Crossover
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Autore: Darik    20/03/2006    3 recensioni
Dopo aver sfiorato l'apocalisse, l'umanità sperava che il tempo delle guerre fosse finito... Un cross over tra FMP, due famose serie gonagaiane e un'altra serie, diciamo nascosta. Nota: questo racconto è il seguito di NGE Vs Mazinga.
Genere: Avventura, Azione, Commedia, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anime/Manga
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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7° CAPITOLO

Kaname si risvegliò in un letto, cercò di rialzarsi ma fu fermata da un violento mal di testa che la costrinse a stare seduta.

Si guardò intorno: la stanza era piuttosto piccola, e arredata con pochi apparecchi medici.

Una robusta donna di colore, dal volto simpatico, entrò nella stanza.

“Ben risvegliata, signorina Chidori”.

“Dove… dove mi trovo?”

“Nell’infermeria del De Danaan”.

“E… e come ci sono finita?”

“Non ricorda? Lei stessa ha segnalato di essere stata attaccata a Neo-Tokyo 4 da un mostro, e che si trovava in una zona periferica ad est della città”.

“Ah… si?”

I ricordi di Kaname erano confusi, non ricordava di aver fatto alcuna telefonata.

Ma la frase detta dalla donna, fu sufficiente a farle tornare in mente una cosa importantissima: “SOUSUKE!!”

Sousuke si svegliò su un freddo pavimento, e la testa gli doleva.

Si ricordò di come quel Gauron lo avesse stordito quando erano giunti ormai sopra il mare.

E ora dove si trovava?

Sembrava una specie di grotta, dalle pareti di colore grigio scuro.

Si mise in piedi e cominciò a muoversi guardingo, finché non andò a sbattere contro una sorta di parete invisibile.

Una specie di campo di forza sigillava la grotta in cui era tenuto prigioniero.

Davvero una brutta situazione: prigioniero di un nemico sconosciuto, che si era impadronito del suo robot Grendizer per farne chissà che.

E non aveva notizie di Kaname Chidori.

Chidori si stava vestendo con la sua tuta da pilota, visto che era stata convocata ad una riunione tattica.

L’iniziale forte mal di testa era rapidamente scomparso, quindi era perfettamente in grado di muoversi.

Ma anche con l’emicrania sarebbe salita lo stesso sul MazinKaiser.

Perché doveva salvare Sousuke.

Pur non avendo ricordi esatti, partendo da ciò che rammentava, ovvero lo scontro con Gauron e quella cosa che l’aveva assalita soffocandola, era chiaro che il ragazzo era stato rapito dal nemico.

Ed era successo per colpa sua, perché non era fuggita come lui le aveva detto.

Sarebbe anzi già partita alla sua ricerca, ma purtroppo non aveva la minima idea su dove cominciare.

Finito di prepararsi, si recò nella sala tattica, dove erano radunati Tessa e alcuni alti ufficiali, più i comandanti delle guarnigioni militari di varie città, collegati in oloproiezione.

“Ora che il pilota Kaname Chidori è arrivato” esordì Tessa “possiamo iniziare la discussione. Siccome ogni secondo è prezioso, sarò molto breve: signori, finalmente dopo anni di ricerche, siamo riusciti a localizzare il quartier generale dell’Impero di Micene”.

Mormorii di stupore si diffusero tra i vari presenti.

Tessa continuò: “La base nemica, si trova in questa zona dell’oceano pacifico” e indicò con una bacchetta un punto sulla mappa olografica che si trovava esattamente a metà tra il Giappone e la costa americana “e siccome il nemico non sa che abbiamo scoperto la sua posizione, è un ottima occasione per poterlo colpire e distruggere in una volta sola”.

“E come consiglia di procedere, colonnello?” chiese uno degli ufficiali in oloproiezione.

