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Autore: 3lo_2ofi    13/07/2011    1 recensioni
...-Lexa!- sentii una voce famigliare chiamarmi, Callie, meno male, non ci siamo persi.
-Hey Callie.. Dove siete?- chiesi guardandomi attorno.
-Non lo so. Sono andata in bagno.. E non trovo più il tavolo..- disse sorridendo da ebete.
Vidi Nathan con la coda dell’occhio cadere all’indietro di botto.. Anche io le prime volte reagivo cosi, ma poi ci si fa l’abitudine.
-Tu, Sei un Mark al femminile..- disse lui alzandosi in piedi.
-Ahah!- fece Callie divertita.. Non so se dalla mia faccia, che descriveva quanta pena e quanto irritamento mi provava Callie in questi momenti… O per Nathan.. Che ancora non sapeva come reagire.
[Estratto dal capitolo 6]
Genere: Commedia, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Tadàààà!! Eccoci di nuovo! Siamo oramai agli sgoccioli ma gli ultimi capitolo saranno indimenticabili!
 
 
Buona lettura e commentate!!
 
 
 
Vendetta. Io amo la vendetta. Mi hanno sempre accusato di essere troppo vendicativa, ma a me diverte cosi tanto.
Mi sveglia presto, prima di Callie e decisi di farle una sorpresa. Andai al piano di sotto e presi un vassoio, acciuffai una tazza di latte e cacao e ci misi un paio di cucchiaini di sale. Poi presi una Brioche vuota e ci misi del peperoncino dentro facendo un piccolo foro sotto. Nel bicchiere d’acqua che le portai ci strizzai dentro il limone e lo mescolai, poi salii in camera con il vassoio.
-Calliee!- gridai entrando.
-Sono sveglia..- si stiracchiò rumorosamente lei.
-Ti ho portato la colazione a letto Callie.- sorrisi gentilmente.
-Grazie.. Che onore!- sorrise sedendosi mentre aspettava che le adagiassi il vassoio sulle gambe.
La prima cosa che prese era la Brioche. L’addentò e un’espressione di disgusto si fece strada sul suo viso.
-Pissica!- gridava mentre con la lingua si fuori si affrettava a bere dal bicchiere d’acqua contenente il limone. La sua espressione mutò per diventare ancora più da schifo! Io trattenni a stento le risate sostituendole con un’espressione scioccata.
Poi Callie prese il latte e ne bevve un gran sorso solo dopo si rese conto che era salato. Lo sputò nel bicchiere d’acqua e limone e corse in bagno. La sentii sputacchiare mentre con l’acqua del lavandino si sciacquava la bocca.
-Dopo la sveglia di ieri sera ti saresti dovuta aspettare una piccola, se non insignificante vendetta no?- domandai mentre andavo all’armadio per estrarne dei vestiti. Fuori c’era un bel sole, che splendeva allegro nel cielo.. Il cielo azzurro.. Subito Nathan mi saltò alla mente.. Scossi leggermente il capo cercando di cacciare quel pensiero.
-Hai fatto la doccia puzzona?- mi chiese Callie mentre usciva con un asciugamano legato sopra il seno.
-Si, la puzzona sei tu, è un’ora che sono sveglia!- mi toccai i capelli ancora umidi.
-Ok, io vado a farla, poi vi raggiungo per fare colazione.- disse mentre chiudeva la porta del bagno.
Io estrassi dall’armadio una canotta bianca con una scritta gialla sulla schiena che diceva: “I‘m the best!” un paio di pantaloni corti, fino al ginocchio neri con un paio di all star bianche basse. E poi mi guardai allo specchio, mi lavai di nuovo la faccia, poi mi pettinai i lunghi capelli e li legai in due codini bassi..
-Soooono pronta!- gridò Callie uscendo dal bagno completamente vestita e prontissima!
Indossava un paio di pantaloni al ginocchio viola, una canotta gialla con stelline viola, e dei sandali arcobaleno, davvero carini. Lei e il suo modo di vestire erano sempre.. Cosi.. Non si trova un aggettivo per definirli.. Diciamo che in tanti ci avevano provato ma in pochi erano riusciti a ricopiarla con tata grazia..
