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Autore: Little_Lotte    13/07/2011    7 recensioni
Sbirciando nei vari siti dedicati a Glee, ho letto che giravano delle voci riguardo ad un possibile spin off su Kurt, Blaine, Rachel e Finn a New York, dopo il liceo. Ovviamente mi è sembrata una cosa geniale, ma dal momento che si tratta solo di voci e non ci sono ancora certezze, dovremo tutti aspettare fino alla terza serie per scoprire se c'è un fondo di verità!
Visto che non ho intenzione di aspettare, ho deciso di scrivere il mio spin off personale, prendendo il titolo in prestito da Perez, che lo aveva suggerito in una qualche intervista.
Non sono un'amante dei Finchel, ma essendo anche loro protagonisti di questa storia, cercherò di dar loro un po' di spazio e di non incentrarmi troppo sui Klaine (ma già so che non sarà facile).
Quello che mi accingo a scrivere è più o meno ciò che mi immagino potrebbe accadere ai nostri protagonisti a New York, una serie di racconti in ordine cronologico, ma senza una vera e propria trama e senza un filo logico..spero vi piaccia e non sia troppo delirante! :)
Grazie a tutti coloro che mi seguono sempre.. vi adoro, siete voi la mia ispirazione!
Genere: Commedia, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaine Anderson, Finn Hudson, Kurt Hummel, Rachel Berry
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Questo capitolo in realtà non era in programma, ma visto che mi è stato chiesto di raccontare anche il San Valentino di Kurt e Blaine, non ho potuto certo tirarmi indietro...ogni scusa è buona per scrivere capitoli Klaine!

E poi è un capitolo in più che ci separa dalla fine della fan fiction...




<< Blaine, insomma...vuoi dirmi dove stiamo andando?! >>

<< Ancora no, è troppo presto! >>

<< Beh, potresti almeno togliermi questa benda dagli  occhi?! rischi di farmi inciampare e farmi seriamente male! >>

<< Kurt, ci sono io a guidarti...non ti fidi di me?! >>

Domada retorica.

Ovviamente Kurt si fidava di lui ed era certo che qualunque cosa Blaine avesse organizzato per quel San Valentino sarebbe stata meravigliosa, ma ormai la sua curiosità stava diventando incontenibile, moriva dalla voglia di sapere dove lo stesse portando il suo ragazzo.

<< Ok, Kurt. >> disse finalmente Blaine, dopo averlo fatto camminare ancora per qualche minuto << Siamo quasi arrivati. >>

<< Oh, era ora! >> esclamò il controtenore << Iniziavo a credere che mi avresti portato dalla parte opposta del mondo! >>

<< Hummel, basta parlare adesso; siamo arrivati. >>

Si fermarono e Blaine liberò finalmente Kurt da quella fastidiosa benda che gli ricopriva più della metà del viso.

Il controtenore si guardò intorno, ma ancora non riuscì a capire dove si trovasse; gli sembrava di essere in una specie di molo, sulle sponde del fiume Hudson e in tutta onestà, non riusciva a capire che cosa ci fosse di romantico in un posto del genere.

<< Ehm..Blaine... >> disse con fare piuttosto perplesso << Ma dove siamo?! >>

Blaine non rispose e gli fece segno di guardare alla sua sinistra.

Kurt si voltò e si accorse della presenza di un enorme battello illuminato, ormeggiato a pochi metri da loro.

Guardò Blaine in cerca di spiegazioni e lui sorrise dolcemente, prendenolo per mano.

<< Su, andiamo. >> disse << O la cena si raffredderà. >>

Kurt continuava a non capire.

<< Cena?! >> ripetè attonito << E dove ceniamo, scusa?! >>

Blaine rise.

<< Certo che ce ne metti di tempo per capire, Hummel! >> lo prese in giro << Sul battello, no?! >>

Kurt si voltò di scatto verso la barca e poi di nuovo verso Blaine.

<< Io...io e te? >> domandò << Da soli? >>

Blaine fece segno di sì con la testa.

<< Questo è il mio regalo di San Valentino. >> rispose, guardandolo dritto negli occhi.

