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Autore: FallingInLove    14/07/2011    6 recensioni
Roba da pazzi! Poggiai una mano su un fianco cominciando a gesticolare animatamente con l'altra.
-Punto primo: mi stai rinfacciando tutte le volte che sono venuta a piangere da te? -domandai sentendo il veleno fra i denti -Perché io pensavo di trovare supporto fra le braccia di un amico e non di uno stronzo pronto a portarmi il conto!
-Non sto facendo niente di tutto questo -tentò di difendersi, ma io ormai ero partita come un treno e non mi sarei fermata tanto presto
-Punto secondo: io non sono una guerra che vi giocate tu e Riccardo, non sono una battaglia da vincere!
-Per me invece lo sei -mi interruppe, guardandomi dritta negli occhi; rimasi in silenzio, colta alla sprovvista e lui ne approfittò per continuare -Sei una di quelle poche cose per cui vale la pena lottare.. ed è per questo che non rinuncerò facilmente, soprattutto se ti so con quell'idiota
Avevo detto che non mi sarei fermata? Be' non avevo tenuto conto di questo. Proprio no.
-E punto terzo -aggiunse lui alla mia lista -non hai risposto alla mia domanda
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 9. Voglie non platoniche


RAGAZZE HO PUBBLICATO IL CAPITOLO 8 POCO FA! CONTROLLATE DI AVERLO LETTO PRIMA DI LEGGERE QUESTO


Il giorno dopo lo passai a casa, stravaccata sul divano in mezzo a Mirko e a Nick mentre guardavamo Shark Tale; naturalmente però la maggior parte del tempo la passammo a ridere e a tirarci gomitate, come i bambini delle elementari.

Nel pomeriggio venne anche Nadia, e cenammo tutti insieme con quel poco di commestibile che c'era in frigo in tutta quella miriade di cibi precotti: sì, lo sapete ormai che cucinare non è il mio forte.

La mattina del giorno seguente, quando arrivai all'università, vidi subito Nadia e Mirko che stavano guardando dei tabelloni, con su affisso chissà cosa; li avrei volentieri raggiunti ma, quando mi trovavo ormai a pochi passi da loro, una mano si strinse possente attorno al mio braccio.

-Dove sei stata?

Inutile dire chi fosse.

Mi voltai e sostenni lo sguardo di Riccardo -Molto bene, grazie; tu come stai?

E che cavolo, non poteva trattarmi così!

Lo vidi sollevare un sopracciglio e poi ridere -Bene, ma volevo solo sapere dov'eri ieri

Spalancai la bocca, pronta a sputare veleno, ma qualcuno mi precedette.

-Ma come cazzo ti permetti di parlarle così? -Mi voltai, ma non ce n'era bisogno: Mirko era già accanto a me -Giù le mani -aggiunse poi, gelido, dato che Riccardo ancora mi stringeva; immediatamente, strattonai il braccio liberandomi.

Riccardo era rimasto colto di sorpresa dall'entrata in scena di Mirko, o forse dal mio gesto, ma non ci mise molto a riprendersi -Tu sei l'idiota della telefonata -non era una domanda

-Qui di idiota ce n'è uno solo -rispose lui

Una piccola folla si era radunata intorno a noi, e fu a quel punto che cominciai a sudare freddo, temendo una rissa

-Ok, adesso basta -tentai di mettermi in mezzo, ma fui ignorata da entrambi; anche Nadia era lì attorno e mi guardava agitata.

Riccardo scoccò uno sguardo di compassione a Mirko -Tu lo sai che non hai possibilità, vero? -gli chiese, retorico, accennando anche un'occhiata verso di me; l'agitazione salì mentre realizzavo che stavano parlando dell'imminente scazzottata.

Eppure nessuno dei due sembrava accennare ad alzare le mani.

Lo sguardo di Mirko però si indurì di parecchio, mentre lo guardava dall'alto in basso e contraeva la mascella -Forse -ammise a denti stretti, ma con una nota di sfida perfettamente udibile -Ma tu non hai il diritto di trattarla da schifo!

-Non metterti in mezzo, so difendermi da sola -mi intromisi, ma la voce di Riccardo sovrastò le ultime parole della mia frase, come a volermi subito contraddire.