Scendemmo al piano di sotto e io mi sorpresi a fissare Nathan.. Indossava un paio di pantaloni blu scuri e una maglia grigia corta sopra.
-Lexa?- mi chiese Callie divertita.
-Che c’è?- dissi riprendendomi dal mio imbambolamento..
-Lo stavi fissando!- disse lei sorridendomi maliziosa, tremendamente maliziosa.
-Io.. MA CHE COSA DICI CALLIE?!- gridai muovendo le braccia in su e in giù.
-Solo quel che vedo.- sorrise lei prima di andare a prendere posto vicino a Joe.. Vicino a Joe?! Ma che carina!
Io mi misi al mio solito posto, vicina a Jude che sorseggiava il suo solito the.
Presi una tazza di caffè e ci mischiai del latte, poi guardai attentamente lo zucchero.. Quello non era zucchero.. Lo presi e me ne rovesciai un poco sulla mano, poi con la lingua lo leccai e sentii il gusto salato.
-Callie, Callie, Callie..- sorrisi io mostrandole il vasetto di sale.
-Davvero pensavi di farmela?- domandi fissandola.
-Vedi il fatto è che io.. Diciamo che non mi piace quando TU mi fai uno scherzo.- sorrise lei arrossendo.
-Dovevi essere più originale.- misi del vero zucchero nel caffè e me lo bevvi. Era delizioso. Callie non aveva messo mano al caffè.
-Allora ragazzi! Siccome è una bella giornata cosa pensate di fare?- domandò Mark interrompendo i pensieri mattutini di tutti quanti.
-Perché per una volta non decidi tu, capitano?- domandò Foster.
-Hai ragione! Io inizierei con l’andare a fare un giretto, quel che si trova da fare si trova. Punto e stop!- disse lui mentre mangiava la sua brioche.
Lanciai un occhiata a Callie che era un pomodoro. Chi sa che cosa le aveva detto Joe per farla arrossire cosi.
-I am the best..- sussurrò Nathan che era apparso dietro di me come per magia.
-Mi hai quasi fatto prendere un colpo Nathan.- sorrisi amichevolmente.
-Scusami non volevo.- piegò un po’ di lato la testa, aveva in viso un’espressione cosi dolce.. Il caffè mi scivolò di mano cadendo rumorosamente al suolo. La tazzina si ruppe e quel poco che ne rimaneva della bevanda andò a rovesciarsi sul tappeto. E da quando c’è un tappeto?
-Accidenti.- borbottai tra me e me.
-Ti do una mano.- disse Nathan mentre ci piegavamo per raccogliere i cocci e per asciugare quella macchia enorme che c’era sotto il tavolo. Io, Lexa, mi ero distratta, io, che non mi sono mai distratta.
Mentre pulivo mi dimenticai della presenza di Nathan e mentre prendevo la spugnetta per tamponare, contemporaneamente a me lo fece anche lui, posando la sua mano sulla mia. M’imbarazzai e divenni rossa.
-S-scusami.- dissi alzandomi di colpo, dimenticandomi che sopra di me c’era il tavolo e picchiando una testata disumana.
A Nathan scappò un risolino.
Axel guardò sotto il tavolo.
-Mi sembrava che non era potuto essere un terremoto.- sorrise. Axel.. Sorrise.
-Spiritoso!- dissi massaggiandomi la testa.
-Penso che ti uscirà un bel bernoccolo!- disse Harley mentre uscivo da sotto il tavolo con la mano sulla testa.
Andai di là sul divano e mi misi seduta sul divano a gambe incrociate. Poco dopo arrivò Xavier con un asciugamano e d’entro del ghiaccio, messo dentro un sacco di plastica.
-Posso considerarti il mio angelo custode?- domandai sorridendogli mentre appoggiava il ghiaccio sulla mia testa.
-Arrivo nei momenti opportuni.- sorrise anche lui mentre prendeva posto vicino a me.
-Grazie.- sorrisi di nuovo.
Xavier era cosi freddo e distaccato ma allo stesso tempo gentile.
Strano ragazzo dai capelli rossi. Di certo era tutt’altro che l’altro ragazzo dai capelli rossi.. Torch..
Si alzò lasciandomi sola con il mo bernoccolo.
Che stupida, io non sbaglio mai. Questa maglietta non fa proprio per me.. Dannata Lise.. Quante ne mai  me l’hai regalata.. Mi porta sfiga.. Se solo quei due occhi cosi dolci non mi avessero guardata.. Ma cosa vado a pensare? È tutta colpa del bernoccolo!

