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Autore: roxy_xyz    13/07/2011    8 recensioni
"Fare questo lavoro è come innamorarsi di uno stronzo: bello fuori, ma che passa il tempo a tradirti e a umiliarti. Ecco, questa sono io."
Roberta ha ventotto anni e si trova in viaggio per raggiungere il suo nuovo posto di lavoro, ma il fato ha in serbo per lei qualcosa di particolare.
Un incontro. Una nuova vita. E Roberta non è quel tipo di ragazza che si fa sconvolgere dal fato, piuttosto il contrario. Siete pronti a entrare nel mondo di Roberta?
Una commedia piacevole della roxy_xyz production!
Entrate, Roberta vi aspetta!
----------ULTIMO CAPITOLO POSTATO---------
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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V

V

Beatrice e Roberta



Sono seduta su questa sedia da cinque minuti e non ho ancora detto una parola.
Da una parte, vorrei ringraziarlo, il suo gesto è stato così gentile e spontaneo da lasciarmi piacevolmente sorpresa, non avendo mai incontrato un uomo come lui. 
Anche ora mentre legge il menù per decidere cosa prendere, sembra perfettamente a suo agio, come se non badasse alla mia presenza o si fosse già abituato a me. 
Sembriamo una coppietta che sta insieme da anni, eppure ci conosciamo a malapena. Avevo deciso di non pensare più agli uomini, di prendermi una pausa da loro e di pensare solo a me stessa. Gli uomini mi hanno sempre usata e mai amata e sono troppo stanca per cercare la mia anima gemella. 
A volte ho il sospetto che Dio si sia confuso e che la mia perfetta metà sia di un’altra epoca, che mi abbia aspettato a lungo, ma invano. 
E così faccio anche io: aspetto. Più passa il tempo e più sono stanca di questa attesa. 
Ho deciso di vivere solo per me e di non farmi più coinvolgere in relazione amorose. 
Ho una corazza dura all’esterno, ma se riesci a superare il primo strato, quello più forte e restìo a fidarsi, trovi quello burroso, facile da penetrare, ma soprattutto facile da distruggere. Ho lasciato far entrare troppi uomini nella mia vita e sono arrivata alla conclusione che non mi fiderò mai più di loro. 
Potrei definire la mia situazione sentimentale su Facebook come in “Affetta da pessimismo cosmico”, perché mentre guardo Valerio sfogliare quelle pagine di menù so già che lui non sceglierà me. 
Perché nessuno è rimasto con me. 
Ogni uomo che è entrato nella mia vita è rimasto affascinato da mio lato “maschiaccio”, trovando questa mia forza ed esuberanza molto attraente. Solo che la mia testa e soprattutto la mia lingua mi hanno sempre creato dei problemi. 
Badate, non rinnego nessun parto della mio folle testolina, però gli uomini rimangono intimiditi dalla mia “vera me”. Alla fine, non faranno più quei discorsi: “Finalmente qualcuno che mangia e non si fa paranoie”, oppure: “Ho trovato qualcuno che non si scandalizza e che magari posso portare con me allo stadio”. Tutto verrà accantonato e loro si fionderanno tra le braccia di una ragazza che non ha nulla a che vedere con me, ma che rappresenta la femminilità e la dolcezza in persona. 
Quando troverò qualcuno che sopporterà le mie stranezze per un’intera giornata, be’ credo mi farò suora, perché credetemi a volte faccio fatica io stessa a sopportarmi. 
“Come mai non sei di servizio?” Era meglio interrompere quel lungo silenzio e non sono mai stata una persona che riesce a stare a lungo con la bocca chiusa. 
Finalmente alza gli occhi da quel benedetto menù e mi sorride. “Il bello di essere maître, sono libero di sabato. Mi invidi, vero?” 
“Tanto, anche con la vostra bella presenza, sono gli altri della sala a fare tutto. Scommetto che tu guardi e critichi, mentre il secondo maître fa il lavoro sporco, vero? 
Ecco, vedete perché sono sempre sola? Non riesco a smettere di essere stronza. 
Touché, hai ragione. Però grazie a loro, posso cenare con te stasera. 
I suoi occhi neri si soffermano su di me per cercare una qualche reazione. “Grazie per avermi salvato dalle grinfie di quel maleducato,” riesco a dire in un soffio. 
“Figurati, quello può lavorare solo in una trattoria con quei modi di fare!” 
Comincio a ridere come una bambina per questo suo lato che non conoscevo. 
“Che c’è di divertente?” Mi domanda sorpreso. 
“Hai la puzza sotto il naso! A me piace questa trattoria, me ne parlano sempre bene…” incomincio a dire, prima di venire interrotta. 
“Ma lo so che cucinano bene, io vengo a mangiare solo qui,” continua lui. 
“Davvero? E perché?” 
So di non aver fatto una domanda difficile o strana, eppure vedo una certa titubanza a parlare, come se la cosa lo infastidisse o lo rendesse inquieto. 
“Se non vuoi dirmelo, fa nulla. Sono solo schifosamente curiosa.” 