-Questo lo credi tu, perché io la tratto come una principessa

Di nuovo quel “principessa”! Dovevo mettere sulla mia lista delle cose da fare, il dirgli che quel nomignolo mi faceva venire il latte alle ginocchia.

Mirko scosse la testa con disgusto, e la sua voce risuonò affilata e tagliente come una lama nell'aria immobile -Se la fai piangere ancora, te la vedi con me

Lo guardai spalancando gli occhi: stava davvero minacciando il mio Riccardo?!

Lui deglutì, si era preso una bella strizza, ma non voleva darlo a vedere -Ma valle a fare a qualcun altro queste minacce: non mi toccano -concluse, andandosene.

Mirko annuì guardandolo allontanarsi -Dalla fretta con cui scappi non direi -rispose, ma Riccardo era già lontano; qualcuno attorno ridacchiò e la folla cominciò a disperdersi.

Quando incontrai il suo sguardo c'era solo rimprovero nei miei occhi -Si può sapere cosa stai facendo? -gli chiesi con durezza, per poi andarmene seguendo Riccardo.


°°°


-Stai facendo l'isterica -sentenziò

-Non è vero! -risposi istericamente, stringendo troppo forte la matita che avevo in mano tanto da spezzarla

Nadia sollevò una delle sue sopracciglia finissime, prendendo fra le dita uno dei due poveri pezzi -Mirko voleva solo proteggerti.. ci tiene a te.

-Non doveva mettersi in mezzo, ci ha fatti litigare un'altra volta

-E tutti questi litigi come li vedi? -mi punzecchiò sondandomi con i suoi occhi da gatta -Siete davvero così in sintonia?

-Si è risolto tutto! -replicai soddisfatta, ripensando all'ultimo bacio di Riccardo -Anzi, stasera mi viene a prendere e ceniamo insieme da qualche parte.

Lei sospirò senza rispondere

-Sei di parte -constatai risentita- l'ho capito benissimo che Riccardo non ti piace

Mi rivolse un sorriso di scuse, e in quel momento terminò la lezione, durante la quale, l'unica cosa che avevo appreso, era che i tabelloni che la mia amica stava guardando quella mattina erano quelli con i risultati del famoso esame: inutile dire che era passata quasi col massimo!

Nel parcheggio, Nadia si fermò di botto e io, assorta nei miei pensieri, le andai addosso

-Ahia! -protestai massaggiandomi il naso dolorante -Perché hai inchiodato?

-Jason

-Hai le visioni?

-Forse -e mi indicò un punto poco più avanti

Scrutai un attimo tra la folla, e poi lo vidi -Mmm.. sembra che la tua mente sia sanissima. Forse ti stava aspettando.. quello che è certo è che ti sta fissando

-Vado a parlargli -non era una domanda, ma sembrava comunque un po' titubante come affermazione.

Oh, Nadia!

-Certo che ci vai -risposi spintonandola

-Vieni anche tu

-No! Cavolo, pensavo che avessi fatto dei passi avanti!

-Infatti, ma c'è anche Mirko: tu porterai via lui mentre io parlerò con Jason

Guardai di nuovo, e stavolta vidi anche lui; prima che potessi oppormi, Nadia mi stava già trascinando.

-Eccole -ci annunciò Jason appena ci vide; Mirko mi sorrise, e io gli risposi con uno sguardo assassino

-Ci stavate aspettando? -domandò Nadia rivolta però solo a Jason, mentre le guance le si arrossavano leggermente

-Vogliamo portarvi in un posto -rispose lui -ormai è maggio, e comincia a fare caldo

Non riuscivo a cogliere il nesso. Vidi che anche Nadia lo guardava interrogativo, così mi associai.

-Andiamo al mare -Mirko dissipò i nostri dubbi -adesso

-Al mare? -ripetei non del tutto certa di aver sentito bene -ma non fa ancora così caldo

Cercai lo sguardo il sostegno di Nadia, ma i suoi occhi erano diventati due stelline luminose: quando si trattava di Jason, non c'era niente da fare

-Mi sembra un'ottima idea -cantilenò guardando Jason, che le sorrise; dopo qualche istante sembrò ricordarsi della mia esistenza -Se fa freddo terremo le magliette

-Non abbiamo i costumi -dissi allora

-E' questo il bello -rispose Mirko, e io lo ignorai del tutto

-Prima dici che è freddo e che dovremo tenere le magliette, e adesso ti lamenti perché non abbiamo il costume -mi fece notare la perfida Nadia, che voleva a tutti costi passare il pomeriggio con Jason, almeno quanto io non lo volessi passare con Mirko.