Mi alzai per riportare il ghiaccio in cucina e Celia mi sorprese con un enorme sorriso.
-Ciao Lexa, ti fa ancora male?- domandò incerta.
-No, ma penso che rimarrà per un paio di giorni.- cercai di sorriderle.
-Sono certa che nessuno ci farà caso.- mi disse lei guardandomi il dietro della testa. -In fondo nemmeno si vede.- sorrise ancora.
-Meglio!- dissi io mentre tornavo in sala e accendevo la tele mentre aspettavo che tutti finissero la colazione.
-Lexa, non hai mangiato.. Ti ho portato una brioche.- mi disse Tod.
-Grazie.- sorrisi addentandola. Da quando Tod, il castoro mi parlava?
-In.. In realtà mi ha detto Nathan di portartela.- sorrise e li sorrisi anche io.
-Ringrazialo.- mangiucchiai sorridente la mia brioche mentre aspettavo impaziente che tutti finissero per uscire da questa casa.
Aspettai ancora un po’ e poi tutti si alzarono e si avviarono verso la porta, mi alzai e raggiunsi Jude.
-Ciao Lexa.- mi sorrise lui.
-Hey Jude!- gridai sorpassandolo per affiancarmi a Harley.
-Ciao Lexa!- gridò dandomi il tach.
Gli diedi il cinque sorridendo.
-Come va il bernoccolo?- domandò ancora ridendo.
-Ahahaha.. Va benissimo.. Anche se c’è ancora..- risposi mettendomi una mano sulla testa e socchiudendo un occhio per il dolore.
Quando la tolsi una pacca mi colpi proprio li.
-Fa male eh?- mi chiese quel demente di Torch ridendo.
-Ah-ah!- mi immaginai di tirare fuori una clava dalla tasca e dargliela in testa per poi chiedergli.. “Fa male eh?” ma di clave in tasca non ne avevo.
Una volta di fuori il sole mi accecò, tirai fuori dalla tasca dei pantaloni gli occhiali da sole, i ray ban wayfarer  neri con le lenti a specchio e me li sistemai sul naso. Notai che non ero l’unica a portarli. Callie indossava i miei stessi occhiali solo che erano gialli con le bacchette viola. Torch aveva un paio di ray ban aviator con il telaio dorato e le lenti a specchio. Gazel portava gli stessi di Torch solo che aveva il telaio argentato.  Jack aveva su degli occhiali tondi, come quelli di Potter, facevano appena il contorno dei suoi occhi a palla. Nathan aveva degli occhiali ray ban wayfarer arancioni fluo come il suo elastico, Harley come Nathan solo azzurri, e sopra c’erano disegnate delle onde blu scure, simpatici quegli occhiali. Susette e Victoria avevano degli occhiali da sole normalissimi, una rosa e l’altra viola. Gli altri li avevano in testa oppure non li avevano dei tutto.                                             
Sentii una gocciolina di sudore scivolare sulla tempia, ero fuori da pochi secondi e già morivo dal caldo.
I codini bassi sul collo non facevano altro che farmi colare dal caldo e quindi decisi che avrei fatto la coda alta. Sciolsi i codini e passai le mani nei capelli fino a raccoglierli in un mazzo solo, poi con entrambi i codini li legai. Mentre camminavamo sentivo la coda battere delicata sulla mia schiena, e poi qualcuno tirarla.
-Coda di cavallo.- disse Callie
-Oh Callie!- dissi scuotendo la chioma.
-Non farti tanto figa, anche se hai gli occhiali a specchio non farti vedere!- rise divertita.
Sorrisi alzando gli occhi al cielo, tanto di certo non lo poteva vedere.
-Guarda che lo so che hai alzato gli occhi al cielo.- sorrise lei.
Eravamo sulla spiaggia e ci dirigevamo verso il centro.
-Ho sentito che ci sono aperti tutti i negozi.. Un po’ di shopping non può di certo fare male! Soprattutto a certe persone!- disse Susette guardandomi e indicando il mio modo di vestire.
Lei indossava una minigonna rosa e un toppino bianco, con delle ballerine rosa anche quelle.
Mi misi a ridere lasciando cadere la testa all’indietro.
-Che c’e da ridere, io se fossi in te non riderei.- fece dando una gomitata a Victoria.
-Ma si può sapere che cosa vuoi da me?- dissi mettendo gli occhiali sulla testa e guardandola dritta negli occhi le lanciai uno sguardo gelido.
-Se vesti male non è colpa mia.- sorrise lei alzando i suoi occhiali.
-Sai una cosa? A me quello che pensi di me non me ne frega un accidente, voglio solo che tu la smetta di irritarmi, di guardarmi e persino di dire che mi conosci, perché io non voglio ricordarmi di te quando questi giorni saranno finiti, voglio dimenticarmi la tua brutta faccia e il tuo caratteraccio, e se ti va bene, è cosi, e se non ti va bene? È cosi comunque. Voglio dimenticarmi di te, fingere che tu non sia mai esistita e che non abbia fatto di tutto per rovinarmi questo periodo della mia vita.- riabbassai gli occhiali e mi misi a camminare a testa alta, aprendo un passaggio in mezzo ai ragazzi che si erano fermati a fissarmi a bocca aperta.
