.

Faccio ritorno in soggiorno, dove Mello e Matt hanno occupato il divano, impegnati in una fitta conversazione probabilmente legata al caso di cui si stanno occupando: odo il nome “Kira” sibilato con rabbia dalla voce di Mello; Matt è seduto accanto a lui, curvo su alcuni fogli stretti dalle mani dell'amico, un braccio posato sulle sue spalle, forse nel tentativo di trasmettergli un po' della sua invidiabile flemma.


Non tardano a tornarmi alla mente quelle serate alla Wammy's House durante le quali Mello ripeteva nervosamente l'argomento appena studiato ad un placido Matt, intento a controllare sui libri le risposte udite dalla voce tonante dell'amico.


-Tutto bene?- domando, sedendo ai loro piedi e posando una mano sul ginocchio di Mello: so bene che, qualora sia necessario, mi metteranno al corrente delle loro scoperte su questo Kira, non voglio assillarli con domande inopportune. Il giovane irruento si concede un lieve sorriso, posando il mento sul palmo della mano destra: -Cos'è, una serata di solidarietà verso il mio brutto carattere? A cosa devo tutte queste manifestazioni d'affetto?

-Razza di orso scorbutico- abbaia Matt, immergendo le dita nella chioma disordinata dell'amico e scompigliandola energicamente.

-Io non esagererei: lui è armato e tu non sei antiproiettile- lo ammonisco io, godendomi lo sguardo assassino che gli è appena stato rivolto.

-Nah, nessuno sparerebbe al proprio migliore amico- replica lui allegramente. -Sicuro?- è il gelido commento di Mello, seguito da un sorrisetto a dir poco inquietante.

Il trillo del campanello interrompe le mie risate sconnesse.

-Altri ospiti?- commenta Mello incuriosito.

-Già- replico, sollevandomi di malavoglia dal pavimento e recandomi all'ingresso.

Immagino già la sua faccia quando scoprirà l'identità dell'ospite...



-Near, che piacere rivederti.

-Grazie dell'invito, Linda.

Le stesse parole di Mello: un buon presagio, direi.

Near non è cambiato molto, fatta eccezione per una leggera crescita in altezza; non fatico a far combaciare l'immagine del ragazzino serio e pallido che popola i miei ricordi con la figura candida ed elegante del giovane in piedi nel mio ingresso. Dietro di lui, fa bella mostra di sé la sagoma di un'auto nera ed elegante, alla guida della quale scorgo il volto familiare di Halle Bullock, mia ex-compagna di accademia.

Durante una nostra conversazione Matt aveva accennato ad una collaboratrice di Near con cui Mello “teneva dei contatti”: non mi era stato difficile scoprire, non senza una certa sorpresa, che questa collaboratrice non era nient'altri che quella stessa Halle con la quale avevo studiato arte alcuni anni prima.


E che, per mia fortuna, non aveva cambiato numero di telefono.


Raggiungo l'automobile, chinandomi per salutare l'autista:-È un piacere rivedere anche te, bella paesaggista!

-Ah, bei tempi... Quando il buon Revildoom mi chiamava così- ride lei, rievocando l'anziano professore di pittura infatuato di lei, -Sono secoli che non ci vediamo, come stai?

-Mah, non c'è male. Le riunioni tra vecchi amici, poi, sono un toccasana per la mia vita frenetica e sregolata. Tu dipingi ancora?

-Solo per diletto, ogni tanto- risponde lei con un sorriso, tornando subito seria:- A proposito di riunioni tra amici... Ti prego di fare attenzione a Near. Non mi entusiasma l'idea di lasciarlo a distanza ravvicinata con Mello, ma lui ha insistito per venire.

-Tranquilla, prometto che non andranno oltre sguardi di fuoco e offese verbali.

O almeno spero.

-Se hai bisogno di me, chiamami e sarò qui in dieci minuti- aggiunge, indossando un paio di occhiali da sole e, dopo un cenno di saluto, dando gas e allontanandosi rapidamente. Seguo con gli occhi il percorso della vettura fin dove mi è possibile, poi torno sui miei passi.

Near sembra piuttosto a disagio, i suoi occhi grigio perla vagano su di me lasciando trapelare una certa inquietudine; è rimasto immobile, in piedi sulla stessa mattonella sulla quale l'ho lasciato, l'immagine stessa della tensione.

-Sono contenta che tu sia qui- dico, sostenendo il suo sguardo penetrante e stringendolo poi per qualche istante in un abbraccio delicato, ma affettuoso; pur essendo libero di allontanarsi dalla mia invadente persona, ricambia goffamente con una stretta delicata, sorprendendomi piacevolmente.