“Sferreremo un attacco utilizzando tutti i nostri Eva Series e il MazinKaiser, che saranno coadiuvati dal De Danaan. Grazie al fattore sorpresa, li circonderemo e affonderemo la loro base usando dei siluri N2. I siluri dovranno essere lanciati ad una distanza ravvicinata. Ed Eva Series e MazinKaiser, avranno il compito di impedire che il nemico intercetti i siluri o cerchi di scappare”.

“Ma lei colonnello, è sicura della posizione della base nemica?” domandò un altro ufficiale.

“Si. Quando il pilota Chidori ha comunicato con noi di essere stata attaccata da un mostro, grazie al rilevamento satellitare abbiamo controllato la zona dell’aggressione, e abbiamo visto partire uno sconosciuto mezzo volante che è scomparso proprio sopra questo punto dell’oceano. E il pilota Chidori è stata rinvenuta nel punto esatto di decollo di quell’oggetto non identificato”.

Kaname si fermò a riflettere: lei purtroppo non ricordava quasi niente, però si stava sempre più convincendo di non aver fatto la benché minima telefonata per avvertire che era stata aggredita.

E poi Tessa le sembrava un po’ troppo sicura di se: non c’erano prove che il punto in cui era scomparso quel misterioso oggetto volante fosse anche il luogo dove si trovava la base del nemico.

E se si trattava di un’altra trappola, di un esca per attirare lontano le principali forze umane?

Era molto difficile che tutti quegli ufficiali approvassero un piano piuttosto azzardato.

E anche se le dispiaceva rompere le uova nel paniere alla sua amica, doveva dirle una volta per tutte che non aveva mai fatto quella famosa telefonata.

Ma gli ufficiali la anticiparono: “Un ottimo piano, colonnello Testarossa. Invieremo subito i nostri Eva Series alle vostre coordinate” disse uno di loro a nome di tutti.

Che cosa?! Pensò sbalordita Kaname.

“Ottimo. Siamo già in navigazione verso l’obbiettivo, riceverete subito i dati” disse soddisfatta Tessa.

Gli oloschermi si spensero, gli ufficiali del De Danaan uscirono dalla sala, e Tessa si avvicinò a Kaname.

“Coraggio, vai nell’hangar, questa è la volta buona” le disse sorridendo.

Ma Kaname la bloccò prendendola per un braccio: “Un momento Tessa, qui c’è qualcosa che non va. Io sono sicura di non aver mai fatto quella maledetta telefonata. E il tuo piano mi sembra piuttosto avventato, mi stupisco che quegli ufficiali lo abbiano approvato cosi facilmente!”

“Capisco i tuoi dubbi, ma ti chiedo di fidarti di me, so quello che faccio. E per quanto riguarda quella telefonata… be, ogni cosa a suo tempo. Ora prepariamoci” concluse Tessa ammiccando e uscendo dalla sala.

Kaname rimase allibita.

Sembrava che fossero diventati tutti matti lì dentro.

Però doveva ammettere che Tessa sembrava molto sicura di se, non l’aveva mai vista cosi sicura prima di allora.

E poi, se doveva cercare Sousuke, aveva pur bisogno di un punto da cui iniziare.

Quindi si affidò alla sua buona stella.

Sousuke stava seduto nella sua cella, in attesa che accadesse qualcosa.

Odiava il non poter fare niente, ma non aveva altra scelta.

E non poteva neppure sapere che fine avesse fatto Chidori.

Gauron l’aveva risparmiata, ma dove si trovava adesso?

Stava bene?

Non avere risposte per queste domande lo angosciava quanto la sua prigionia, se non di più.

Poi sentì dei passi, e due uomini apparvero davanti alla cella: erano due gemelli.

“Seguici, senza creare problemi” ordinò quello a destra.

“In caso contrario, ti faremo parecchio male. E noi siamo molto più forti di Gauron” lo minacciò il secondo.

Sousuke annuì in silenzio, in effetti cercare di fuggire sarebbe stato inutile in quel momento: anche se fosse riuscito a sfuggire a quei due, dove poteva andare?