Sul volto di Kurt comparve immediatamente un'espressione di gioia.

<< Oddio, ma è stupendo! >> esclamò << Ma... ma come hai fatto?! >>

Blaine rise.

<< Ho le mie conoscenze! >> rispose in tono scherzoso << E' questo il bello di essere una stella di Broadway! >>

Kurt rise a sua volta e poi, senza  neanche dare a Blaine il tempo di rendersene conto, lo baciò sulle labbra.

<< Blaine Anderson >> disse, staccandosi dalle sue labbra, ma restando saldamente avvinghiato a lui << Sei incredibile! >>

Blaine sorrise soddisfatto, costringendolo a malincuore a staccarsi da lui per salire sull' imbarcazione.

Una volta a bordo, Kurt fu piacevolmente sorpreso nel notare un'enorme tavola imbandita proprio al centro del ponte, candele tutt'intorno e un enorme stereo nell'angolino, dal quale provenivano le note di una famosissima canzone d'amore, di cui però in quel momento Kurt non ricordava il titolo.

Poco distante dalla tavola, un cameriere in livrea e con un sorriso placido sulle labbra, stringeva fra le braccia una bottiglia di vino rosso; si avvicinò ai due ragazzi e lo posò al centro della tavola.

<< Questo è il vino che mi aveva chiesto, Signor Anderson. >> disse in tono cordiale a Blaine << Spero che sia di vostro gradimento; buona serata. >>

<< Grazie, Andrew. >>

Kurt lo guardò allontanarsi e lasciarlo da solo con Blaine,  probabilmente andandosi a rifugiare da qualche parte sotto coperta, o nella stiva (Kurt aveva sempre sentito dire queste parole riguardo alle navi, ma non aveva mai capito pienamente che cosa volessero dire).

Blaine scostò la sedia di Kurt e gli fece cenno di mettersi a sedere; il ragazzo obbedì senza esitazione, guardando il suo ragazzo con sguardo sognante, mentre andava a stappare la bottiglia di vino e a versarne il contenuto in entrambi i loro bicchieri.

<< So bene che il galateo imporrebbe la presenza di un cameriere. >> disse Blaine, posando la bottiglia al centro della tavola e mettendosi a sedere di fronte a Kurt << Ma volevo restare da solo con te, così ho detto a Andrew che poteva considerarsi libero... ho fatto male, per caso?! >>

Kurt si guardò intorno in cerca di qualcosa, anche un minimo dettaglio, che non andasse bene, ma ovviamente non ne trovò; la musica, la cena a lume di candela, la traghettata lungo il fiume...Blaine, che lo guardava con i suoi dolcissimi occhi caramellati.

Se anche ci fosse stato qualcosa di sbagliato, Kurt non lo avrebbe sicuramente notato, tante erano le cose fin troppo giuste quella sera.

<< Perfetto. >> disse semplicemente << E' tutto perfetto. >>

Allungò la mano verso quella di Blaine e intrecciò le dita con le sue.

Il moro sorrise ed arrossì, guardandolo come se fosse una qualche creatura magica, dalla quale non riusciva proprio a staccare lo sguardo, quasi come se fosse sotto il controllo di un incantesimo.

<< Su, mangiamo adesso! >> disse Blaine frettolosamente, riprendendosi da quello stato di torpore nel quale Kurt lo aveva avvolto << Questa roba diventa cattiva se si fredda. >>
 

*
 
<< Blaine, ti supplico...smettila di fissarmi! >>

<< Beh, ma cosa altro dovrei guardare?! >>

<< Non so, ma non me in quel modo! guarda che rischi di diventare quasi inquietante! >>

Blaine rise e prese per mano il suo ragazzo, con gli occhi sempre puntati su di lui.

<< Come puoi chiedermi una cosa simile quando davanti a me ho il più bel panorama che io abbia mai visto?! >> disse dolcemente << Insomma, tu non la smetteresti di guardare uno splendido tramondo sulla spiaggia, no?! perchè dovresti privare i miei occhi di una simile gioia?! >>

Kurt rise e arrossì; conosceva Blaine troppo bene, sapeva che queste sue perle romantiche erano un po' il suo marchio di fabbrica, ma non se ne era ancora del tutto abituato.