-Raggiungiamo gli altri- suggerisco, separandomi da lui e guidandolo all'interno -C'è un'ottima cena che ci aspetta.



Il suono prodotto dai nostri passi attira l'attenzione dei due giovani rimasti in mia attesa.

Mello leva lo sguardo, mutando immediatamente espressione: il bel volto rovinato si incupisce, gli occhi ridotti a due fessure, la mano poggiata sulla coscia stretta a pugno.

Non posso fare a meno di pensare ad un felino in gabbia.

Matt leva gli occhi al cielo, attento a farsi vedere solo da me, poi si alza dal divano con un movimento fluido ed energico, avvicinandosi a me e a Near e rivolgendo un saluto a quest'ultimo:-Ciao Near. Ti precedo in cucina, Linda- aggiunge, incamminandosi con la solita andatura sfacciatamente rilassata.

-Va bene, io arrivo subito...- rispondo, volgendomi poi verso i miei due ospiti: Near si è seduto silenziosamente a fianco di Mello, che somiglia sempre di più a una di quelle tigri che girano in tondo nelle loro gabbie allo zoo pronte a staccare a morsi la giugulare di chiunque si avvicini troppo.

Mi rivolgo loro con gentilezza: -Visitate pure la casa, vi prego solo di non toccare le mie tele... Sono frutto di ore e ore di lavoro, non voglio che si rovinino.

-Ma non mi dire- sibila Mello a denti stretti, probabilmente più interessato a trovare una qualche distrazione che a fare un commento originale: mi sta odiando profondamente, glielo leggo negli occhi.

-La prima stanza in fondo al corridoio è piena zeppa di quadri, se vi va potete darvi un'occhiata- suggerisco, sperando intensamente che questi due testoni siano collaborativi. Mello abbandona immediatamente il divano di pelle blu, incamminandosi a grandi passi verso il corridoio, le mani affondate nelle tasche dei pantaloni di pelle e il volto attraversato da lampi di ritrosia; Near mi rivolge un breve sguardo vuoto, seguendolo poi ad una certa distanza di sicurezza.

Dio, speriamo in bene.


-Andati?

Matt è alle prese con l'insalata, o meglio ha intrapreso una lotta con la lattuga.

-Sì, sono andati, ma non c'è bisogno che l'insalata voli per tutta la stanza perchè sia di gradimento per i commensali. Lasciala nella sua ciotola e vedrai che sarà meno aggressiva- replico scherzosamente, posando le mie mani sulle sue e aiutandolo nella sua nobile impresa.

-Grazie della preziosa perla, Sensei, la terrò a mente. Cosa pensi di fare con quei due?

-Uhm... A dire il vero punto sulla gradualità. Non mi aspetto che una volta usciti da lì abbiano scopato alla grande, ma che almeno si siano guardati negli occhi.

-Uno sguardo?

-Sì, insomma, non si sono mai realmente guardati negli occhi e questo è piuttosto triste, a mio parere. Potrebbe essere un buon punto di partenza. Il quadro è la chiave di tutto.

-Capisco il tuo punto di vista. Mello sembrava piuttosto scosso, spero non dia in escandescenze.

-Spera piuttosto che Near non faccia commenti impropri... Sarà dura, temo.

Matt ridacchia, mettendo da parte l'insalata e rivolgendomi la sua completa attenzione:- Non perdiamo altro tempo, dunque.

-In che senso?

-Hai seriamente intenzione di lasciare lo squalo e il tonno da soli nella stessa pozza d'acqua di mare per più di un minuto?

Ridacchio, posando il viso contro il suo petto e lasciandomi avvolgere dalla sua stretta morbida:-Confido negli stravaganti sentimenti dello squalo per... Com'era? Il tonno?

-Qualcosa del genere- ride in risposta lui, allontanandosi da me e prendendomi per mano, conducendomi verso la porta -Sei con me?

-Ovviamente. Dedichiamoci al voyerismo sfrenato- replico divertita, seguendolo il più silenziosamente possibile alla volta dell'atelier.







Eccomi... Vi sto facendo DECISAMENTE sudare la coppia più amata =D Perdono e pazienza, amiche mie! Ringrazio tutti coloro che hanno letto e commentato questa fic, sperando nel loro intervento anche in questo capitolo "preparatorio". Ancora due capitoli. E l'ultimo conterrà una sorpresa o due. Come sono criptica^^

Un abbraccio

Irene

  
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Death Note / Vai alla pagina dell'autore: DeepBlueMirror