Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Helena Corvonero    13/07/2011    5 recensioni
Hermione Granger si ritrova a King's Cross, ma questa volta non deve prendere il treno per Hogwarts, deve iniziare un viaggio più grande, che la porterà verso un futuro diverso. Ad accompagnarla ci sarà Draco Malfoy, e nonostante il traguardo sia verso il futuro questo viaggio la porterà a fare un tuffo nel passato, per ricordare come tutto sia iniziato: con una scommessa.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO 1_ UN NUOVO RITORNO

“Oh miseriaccia! No!”
“Ron! Ma insomma! Non ce la fai a stare cinque secondi senza combinare qualche disastro?” Gli chiesi scocciata mentre con uno svolazzo di bacchetta aspiravo dalla pergamena tutto l’inchiostro che Ron vi aveva rovesciato.
Lui sbuffò, e quando ebbi finito si rimise a lavoro.
In realtà non era colpa sua, in quel periodo eravamo tutti abbastanza agitati:
erano gli ultimi di agosto, e ci stavamo mettendo in pari con i compiti che ci avevano assegnato per le vacanze.
Ovviamente io li avevo già finiti, ma una ripassata in più non fa mai male. E poi quell’anno avremmo avuto i M.A.G.O.
 
Ma procediamo con ordine.
All’inizio di luglio era arrivata a chiunque l’anno prima avesse frequentato, o avesse dovuto frequentare, il settimo anno a Hogwarts una lettera in cui la neo-preside Minerva McGranitt invitava gli studenti a ripetere l’anno, visto le lezioni non si erano svolte regolarmente.
I libri e il resto sarebbero stati offerti dalla scuola, che nonostante avesse bisogno di costante manutenzione e necessitasse di altri soldi, preferiva ancora una volta mettere l’istruzione dei suoi allievi davanti a tutto il resto, dedicando una buona parte dei fondi donatigli dal Ministero o da altri donatori esterni all’acquisizione del materiale scolastico.
Ovviamente eravamo maggiorenni ed eravamo liberi di scegliere, ma praticamente tutti tornarono a scuola, in parte per loro volontà, in parte perché obbligati dai genitori. Certo, con alcune eccezioni: c’era chi si credeva troppo importante per passare un altro anno a scuola (un esempio? Cormac McLaggen o Pansy Parkinson); c’era chi purtroppo era morto durante la guerra –a loro era stata dedicata una grande statua in pietra nel cortile – e quindi non poté tornare a scuola; e pochi la iniziarono a frequentare solo in parte, come Harry. Mi spiego meglio: Harry, il Ragazzo Sopravvissuto, era fondamentale per rimettere in sesto la comunità magica, e il Ministero richiedeva la sua presenza in varie occasioni, ragione per cui doveva assentarsi da Hogwarts, anche per intere giornate.
Fortunatamente i Weasley erano stati obbligati a tornare a scuola da un’irremovibile signora Weasley, e anche Luna, Neville e quelli dell’Esercito di Silente erano tornati. Quanto a me, volevo completare la mia istruzione, superare i M.A.G.O, conseguire il diploma per capire meglio cosa avrei voluto fare dopo Hogwarts.
Forse Scrimgeour aveva indovinato, avrei studiato Magisprudenza: mi attraeva molto approdare al Ministero, magari lottare per qualcosa di giusto, come i diritti degli Elfi Domestici, o contro la discriminazione verso i babbani.
A questo proposito: ovviamente tutte le leggi e i decreti messi in vigore durante il dominio di Voldemort furono ritirati. Non ci sarebbe stato nessun censimento dei nati babbani, e anche l’imponente statua ‘dedicata’ a loro al Ministero era sparita.
Andava tutto bene, si poteva camminare tranquillamente, in totale libertà, parlare con i purosangue senza che ti guardassero male, non c’erano più razzismi o distinzioni.
Era tutto più facile.
Ovviamente mi ero dimenticata di una famiglia in particolare, che faceva dei suoi ideali il suo stile di vita, che non avrebbe abbandonato le proprie idee obsolete e offensive nemmeno dopo la caduta di Lord Voldemort: i Malfoy.
 
