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Autore: MissCherie    16/07/2011    1 recensioni
Lui era così bello in quel momento , così vicino che potevo sentire il suo respiro sulle mie labbra che pizzicavano frementi di un contatto più intimo , così silenzioso che faceva rendere quel momento magico [...] Lo guardai negli occhi cercando di scovare un segno di pentimento , ma invece lessi solo .. desiderio e quella cosa mi fece talmente scombussolare che decisi di colmare quelle distanze poggiando le mie labbra sulle sue che risposero al contatto baciandomi a sua volta . Era ustione , era smania , era desiderio ...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 15

Perché siamo io e te e tutte le persone
con niente da fare
niente da perdere
e siamo io e te e tutte le persone
e io non so perché
non riesco a distogliere gli occhi da te.

- You and Me (Lifehouse)  -

Sabato pomeriggio
 
Continuavo a guardare lo schermo del cellulare mentre sentivo dentro di me che il mio cuore si stava frantumando piano piano soffocandomi nella sua intensità . Solo una parola , solo un “ Scusa … “ … Ma cosa me ne facevo io delle sue stupide scuse se mi aveva folgorato il cuore rendendolo in mille pezzettini sperduti che non riuscivo a riallacciare? E cose me ne facevo delle mie lacrime? Lui non le avrebbe viste e soprattutto non gliene sarebbe importato nulla … quindi perché piangere per un ragazzo che non mi amava ma che mi considerava solamente la sua migliore amica? Stupida io ad averlo baciato quel giorno in cucina, stupida io per averlo accolto nella mia vita , nel mio cuore … Aveva soffocato tutte le mie certezze, aveva distrutto quel muro di protezione che avevo innalzato … Ma ti amavo, ti amavo e ti odiavo nello stesso momento perché eri impossibile come il tuo cuore che sapevo non sarebbe mai appartenuto a me , ma solo al tuo orgoglio. Perché pensare a te in questo giorno che doveva essere tutt’altro che infelice? Il giorno del mio compleanno che doveva essere bellissimo senza rimorsi, senza lacrime e cuori infranti ed invece … era tutt’altro . Ma dovevo divertirmi non starmene a crogiolarmi in quel divano con la mia vaschetta di gelato a pensarti, a pensare a cosa avevo sbagliato. Ma diamine! Eri tu che avevi sbagliato con me, tu che non eri riuscito ad amarmi veramente e a vedere oltre l’apparenza. Ti odiavo, ti odiavo così tanto , ma il sentimento che provavo per te rompeva questo odio. Mi dicevo che ero forte, che sarei riuscita a rialzarmi .. ma le lacrime ormai non uscivano più dai miei occhi a causa di quel dolore troppo forte, perché quello che stava piangendo era il mio cuore . Avevo versato lacrime quella notte, lacrime amare che mi avevano marchiato a sangue la mia pelle inforcando altre cicatrici. E avrei voluto urlare , correre per sentirmi libera da te .. ma mi opprimevi tutta. I tuoi occhi lasciavano scie indelebili in me, tu mi lasciavi interdetta e ti odiavo per questo. Ti odiavo perché avevi preso il mio cuore maneggiandolo come faceva un costruttore con la sua casa. Ma sapevi cosa mi faceva più male? Il fatto che dopotutto continuavo ad amarti , continuavo a dirmi che forse tornavi da me, che tu mi amassi .. illusa .. illusa da te e dal tuo essere superiore e con un cuore di ghiaccio. Un cuore che forse io non sarei riuscita a fondere. E mi chiedevo come aveva fatto lei ad inoltrarsi dentro esso ? Come aveva fatto a lasciarti andare? E mi ritornarono in mente quando eri rimasto a dormire da me, il nostro primo bacio, i tuoi sorrisi da farmi perdere il fiato .. era ormai tutto perduto? No, volevo vedere uno spiraglio di luce e quella sera lo avrei fatto. Mi sarei divertita davanti ai suoi occhi facendogli vedere che di lui non mi importava niente. Ma il suono del campanello di casa mi ridestò dai miei pensieri e mi alzai andando ad aprire la porta e trovandomi davanti Judith , Mariah e Simon che mi sorridevano felici come se potessero regalarmi il Mondo in un batter d’occhio. Ma loro mi avevano regalato l’amicizia , il dono più bello che potessi mai avere. Mi abbracciarono uno alla volta sussurrandomi un Auguri stridulo facendomi ridacchiare. Li adoravo ero certa!

