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Autore: Keily_Neko    14/07/2011    5 recensioni
“Sei... sei uno Shinigami vero?”-“Sì...”, rispose freddo, “ne deduco che sai quello che sta per capitare”
Aki non ebbe bisogno di star tanto a pensare.
Questa storia esce dal mio solito stile perché affronta un argomento molto difficile, che è la Morte, dal punto di vista dei due personaggi... spero di riuscire ad esprimere bene questo concetto. ah si, è una YuseixAki
--- 12/01/14 HTML e capitoli rivisti e corretti ---
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aki/Akiza, Yusei Fudo
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi tornata! Visto che il capitolo l'ho scritto ieri sera, tanto vale aggiornare^^ Avviso fin da subito che mi sono fatta una paura boia da sola O.O Non ho mai scritto un capitolo così drammatico e crudo... mentre scrivevo era come se le parole venissero da sole, ma rileggendo mi sono spaventata... Prometto che non ne farò più di così. Ah si, ad un certo punto troverete scritto "NOTA" e consiglio di andare a fondo pagina per leggere la specificazione^^ Ringrazio per le recensioni Gattino Bianco, Jack and Carly Love e Yukiko <3





Il Destino non esiste





Capitolo 3: L'ingiustizia è di questo mondo




“Sicuro che sia qui?”, chiese Aki perplessa.
“Per la centesima volta, sì, sono sicuro”, disse Yusei, che se avesse potuto provare sentimenti, avrebbe rasentato l'esasperazione.
Dopo aver viaggiato tutta la notte, Yusei e Aki erano arrivati in un piccolo paesino dell'ovest dell'America settentrionale. Durante l'attraversata dell'Oceano, Aki era rimasta entusiasta del fatto che lo Shinigami sapesse correre sull'acqua; infatti Yusei la usava come punto di appoggio per balzare, proprio come se si fosse trovato sulla terra ferma. Una volta arrivati sul suolo sicuro, si erano diretti verso questo paese ed erano arrivati in un parco, vicino al quale c'era un cimitero.
“Ripetimi cosa sta succedendo”, disse Aki.
Ma gli Angeli sono tutti così ottusi?, pensò Yusei sospirando, prima di rispiegare ad Aki cosa stava per accadere.
“Ci troviamo in un cimitero”, disse lo Shinigami iniziando ad avviarsi nel parco.
“Fin qui c'ero arrivata”
“Se mi lasciassi finire! Dicevo, fra cinque minuti dovrebbe esserci l'ultimo saluto ad una persona defunta da poco”
“Ma non è questa l'anima che stai cercando giusto?”, chiese Aki.
“Precisamente”
“E allora chi è?”, domandò dubbiosa l'Angelo.
“Non lo so neanch'io”, rispose Yusei.
“Come non lo sai?!”, esclamò Aki sorpresa.
Yusei si fermò e si voltò verso di lei: “Non lo so perché non mi è dato saperlo! So dove dovrà morire questa persona e a che ora, ma saprò più dettagli appena l'avrò vista”, disse irritato.
“Scusa tanto sai?! Pensavo che come Shinigami fossi esperto!”, ribatté Aki incrociando le braccia e distendendo le ali.
“Tieni quelle cose lontane da me”, disse Yusei alludendo alle piume; durante la traversata i due si erano toccati per sbaglio e avevano entrambe ricevuto una dolorosa scossa, per quanto esseri come loro non potessero provare dolore.
“Va bene”, si rassegnò Aki riprendendo a camminare, “Una cosa... non ho capito come sai che qua ci sarà una persona che dovrà morire; sesto senso?”
“No”, rispose l'altro e scostò il mantello per prendere un quaderno in una delle tasche interiori, “ogni volta che mi viene assegnato un incarico, compaiono data, ora e luogo di quella persona sulle pagine”, e detto questo aprì il quaderno sull'ultima pagina, sulla quale era segnata la data di quel giorno.
“Adesso ho capito”, commentò la ragazza annuendo.