E me lo ricordai proprio sull’Espresso per Hogwarts, quando qualcuno si schiarì rumorosamente la voce dietro di me.
“Ehm, ehm, mezzosangue, ti vuoi spostare o aspetti un invito scritto?”
Chiese qualcuno che ben conoscevo con un tono saccente.
Ero in fila davanti al carrello dei dolci, e aspettavo pazientemente ormai da dieci minuti, in attesa di comprare un pacchetto di Bolle Bollenti.
Mi stavo dedicando alla lettura della biografia non autorizzata di Harry Potter che Rita Skeeter aveva pubblicato ignorando le minacce di Harry di farle causa.
Ero arrivata proprio al capitolo “Harry Potter ed Hermione Granger: tutto ciò che volevate sapere sulla coppia”.
Era così pieno di scemenze che iniziavo a credere che anche un libro scritto da un babbuino sarebbe stato più fedele alla versione dei fatti.
Tuttavia, preferivo rileggere il libro della Skeeter per tutta la vita più che dovermi girare a parlare con Malfoy.
Così semplicemente lo ignorai.
Ma, come tutti sanno, Malfoy non è il tipo che accetta di essere ignorato.
Sentii dita ossute che mi picchiettavano la spalla.
“Ehi sorda di una Mezzosangue, ma ti vuoi girare?”
Non reagii. Iniziai invece a contare fino a dieci, in un tentativo di far scemare la rabbia che piano piano si stava impossessando di me.
Uno.
Due.
Tre.
“Ma cosa c’è di tanto interessante in quello stupido libro da impedirti di toglierti dalle palle?”
Quattro.
Cinque.
Sentii il rumore del respiro del viscido verme sempre più vicino al mio collo.
Sei.
Si era alzato in punta di piedi, evidentemente voleva spiare cosa stessi leggendo.
Sette.
“Ah. Ora mi è chiaro.”
Otto.
Nove.
“Non ti vuoi girare perché stai leggendo il romanzino d’amore sulla storiella romantica tua e di Potter? Mi dispiace di averti disturbato allora, continua pure a illuderti Granger, ma sappi che nemmeno quello sgorbio con la cicatrice ti vorrà mai”
Respirai a fondo.
E, senza arrivare al mio dieci, chiusi i libro con uno scatto secco, e mi girai fulminea.
“Che.cosa.vuoi.?” gli chiesi come un automa.
“Santo cielo Granger, che eri una cretina lo sapevo già, ma speravo che almeno ci sentissi bene. Togliti dai piedi, chiaro?!”
Una vocina maligna nella mia testa mi chiese ‘Secondo te il libro è abbastanza pesante da causargli una perdita di memoria se glielo sbatti in testa?”
Ghignai tra me. Quella prospettiva non era male.
Poi la mia parte diplomatica, come al solito, prese il sopravvento.
“Questa è una fila, Malfoy. Hai presente che cos’è una fila?”
Continuai a parlare prima che potesse rispondermi.
“Di solito in una fila, ci si mette uno dietro l’altro, aspettando che arrivi il proprio turno. Bene, tu sei dietro di me, quindi aspetti”.
E mi girai tornandomene al libro.
Ma la pace così tanto desiderata durò ben pochi istanti.
“Cosa? Io dietro di te?! Ahah, ma ti senti? Io dopo di te non starò mai. Mai. Senti, te lo dico un’ultima volta, lentamente, così magari capisci: il fatto che il Signore Oscuro è stato sconfitto dal tuo amato Potter, non cambia il fatto che il sangue che ti scorre nelle vene è sporco, e che non sarai mai alla mia altezza.”
Okay, al mio tre, sbattigli il libro in testa.” Era di nuovo la vocina maligna.
Ma dubitavo che anche una bella botta potesse fargli cambiare opinione.
Così mi limitai a guardarlo male per qualche istante, scuotendo la testa amaramente: che tristezza che ci fosse ancora qualcuno che usasse questi metodi per affermarsi superiore ad un altro. Era proprio un peccato.
E così, visto che ormai era quasi il mio turno e non avrei dovuto aspettare molto tempo lo lasciai passare, facendogli credere di aver vinto questo match: e lui, proprio come un bambino che vince una scommessa contro un suo amichetto, si avviò ghignante verso il carrello.
Ma se credeva che questa fosse una vittoria, che vincere significasse chiamarmi Mezzosangue e non cambiare il proprio modo sbagliato di pensare, beh, allora si sbagliava.
Non stava vincendo, anzi, aveva perso. Anche perché ero convinta che una qualche coscienza ci fosse dentro di lui, e speravo tanto che non lo facesse dormire la notte per i sensi di colpa. Tutto ciò non glielo dissi, ma sperai ardentemente che lo leggesse nel mio sguardo di disapprovazione.
 
 

  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Helena Corvonero