Forse perchè con Blaine non c'era mai niente di scontato, ogni giorno era una nuova scoperta e una nuova, continua costante di emozioni.

Kurt abbassò lo sguado, lievemente in imbarazzo.

<< Chissà come sta andando la serata di Finn e Rachel! >> chiese distrattamente  << Mi domando se lui le abbia già chiesto di sposarla! >>

Blaine rise ed alzò gli occhi al cielo.

<< Hummel, sei impossibile! >> esclamò, spalancando le braccia << E' la sera di San Valentino, siamo io e te da soli su un romanticissimo battello lungo il fiume Hudson e tu mi parli di Rachel e Finn?! >>

Kurt rise a sua volta.

<< Beh, ma io ho già avuto quello che volevo da questa serata. >> rispose scherzosamente, pulendosi la bocca col tovagliolo << Ho mangiato divinamente, senza spendere neanche un soldo e in compagnia di un ragazzo piuttosto carino e simpatico..direi che non potrei desiderare di più, non credi?! >>

Blaine gli lanciò un'occhiata torva e Kurt rise ancora una volta; adorava prendersi gioco di lui, era uno dei suoi passatempi preferiti.

<< Sei davvero crudele, Hummel! >> commentò Blaine, fingendosi offeso << E io che mi sono fatto in quattro per organizzare questa cena...così mi spezzi il cuore! >>

Kurt sorrise e lo guardò con i suoi occhioni azzurri spalancati.

<< Sei adorabile quando metti il broncio. >> dichiarò.

Blaine ricambiò il sorriso e rimase ancora una volta in silenzio a guardare il suo compagno, unico rumore in sottofondo le note di " I will always love you " di Whitney Houston, provenienti dallo stereo.

Restarono a guardarsi in silenzio per tutta la durata della canzone, fino a che non arrivò la successiva.

Blaine riconobbe immediatamente quel motivo e quasi come di conseguenza, si alzò di scatto e andò verso Kurt, tendendogli la mano.

<< Credo che su questa canzone tu debba concedermi un ballo. >> disse, col suo solito sorriso sulle labbra.

Kurt, annuì, sebbene sulle prime non avesse riconosciuto il brano, troppo concentrato a guardare Blaine; soltanto quando finalmente quella voce iniziò ad articolare le parole, fu in grado capire di che canzone si trattasse.

Ed un enorme sorriso spuntò sulle sue labbra.
 
 
You think I'm pretty, without any make up on, 
You think I'm funny when I tell the punch line wrong

"Teenage Dream", di Katy Perry.

La loro canzone.

Per qualche strana ragione, Kurt aveva sempre creduto che fosse "Candles"  degli Hey Monday, dal momento che era stata la prima canzone che avevano cantato insieme davanti ad un vero pubblico e che Blaine aveva scelto come duetto per poter passare più tempo con lui; o al massimo, "Blackbird" dei Beatles, che Kurt aveva cantato per commemorare la scomparsa del suo povero canarino Pavarotti e grazie alla quale Blaine si era accorto di provare dei sentimenti per lui.

Ma, in effetti, "Teenage Dream" era a tutti gli effetti la loro canzone, la canzone che Blaine aveva cantato la prima volta che si erano incontrati; era stata un po' una sorta di profezia, come se in qualche modo il destino avesse voluto far sapere a Kurt che Blaine sarebbe stato veramente il suo sogno adolescenziale.

E non solo.

Kurt afferrò saldamente la mano di Blaine, che lo condusse poco più distante dal tavolo e dolcemente cinse la sua vita con le braccia, poggiando la guancia contro quella del ragazzo.

Kurt gli gettò le braccia al collo e chiuse gli occhi, sospirando.

Ondeggiavano dolcemente e lentamente, sebbene quella canzone non fosse esattamente l'ideale per ballare un lento, ma a loro due non importava più di tanto.