Potrei aggiungere una lista di aggettivi, ma meglio non spaventarlo al primo appuntamento. 
“Perché…” inizia a dire con voce bassa, “…qui, venivo spesso con la mia ex.” 
Ex. Ex collega? Ex direttrice? Ex amica? Va be’, finiamola qui e ammettiamo la mia già preannunciata sconfitta. 
“Oh, e piaceva alla tua ex fidanzata?” domando con candore, come se l’apprendere che lui pensa ancora a quella donna non mi abbia disturbato minimamente. 
“Ex moglie, Roberta.” 
Ma sì, continua a girare il coltello dalla parte del manico! 
Lo sapevo e allora perché diamine perdo ancora tempo? Perché continuo a credere negli uomini e in quella cosa che si chiama “destino”? 
“Capisco.” Non so cosa aggiungere, vorrei solo alzarmi e andarmene, peccato che il mio stomaco stia tenendo un concerto di Beethoven e abbia voglia di pizza da almeno un decennio. 
Quando allunga una mano per afferrare la mia, sento uno strano formicolio al collo, mi piace sentire il calore del suo palmo. È rassicurante, riesce a calmare un po’ il mio batticuore. Sono arrabbiata con me stessa perché riesco a perdere la testa per un perfetto sconosciuto e, ovviamente, devo fare i conti con la realtà. 
Un uomo così bello non può essere single. Roberta, anche tu, svegliati! 
O mamma, comincio a parlare in terza persona come i serial killer.
“È finita da mesi, solo che le abitudini sono dure a morire.” 
Abbassa gli occhi verso il piatto e istintivamente stringo la sua mano, come a dargli conforto. 
“Anche se è un capitolo chiuso, avete tanti ricordi insieme e non sarebbe giusto cancellarli. Non devi fare così, quanti anni avete passato insieme? 
Praticamente da sempre, ci siamo fidanzati in seconda media. È stata la mia prima ragazza e la prima e unica donna con cui ho fatto l’amore,” ammette con naturalezza. 
Il mio stomaco smette di brontolare regalandomi una bella fitta. Non mi piace l’argomento, eppure vorrei fargli tante domande. Chi è? Quanti anni ha? È bionda o castana? Avete avuto figli? 
Intuendo il flusso dei miei pensieri, Valerio anticipa il mio interrogatorio. 
“La prima volta che l’ho vista era seduta su una panchina del campo scolastico tutta sola, nessuna delle sue compagne l’aveva invitata a unirsi con loro e mi ricordo la sua espressione. Aveva un musetto triste così dolce che le chiesi se potevo sedermi. E lei mi sorrise. Fu la mia condanna a morte perché mi innamorai subito di lei e di quella sua naturale timidezza. Non era studiata, anzi avrebbe voluto fare cambio con un carattere solare. Tu, le saresti piaciuta… lei invidiava le ragazze come te, perché non è mai riuscita a conversare con persone che conosce da poco e neanche con le sue amiche di vecchia data. 
“Come si chiama?” domando, cercando di non fare caso agli occhi che luccicano mentre parla. Mentre parla di lei. 
“Beatrice.” 
Sarà sicuramente bionda allora. Già mi immagino la scena, lui che vede la donzella triste e accorre in suo soccorso. Da come l’ha descritta sembra un angelo sceso sulla terra solo per incontrare lui. 
“Come mai è finita?” chiedo ancora per puro masochismo. 
E lui tace. Il cameriere arriva come la Provvidenza e ci chiede cosa vogliamo ordinare. 
Vorrei dire “Testa di Beatrice con contorno di patatine”, ma alla fine riesco solo a dire: “Margherita”. 
“Anche per me.” Sembriamo due che vanno al patibolo, Beatrice si è portato via il nostro buonumore. 
Quando il cameriere ci sorride e si allontana, capisco che avrò un’altra dose di racconto. 
“Siamo sempre stati insieme, non abbiamo mai avuto altri partner… non ho mai guardato una donna che non fosse lei. Ovviamente, la gelosia c’è in tutte le coppie e lei è sempre stata una persona molto insicura. Ho sopportato le sue crisi per così tanti anni, ma quando mi ha accusato di essere andato a letto con una mia cara amica non ce l’ho fatta più . Sono esploso, Roberta. Per anni ho chiesto di avere fiducia in me e lei non mi ha mai ascoltato. Ero stanco di spiegare ogni mio minimo gesto, ogni sguardo o scherzo rivolto a una donna, così mi sono alzato una mattina e le ho detto che la lasciavo. 
Sono passati 6 mesi da quel mattino.”
Sento che vorrebbe dirmi qualcosa, così chiedo: “E…?”
“Credi che abbia sbagliato? È così difficile pensare che un uomo sposato non guardi le altre donne?” mi domanda. 
Cosa devo rispondere? Oh, cavolo con me ci hanno provato fidanzati, sposati, divorziati, minorenni e persino delle donne.
“Beh, molti uomini sposati tradiscono la moglie. Ovviamente, non tutti per carità. Ci sono persone come te che credono nel valore del matrimonio, solo che quella piccola percentuale di maiali con la fede al dito può rendere insicura una donna che lo è già di per sé. Tu, quindi, non l’hai mai tradita? Mai?” 
Vedo un pizzico di delusione nei suoi occhi. “Anche tu non mi credi?”
 