-Allora ci state? -chiese Jason

-Certo! -esclamò Nadia -Vic? -e si girò lanciandomi uno sguardo del tipo “dì di sì oppure ammazzo te e tutta la tua famiglia comprese le prossime quattro generazioni”

-Va bene -risposi controvoglia; non lo feci per la minaccia, ma perché Nadia era la mia migliore amica, glielo dovevo.

-Vieni tu vicino a me? -domandò Jason a Nadia, che naturalmente accettò

Mirko mi aprì uno degli sportelli dietro atteggiandosi a galantuomo per farmi sedere; tentai di incenerirlo con lo sguardo ma, non riuscendoci, girai attorno alla macchina per andarmi a sedere dall'altro lato. Lo vidi scrollare le spalle e sedersi.

Il viaggio non durò molto; facemmo solo una sosta per mangiare qualcosa e poi raggiungemmo la spiaggia.

In cielo non c'era nemmeno una nuvola e il mare era calmissimo: gli scogli sembravano emergere dalla terra ferma anziché dalle acque.

-Avevi ragione, è troppo freddo per il costume -la voce di Nadia mi fece sobbalzare e solo allora mi resi conto di essermi incantata a guardare il paesaggio

-Ah..peccato mi sarebbe piaciuto fare un bagno

Mirko, che aveva seguito tutta la scena, si intromise nella conversazione -E facciamolo lo stesso, no?

Perseverante nel mio risentimento, non lo calcolai minimamente e camminai fino alla riva, lasciando che le onde mi sferzassero appena i piedi; l'acqua non era poi così ghiacciata, ma non era nemmeno quella di giugno.

-Hey -una voce alle mie spalle -Hai intenzione di ignorarmi per il resto della tua vita?

Mi voltai, trovando Mirko a pochi passi da me; i nostri piedi avevano lasciato sulla sabbia deserta delle impronte ben visibili. Nadia e Jason si erano stesi su due asciugamani e stavano chiacchierando.

-No -risposi come se niente fosse -Per molto più tempo -e mi voltai di nuovo verso quella distesa blu immensa.

Lui sospirò e venne accanto a me -Senti, non ci ho visto più quando quel.. quando ti ha risposto in quel modo -si trattenne dal colorire la frase con chissà quali insulti, ma questo ovviamente non fece che aumentare le scintille dei miei nervi -Mi so difendere da sola anzi, lo stavo facendo, se solo tu non ti fossi messo in mezzo!

-Ti ha per caso chiesto a cosa mi riferissi quando gli ho detto che avevi pianto?

Feci mente locale, la risposta era una sola, ovviamente; ma questo non cambiava le cose, anzi -E' diverso: tu non ne dovevi nemmeno far parola!

-Infatti, glielo avresti dovuto dire tu

-Ma cosa stai dicendo?

Lui sospirò -Se non ti stanno bene delle cose nel vostro rapporto, glielo devi dire, accidenti! Non puoi comportarti come una bambola solo perché è quello che vuole farti essere lui! -mentre parlava, si era infervorato

-Questi sono fatti nostri -replicai

-No, non se ti fa soffrire, perché a quel punto gli spacco la faccia.

Mi massaggiai una tempia chiudendo gli occhi -Se devi continuare così vattene, non ho voglia di litigare ancora.

Quando li riaprii, mi accorsi che lui mi stava guardando, piuttosto dispiaciuto

-Non puoi continuare a stare così -mi disse, e capii che si stava preoccupando per me, ma ero troppo arrabbiata per apprezzarlo.

-C'è sicuramente un modo per farmi star meglio: smettila di avercela con Riccardo, ok? Abbiamo i nostri problemi, ma io sono contenta di stare con lui.

Mi guardò ancora un attimo e annuì; il suo sguardo si alleggerì mentre tornava a rivolgersi verso la spiaggia

-Dici che si sta per formare un'altra coppietta? -mi chiese divertito, forse anche per cambiare discorso

Seguii il suo sguardo e vidi che adesso Jason era sullo stesso asciugamano di Nadia e sembravano andare veramente d'accordo; sorrisi.