“Era ora. Dovremmo esserci”
Yusei e Aki avvistarono un gruppo di persone riunite intorno ad una lapide, vicino alla quale c'era una fossa; tutti erano vestiti di nero e alcune donne piangevano. L'Angelo dedusse che era quello il funerale incriminato.
“Ma qualcuno dei tuoi simili ha raccolto l'anima del defunto?”, chiese Aki.
“Sì. La donna è morta all'età di 31 anni a causa di un incidente stradale nella quale è stata coinvolta; stava attraversando la strada e un uomo ubriaco che guidava un'auto l'ha investita”, rispose pacato Yusei, come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
Aki rimase sorpresa da quelle parole: “E tu come fai a saperlo?”
“Quando uno Shinigami raccoglie un'anima, è come se lo comunicasse a tutti noi, quindi è naturale che io lo sappia”, rispose il ragazzo.
“Certo, se lo dici tu... avviciniamoci”
Yusei e Aki si portarono vicino ad un albero ad un paio di metri dall'ultimo conoscente, o parente, della vittima; se qualcuno li avesse visti avrebbe preso un infarto: un ragazzo tenebroso vestito tutto in nero con una falce in mano e lì vicino una sua apparente coetanea bella come il sole, con un paio di candide ali sulla schiena. Se la situazione non fosse stata drammatica, avrebbe anche potuto essere divertente.
In quel momento Aki notò che l'ultima persona della fila, teneva per mano una bambina, dell'età di circa 5 anni o poco più, che diversamente dagli altri, era stata vestita con un abitino color verde smeraldo, che riscaldava l'atmosfera triste; la ragazza alla vista di quella bambina ebbe un fremito e le sembrò di gelare.
“Quella... bambina...”, riuscì a proferire.
“Sì”, disse Yusei, “Sasha Anderson, figlia di 5 anni e 6 mesi della defunta Nicole Anderson; muore il 27 agosto 2011 alle ore 8:33 di mattina a causa di un tumore celebrale maligno non curato tempestivamente. Ho appena verificato”, finì freddo mettendo via il quaderno e guardando l'orologio: le 8:13. *NOTA*
Aki si portò una mano sulla bocca terrorizzata: “Ma è orribile, una così piccola creatura...”
“Il Destino è così”, rispose asciutto Yusei.
Aki non ebbe neanche la forza per ribattere perché stava pensando alla fine di quella povera bambina che ancora non sospettava niente; aveva appena perso la madre e ora si apprestava a morire: la ragazza crollò a terra: “E’ orribile”, ripeté.
Il movimento dell'Angelo attirò l'attenzione della bambina che si voltò verso di loro: alla loro vista provò un attimo di paura nel vedere Yusei, ma si rasserenò subito notando Aki.
“Papà, anche loro sono venuti per salutare la mamma?”, chiese Sasha all'uomo che la teneva per mano.
“Loro chi?”, domandò lui, voltandosi a guardare verso la direzione indicata da sua figlia e non vedendo niente.
“Quella signora con quelle grandi ali e quel signore vicino con il mantello nero”, rispose la bambina.
Il padre non vedendo niente stava per replicare, ma si ricordò le parole di un dottore che gli aveva detto che sua figlia nei mesi successivi, e forse fino a quando non fosse stata in grado di capire a fondo, avrebbe potuto avere delle allucinazioni visive e che era meglio assecondarla, almeno nei primi tempi.
Il padre sorrise a Sasha: “Sì, sono qui per lei”, disse trattenendo le lacrime a stento.
Sasha lasciò la mano di suo padre e corse verso Aki: “Signora perché sei triste?”, chiese una volta lì vicino.
Aki si accorse solo in quel momento della presenza della bambina; il fatto che la vedesse non lasciava più dubbi: “Non sono triste”, disse cercando di ricomporsi.