Manco lo conoscessi da anni! 
“Senti, parliamoci chiari, ok? Sei un bell’uomo, possibile che nessuno ci abbia mai provato con te?” Io vorrei saltargli addosso ora in questa trattoria quindi, avrà di certo incontrato altra gente schizzata come me. O sono la più pericolosa? 
“Ma ovvio, però sai, sono capace di dire no. Non è molto difficile, soprattutto quando ami qualcuno. 
“Capisco e ti credo. Dopo che l’hai lasciata, non si è fatta più sentire? Non ti ha detto nulla a riguardo?” Non so neanche perché faccio questo genere di domande, a volte non mi capisco proprio. Ho un magone all’altezza dello stomaco e la mia voce è piatta, eppure devo sapere se c’è ancora lei nella sua vita. 
“Mi ha chiamato l’indomani per sapere se doveva mandare i miei vestiti a casa della mia “presunta” amante. Dove ho sbagliato?” 
Cosa dovrei dirgli? 
Non sono mai stata abile come consigliera e non vorrei che qualche mia parola potesse offenderlo. 
Dovrei dirgli che forse capisco la sua ex e che anche io sarei gelosa? Ogni volta che quegli occhi neri mi puntano, sento le mie gambe molli e ogni rumore sparisce, come se in quella stanza ci fossimo solo io e lui. 
Dovrei dirgli che un uomo così bello e gentile, raramente è anche un uomo fedele? 
O forse che ha attaccato bottone con me troppo facilmente per essere un uomo perdutamente innamorato della sua dolce mogliettina. 
Sono passati solo sei mesi, nessun divorzio o separazione, eppure lui sta cenando con me e chi sono io se non una perfetta sconosciuta? 
Troppe domande e nessuna risposta. 
“Perché mi dici queste cose, Valerio?” 
Rimane per un attimo spiazzato, come se si stesse ponendo la stessa domanda e non sapesse cosa rispondermi. 
“La prima volta che ci siamo parlati, mi hai colpito. Sei una ragazza speciale,” incomincia a dire, prima di innescare la mia ira. 
“Basta con queste stronzate, Valerio. Nessuno ti ha chiesto di aiutarmi con le valigie o di cenare con me stasera. Quindi meno miele e più verità, intesi?” Odio quando gli uomini cercano di addolcirti la pillola, è così difficile parlare con il cuore? 
“Perché tu sei il suo completo opposto,” ammette con sincerità. 
Il cameriere arriva finalmente con le pizze, ma non riesco a stare seduta su questa sedia un minuto di più. Devo uscire fuori e respirare, lontana da lui e dalla sua Beatrice. 
Quando mi alzo, capisce che ha sbagliato a scegliere le parole. 
“Roberta, perdonami non intendevo dire quelle cose.”
Prendo la mia borsa e lo guardo per un’ultima volta. 
“Addio, Valerio.” 






Scusate l’enorme ritardo per l’aggiornamento, ma è un periodo un po’ duro a lavoro e sono sempre molto stanca quando torno a casa.
Questo capitolo è diverso, meno ironico e avete potuto vedere Roberta e le sue debolezze. Tutte noi possiamo sembrare forti fuori, ma quando si parla di sentimenti siamo più fragili di un castello di carta. Roberta è cosi, lei è vera, è un po’ me e un po’ te che stai leggendo.
Spero che questo capitolo non vi abbia deluso, era necessario scriverlo!
Alla prossima, la vostra roxy_xyz
EDIT 24/10/14: CAPITOLO REVISIONATO, BETAGGIO JAYBREE
   
 
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