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Autore: _StayStrong    16/07/2011    2 recensioni
"No, Joe, questo è semplicemente il modo in cui sono fatta. Non tutti hanno una famiglia come la tua, non tutti hanno la possibilità di vivere la vita dei loro sogni. Che tu ci creda o no, la mia vita ruota intorno solo ad una grande ciccatrice, che non si rimarginerà mai, è per questo che ho paura di tutto, persino di te"
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Joe Jonas
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Due giorni dopo erano arrivati i due fotografi e gli assistenti, il photo shoot si sarebbe tenuto nel giardino di Beatrice, era stato allestito un gazebo apposta per l’occasione ed erano state spostate le sedie a sdraio e il tavolino da giardino. Avevo deciso io di usare casa sua, se rispettavamo il programma avremmo dovuto trovarci nel centro storico del paese, ma alla fine avevo deciso che casa sua era il luogo più adatto, mi avevano infilato addosso una camicia bianca e dei jeans leggermente stracciati.

“Contenta?” chiesi a Bea quando ebbe finito di dare le direttive ai fotografi, non avevo un agente in Italia, e lei in quel momento ne stava facendo benissimo le veci, era risoluta, con una buona attitudine al comando, casa che non avresti mai detto di primo occhio.

“Si” rispose “Ma ancora non capisco perché tu abbia voluto farlo qui” mi disse abbracciandomi, io la strinsi forte a me e le diedi un bacio sulla fronte.

“La location viene pagata bene” gli risposi “Volevo trovare un modo per aiutarvi con la casa” ammisi, il suo volto si rabbui, avevo previsto quella reazione. Si staccò e incrociò le braccia al petto.

Eccola lì, la vecchia Beatrice.

Quella che non voleva farsi aiutare e che avrebbe ammazzato invece di abbassare la testa e chiedere una mano.

“Non ho bisogno del tuo aiuto” mi disse “Non voglio questo genere di aiuto, voglio ristrutturare casa mia, è vero, ma con i soldi che guadagniamo io e mamma, non con altri”

“Ma questi li guadagni tu, la casa è la tua”
risposi cercando di calmarla e di farle vedere le cose sotto un altro punto di vista.

“L’idea è stata tua” ribatté lei, io scoppiai a ridere, era incredibile quanto potesse essere testarda a volte, non voleva mai che la si aiutasse, era cresciuta cavandosela da sola e così voleva continuare.

La sua indipendenza a volte mi irritava, era così diversa da me.

“Joe” urlò il fotografo “Mettiti sotto il gazebo, incominciamo” io ubbidì, mentre Bea mi si diresse verso il computer dove sarebbero poi uscite le foto, sempre a braccia incrociate, prima che avrebbe tolto il muso sarebbero passate almeno due ore, come minimo.

“Posa sexy, mi raccomando, se vuoi qualcuno che copri il cd” mi disse il fotografo, notai la battuta e l’ironia sotto la frase, ma ci ero abituato; io, Bea no.

“Non servono pose sexy per far comprare un cd, ma il contenuto e che tu ci creda o no Giorgio, il cantante che hai qui davanti e uno dei più bravi su piano mondiale giovanile; risparmierei il sarcasmo visto che è anche il tuo più grande incarico mai avuto, fino ad ora” disse, lo incenerì, lui abbassò la testa come se avesse a che fare con un’autorità e si mise a scattare delle foto, finito il primo rullino si avvicinò a Bea.

“E dai, Beatrice, ti ho vista crescere, era una battuta” le disse “Non fare così la musona, il tuo fidanzato non se l’è presa”

“Lo so, lui è abituato a certe battute, io sono nel campo da poco”
rispose lei sorridendo, ma era ancora infervorata “E appunto perché mi hai vista crescere dovresti cercare di non farmi irritare” lui rise e l’abbracciò, Bea però non si irrigidì, chiuse gli occhi per un attimo sorridendo.

“Ne hai fatta di strada, Piccolina. Se penso a come eri timida e pacata tempo fa, per quanto possa valere sono orgoglioso di te. Vai avanti, la tua strada e lunga e tutta in salita, ma ce la farai. Hai il carattere” disse stringendola ancora di più; erano belli da vedere insieme sembravano padre e figlia.

“Grazie Giorgio” disse lei, poi venne verso di me e mi diede un leggero bacio sulle labbra, Giorgio scattò una foto e noi ridemmo, poi ci sorrise.

“Così avrete anche un mio ricordo” disse Giorgio facendoci l’occhiolino “Ora però, Piccioncini, dobbiamo andare avanti con il servizio fotografico"

Io annuì e vidi un ragazzo biondo con gli occhi chiari entrare dal cancello, aveva un viso fin troppo famigliare, quando Bea lo vide gli sorrise, un po’ imbarazzata.

Sua madre corse subito ad abbracciarlo.

“Fabian, che piacere vederti, hai le ferie in anticipo?” chiese ma madre di Bea, io la guardai come per chiedere spiegazioni ma lei alzò le spalle, non ne sapeva niente, e io le credevo.
 
 
 
  

  
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