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Autore: Elos    13/07/2011    11 recensioni
- Questa persona aveva addosso... un ricordo di Harry e del professor Silente? -
Archer recuperò finalmente il suo muffin, facendone sparire una buona metà con un morso.
- Esattamente. Un ricordo rovinato e frammentato, ma indubbiamente un ricordo contenente Albus Silente ed Harry Potter. Sei sua amica, no? -
- Sì. - bisbigliò Hermione. Teneva tra le mani la lista come se non riuscisse a staccare le dita dal foglio, gli occhi fissi sulla data. - Sì, sono sua amica. -
18 Giugno 1996. La data della morte di Sirius Black. [...]

Sei mesi dopo la fine della Seconda Guerra Magica, il cadavere di una strega è estratto dall'acqua di un fiume nel nord della Scozia. Quando sul cadavere viene trovata un'ampolla contenente un ricordo molto speciale, Hermione Granger, Apprendista Auror fresca di M.A.G.O., e Harry Potter, Uccisore di Tu-sai-chi, Grand'Eroe, Supremo Distruttore di Signori Oscuri e diciannovenne un po' più che lievemente depresso, si trovano di fronte ad un inaspettato problema.
Prima classificata al concorso multifandom Jane Doe indetto da Lely1441.
Genere: Avventura, Malinconico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Prima di King's Cross'
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Capitolo 13
Il Contratto Inscindibile dell'Offizio dei Ricordanti