<< E questo … >> iniziò Mariah prendendo da suo fratello una busta impacchettata  << … è per te da parte di tutti noi >> finì dandomi il regalo ed io , emozionata come una bambina davanti alla sua cioccolata, sorrisi e mi diressi in cucina con loro alla calcagna e aprì la busta rivelando una maglietta  maniche corte bianca con lo scollo della Dolce e Gabbana veramente carina , poi una borsa bianca della Pinko Bag e infine un braccialetto con tutte le nostre iniziali.

<< Oddio .. ragazzi .. grazie! >> sbottai indossandomelo subito e poi abbracciando di slancio i miei tre amici che risposero ridendo . Un abbraccio di gruppo che valeva più di mille parole. Gli incominciai a raccontare di quello che era successo ieri sera, del regalo che mi avevano fatto Giacomo, mamma e papà e li portai in garage facendogli vedere la mia Smart blu metallizzato. Subito Simon si inoltrò dentro e , come uno stupido, fece finta di guidare una Ferrari mandando qualche volta diversi baci a Judith che arrossiva dandogli del tonto. Mariah invece era rimasta affascinata dal tettuccio apribile. Che dire, lei adorava sentire l’aria nei capelli che li faceva svolazzare di qua e di là portandola al brivido della strada . Ma ovviamente ancora eravamo a Febbraio e si sarebbe rimasti congelati altro che brezza e brezze! Alla fine ritornammo in casa ridendo per le cretinate che diceva Simon che poi prese la sua ragazza portandola in salotto mentre io e Mariah andammo in cucina a prenderci qualcosa da bere.

<< Ho un progetto dopo finita la scuola .. >> mi disse guardandomi e poi portandosi il bicchiere alle labbra bevendone il contenuto. Aggrottai le sopracciglia .

<< Cosa? >> chiesi io appoggiandomi al bancone .

<< Voglio tornare a Parigi . Sai … per rivedere i miei amici, mia sorella .. >> mi rispose mentre continuava ad arrotolarsi una ciocca di capelli ribelli tra le dita laccate di rosso.

<< E’ una bella cosa! >> sbottai io sorridendole, ma quando vidi il suo sguardo incupirsi mentre si mordeva le labbra nervosa capì che c’era anche qualcos’altro.

<< Già .. ma io non tornerò qui >> sussurrò così piano che pensai di aver capito male le sue parole. Ma quando mi resi conto che mi guardava aspettando la mia risposta, capì che le aveva dette e dischiusi le labbra sorpresa per quell’inaspettata rivelazione.

<< Dici per le vacanze, vero? >> dissi io sperando vivamente che mi dicesse di si mentre stringevo tra le mani quel ridicolo bicchiere di carta contenete acqua. Un sospiro dalle sue labbra e poi una sola risposta : << No … non tornerò per la scuola né per gli anni successivi >> e mi sentì il Mondo crollare addosso. Sbattei le palpebre confusa e mi avvicinai a lei il più possibile almeno per guardare i suoi occhi velati da un sottile strato di tristezza.

<< Tu .. tu non puoi andartene >> dissi soffiando quelle parole come se non ci stavo credendo perché era vero. Non potevo credere che lei se ne andasse da qui, non potevo credere che non l’avrei più rivista in futuro. Diamine era cresciuta con me! Era come una sorella maggiore che mi aveva sempre aiutata nelle difficoltà insieme a Judith! La vidi appoggiarsi al bancone dandomi le spalle mentre un singhiozzo la scosse.