-Già, sembra che stia andando bene

Lui sbuffò -Adesso non potrò più sfottere Jason perché non aveva uno straccio di ragazza da un anno!

Aggrottai le sopracciglia guardandolo male -Uno merita di essere preso in giro solo perché è da solo?

-Cero che no, ma era il mio modo per spronarlo a rifarsi una vita dopo quella stronza di Sara -rispose avanzando di più verso il mare fino a farsi arrivare l'acqua alle caviglie.

Non sapevo chi fosse questa Sara, ma dato che Mirko l'aveva appena definita “quella stronza” non doveva aver trattato molto bene Jason. Non potevo negare di essere rimasta colpita davanti al significato nascosto delle prese in giro di Mirko: non avevo sospettato che ci fosse della profondità.

Lui si girò a guardarmi -Dai vieni, non è fredda

Decisi di seguirlo, arrotolandomi più su i jeans.

-Hai sempre voglia di fare il bagno? -mi chiese, con sguardo complice

-Il bagno?! Adesso?

Lui scrollò le spalle -Hai freddo?

-No, ma c'è differenza fra l'immergersi totalmente e l'avere solo le caviglie bagnate!

-E dai -insistette -prova almeno, al massimo usciamo

Mi morsi il labbro inferiore: ero tentatissima -Non ho il costume

Lui fece un faccia che voleva dire “scaramucce” -Io ti ho già vista versione panterona sexy, e Jason è troppo impegnato a provarci con Nadia per accorgersi di noi.

Sospirai e lo guardai ancora, mentre lui ricambiava speranzoso.

Rischiavo la bronchite, ma il mare era troppo bello e io avevo troppa voglia di fare il bagno..

-E va bene -cedetti e lui sorrise

-Perfetto, allora spogliamoci, e poi vediamo se decidere di fare qualcos'altro oltre al bagnetto..

Ti pareva che non dovesse fare qualche battutina?

-Mirko, io tengo l'intimo.. e guai a te se anche solo provi a levarti i boxer

Ammiccò -Vedermi nudo sarebbe una tentazione troppo forte per te, ammettilo!

Sbuffai alzando gli occhi al cielo e decisi di avviarmi prima che mi facesse cambiare idea.

Camminammo sul lungomare fino a quando non fummo abbastanza lontani dagli altri due; poco più avanti, il terriccio sabbioso veniva risucchiato da imponenti rocce a strapiombo sul mare. (FOTO)

Chiamatemi naturalista, ma era qualcosa di veramente fantastico quel paesaggio; mi voltai a guardare Mirko, anche lui era in ammirazione. Quando intercettò il mio sguardo mi sorrise, e io ricambiai.

Poco fa stavamo litigando, ma quel posto.. era un paradiso terrestre, ti faceva sentire in pace con tutto e tutti! E il sole dava al mare una luce speciale, era ipnotizzante.

Comunque, dopo qualche istante, Mirko si levò al volo la maglia, e.. oh!

Sì: decisamente un paesaggio fantastico.

Rimasi un attimo a guardarlo mentre lui, ignaro, sistemava l'indumento su uno scoglio; era... era scolpito! (FOTO)

Sul serio, Riccardo era messo bene ma lui.. lui sembrava fatto dal più bravo degli architetti.

Mi voltai, dandogli la spalle, ma i suoi addominali rimasero impressi nella mia mente almeno quanto erano impressi sulla sua pancia.

Sentii il rumore di tessuto sfregato, e capì che si era tolto anche i pantaloni. Oh-oh.

-Ci hai ripensato? -mi chiese dopo qualche istante di silenzio

Non dovevo fargli capire che mi ero incantata -No -risposi ostentando naturalezza e cominciando a sfilarmi i vestiti.

La brezza fresca fu utile per schiarirmi la mente.. almeno fino a quando non mi girai di nuovo verso di lui, i vestiti in mano, trovandolo in boxer che mi guardava (o, per essere più precisi, che scandagliava ogni millimetro di pelle del mio corpo che fosse nuda).

-Wow! sai che ti dico? -domandò, e io mi preparai a una delle sue -che ripensandoci per non bagnare l'intimo, potremmo fare il bagno nudi

Lo disse con una tale naturalezza che scoppiai a ridere -Certo, come no -mi strinsi le braccia al corpo -ho già abbastanza freddo così -puntai lo sguardo sul mare, evitando accuratamente di guardare i suoi pettorali.