Il campo di forza si dissolse, i gemelli lo presero ciascuno per un braccio e cominciarono a spingerlo verso un corridoio costruito dentro una oscura e lunga caverna.

Arrivarono dentro una immensa sala avvolta nel buio.

Dal buio poi ad un tratto apparve maestoso e minaccioso, l’Imperatore delle Tenebre.

Uno dei gemelli mise la mano su una spalla di Sousuke, ed esercitando una forza incredibile, lo costrinse ad inginocchiarsi.

“Inginocchiati di fronte al nostro grande padre, il supremo Imperatore delle Tenebre!” esclamarono insieme i gemelli.

Sousuke fissava sorpreso e preoccupato quell’immenso essere che sembrava composto di fiamme.

“Non siate scortesi nei riguardi del nostro ospite. Egli ci ha portato il mezzo che ci consentirà di acquisire il dominio universale!” esordì l’Imperatore.

“Non avrete il benché minimo aiuto da me!” ribatté Sousuke.

“Non abbiamo bisogno della tua collaborazione. Sei ancora vivo semplicemente perché voglio dimostrare la mia potenza di fronte a quegli stolti della famiglia reale di Fleed, che tentarono di distruggermi. Tu sei un loro discendente, perciò la mia rivincita avverrà di fronte a te”.

“Che cosa?! Come sai di Fleed? E come…”

“So che appartieni alla famiglia reale? Semplice, solo i suoi membri possono pilotare i guerrieri Grendizer, come quello che hai portato sulla Terra. E data la tua età, presumo che tu sia il figlio dell’attuale re.

Riguardo invece la mia conoscenza di Fleed, esso è stato il mio pianeta natale”.

“Che stai dicendo, mostro?!”

A quelle parole, MaGog fece per colpire Sousuke, ma Gog lo fermò.

Il MazinKaiser stava navigando verso il punto indicato dagli strumenti.

Il Kaiser Scrander era stato modificato in modo da fornire propulsione anche sott’acqua.

Il De Danaan lo seguiva mantenendosi ad una certa distanza, con due siluri N2 pronti ad essere lanciati per vaporizzare la base del nemico.

E sopra di loro, stormi di Eva Series si stavano dirigendo verso lo stesso punto.

“Spero tanto che la traccia sia giusta” pensò Kaname stringendo i pugni sulla cloche.

“Resisti Sousuke, sto venendo a salvarti!”

Sousuke non riusciva a capire: cosa c’entrava questo mostruoso Imperatore delle Tenebre con Fleed?

“Ma chi sei?” domandò il ragazzo.

“Abbiamo ancora un po’ di tempo, quindi ti racconterò questa storia: diversi millenni fa, secondo il calcolo umano del tempo, gli abitanti di Fleed crearono un gigantesco e potentissimo automa per proteggere la loro civiltà e consolidare il loro regno.

Quell’automa era un autentico prodigio, frutto di una tecnologia impensabile: era l’Arma Definitiva!

E il suo nome era Ryger!

Quando il regno di Fleed non necessitò più di un difensore tanto forte, si decise di utilizzarlo per proteggere le missioni di Fleed destinate a colonizzare pianeti posti all’infuori della loro galassia.

A difesa del pianeta principe venne lasciata la Chiave dell’automa, una sua componente in grado di rendersi autonoma e che fungeva da sigillo al potere nascosto di Ryger.

Senza di essa Ryger era comunque potentissimo, ma non era più l’Arma Definitiva.

Ryger fece in tempo a partecipare ad una sola missione di colonizzazione, verso un pianeta dalla natura simile a quella di Fleed, ma più primitivo.

Qui gli abitanti di Fleed fondarono una civiltà ricca e prospera, che governò saggiamente sui primitivi popoli circostanti.