<< Non vorrei andarmene , davvero Ari .. ma è casa mia lì e mia sorella ha bisogno di me . Sai perfettamente che non può gestire due bambini da sola >> mi disse continuando a darmi la schiena ed io in quel momento compresi le sue parole. Sua sorella, Audrey , aveva appena divorziato da suo marito con il quale era stata circa sette anni. Aveva avuto due bambini, ma il padre aveva deciso di non averne nessuna responsabilità. Potete immaginare accudire due maschi ribelli e gemelli con la sola età di 2 anni senza una madre , e con un padre assente che lavorava qui in America pur di mantenere le sue due figlie. Da una parte Mariah poteva fare la cosa giusta, ma dall’altra mi ritrovavo a pensare che lei era giovane, che poteva decidere della sua vita .. ma d’altronde lei era sempre stata impulsiva, era sempre stata la ragazza che voleva aiutare gli altri tralasciando sé stessa . Forse era testarda, orgogliosa, ma sapevo per certa che aveva un cuore d’oro e non di vetro. Perché la conoscevo con tutte le mie scarpe e in cuor mio sapevo che stava facendo la scelta giusta.

<< Ti capisco, Mari . Per quanto vorrei che tu restassi qui con me, con Judith e soprattutto con tuo fratello , non posso dirti no non andare perché sarei masochista. Se ti senti in dovere di aiutare tua sorella, fallo e chissà forse troverai il vero amore lì a Parigi >> dissi sorridendo all’ultima frase che avevo detto vedendo un leggero sorriso spuntare sulle sue labbra.

<< Il fatto è che Simon non lo sa ancora , ma lui non verrà … >> sospirò ed io sorrisi. Simon era una testa dura, anche se aveva un cuore enorme la sua casa non era a Parigi come per sua sorella, ma era qui con tutti noi. Certo avrei previsto una lieve inca .. ehm arrabbiatura, ma sapevo che avrebbe capito  date le circostanze. A differenza di sua sorella Simon non aveva mai conosciuto Audrey , certo sapeva che aveva un’altra sorella, ma era sempre stato così attaccato al padre tanto da non domandarsi chi era e cosa faceva.

<< Ha Judith qui e chissà , forse quando ritornerò sarà proprio quando quei due matti si sposeranno >> disse ammiccando versi i due fidanzatini che stavano amorevolmente abbracciati sul divano a guardare la televisione . Sospirai e poi risi immaginandomi Simon con uno smoking , contagiando poi anche Mariah . Ero triste al pensiero che lei tra pochi mesi se ne sarebbe andata lasciandomi .. era un nuovo groppo alla gola, un groppo che mi avrebbe portata a lasciare due persone . La mia amica e il ragazzo del quale ero innamorata …

****


Il mio povero stomaco ormai chiedeva pietà per tutte le schifezze che stavo mangiando assieme ai miei amici. Ci eravamo crogiolati su quel divano a guardare un film di paura  mentre continuavamo a ridere e a urlare per le scene poco stomachevoli . Erano ancora le sette del pomeriggio e il locale dove festeggiavo apriva alle undici di sera quindi avevamo tutto il tempo ancora per vestirci . Era un rituale che al mio compleanno si vedessero film horror insieme . Lo facevamo da quando eravamo bambini e ancora non ci eravamo stancati. Certo qualche volta finivamo sempre per andare in un Pub a divertirci, ma le serate film non mancavano mai e ormai erano diventate una tradizione. Guardai male Simon che mi aveva preso un Popcorn dal sacchetto e lui scoppiò a ridere per poi mangiarsela e continuare a commentare il film dicendo agli attori quello che dovevano fare . Ma dico io , era tonto forte! Vedevo Judith che cercava di tappargli la bocca ridendo mentre Mariah si teneva un cuscino in faccia per non vedere quelle scene sanguinose e con un killer abbastanza orripilante . Ed io ? Io me ne stavo zitta e buona continuando a mangiare quello che restava dei Popcorn nel sacchetto facendo qualche smorfia di disgusto nelle scene schifose.

<< Io dico che l’ispettore è un complice!>> sbottò Simon tutto d’un tratto.

<< Nah! E’ impossibile ha aiutato la ragazza a scappare >> dissi io con fare ovvio guadagnandomi un’occhiataccia dal sottoscritto .