-Non pensi di aver esagerato?- domandò Jed fissandomi.
-Non mi fare la paternale Jed.- dissi acida.
-Come mai sei cosi acida? Pensierosa perché finisce tutto?- disse Jed prendendomi per un braccio. Strattonai scontrosa.
-Lasciami in pace. Ed ora andiamo da qualche parte?- dissi sorridendo.
-Certo!- disse Mark. Dirigendosi davanti a tutti verso il paese.
Andammo in una sala giochi, anche se non amavo queste cose mi divertii un sacco.
Feci una gara con le macchine con Shawn, poi con le moto con Scott e poi a quel gioco dove si balla e si devono seguire le frecce del colore giusto e nella direzione giusta con Callie. Vinse lei di 3 punti, ma tutte e due eravamo risultate ballerine.
Poi uscimmo di li per andare a mangiare qualcosa, ci dividemmo in diversi gruppi perché non tutti volevano andare nello stesso posto, e senza che nessuno se ne accorgesse ci dividemmo per squadra, e per la tristezza di Callie che era lontana dal suo amato Joe. Quando glielo dissi mi beccai un vassoio diritto in testa causando il doppio del dolore che già c’era
-Mi.hai.fatto.del.male!- gridai io prendendo il vassoio mentre la seguivo e lei rideva come una demente.
-Signorine! Non si corre qui dentro!- un cameriere iniziò a seguirci mentre una donna seguiva lui per chiedere il conto.
-Conga!- gridò Callie fermandosi.
Un’aura di delusione si fece strada dentro di me.
-Callie, qui non funziona!- gridai mentre la prendevo e correvamo al tavolo con il cameriere che sbuffava.
Mangiammo hamburger e patatine servite su un mega piatto e poi uscimmo di li ridendo a palla!
Ci prendemmo tutti a braccetto e raggiungemmo gli altri saltellando, tutti ci guardavano scioccati.. Ma chi se ne frega!
Mi prese un colpo quando mi accorsi di chi tenevo a braccetto alla mia destra.
Alla mia sinistra avevo Harley che rideva tranquillamente e alla mia destra Nathan mi sorrideva. Sentii le orecchie arrossire di botto.
-Sei rossa.- disse David avvicinandosi e toccandomi con l’indice una guancia.
-Ho caldo!- gridai infuriata.
-Dalla a bere a qualcuno d’altro. Ti conosco!- fece per girarsi ma io mi arrabbiai e gli saltai in spalla dandogli dei pugni sulla testa.
-Tu non mi conosciii! Io ho caldo!- gridai mentre lui rideva divertito.
-Non ti facevo cosi pensate Lexa!- gridava ancora.
-Haaa! Maledetto!- continuai a picchiarlo per ancora venti secondi buoni tra le risate nostre e quelle degli altri. Poi scesi dalla sua schiena dandogli uno schiaffetto dietro la testa e cacciandogli la lingua.
Rimanemmo a lungo in giro per il paese, prendemmo delle caramelle e dello zucchero filato, tornando a casa prima di cena.
Granchi per cena.
- I-io non ho molta fame..- dissi allontanando da me il piatto.
-Non fare la bimba.- mi disse Jude passandomi di nuovo il mio piatto.
-Non li voglio!- incrocia le braccia al petto con un’espressione imbronciata sul viso.
-Si che li vuoi.- mi disse lui.
-Ma mangiateli tu Jude!-
-Io li sto mangiando Lexa.-
-Mangia anche i miei, io mi nutro di insalata di carote per questa sera.-
-No tu mangi anche i granchi.-
-No che non li mangio.-
-Si che li mangi.-
-No.-
-Si.-
-Nooo!-
-Si!-
-No, no e ancora no!-
-Vuoi forse che ti imbocchi?-
-No idiota! Non voglio mangiarli!-
Sotto gli occhiali di Jude vidi nascere una scintilla.
-Harley, dammi una mano a tenerla ferma, e tu Nathan dammi una mano a imboccarla.- sorrise maligno mentre tutti ci fissavano scioccati.
Non mi ero accorta che vicino a Jude c’era Nathan..
Harley ridendo mi tenne ferma mentre Jude mi tappava il naso cosi che Nathan riuscisse a imboccarmi.
Quando vidi la faccia di Nathan a pochi centimetri da me non potei far altro che aprire la bocca consenziente all’essere imboccata.
-AAAAAAM!- fece Harley mentre rideva divertito.
Il mio rossore crebbe e io mi arresi.
-Li mangio, li mangio! Adesso lasciatemi.- tutti e tre si misero a ridere e io sorrisi mentalmente..
Finito il granchio, che dovevo ammetterlo, era delizioso, ognuno filò un camera sua, sotto le coperte assonnato dalla pesante giornata.
-Ammettilo che ti ha fatto piacere che era Nathan a imboccarti!- disse Callie saltando sul mio letto.
-Sta zitta. A me non fa piacere affatto che nessuno mi imbocchi.- risposi fredda.
-Come vuoi. Buona notte.- fece lei con tono sognante mentre saltava sino al suo letto.
-Notte.- mi addormentai felice.

 
 
Lexa, Lexa, cosa ci combini??
Vi aspettiamo al prossimo appuntamento, ciauuuuuuuuuuuuuuu ;D 
 
  
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