Lo sentii avvicinarsi, e la sua mano scivolò nella mia

-Che fai? -gli domandai tornando a guardalo, ma solamente negli occhi.

Avevo già notato varie volte i cambiamenti di colore dei suoi occhi con la luce.. ed ero certa che un verde così intenso, così smeraldo non lo avessero mai avuto. E io che avevo mirato agli occhi per non rimanere incantata!

-C'è solo un modo per non sentire il freddo in questi casi -sussurrò e io deglutii

E di nuovo, prepotente, il ricordo delle sue labbra sul mio collo mi travolse e quasi mi scappò un sospiro.

Ma stavolta avevo più paura: stavolta sapevo, che se avesse tentato di baciarmi di nuovo, non sarei stata in grado di scansarmi.

Ti prego non farlo.. implorai dentro di me, senza capire perché d'improvviso mi sentissi così. Riccardo, mi dissi, pensa a Riccardo. Non volevo tradire Riccardo.. forse era colpa del posto, così bella da farti venir voglia di dare un bacio a qualcuno..

Provai a sussurrare il suo nome, senza nemmeno sapere cosa avrei aggiunto dopo, ma lui fu più rapido di me.

-Corri! -esclamò, e in un baleno mi ritrovai ad essere trascinata in mare, schizzando acqua da tutte le parti mentre le mie gambe si dimenavano in sincronia con le sue, le nostre mani allacciate.

Grazie a Dio.. pensai

Forse avrei dovuto pormi parecchi interrogativi in quel momento, ma non lo feci: decisi di godermi il sole il mare, di scoppiare a ridere senza un perché mentre io e Mirko saltavamo fra le ondicelle.

Lui mi guardò, rivolgendomi uno dei suoi sguardi più belli -E' bello sentirti ridere -mi disse, con un tono che sapeva della colazione al mattino, di un regalo sotto l'albero di Natale, di un pensiero per qualcuno.. che sapeva di buono, di dolcezza.

Un istante dopo ero inciampata, trascinandomelo dietro; l'acqua era fredda sì, ma i muscoli erano abbastanza caldi dopo la corsa da poterlo sopportare.

Quando riemergemmo, sentii i capelli bagnati aderirmi al collo e alle spalle e mi strofinai gli occhi leggermente irritati dalla salsedine.

Mirko si guardò attorno, e io lo imitai: la visuale dal mare era ancora più spettacolare di quella da terra.

-E' una vista.. -cominciò lui cercando le parole -da orgasmo

Alzai gli occhi al cielo -Molto, molto poetico -commentai iniziando a nuotare a rana

Lui mi seguì a dorso -Grazie. Come va con il freddo?

-Sto bene -risposi -Tu?

-Anche -nuotammo per un po', fino ad arrivare a non toccare più con i piedi a terra -Che ne dici di una sfida? -chiese indicandomi uno scoglio poco più avanti

-Ci sto! -e, detto fatto, partii

-Hey questo è imbrogliare! -protestò lui mettendosi all'inseguimento -Falsa moralista!

Spalancai la bocca per ridere e bevvi all'incirca mezzo mediterraneo, ovviamente continuando a ridere; Mirko mi sorpassò, ma io lo agguantai per una caviglia.

Cominciammo a schizzarci, urlando e ridendo, poi ripartimmo, tirandoci a vicenda manate per fermare l'altro.

-Prima! -gridai quando finalmente raggiunsi lo scoglio; stavo per toccarlo ma Mirko mi bloccò -Non vale! -gli urlai

-Pazienza! -rispose lui cercando di toccarlo e tenermi ferma contemporaneamente; io cominciai a dimenarmi e il risultato fu che andammo a sbattere insieme contro la parete di roccia scoppiando a ridere.

Mi stava ancora tenendo ferma per i fianchi, e mi venne spontaneo intrecciare le braccia dietro il suo collo; quando i miei seni sfiorarono il suo torace e il mio interno coscia il suo bacino, mi resi conto che non ce n'era motivo. Perché ricambiare con un abbraccio (e che abbraccio) quella che era una semplice stretta per tenermi ferma?

Mirko aveva smesso di ridere.

Mi scostai, imbarazzata ma sostenendo il suo sguardo serio e intenso; fu allora che cominciai con gli interrogativi.