<< Scommettiamo? >> sibilò socchiudendo gli occhi con fare minaccioso. Gli strinsi la mano maligna.

<< Scommettiamo >> e così mano a mano che andava avanti il film sentivo con tutta me stessa che avevo ragione io, ma mai dire mai. Infatti alla fine si scoprì che l’ispettore era il complice dell’assassino che cercava solamente di rinchiudere la ragazza in un luogo sicuro così poi da ucciderla egli stesso guadagnandosi la sua fiducia prima. Dire che Simon stava letteralmente ghignando alla mia perdita era poco.

<< Ho vinto io .. quindi .. questa sera dovrai accalappiare un bel ragazzo , ci stai? >> mi disse tenendomi la mano in attesa che io la stringessi per stipulare quell’assurdo patto. Ci pensai su un momento. Eh dai Ari! Questa era la volta buona per lasciarsi andare e non pensare a lui , era la volta buona per vedere se era geloso. Eppure sentivo che il mio cuore mi continuava a dire che non potevo farlo perché egli non riusciva a sopportare di tradirlo. Oddio, ma non era il mio ragazzo! Eppure volevo così tanto che lo fosse, che almeno provasse i miei sentimenti ed  invece .. niente. E a causa di questo sentivo un vuoto così grande dentro di me da non poter reggere nulla se non il pensiero di chiudermi in una stanza e piangere. Lui aveva distrutto il mio cuore, ma anche il mio corpo. E per questo non potevo farmi vedere debole davanti ai suoi occhi così belli …

<< Accetto >> sussurrai stringendogli la mano, ma sentì una stretta allo stomaco.

Sarà giusto quello che sto facendo ?

****

<< Oddio! E’ tardissimo! >> urlò Mariah guardando l’orologio mentre finiva di sistemarmi l’eyeliner sull’occhio. Ridacchiai piano ricevendone uno schiaffo debole sulla spalla.

<< Stai ferma che sennò devo ricominciare tutto d’accapo ! >> mi ammonì ed io alzai le mani in segno di resa. Quella sera la mia amica si era messa un vestitino cortissimo tutto brillanti nato blu notte con dei tacchi vertiginosi che le facevano risaltare le gambe snelle e pallide. Le avevo chiesto come faceva a stare su quei trampoli e lei mi aveva detto il suo solito motto “ Chi bella vuole apparire un po’ deve soffrire “ e poi si era congedata per andare a prendere i trucchi finendo con il mettere le sue mani sul mio viso impolverandomi persino i capelli . Judith invece aveva deciso di mettersi un vestito rosa chiaro senza spalline che le arrivava a metà coscia e dei tacchi bianchi. Stranamente a lei non aveva dedicato tutte le attenzioni come a me, ma quando vidi il risultato finale rimasi sbalordita tanto da non riconoscermi. I miei occhi erano contornarti dal classico trucco all’egiziana che li faceva sembrare intensi e misteriosi, i miei zigomi risaltavano rosei e compatti sulla mia pelle pallida, le mie labbra erano di un rosso sgargiante ma i miei capelli … erano qualcosa di indescrivibile. Tutti ricci che mi scendevano fin sotto al seno, non troppo folti, ma nemmeno troppo sfilati. Perfetti. E per di più si abbinavano perfettamente con il mio abbigliamento. E proprio in quel momento la porta si aprì di scatto facendo rivelare Simon intento ad arrotolarsi le maniche della camicia blu che si era messo, ma appena alzò lo sguardo e lo incatenò nel mio vidi i suoi occhi spalancarsi dalla sorpresa e balbettò qualcosa . Sentì Mariah ridacchiare mentre Judith lo guardava di sbieco forse un po’ risentita di quell’attenzione che il suo ragazzo stava riservando a me.

<< Cioè .. wow .. sei .. sei bellissima >> mi sussurrò balbettando e avvicinandosi guardandomi dall’alto in basso facendomi una completa radiografia. Sbuffai e gli diedi uno scappellotto in testa facendogli fare una smorfia . Ma sentì comunque il
sangue affluire rapido sulle mie guance.