<< Ma di quanti anni fa è questa canzone?! >> domandò Kurt ridendo << Credo che Katy Perry non faccia più un disco da una vita! >>

<< Sette anni. >> rispose Blaine immediatamente.

Kurt sospirò, stringendosi più forte a lui.

<< Sono già trascorsi sette anni dal nostro primo incontro?! Accidenti, come passa in fretta il tempo! >>

Blaine annuì.

<< Ma io ricordo quel giorno come se fosse ieri. >> mormorò, facendo scivolare lentamente le sue mani lungo i fianchi di Kurt << Mi sono innamorato di te sin dal primo istante. >>

Kurt rise.

<< Bugiardo! >> esclamò, senza staccarsi dall'abbraccio << IO mi sono innamorato di te sin dal primo istante, tu ci hai messo mesi prima di accorgerti di me! >>

<< E' proprio qui che ti sbagli, Kurt. >>

Blaine si staccò dall'abbraccio, prese il viso di Kurt fra le mani e lasciò che stavolta fosse lui ad avvolgere la sua vita con le sue braccia.

<< Ci ho messo mesi per rendermi conto di quello che provavo. >> lo corresse << Ma nel profondo del mio cuore, io sono sempre stato innamorato di te! mi avevi colpito da subito, ma io ero troppo focalizzato su me stesso per rendermene conto! non ne vado molto fiero, ma se non altro posso dire con certezza di aver sempre saputo che sei tu la mia anima gemella... la tessera mancante del mio puzzle. >>
 
My missing puzzle piece, I'm complete..

 
Era solo un caso che mentre Blaine diceva quelle parole, Katy Perry stesse cantando quella stessa frase?! Kurt non lo sapeva e decise che in realtà non gliene importava neanche.

Aveva Blaine con sè e quello bastava.

Lo aveva al suo fianco da sempre e sapeva che non lo avrebbe mai abbandonato, che per tutta la vita sarebbe rimasto con lui.

Non voleva niente di più dalla vita.

Blaine avvicinò il viso a quello di Kurt e gli sussurrò dolcemente in un orecchio << Ti amo così tanto che a volte mi togli addirittura il respiro! >>

Kurt non rispose e si limitò a baciarlo sulle labbra, con dolcezza e un tocco di passione, perchè non c'era altro modo per rispondere.

Perchè non c'erano parole per dire a Blaine quanto lo amasse.

Rimase con le labbra incollate alle sue per una frazione di tempo indecifrabile, ma comunque mai abbastanza per lui; avrebbe passato la vita a baciare le labbra morbide e carnose di Blaine, ad assaporarne ogni singolo millimetro e a bearsi di quella sensazione che ogni volta gli annebbiava completamente la mente.

Quando, con suo sommo rammarico, fu costretto ad allontanarsi dalla sua bocca, Blaine lo avvolse completamente fra le sue braccia e lo baciò teneramente sulla guancia, mentre Kurt si aggrappava alle sue spalle.

<< Sai che potrei restare così per tutta la notte? >> disse Kurt, con un tono di voce insolitamente basso.

Blaine sorrise e baciò nuovamente la pelle morbida del suo viso.

<< Non mi tentare. >> disse con fare malizioso << Perchè io ne sarei perfettamente capace! >>

Kurt rise e lo baciò ancora una volta e più appassionatamente, passando le mani fra i suoi riccioli ribelli.

Gli sembrava di essere in paradiso, il suo cuore traboccava di gioia ed in quel  momento era sicuro che nulla al mondo avrebbe mai potuto turbare quel suo stato di estasi pura, che soltanto l'amore di Blaine era in grado di provocargli.

Incredibile come da quando Blaine era entrato nella sua vita, questa fosse diventata così perfetta! 

Difficile, certo, molto spesso piena di ostacoli e in certi momenti davvero faticosa da sopportare.

Ma c'era sempre quella componente di amore e di protezione, quel tocco di bellezza e di calore che la rendeva veramente degna di essere vissuta.

Quel semplice tocco di perfezione chiamato Blaine Anderson.
  
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