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Autore: jasmine88    13/07/2011    1 recensioni
- Eric, posso farti una domanda un pò…personale? – dissi rigirandomi tra le opulente lenzuola color avorio di quello spendido letto king size. Diavolo, erano proprio le lenzuola più belle che avessi mai visto, e quel letto, quella stanza, tutto era straordinariamente perfetto. Ed io ero lì, seminuda, a pochi centimetri da Eric Northman... (Waiting Sucks!Ispirata dai promo degli ultimi giorni ho scritto una mia versione della Season 4.)
Genere: Introspettivo, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Eric Northman, Sookie Stackhouse
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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hallow

CAPITOLO X: Hallow

 

SPOV

eric sbavvvvvv

- Scusate. – tuonò la voce del vampiro biondo, che ancora tratteneva il capo rivolto verso il basso – Stavate forse cercando un cadavere? –

Che Dio benedica i cadaveri!!!, pensai in quel preciso istante.

Se fossi riuscita a muovere anche un solo, misero muscolo gli sarei saltata tra le braccia con tutte le mie forze e non lo avrei più lasciato andare.

Aveva indosso dei pantaloni, una canotta e una giacca in pelle. Tutto nero, ovviamente. Quel vampiro di certo sapeva bene come attirare l’attenzione di una donna. Quasi non riuscivo a staccargli gli occhi di dosso.

Soltanto in un secondo momento mi accorsi che tra le sue mani il vampiro stringeva la testa mozzata della ragazzina bruna che avevo visto pochi minuti prima e che gli occhi di Eric erano fissi in quelli della strega bionda.

- Bene, bene, bene. Guarda un po’ chi si rivede.– esclamò Eric con sorriso beffardo – Buonasera Beatrix! Lasciami ricordare…credo siano passati un paio di secoli dalla notte in cui sei fuggita dopo avermi ingannato, incantato e derubato del mio sangue per i tuoi…pfu…rituali… - continuò piombandole di fronte a velocità vampirica.

Il suo tono di voce era il solito, assente, sarcastico, eppure riuscivo a leggere sul suo volto centinaia di parole non dette, di sentimenti soffocati e nascosti per secoli.

Una rabbia cieca mi assalì tutto d’un tratto.

- Buonasera Eric. – rispose semplicemente la strega, continuando a guardarlo dritto negli occhi, con la stessa espressione malinconica che ancora le segnava il volto – Ti stavamo aspettando. –

Solo in quel momento sollevai gli occhi e mi resi conto che le altre streghe avevano approfittato della distrazione del vampiro e lo avevano quasi accerchiato tenendosi per mano, intonando in tono di voce crescente un incantesimo di qualche genere.

witches- Elementi della notte, elementi della morte, venite a noi, giovate alla nostra sorte. –

Le luci in tutta la stanza presero a lampeggiare, mentre il pavimento sembrò quasi crollare in balìa di un terremoto.

- Ora ti comandiamo e ti diamo il compito, Oh spirito maligno, di astenerti dal fare del male a qualsiasi creatura o cosa … e se ti rifiuti sarai dannato sia nel corpo che nell’anima… -

Il viso di Eric si fece cupo e in pochi attimi il suo corpo giaceva inerme sul pavimento.

Avrei voluto urlare ma ancora una volta il mio corpo sembrava non rispondere ai miei comandi.

Non mi ero mai sentita così impotente in tutta la mia vita.

- Il vampiro è pronto. – sussurrò Beatrix.marnie

Riuscii a malapena a sentire le sue parole, eppure la sua voce sembrava spezzata dalle lacrime.

- Ben fatto, figlia mia, ben fatto. – tuonò una voce dall’altro lato della stanza, dalla quale emerse lentamente la figura dell’altra donna che avevo intravisto nella mente di Eric.

Marnie.

- Ora possiamo iniziare, finalmente. –

Osservai le donne disporsi in cerchio attorno alla vasca in marmo chiarissimo posta al centro della sala, mentre gli uomini, tra i quali mi era parso di intravedere un goffissimo Steve Newlin, si affrettavano a disporre il corpo di Eric al mio fianco.

Essergli così vicina e non poterlo toccare, non poterlo aiutare, mi stava uccidendo.

Lo vidi riaprire gli occhi a fatica.

Non mi ero mai accorta, o forse semplicemente non lo ricordavo, che avesse gli occhi di un perfetto blu oceano. I suoi bellissimi capelli biondi ricadevano leggermente sul suo viso, rendendolo ancora più bello, se possibile.

Le sue labbra erano leggermente venate di rosso, probabilmente il sangue della brunetta, eppure tutto in lui, dalla fossetta sul mento, alle piccole rughe sulla fronte, alle lievi occhiaie, fino al pomo d’Adamo che sporgeva leggermente ad ogni sussulto, mi sembrava perfetto.eric sookie

Non avrei avuto nemmeno la possibilità di dirgli ciò che sentivo.

Mi guardò intensamente e sentii il mio corpo fremere in cerca di un contatto con il suo.