<< Se non avevi questo caratterino, ti avrei sposata >> scherzò lui ed io alzai gli occhi al cielo mentre sentivo Mariah continuare a ridere incurante delle occhiatacce che il fratello le stava riservando. Ma quando Simon si girò per poter guardare la sua ragazza il silenziò aleggiò nella stanza e pensai veramente che si era imbambolato. Prese la mano di Judith facendola alzare e darle un tenero bacio al quale la mia amica arrossì.

<< Sei la cosa più bella che io abbia mai visto … >> le sussurrò dolcemente e poi la trascinò fuori dalla stanza mentre sospiravo. Simon era veramente dolce con lei e Judith ne era  pazzamente innamorata . Diceva che le dava attenzioni, che scherzavano e si prendevano in giro come bambini. Odiavo il loro rapporto perché io non ne avevo mai avuto uno così … o forse era perché non avevo lottato abbastanza per averlo.

<< Vorrei tanto che un ragazzo mi guardasse in quel modo … >> disse sospirando Mariah mentre si aggiustava il rossetto allo specchio.

<< Già , anche io … >> dissi mettendomi a sedere sul letto incontrando poi gli occhi scettici della mia amica mentre vedevo un sorrisetto aleggiare sulle labbra color pesco. Ma in quel momento l’unica cosa alla quale pensavo erano i suoi occhi , quegli occhi che mi avevano trasmesso tutto quanto insieme, quegli occhi che mi facevano sciogliere come neve al sole così intensi da farmi perdere il respiro. Ma lui mi guardava con desiderio non con amore e questa era la cosa che più mi affliggeva perché sapevo che lui non avrebbe provato nient’altro per me se non desiderio fisico. Ero stata una stupida a credergli, una stupida che si faceva illudere dal suo essere , dal suo sorriso …

<< Lui ti guarda come se esistessi solamente tu >> mi sussurrò e poi uscì da quella stanza lasciando in me un grande punto interrogativo. Era strano che tutti vedessero cose che io non riuscivo a vedere. Eppure si diceva che quando eri innamorata i tuoi occhi si velavano e non capivi niente, ti ritrovavi con i pensieri tra le nuvole e un sorrisino da ebete stampato in faccia. Beh no .. io in quel momento mi sentivo uno schifo , uno schifo fatto solamente di bugie e di un cuore spezzato. Perché l’amore faceva così male? Perché dovevo soffrire di nuovo per un ragazzo che non mi amava veramente? Io li guardavo i suoi occhi e non riuscivo a leggervi niente se non un grande muro incapace di rompersi, incapace di farmi passare …

*****


Parole solo parole, pensieri solo pensieri … però il tutto era scandito da quella musica assordante , tutto era scandito da quei passi sensuali ed eccitanti.  Il corpo in quel caso era come un robot , un robot che si muoveva da sole accompagnato da quelle note che ci trascinavano in un mondo fatto di perdizione e ballo. Perché ballare era così. O lo amavi o la passione non scorreva nelle tue vene , perché avere la passione voleva dire che per te il ballo era tutto . Alcuni dicevano che ballare era da fichetti, beh non era così. Se qualcuno ballava era perché voleva sentirsi libero di potersi esprimere, non con le parole, ma con i passi. A volte essi erano più seducenti di una sola voce . E come in quel momento, tutti ballavano intorno a me perduti nei passi, perduti nella libertà. Perché non c’era così più bella in quel  giorno di sentirsi liberi . Quella sera tutto sembrava perfetto, il mio compleanno procedeva alla grande e gli invitati si stavano divertendo. Giacomo aveva fatto subito amicizia con Simon e non facevano che ridere come due cretini. Io invece ero in pista a ballare insieme alle mie due amiche pazze che continuavano a raccontarmi ogni singolo movimento o gesto che facevano i maschi ridendo. Ma io quasi non le ascoltavo troppo presa dal sentire una grande ansia aleggiare dentro di me facendomi battere il cuore a mille all’ora. Scrutavo tra quella gente il suo viso che ancora non vedevo, cercavo di non dare a vedere che lo stavo cercando ma gli occhi vispi di Judith mi tenevano attenta e quando vide che mi mordicchiavo il labbro nervosa sospirò.