-Hey! -ci chiamò qualcuno a gran voce; ci girammo verso Nadia e Jason, anche loro solo con l'intimo addosso che venivano verso di noi mano nella mano; lei mi guardava con un'espressione strana, ma lì per lì non diedi peso alla cosa.

-Dovrete continuarne a nuoto! -li avvertì Mirko

-Guarda! -gli dissi io

-Cosa?

-Le loro mani

Lui si voltò di nuovo verso Jason e Nadia -E' tutto merito di questo posto -disse allora, contento -è talmente bello che fa venire voglia di dare un bacio a qualcuno -mi sorrise e io rimasi a bocca aperta: possibile che avesse ripetuto pelo pelo quello che avevo pensato appena un istante prima?

La sintonia è importante... mi tornarono alla mente le parole di Nadia.

-Dai, raggiungiamoli -mi esortò ricominciando a nuotare; io annuii e lo seguii.

Non aveva detto una parola sul mio comportamento, e di questo gli ero grata.. ma il problema rimaneva comunque.

Quando ci ricongiungemmo con gli altri, cominciammo a nuotare e schizzarci, mentre Jason e Nadia di tanto in tanto si scambiavano qualche bacio.

-Vic, è così bello! -mi disse Nadia mentre eravamo ancora in ammollo, lontane dagli altri due che stavano giocando a fare gli scalatori di rocce sullo scoglio che prima avevamo raggiunto io e Mirko

-Ti ha baciata lui? -le chiesi

-Sì -rispose raggiante

-Sono così contenta di vederti felice -le dissi, sincera

-Anch'io.. e spero tanto che funzioni. Mi trovo benissimo con lui

Sorrisi -Chi ben comincia è già a metà dell'opera

-E tu e Mirko che avete combinato nel frattempo? -mi domandò

-Niente -ma ovviamente, risposi troppo in fretta e lei se ne accorse

-Vic..

In quel momento si sentì un sonoro splash, e ci voltammo verso i ragazzi: Jason era in acqua, ma di Mirko non c'era traccia.

Oddio.

-Che succede? -chiesi cominciando ad avvicinarmi

Mentre Nadia mi seguiva, Mirko riaffiorò, piuttosto soddisfatto. Ricominciai a respirare.

-Avete visto? -domandò guardando me

-Cosa? -gli chiese Jason -Io ho sentito solo che ti tuffavi

-Sì, infatti.. ma qualcuno visto mentre lo facevo? -adesso sembrava deluso

-Emh.. -rispose Jason

-Voi ragazze?

Io e Nadia ci scambiammo uno sguardo eloquente, e lui sbuffò.

-Cioè aspetta.. -lo bloccai -Mi vuoi dire che ti sei tuffato da questo coso alto sei metri? -tentai di fare chiarezza indicando lo scoglio (FOTO)

-Sì -rispose sdegnoso -ma non faccio bis

-Tu sei pazzo -decretai sentendo il cuore a mille

Lui sorrise, come soddisfatto che mi stessi preoccupando così, nonostante la delusione di non avere nessun testimone della sua impresa: poi chiedi perché una dice che non esistono uomini ma solo bambini troppo cresciuti!

-Ragazzi, guardate là -fece a un tratto Nadia indicando il cielo; noi tutti alzammo lo sguardo, vedendo un enorme nuvolone nero in avvicinamento

-No! -commentò Jason -Non ci voleva

-Usciamo, prima che ci becchi l'acquazzone -propose Mirko, e nessuno ebbe nulla da obiettare.

Raccattammo i vestiti e cercammo di asciugarci come meglio potevamo con gli asciugamani.

-Guido io stavolta -si offrì Mirko rivolto a Jason mentre Nadia era ancora ad asciugarsi qualche metro più in là -Così voi potete spaparanzarvi sui sedili posteriori

-Ottima idea -lo ringraziò Jason

Quando fummo pronti era già calata la sera, forse un po' in anticipo a causa del grande nuvolone nero che si era piazzato sopra le nostre teste; una volta saliti in macchina, cominciò a piovere.

-Appena in tempo -commentò Nadia

La solita frase che porta sfiga.

Cinque minuti dopo la pioggia era nettamente aumentata, un vero e proprio acquazzone e, come se non bastasse, il cielo aveva cominciato a tuonare.