- Sookie, guardami. – sussurrò dolcemente, anche se potevo sentire l’enorme sforzo fisico che stava facendo nel pronunciare quelle parole. – Guardami. –

Mi incantai nei suoi occhi.

Il glamour vampirico continuava a non funzionare su di me, ma non smisi di fissarlo neanche per un istante. Neppure quando percepii il dolore lancinante della lama che mi stava lacerando il polso.

Neanche lui distolse il suo sguardo dal mio, nemmeno quando gli uomini passarono ad incatenarlo con l’argento. Nemmeno quando fu il suo polso ad essere squarciato.

Tentai con tutte le mie forze di emettere qualche suono, di parlargli, ma tutto ciò che ottenni fu di pronunciare in un sibilo il suo nome. Abbozzai un sorriso e lo osservai mentre mi sorrideva a sua volta, pregando con tutta me stessa di poter rivedere quel volto ancora tante e tante volte.

Poi la nostra attenzione fu attratta da un rumore sordo proveniente dal centro della sala.

La vecchia strega, Marnie, aveva lasciato cadere a terra i suoi abiti, e si accingeva ad immergersi nella vasca.

- Siamo qui riunite per riportare in vita la grande dea che si è trasformata proprio in questo luogo più di mille anni fa in questo stesso giorno. – annunciò Beatrix in tono solenne.

- Hallow, oh grande e bellissima, - continuò l’uomo posto alla sua sinistra - noi ti facciamo queste offerte nella speranza di spezzare quel mostruoso incantesimo che ti ha privata del seme del tuo amante, del tuo animo puro, della tua stessa vita. -

Sentii il panico assalirmi.

- In questa magica notte sentiamo il dovere di evocare l’antico potere. –

Le streghe continuavano a tenersi per mano, circondando l’intera vasca all’interno della quale l’acqua pareva improvvisamente ribollire, mentre gli uomini si prostravano ai loro piedi.

- Oh mia amata, sii allegra e gioconda. Ti offro il sangue della fata bionda. – annunciò la donna dai capelli rossi al fianco di Beatrix, mentre quest’ultima versava il contenuto del calice che aveva in mano all’interno della vasca.

Il mio sangue…

Rabbrividii al solo pensiero.

- Oh Madre Divina, il freddo sangue ti ho portato di colui che per te ho corteggiato. – proclamò Beatrix, versando il contenuto di un secondo calice nella vasca, dalla quale ora un’intensa nebbia sembrava pervadere l’intera stanza.

Le mie gambe presero a tremare mentre la strega dai capelli biondi continuava la sua supplica.

- Ora io ti invoco, Oh Dea! – annunciò in tono formale mentre una repentina ondata di vento pareva aver acceso tutte le candele presenti nel locale.

-Tre, tre volte tre, tre volte tre. – esclamarono all’unisono tutte le streghe presenti nella stanza e, in un’istante tutte le luci si spensero.

Pochi attimi dopo un urlo squarciò il silenzio nel quale la stanza era piombata e dalla vasca emerse una figura femminile.

Mi aspettai di veder comparire Marnie, ma al suo posto, una splendida donna, dalla candida pelle e lo sguardo glaciale faceva il suo ingresso nella sala.my hallow-courtney cox

Il suo corpo nudo, appena coperto dai lunghi capelli corvini, era sinuoso e al contempo in qualche modo rigido, come se si stesse risvegliando dopo secoli di inattività.

Ad un tratto, la donna si voltò a guardare Eric e dopo un istante, si girò verso di me, percorrendo con sguardo vacuo ogni centimetro del mio corpo fino a soffermarsi sul mio viso.

- I miei abiti! – urlò la donna scostando una ciocca di capelli dal volto, mentre le streghe correvano verso di lei porgendole un lungo abito nero. Lo indossò con noncuranza,  poi i suoi occhi di un azzurro chiarissimo si posarono nuovamente sul mio volto.

Sentii la forza che fino ad allora aveva soffocato il mio corpo si dissolveva lentamente e poco a poco riuscii a muovere le braccia e le gambe.

Mi sfiorai i polsi che dolevano come se una stretta corda fosse stata legata in quel punto fino ad un attimo prima.

- Finalmente! – esclamò la donna dai capelli corvini, attirando la mia attenzione – Ti aspettavo da così tanto tempo, mia cara… - disse, avvicinandosi al mio volto e accarezzandolo col palmo della mano – Somigli così tanto al tuo vecchio bisnonno… - aggiunse con un sussurro.

- … il … il mio… bisnonno? – domandai, quasi più stupita dall’essere riuscita ad emettere suono che dalle parole della donna.

- Oh, che sbadata. Permettimi di presentarmi. – rispose con tono di finta gentilezza 

– Il mio nome è Hallow. Non credo che tu sappia molto di me, ma, probabilmente, - aggiunse continuando a giocare con i capelli con aria indifferente -  avrai sentito parlare del mio caro, adorato… - 

E finalmente defunto, udii chiaramente nei suoi pensieri – maritino… Ti dice niente il nome Niall Brigant? -

 

 

 

  
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