<< Non è ancora arrivato , calmati … >> mi urlò all’orecchio cercando di farsi sentire. Annuì con la testa e mi concentrai su quello che stava dicendo Mariah a proposito di quello che era successo con Tom. Quei due promettevano bene, al ragazzo piaceva Mariah e non mi aveva parlato d’altro e poi avevano continuato a lanciarsi sguardi maliziosi che facevano arrossire la mia amica pronta per un collasso. Non la vedevo così presa da quando … no , lasciamo perdere. Alla fine , dopo che i nostri piedi chiedevano pietà, decidemmo di tornare dai nostri amici ridendo come cretine per quello che aveva detto Judith riguardo un ragazzo lì vicino. Ma le mie risate si smorzarono non appena  lo vidi . Il mio cuore incominciò a battere all’impazzata e pensai che potesse scoppiarmi da un momento all’altro. Dopo quella litigata non ci eravamo più parlati e rivederlo lì mi provocava qualcosa di strano all’altezza dello stomaco. Prima o poi avrei preso a fucilate quelle farfalle . Quando lo vidi seduto su una poltroncina rossa mi sembrò che tutto accanto a me non esistesse più, anzi. C’erano solamente lui, i suoi occhi verdi e quel sorriso da farmi perdere il fiato. In fondo continuavo a ripetermi che lo odiavo ma quando lo vedevo le mie difese si abbattevano e mi domandavo il perché mi ero innamorata di lui. A volte il destino ci riservava risvolti insoliti e lo aveva fatto con me , solo che in quel momento non riuscivo a ringraziarlo più del dovuto perché  non riuscivo a fare un pensiero concreto in quel momento. Cavolo l’amore mandava proprio in pappa il cervello!  Ed era bellissimo con quella camicia bianca che gli risaltava la pelle bronzea , i jeans larghi e le sue Nike. Semplice , ma così sexy che vedevo le ragazze intorno girarsi per guardarlo con la bava alle labbra. Ma lui non le degnava di uno sguardo e continuava a parlare con Simon incurante che io lo stessi guardando.

<< Oh! Ma come siamo belle! >> mi sussurrò una voce all’orecchio e io mi girai trovandomi davanti il mio incubo peggiore. Assottigliai lo sguardo cercando di farlo a pezzettini, ma peccato che non avessi i poteri sennò sarebbe scomparso dalla mia vista già da secoli.

<<  Leva i tuoi tentacoli da me, Vasili >> sibilai , ma lui non mi ascoltò e come se era un mio grande amico, mi abbracciò stampandomi due baci sulle guance che mi fecero rabbrividire.

<< Ehm .. si ok, ora staccati >> sussurrai imbarazzata mentre sentivo i ragazzi lì intorno sghignazzare . Ma Jack non lasciava la presa , anzi fece una cosa che mi lasciò senza fiato . Mi ritrovai a guardare i suoi occhi così vicini e quando sentì il suo respiro sulle mie labbra temetti il peggio. Oddio, ma non stava con Giulia? Appoggiai le mani sul suo petto cercando di allontanarlo, ma non avevo fatto i conti di quanto era forte e che … cavolo! Aveva dei pettorali … Ma quando mi baciò spalancai gli occhi incapace di reagire a quel contatto. Lanciai uno sguardo alle poltroncine vedendo che Andrea non si era accorto di nulla visto che era girato di lato. Via il dente via il dolore. Così , presa da chissà quale demone , chiusi gli occhi e passai le mie braccia attorno al suo collo attirandolo a me. Le sue braccia circondarono il mio bacino attirandomi contro il suo corpo visibilmente .. eccitato. Ma l’unica cosa alla quale pensavo era il divertimento davanti a lui . Volevo vedere che faceva e se era geloso. Quando sentì la lingua di Jack  che cercava di schiudermi le labbra mi sentì trascinare via per il polso dal ragazzo ,che guardava Andrea palesemente arrabbiato per averlo interrotto sul più bello. Sentì subito il suo profumo invadermi le narici e il mio cuore si riempì di esso ingrandendosi fino a continuare a battere veloce come un tamburello.