“Invece sì, lo vedo”, rispose Sasha con un'aria alla 'so-tutto-io', “ma non devi: papà ha detto che la mamma è partita per un lungo viaggio e dove andrà starà meglio, e ha detto che ci rivedremo un giorno”, concluse con un sorriso dolcissimo.
Aki non si trattenne più e abbracciò la bambina iniziando a piangere sulla sua spalla.
Yusei sbuffò: Ma gli Angeli piangono sempre?
Sasha si girò verso di lui e si spaventò alla vista della falce: “Chi è questo signore spaventoso?”, chiese impaurita.
Aki guardò la bambina e stava per rispondere, ma Yusei l'anticipò: “Sono solo una persona che ti porterà dalla mamma”
“Ma papà ha detto che potrò andare dalla mamma solo fra molto tempo”, disse perplessa Sasha.
“Tuo papà ha torto questa volta”, rispose Yusei.
“Allora gli dico che vado dalla mamma!”, esclamò euforica Sasha, “Così viene anche lui”
“Lui non potrà venire con te”, continuò freddo Yusei.
La felicità sul viso della bambina trovò spazio alla rabbia: “No, lui verrà!”
“Non può”, continuò Yusei tranquillo.
“Invece lui verrà! Verrà! Verrà! Verrà!”, esclamò Sasha iniziando a fare saltelli ad ogni parola.
Ad un tratto si fermò prendendosi la testa e iniziando a piangere: “La testa... mi fa tanto male!”
Aki si sconvolse.
“E’ il tumore”, spiegò Yusei, “evidentemente fino ad ora era rimasto assopito in attesa di uno stimolo che lo attivasse”
“E quello stimolo... siamo stati noi”, continuò Aki, sempre più angosciata.
Nel frattempo intorno alla bambina erano accorsi gli altri partecipanti, in primis il padre che era diventato bianco come un fantasma; un altro uomo aveva il cellulare in mano e aveva appena chiamato l'ambulanza, che arrivò dopo pochi minuti, caricando Sasha a bordo e ripartendo d'urgenza.
“Seguiamola”, disse Yusei ad Aki.
La ragazza non si era ancora mossa da terra.
“Aki, dobbiamo andare”, disse di nuovo Yusei.
“... Sì”, rispose la ragazza alzandosi.
L'Angelo e lo Shinigami seguirono l'ambulanza fino all'ospedale vicino, nel quale fu ricoverata d'urgenza la bambina. I due ragazzi entrarono nella sala operatoria senza che nessuno ovviamente si accorgesse di loro; una schiera di medici, chirurghi e infermiere erano disposti intorno a Sasha, distesa anestetizzata su un tavolo operatorio: la bambina era collegata ad una macchina dalla quale partiva un 'bip' ogni suo battito cardiaco.
“Non può finire così”, disse Aki a bassa voce.
“La stiamo perdendo”, commentò uno dei medici.
“Non può finire così!”, esclamò Aki.
“... 8:33”, disse solo Yusei.
La macchina dei battiti cardiaci iniziò a produrre un lungo e interminabile suono; ad Aki si mozzò il respiro.
“Ecco infine”, disse Yusei avvicinandosi alla bambina e alzando la falce.
Una luce chiara passò dal corpo di Sasha allo strumento dello Shinigami, che si colorò di bianco.
“Portami dalla mamma”, si sentì provenire dalla falce.
“Ti accontento”, disse Yusei.
La falce a poco a poco iniziò a scurirsi fino a ritornare del suo colore nero notte.







*NOTA* Allora, non ho nessuna competenza medica, sono solo andata a leggere un po' qua e là per capire come funzionano i tumori, ma credo che sia impossibile che si risolvano così presto... Tuttavia per la mia storia era necessario un evento del genere e visto che siamo nell'ambito del fantastico ho pensato di lasciare così, non me ne volete per favore^^







Ecco la fine di questo assolutamente osceno capitolo O.O Prometto che non ne farò assolutamente più di così drammatici, ma come ho detto prima, mi è uscito così e non volevo fare lavoro per niente^^ Non vi biasimo se non dovesse piacervi, ma non accadrà più ^^
 
  
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