-Peggio di così.. -commentò Jason; i tergicristalli intanto correvano instancabili sul parabrezza.

BOM!

La macchina sobbalzò e, pur avendo la cintura di sicurezza, per poco non mi catapultai sul vetro.

-Cosa è stato? -chiesi a Mirko, spaventata

-La gomma -rispose lui, fermandosi -abbiamo bucato

-Fantastico! -sentii esclamare Nadia, ovviamente sarcastica

-E abbiamo una gomma di scorta, vero? -chiesi, voltandomi a guardare Jason

-Certo -rispose lui che si stava già levando la cintura, e io mi sentii immediatamente sollevata -E' nel bagagliaio

Mirko annuì e un istante dopo i due, erano scesi sotto il temporale per cambiare quella dannata gomma.

Io sospirai e Nadia si sporse verso di me, serafica -Bella giornata, eh?

-Forse non ti sei accorta che là fuori c'è l'Inferno di Dante

Lei rise, sin troppo euforica, mentre io sbuffavo -Rischio di non fare in tempo per la cena con Riccardo -mi lamentai

A quel punto Nadia sospirò e scosse la testa, senza rispondere.

Sbirciai nello specchietto retrovisore, vedendo Mirko e Jason zuppi più di quando eravamo in acqua, tutti intenti a cambiare quella gomma.

-Lo sai che il tuo atteggiamento è ambiguo? -mi domandò a un tratto

-Eh? -domandai per prendere tempo: sapevo benissimo a cosa si stesse riferendo.

Nadia infatti sollevò le sopracciglia rimanendo in silenzio

-Io.. -io non sapevo che dire, ecco la verità. Guardai la pioggia che scivolava sui finestrini, come se qualcuno stesse annaffiando la macchina

-Vi ho visti in acqua -continuò lei -quello non era solamente un abbraccio amichevole, Vic

Solo allora mi tornò in mente quella strana occhiata che mi aveva lanciato mentre lei e Jason ci raggiungevano in acqua: lei aveva visto.

..Ma visto cosa?? Insomma, non stavamo facendo niente di male! Era solo un abbraccio..

-Non era niente, non per noi -spiegai allora -Voglio dire, lui è quello che ho chiamato a toccarmi le tette quando non sapevo che reggiseno indossare! Non ci sono mai stati confini netti fra noi

Lei annuì, senza nessuna traccia di sorpresa per la storia del reggiseno -Allora è giunta l'ora di metterli, prima che qualcuno si faccia male sul serio -rispose serissima, indicandomi Mirko con lo sguardo.

No, ma tutto questo era assurdo!

Lo osservai un attimo dal finestrino, i capelli zuppi e le gocce di pioggia che gli scorrevvano sul viso. Scossi la testa, non volevo ascoltare, non volevo vedere; non volevo porre un limite a un rapporto così bello come quello che avevo con Mirko, non volevo..

-Ludovica -mi richiamò -Tu non sei una stronza, non lo sei mai stata: non diventarlo, e soprattutto non con le persone a cui tieni di più.

Il suo tono non era di rimprovero, suonava più come un avvertimento, un consiglio, ma io mi sentii gelare lo stesso: davvero mi stavo comportando da stronza con Mirko? Senza nemmeno accorgermene per giunta.

Ma tutto questo implicava che a lui.. no, non era possibile! Non poteva essere.. non volevo che lo fosse!

-Eccoci -sobbalzai quando Mirko aprì la portiera e si sedette di nuovo accanto a me -Fuori si gela -informò sfregandosi le mani tutte bagnate.

-Con la gomma tutto a posto -fece Jason

-Togliti la giacca bagnata -gli suggerì Nadia con dolcezza

-Si riparte! -fece poi Mirko girando la chiave nel motore -Se se ne rompe un'altra è il vostro turno di cambiarla -disse guardandomi con aria falsamente grave

Io risposi con un sorriso tirato, e poi mi sporsi verso la radio -Ho voglia di musica

-Metti Nesli! -mi fece Jason

-No, che palle! -rispose Mirko -il fratello è molto meglio

-No, per favore -intervenne Nadia -Io odio Fabri Fibra

-Ti regalerò la maglietta, allora -la prese in giro Jason -Quella con scritto “io odio Fabri Fibra”

Evidentemente sembravano tutti allegri e contenti tranne me, in preda alla crisi di coscienza del secolo.