Questa volta non c'erano state discussioni, quando Harry aveva proposto ad Hermione di vedersi a Grimmauld Place: e, dopo una breve conversazione via Metropolvere, la ragazza era uscita dal camino spolverandosi la cenere di dosso.
- Non comincio il mio turno prima delle tre. - aveva spiegato. - Abbiamo tempo. -
Aveva adocchiato Angie, che se ne era rimasta un po' discosta, mentre Harry andava incontro ad Hermione per abbracciarla, e aveva teso la mano verso di lei:
- Hermione Granger, molto piacere. -
Angie aveva guardato la mano che le veniva offerta, aveva sorriso e aveva proteso una delle sue, incorporee, per replicare al gesto; Hermione era arrossita, ma Angie si era limitata a chiudere le proprie dita evanescenti attorno a quelle dell'altra.
- Angela Abigayle Glancenspark, e il piacere è mio. E' un onore conoscerti. Desideravo ringraziarti per aver permesso di trovarmi e per quello che stai facendo per me. -
- A questo proposito... - Hermione aveva smosso la borsetta che portava al braccio (e che aveva emesso, nel movimento, un rumore spaventosamente profondo, facendo sgranare gli occhi ad Angie). - Credo di avere qui con me la soluzione. Possiamo sederci? -
Ed erano seduti, adesso, tutti e tre, mentre Harry si comportava come un bravo ospite e versava tè nella tazza di Hermione. Kreacher, che ancora non era riuscito del tutto a scendere a patti con la presenza di una Mezzosangue nelle stanze dei suoi antichi padroni, sembrava aver deciso che far comparire vassoi traboccanti di biscotti e di fette di torta - più biscotti e più fette di torta, in effetti, di quanti una mezza dozzina di persone avrebbero potuto trangugiarne in un mese - ogni volta che Hermione era nelle vicinanze fosse un buon modo per omaggiarla senza andare contro ai desideri dell'adorata padrona Black.
E Kreacher, pensò Harry, sgraffignando un biscotto alle mandorle dal vassoio e sgranocchiandolo, cucinava abbastanza bene da farsi perdonare facilmente numerose piccole idiosincrasie.
- Hai detto di aver trovato una soluzione. - affermò Angie quietamente, dopo che Hermione ebbe bevuto un sorso di tè dalla propria tazza.
La ragazza, che non sembrava aver più fretta di affrontare questa conversazione di quanta ne avesse Harry, prese la borsetta che s'era lasciata cadere in grembo e l'aprì. Guardò per un attimo al suo interno, la fronte aggrottata, prima di cacciare una mano tra i lembi schiusi, poi un polso e infine il braccio. Mentre il gomito di Hermione spariva nella borsetta, Angie emise un suono basso di stupore e Harry le sorrise.
- Incantesimo Estensivo Irriconoscibile. - spiegò.
La voce di Angie trasudava ammirazione e approvazione nell'esclamare:
- Oooooh, ma è un incantesimo molto complicato! -
Hermione arrossì, ma parve nel contempo estremamente compiaciuta. Estrasse il braccio, un attimo più tardi, reggendo tra le mani un fascicolo di cuoio piuttosto rigido. Vi batté sopra due volte con la bacchetta, prima di posarlo sul tavolo ed aprirlo lentamente. All'interno della custodia del fascicolo era posata una pergamena dall'aspetto ruvido e antichissimo, sfrangiata ai bordi, coperta d'una scrittura fitta in caratteri che ad Harry apparvero incomprensibili come rune e sigillata, al fondo, da un marchio istoriato in rosso scuro.
Harry ed Angie si sporsero entrambi sulla pergamena: ma, mentre Harry continuò a guardarla con espressione vacua, Angie sembrò esserne immediatamente affascinata.
- E' in latino. - spiegò Hermione ad Harry. - Del dodicesimo secolo. Questi caratteri... -
- … sono quelli della grafia onciale. - la interruppe Angie, con una punta d'entusiasmo. - Veniva usata negli scritti magici d'una certa importanza, e soprattutto negli scritti a carattere giuridico, ma solo fino all'avvento dei testi stampati. -
- Uh. - Hermione sembrava divisa tra la soddisfazione d'avere qualcuno che la capisse, finalmente, quando parlava di cose di questo tipo, e la sorpresa che questo qualcuno effettivamente esistesse. - Precisamente. Sì. -
Harry combatté per nascondere il sogghigno nato di fronte all'espressione d'Hermione, schiarendosi invece la voce e affermando:
- Dovevo essere assente l'ultima volta che l'hanno spiegato ad Erbologia. -
Angie rise:
- Non è una cosa che spieghino ad Hogwarts! Ma il professor Vitious, al settimo anno, ha proposto un gruppo di studio alternativo per tutti quelli che si stavano preparando per i M.A.G.O. e che erano interessati a lavorare per la Gringott o per un altro istituto finanziario magico. Molte delle lezioni erano sui contratti magici. Sai? I contratti magici non hanno niente a che vedere con quelli Babbani! Se fai qualcosa per spezzare un contratto Babbano il peggio che ti può capitare è essere arrestato; se fai qualcosa per spezzare un contratto magico, invece, puoi anche morire. E il contratto saprà sempre che hai barato: non c'è modo di sfuggirgli. -
- E questo è il punto. - intervenne Hermione. - Harry: quando sei uscito dalla Camera dei Segreti, al secondo anno, ci hai raccontato l'aspetto che Tom Riddle aveva dopo essere stato liberato dal diario. Ti ricordi? -
Harry gettò un'occhiata ad Angie, a disagio, e non fu sorpreso di vederla con gli occhi sgranati, le labbra schiuse in un'espressione stupita mentre lo fissava.
- Sì. - rispose tuttavia ad Hermione. - Ebbene? -
- Il Tom Riddle che era uscito dal diario non era un fantasma. Assomigliava ad un fantasma, ma non lo era: era un ricordo. Giusto? -
- Giusto. - ripeté Harry, lentamente. - E il punto è? -
- Pensi che io non sia un fantasma? - domandò Angie, pianissimo: lei, invece, sembrava aver afferrato il punto anche da sola. Tutto ad un tratto, Harry si girò, la fissò, e tutte le cose che gli erano sempre sembrate strane, in Angie, gli tornarono alla mente . Le gambe: i fantasmi non avevano le gambe. Il suo sembrare così reale, così viva, così umana e terrena, come i fantasmi di Hogwarts non erano. - Pensi che io sia un ricordo? -
- Penso che tu non sia un fantasma. - ripeté Hermione. - Ma non penso che tu sia un ricordo. Penso che tu sia un'eco, Angie, una manifestazione della volontà del contratto rimasta legata a questo mondo. Questa pergamena è il Contratto Inscindibile stilato da un uomo di nome Lamberto Languedoca, nel tredicesimo secolo, a nome di una congregazione di maghi chiamata l'Offizio dei Ricordanti. Che era il modo in cui all'epoca veniva chiamato il lavoro dei Prestamente. -