<<  Mi spieghi perché cazzo stavi baciando quello lì?! >> mi urlò quasi con gli occhi accecati di rabbia e di … gelosia. Dentro di me sentì i fuochi di artificio scoppiare e cercai di non sorridere. Però .. perché lui era incavolato se lo avevo baciato? Cioè aveva detto che io per lui ero solamente un’amica e nient’altro.

<< E tu mi spieghi perché adesso ti interessi di quello che faccio? >> dissi io portandomi le mani sui fianchi cercando di essere padrona della faccenda anche se non era così. Lui era padrone di me, lui mi zittiva con le sue parole, lui sapeva ferirmi anche con un solo sguardo … sbagliato, proibito, ma lo amavo … Lo vidi dischiudere le labbra segno che non si aspettava che gli rispondessi in quel modo, ma poi di nuovo quel muro si innalzò davanti a me impedendomi di vedere cosa pensava veramente. Perché non mi lasciavi entrare?

<< A te non ti interessa di lui >> mi disse obbiettivamente ed io risi amaramente. Eravamo così vicini che con un solo passo potevo toccare il suo corpo o le sue labbra …

<< E a chi dovrei essere  interessata? >> domandai puntando i miei occhi nei suoi mentre mi sentivo sul punto di cadere per la potenza e l’intensità del suo sguardo così liquido e chiaro da farmi perdere la testa. Lo vidi avvicinarsi a me così lentamente da farmi deglutire mentre sentivo il respiro smorzarsi . Il suo viso si trovava ad un centimetro dal mio ed io continuavo a guardargli le labbra incurante se lui mi stava osservando, erano così vicine e le volevo , ma quando chiusi gli occhi per sentire il contatto, la sua bocca deviò al mio orecchio soffiandoci sopra e provocandomi brividi intensi lungo la schiena .

<<  Io sarei interessato a te … >> mi sussurrò per poi mordicchiare dolcemente il lobo dell’orecchio mentre io tentavo di tenere le mani a posto per quanto invece  avessi voluto toccarlo. E poi , con quelle due sole paroline, si staccò andandosene da me sapendo perfettamente quanto le sue parole mi avevano scombussolata ….
 

****


<< Vieni a ballare? >> mi chiese un ragazzo della mia classe ed io annuì alzandomi e dirigendomi insieme a lui in pista. Subito le sue mani si arpionarono ai miei fianchi incurante che io non avevo la benché minima voglia né forza di fare nulla se non crogiolarmi nei miei pensieri. Era una sensazione diversa e strana come se non ero più così vuota. Dopo quello che mi aveva detto ero rimasta così tanto scombussolata da non voler sentire nessuno nemmeno fare nulla. Le mie guance erano diventate subito rosse e mi ero sentita accaldata , ma la cosa che più mi aveva messo terrore era che in quel momento avrei voluto solamente lui e sentirlo mio. E mi facevo schifo per questo perché aveva distrutto le mie difese inoltrandosi di nuovo dentro di esse spezzandole e rendendomi di nuovo il suo burattino. Sussultai quando il ragazzo incominciò a strusciarsi contro di me tenendomi stretta. Cercai di scansarmi, ma senza risultati mentre lui non faceva che sussurrarmi cose schifose all’orecchio. Premevo i palmi della mano sul suo torace per spingerlo via e alla fine, il ragazzo si scansò sbuffando .

<< Sei proprio cotta cara, fattelo dire .. >> mi disse e poi scompari dalla mia vista lasciandomi sola in mezzo alla pista con altri ragazzi sconosciuti che mi ballavano attorno. No, non ero cotta, ero innamorata. Quando andavo in discoteca gli anni passati non mi facevo scrupoli a ballare con un ragazzo strusciando mici addosso mentre adesso mi sembrava di star facendo solamente una schifezza, mi sembrava di tradirlo.