Ma accadde qualcosa che i fleediani non avevano previsto: l’intelligenza artificiale di Ryger mutò, divenne qualcosa che loro non avevano previsto, ovvero una mente dotata di autocoscienza, di consapevolezza di se stessa.

E ben conscia della sua superiorità, stanca di servire, decise che gli altri dovevano servire lei.

Scoppiò una guerra, tra Ryger e i suoi ex-padroni, che avrebbero perso sicuramente se non fossero riusciti a chiamare rinforzi da Fleed.

Questo, unito al fatto che Ryger non disponeva della sua piena forza, portò alla sua sconfitta.

Ma non alla sua distruzione, come invece avrebbero desiderato i fleediani”.

Ad un tratto Gog chiuse gli occhi, e disse: “Padre, ci stanno attaccando! Con loro c’è anche l’odiato MazinKaiser!”

“Come avranno fatto ad individuarci?” si chiese MaGog.

“Non importa. Fate uscire i mostri meccanici, non tollererò interferenze da parte di quei fastidiosi insetti, specialmente adesso. Il Mazinkaiser è vostro, figli miei. Io intratterrò ancora il nostro giovane ospite”.

Gog e MaGog fecero un inchino e uscirono dalla sala.

La base del nemico era un immensa torre che galleggiava a grande profondità.

Il MazinKaiser si stava avvicinando rapidamente ad essa.

“Ma guarda, Tessa aveva ragione. Devo trovare un modo per entrare e cercare Sousuke”.

La ragazza fece per comunicare al De Danaan di non lanciare ancora i siluri, ma quando vide uscire nugoli di mostri meccanici dalla torre, non se ne preoccupò più: il sottomarino non poteva lanciare i siluri senza correre il rischio che venissero intercettati dai mostri.

Chidori cominciò a distruggere quei mostri, e anche gli Eva Series la raggiunsero in immersione per darle man forte.

Sousuke rimase perplesso ascoltando la storia dell’Imperatore.

Non aveva mai sentito quel nome, Ryger.

“Cos’è la dubbiosità che leggo sul tuo volto? Non ti dice niente il nome Ryger? Ovvio, la sua esistenza è stata cancellata da quei fanatici della civiltà pacifica che sono i fleediani. I tuoi simili sono degli ipocriti talmente pieni di se, che incapaci di accettare la realtà, hanno preferito nasconderla per sempre. Ma il loro più grande errore, continua ad esistere e sempre esisterà!” esclamò l’Imperatore.

A quel punto, Sousuke cominciò a capire.

L’Imperatore continuò il racconto: “Ryger sopravvisse, e anche se tutti lo ritennero estinto, entrò in un lungo periodo di rigenerazione, dal quale ne uscì quasi tre secoli fa, pronto a conquistare finalmente il pianeta. Ma nel frattempo i primitivi abitanti di quest’ultimo si erano evoluti abbastanza da poter creare della macchine capaci di sconfiggerlo.

E pensare che in quel periodo la Chiave era giunta sullo stesso pianeta, ma Ryger non poté approfittarne perché entrambi erano impegnati a combattere con tutte le loro forze un altro nemico.

Adesso altro tempo è passato, i primitivi sono deboli a causa di un cataclisma provocato dalla loro sete di potere, e Ryger è finalmente pronto a tornare alla sua forma completa, per conquistare prima il pianeta che è stato la sua prigione, e poi l’universo! Hai capito, giovane principe?”

“S… si! Temo… di aver capito… e la Chiave è…”

La figura dell’Imperatore cominciò a sollevarsi dal pavimento.

“Via, toglietevi di mezzo!” gridò Chidori, che grazie alle armi del MazinKaiser faceva strage dei mostri meccanici.

Gli Eva Series la aiutavano proteggendo il De Danaan, fermo comunque ad una certa distanza dal luogo dello scontro.