Gli occhi di Angie si spalancarono, tutto ad un tratto, illuminandosi d'una luce di comprensione, ed Hermione proseguì, suonando sempre più trionfante:
- Questo contratto è stato conservato presso gli archivi del Wizengamot nel corso dei secoli: ne sono state fatte due copie, e una di esse è ad Hogwarts, mi hanno assicurato; ma non sono stata ancora in grado di trovarla. Ad ogni modo, questo è l'originale. In questa pergamena Lamberto Languedoca, portavoce dei Ricordanti, ha stilato il primo contratto sulla base del quale tutti i contratti sul trasporto dei ricordi che sono seguiti sono stati stesi: anche quando i Ricordanti sono finiti sotto il controllo del Wizengamot in Inghilterra, nel 1723, e sono diventati Prestamente con una licenza obbligatoria, sotto la supervisione parziale del Ministero, il contratto di Languedoca ha mantenuto la sua validità. E' stato creato per essere collegato magicamente ad ogni nuovo Prestamente attraverso i secoli. Non può essere bruciato, o... o strappato, o cancellato! -
Un dito evanescente di Angie sfiorò la pergamena, gli occhi del fantasma posati sulla spessa scrittura nera con un'espressione che Harry non riuscì a decifrare: sembrava curiosa, sì, ma non del tutto neutra. Il modo in cui fissava il foglio, il contratto, non era amichevole.
- E che cosa c'è scritto qui sopra? - chiese dopo un attimo di silenzio. - Io non conosco il latino. -
- Be'... - spiegò Hermione. - … la maggior parte delle clausole riguardano i doveri morali di un Prestamente: le cose che possono e non possono fare, il fatto che non possano consegnare un ricordo a loro affidato a nessuno che non sia il legittimo destinatario o sangue del suo sangue nel caso di sua morte, o che non possano vedere il contenuto dei ricordi, o le forme in cui un contratto può essere personalizzato: lascia grande libertà in questo senso. Ad ogni modo, quello che ci interessa è una delle clausole in fondo. -
Si sporse sul foglio, indicandola con il dito, e sia Angie che Harry - benché nessuno dei due avesse la benché minima possibilità di capire che c'era scritto - si affacciarono per guardare.
- I casi di mancanza di parenti stretti del destinatario erano rarissimi: i maghi generalmente sono imparentati attraverso grandi famiglie. I ricordi potevano essere consegnati per linea di sangue risalendo sino ai nonni e ai cugini di secondo grado, e questo lasciava molte possibilità aperte. Per questo la clausola che ci interessa è una delle ultime. - Spiegò Hermione. Si interruppe per un attimo, prima di proseguire con lentezza: - Qui dice che, nel caso in cui nessun parente stretto del destinatario sia ancora in vita, è possibile consegnare il ricordo a un erede non legato dal sangue, purché il destinatario stesso abbia espresso la propria volontà in proposito attraverso un documento controfirmato da almeno due testimoni. -
Harry aggrottò la fronte:
- Un erede...? - E poi, mentre il significato delle parole di Hermione si abbatteva su di lui come una specie di fulmine: - Non puoi pensare che... io? E' per questo che hai voluto il testamento di Piton? Perché pensi che sia io? Che il ricordo di Piton debba andare a me? -
Hermione annuì, lentamente, e Harry scosse la testa:
- Piton non ha lasciato scritto nulla in proposito ai suoi ricordi, Hermione. Solo... solo oggetti personali. -
- Piton ti ha lasciato a tutti gli effetti i suoi ricordi, Harry. Molti dei suoi ricordi più importanti. - specificò Hermione, con fermezza. - Io credo che abbia deciso di consegnarti tutti i suoi oggetti personali anche per questo: era un modo per assicurarsi che, in ogni caso, tu potessi legalmente conservare il possesso della fiala che ti ha consegnato prima di morire, secondo le regole dei contratti magici. Perché non capitasse in mano ad altri, magari. Perché tu potessi distruggerla. -
Mentre quel che Hermione diceva si sedimentava in Harry, lentamente, la ragazza si girò per guardare Angie: il fantasma se ne stava seduto sul divano davanti a loro due, le mani intrecciate l'una all'altra e strette sulle ginocchia, l'espressione lievemente agitata, confusa. Hermione si sporse verso di lei, chiedendole gentilmente:
- Puoi dirci chi ti ha consegnato il ricordo per Severus Piton? Potrebbe aiutarci a capire il professore aveva previsto che sarebbe arrivato ad Harry, oppure no. -
Angie spostò lo sguardo da Hermione ad Harry, e fissò il ragazzo per un lungo istante. Poi, lentamente, scosse la testa:
- Non posso farlo finché non ho consegnato il ricordo. La persona che l'ha affidato a mio padre era molto potente. Il contratto è molto forte. Mi lega le mani. -
- Ma puoi provare a consegnare il ricordo ad Harry, giusto? - insisté Hermione, piano. - Per vedere se funziona? -
Angie tenne gli occhi su Harry. Rimase in silenzio, ancora, prima di annuire lentamente:
- Posso farlo. - Prese un respiro profondo: lo faceva spesso, aveva notato Harry, anche se non ne aveva alcun bisogno. Era una di quelle cose che la facevano sembrare così disperatamente umana, così disperatamente viva. - Penso sia possibile. Penso sia... ragionevole. Non ho mai consegnato un ricordo a qualcuno che non fosse un parente, ma... ma il contratto mi farà sapere, quando ci proverò, se posso farlo o meno. -
Gli occhi incolori scivolarono per un attimo su Hermione: poi, come attirati da una calamita, tornarono a posarsi su Harry.
- Se è possibile... - disse al ragazzo, in un tono molto lento, molto quieto. Sembrava un po' più vecchia del solito, adesso, con le spalle diritte e le mani intrecciate l'una all'altra: dimostrava qualcosa di più dei diciannove anni che aveva avuto quand'era morta. - … mi piacerebbe andare a fare una passeggiata in riva al mare, prima. -
Sesto, pensò Harry, camminare in riva al mare. Sei cose da fare prima di morire. Avevano avuto una giornata bellissima, e adesso Angela Abigayle Glancenspark stava pensando ad un buon posto dove tentare il proprio permanente, definitivo, irrimediabile e stavolta effettivo trapasso. Harry sentì il cuore dolergli, e dolergli forte, e per un attimo si trovò senza fiato; ma poi annuì e, con tutta la calma che riuscì a mettere insieme, rispose:
- Sì. -