<< Vuoi ballare? >> mi disse una voce dietro di me e quando mi girai mi ritrovai davanti Andrea con il solito sorrisetto di chi la sapeva lunga. Annuì e allacciai le braccia attorno al suo collo mentre lui mi stringeva a sé facendo aderire in un’unica mossa i nostri corpi. Occhi negli occhi, corpo contro corpo, respiri contro respiri .. un momento così eccitante da farmi rabbrividire  la pelle, sentivo l’elettricità aleggiare intorno a noi e sospirai quando sentì le sue labbra sfiorare il mio collo. Era sbagliato, dannatamente sbagliato in quel momento, dopo le mie lacrime, dopo quella litigata , eppure mi sembrava di star facendo la cosa giusta perché era quello che volevo. Ormai ero diventata dipendente da lui ed ogni suo movimento, ogni suo sguardo mi scaturivano qualcosa di inimmaginabile dentro come miriadi di luci che scoppiettavano provocando elettricità. Era sbagliato innamorarsi di lui perché era passione, era delirio … ma io lo avevo fatto e in quel momento volevo solamente divertirmi e non pensare a niente. Le sue labbra continuavano a baciare il mio collo lentamente come se stava gustando un frutto maturo, mentre le sentivo risalire piano piano verso il mio viso. Affondai istintivamente le mani nei suoi capelli sentendoli morbidi e lisci al contatto. Non sentivo niente se non il suo cuore che correva veloce contro la mia mano, il suo respiro accelerato contro la mia pelle ormai infuocata di baci. Fremevo sotto le sue mani, mi perdevo nei suoi occhi che continuavano a scrutarmi per vedere le mie reazioni. E quando sentì le sue labbra arrivare all’angolo delle mie , le dischiusi automaticamente incastrandole nelle sue e sentendomi bene . Mi sembrava di aver corso una maratona per arrivare a quel traguardo , ma alla fine era stato meglio aspettare perché ogni suo bacio mi portava in delirio, su un altro mondo. Nella nostra bolla personale fatta di passione. Dischiusi le labbra desiderosa di fondermi con lui e mi accontentò, facendo scivolare la sua lingua sulla mia in una danza eccitante e piena di passione. Mi sentivo accaldata, le mie guance bruciavano e i miei piedi mi facevano malissimo e se non fosse stato per le sue braccia che mi tenevano salda contro il suo corpo, sarei caduta. Mi sentivo desiderata in quel momento come se anche a lui ero mancata in qualche modo.

Arianna stai sbagliando …

Dio se lo sapevo che stavo sbagliando! Ma lo volevo in quel momento e non riuscivo a fermarmi. Ormai il mio povero cervello era andato in pappa e il solo che comandava era il mio corpo che fremeva per le carezze che le sue mani lasciavano lungo la mia schiena provocandomi brividi di eccitazione. Passai le mani sul suo collo che mi piaceva tanto fino a farle scorrere nuovamente sulla sua nuca attirandolo ancora di più a me. Ogni volta che ci staccavamo per riprendere fiato uno dei due si ributtava sulle labbra dell’altro desideroso di averle. Era passione, era smarrimento, era voglia di aversi e quella notte non sapevo fino a che punto sarei arrivata.

<< Andiamo via … >> mi sussurrò roco sulle labbra gonfie di baci ed io aprì gli occhi incatenandoli nei suoi così belli ed eccitati solamente per me. Annuì e prendendolo per mano uscimmo dal locale senza dire niente a nessuno ..

Cosa stavo facendo? 


Angolo Autrice 

Eccomi tornata con un nuovo capitolo :D ( Lo so un pochino in ritardo xD ). In questo capphy si scopre che a fine scuola anche Mariah dovrà andarsene e quindi per la nostra protagonista sarà un  colpo duro affrontare una nuova perdita. E che dire di Andrea? Quando aveva visto il "simpaticissimo" Jack baciare Ari la gelosia lo ha sopraffatto e poi questi due si sono baciati e ... che succederà? Ringrazio come sempre tutte quelle che hanno messo la mia storia tra le preferite, le seguite e le ricordate e quelle che solamente leggono :) E  un grazie speciale a quelle che recensiscono! 
P.S : secondo voi cosa succederà nel prossimo capitolo? :D 
Alla prossima! 
SoFunny 
  
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