“Colonnello” disse uno degli operatori del sottomarino “siamo quasi in posizione d’attacco. Gli Eva Series ci forniscono una buona copertura, e il MazinKaiser sta distruggendo tutti i mostri meccanici che potrebbero ostacolare il lancio.

Da questa posizione potremmo lanciare i siluri e avere il tempo necessario per allontanarci ulteriormente”.

“No” rispose risoluta Tessa “Non è ancora il momento”.

“Ma colonnello…” obbiettò Mardukas al suo fianco.

“Non è ancora il momento” ripeté Tessa.

Dalla torre Chidori vide uscire due mostri, più grandi della maggior parte degli altri: si muovevano affiancati, e sembravano due demoni, uno dalla forma umanoide e l’altro simile ad una bestia a quattro zampe.

Comunque si muoveva perfettamente sott’acqua.

Rapidamente i nuovi arrivati andarono addosso agli Eva Series, quello dalla forma umana sguainò una spada dalla lama coperta di fiamme, anche se era sott’acqua, e con un solo colpo tagliò in più parti ben tre Eva Series, nonostante il loro AT-Field.

L’altro mostro invece saltò addosso a due Evangelion e con un solo morso, staccò loro la testa.

Infine si piazzarono di fronte al MazinKaiser.

“Siete forti, eh? Be, anche io. KAISER BLADE!”

Dalla gemma incastonata sul petto del Mazinga, spuntò una massiccia spada.

Infine Chidori si mise in posizione d’attacco.

“La nostra sfida è cominciata oltre due secoli fa, MazinKaiser” disse il mostro antropomorfo.

“E adesso la finiremo” continuò il secondo mostro.

Chidori sentiva chiaramente le loro voci: “Non vi conosco, buffoni. Ma vi farò a pezzi lo stesso!”

La ragazza si lanciò all’attacco, ma inaspettatamente forti vibrazioni si diffusero nell’acqua facendo tremare pericolosamente tutto ciò che incontravano.

Compreso il De Danaan.

“Colonnello, registriamo violente vibrazioni di classe 8. Provengono dalla base nemica”.

“Probabilmente i nemici ci stanno preparando qualche sorpresa” disse Mardukas “Colonnello, le chiedo di lanciare i siluri prima che sia troppo tardi”.

“E io le ripeto che non corriamo ancora nessun pericolo, signor Mardukas. Queste vibrazioni non possono danneggiare il De Danaan. Dobbiamo ancora aspettare”.

La fiamma dell’Imperatore era spenta, ma la sala era illuminata da altre luci, che rivelarono la presenza di ampie finestre ad arco che davano sull’esterno.

Sousuke, attonito, osservava la figura dell’Imperatore erigersi maestosa in tutta la sua altezza: sembrava quasi una montagna di fiamme.

Al centro del petto della montagna, le fiamme si aprirono, e vide che vi era incastonato…

Grendizer!

“Si. C’è voluto un po’ di tempo, è diverso da quello costruito insieme a me, ma le caratteristiche di base sono le stesse. Ho dovuto modificare la mia configurazione, e adesso, finalmente, Ryger è tornato ad essere l’Arma Definitiva!”

L’Imperatore, anzi, Ryger, scoppiò in una lugubre risata, mentre continuava ad alzarsi sempre di più.

Nonostante quella vista spaventosa, Sousuke non era il tipo che si lasciava dominare dalla paura, e cominciò ad allontanarsi.

Doveva fare qualcosa, anche se ancora non sapeva cosa.

Ma qualcuno, arrivando dalle ombre, lo stese a terra con un pugno.

“Non puoi andartene quando lo spettacolo è appena iniziato!”

Gauron sovrastava Sousuke guardandolo con divertita sufficienza.

Dalla sommità della torre scaturì un abbagliante raggio di luce, che uscì dal mare per dirigersi verso lo spazio.

Chidori e l’equipaggio del Tuatha De Danaan, osservavano esterrefatti quello spettacolo.

“Ci siamo” disse infine Tessa.

  
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