Note del capitolo: Avevo completamente rimosso il fatto che fosse mercoledì sera. Abbiate pietà: ho dato un esame stamattina e un altro ne darò domani.
Se volete tirarmi dei carciofi, mi raccomando, carciofi piccoli. I pomodori no, che poi schizzano e macchiano dappertutto.

Niente da dire sull'Offizio dei Ricordanti, che è farina del mio sacco. Qui potete trovare diversi artistici esempi di grafia onciale, usata da noi Babbani a testo intero sin dal III secolo, sostituita dalla più rapida ed efficace minuscola carolina intorno all'VIII secolo e conservata a lungo all'interno di titoli, sottotitoli, intestazioni e maiuscole. Languedoca è una spietata italianizzazione di lenga d'òc, o lingua d'oc, ossia l'occitano o provenzale.

Per chi non lo sapesse - ma per non saperlo dovete aver trascorso almeno gli ultimi tredici mesi su Marte - oggi è uscito in Italia il film Harry Potter e i Doni della Morte - Parte II. Quell'infame di mio fratello (che gli si incarti la pellicola) è andato a vederlo stasera, io e dierrevi andremo ad acculturarci sabato.
Chi di voi è già andato a vederlo? Chi ha intenzione di andarci? Chi ha prenotato i biglietti con sei mesi d'anticipo?
... il primo che spoilerà sarà Cruciato sul posto, perciò badate bene a ciò che dite.

Grazie a tutti voi che vi fermate sempre, a tutti voi che vi fermate spesso, a tutti voi che vi fermate solo ogni tanto, ma sempre tanto carinamente.
  
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