Dopo un po' che la discussione andava avanti, risolsi sintonizzando la radio su una stazione a caso; così non era contento nessuno, ma almeno non bisognava per forza riempire il silenzio con le parole.

Mirko portò prima Nadia e poi Jason, che erano di strada, accordandosi con lui per restituirgli la macchina; rimanemmo solo io e lui mentre una cantante sconosciuta si esibiva in vari acuti alla radio.

Ad un tratto, la strada mi sembrò familiare -Ma stiamo andando a casa tua? -gli chiesi dubbiosa

Lui mi guardò con un sopracciglio alzato -Se vuoi ti ci porto con piacere, ma in realtà sto passando di qua solo perché è la via più breve per portarti alla tua, di casa

-Ah.. -figura di merda, meglio mantenere il silenzio.

Nel frattempo aveva smesso di piovere, ed era già una gran cosa.

-Ma che diavolo..? -fece a un tratto Mirko

Guardai prima lui, poi seguii la direzione del suo sguardo: eravamo davanti casa sua, e c'era un uomo mai visto prima sulla soglia che parlava con sua madre.

-Ti dispiace se..? -mi chiese mentre si accingeva ad accostare

-Certo, fa' pure -risposi, in allerta: era troppo agitato.

Infatti, non appena ebbe accostato, schizzò fuori dalla macchina e si diresse verso i due; io lo imitai, restando un po' più distante.

-Che ci fai qui? -chiese a quell'uomo, e l'improvvisa durezza del suo tono mi fece sobbalzare.

Margaret guardò il figlio, in ansia, e riservò a me lo stesso sguardo; che cavolo stava succedendo?

L'uomo misterioso si voltò, e sorrise a Mirko

-Ciao, figliuolo.


PROSSIMO AGGIORNAMENTO: 5 AGOSTO




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So che mi odiate per aver troncato il capitolo proprio qui.. e so che mi odiate ancora di più per aver posticipato di così tanto il prossimo aggiornamento!

Mi dispiace tanto, è che devo partire e non posso portarmi dietro il pc! Per farmi perdonare almeno un po' ho deciso di lasciarvi questi due capitoluzzi anziché uno solo.. mi odiate un po' di meno? ^^''

Spero che avrete la pazienza di aspettarmi e di continuare a seguirmi! Non abbandonatemi proprio ora che sto per svelarvi TUTTO e dico proprio TUTTO del passato di Mirko!!

Spero proprio di ritrovarvi tutte.. :)

Riguardo ai capitoli, come avete visto la situazione fra Ludovica e Mirko si sta scaldando, ed è destinata ad avere momenti di dolcezza (che leggerete nel prossimo capitolo, perché voi lo leggerete, VERO?? >.<) oltre che di passione come l'abbraccio in acqua e il bacio nell'ufficio del professore..

Nadia sta prendendo le difese di Mirko e questo fatto dei confini peserà molto nel corso della storia; così facendo, inoltre, sta contribuendo a far “svegliare” la nostra cara protagonista.

A proposito di Nadia! Siete contente che finalmente lei e Jason siano diventati ufficialmente una coppia? =D Ho un po' trascurato la descrizione del COME, me ne rendo conto, ma come ho detto la loro è una storia marginale rispetto al triangolo Mirko-Ludovica-Riccardo.. triangolo che si sta cominciando a districare.

Vorrei fosse chiaro, e se non lo è dalla storia lo specifico qui, che Mirko sta offrendo tutto questo sostegno a Ludovica (anche se lei non vuole e si infuria xD) non per secondi fini, ma perché le vuole veramente bene :). Insomma, da come ve l'ho presentato all'inizio e dalla loro conversazione notturna nel capitolo 8, è apparso chiaro che il suo comportamento con le ragazze non sia proprio il massimo, anzi.. ma alla sua Nina ci tiene davvero, ve lo dico io :)

Ludovica avrà la sua occasione per ricambiare questo affetto nel prossimo capitolo (quello che voi leggerete!!).

Va bene, adesso vi lascio, ma solo momentaneamente!! Ci rivediamo il 5! =D

Buon fine luglio, ragazze!!

Un bacione da me e da Mirko xD


ps: la foto del paesaggio che fa venir voglia di dare un bacio a qualcuno viene da Capri =)


  
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