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Autore: Gipsy Danger    16/07/2011    4 recensioni
In guerra non ci sono favori.
Neanche per una donna.
Soprattutto per una spia sbadata.
Genere: Dark, Slice of life, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Toshizou Hijikata
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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.:Being Beauteous:.

*


Against a fall of snow, a Being Beautiful, and very tall.
Whistling of death and circles of faint music
Make his adored body, swelling and trembling like a specter,
rise...

*

Gocce di sangue. Come petali di ciliegio fuori stagione, in questa neve che volteggia lieve nell’aria.
Chiazze. Macchie.
Chiude gli occhi, assorbendo ogni movimento del corpo schiacciato tra il suo e il muro.
Nella notte il sangue è nero. Più del kimono della geisha, più dell’inchiostro. Ma per la sua mente, oh, per la sua mente c’è un solo colore adatto al lezzo stucchevole di ruggine e umori, ed è rosso.
Rosso.
Non potrebbe essere altrimenti.
“H-hiji…kata…-s…s…”
Rosso. Labbra dipinte a sfiorargli un orecchio. Ma non è più il belletto a tingerle, a renderle vive, e l’alito della donna puzza del sakè che hanno bevuto insieme.
Morte, dice il suo respiro. Morte.
“Siete davvero una splendida danzatrice, Tsukyomi-san.”
La donna annaspa. Ne sente le dita – ragni terrorizzati che si aggrappano al suo haori -, i capelli scivolati dall’acconciatura elegante sulla sua mano, posata sulla schiena di lei.
Ne sente i fremiti.
Il gorgoglio del sangue.
Il bozzo umido delle viscere che premono sui lembi della ferita, come spazzatura immersa in un barile d’acqua.
La geisha boccheggia. Le sue ciglia contro il collo del ronin, il nero sul suo volto da maschera del teatro no, sciolto con le lacrime, il sudore, l’agonia.
Ricorda quando osservava le sue compagne confabulare, colombe attorno a lei.

Un gioco di donne. Un gioco di sfide.
Chi si spingerà al punto di sfiorare un filo invisibile sul suo haori, chi rovescerà per sbaglio una goccia di sakè sul suo tavolo?

Lei non ha preso parte alle chiacchiere. È di casta troppo elevata per lasciarsi trascinare in un giochetto tanto infantile, nauseante.
Ora sa che era impegnata in un altro gioco. Uno ben più grande e rischioso.
E ha perso.
“E la vostra voce è splendida.”
La sua voce. Sparita, fagocitata dal sangue, un trillo argentino degno di un usignolo - ma non di una spia. Gli occhi della donna si riempiono di lacrime. Donna. Il ronin increspa le labbra. Che parola grossa.
Per lui, lei è ancora una ragazzina. E le ha fatto un favore, uccidendola.
Sciocca ragazza. Stupida ragazza.
Ha giocato.
E ha perso.
“E sapete narrare divinamente.”
Spingi la spada.
Spingila.
Più a fondo!
Un rantolo. La mano della giovane gli sfiora il viso, lasciandovi una traccia scarlatta. Scivola verso il basso ed è un ago quello che le tintinna fuori dalla manica del kimono, un ago sottile lungo una spanna che gronda liquido incolore.
Veleno.
Una trappola. Ecco quello che era. Una passeggiata nell’incanto della prima neve, una lieve puntura che sicuramente sarebbe passata inosservata nell’impeto, una lenta agonia. Un incidente.
Ma è andata male.
Occhi agonizzanti nei suoi. Hijikata non si ritira. Lascia che lei anneghi in lui- che la sua espressione del tutto priva di umorismo sia l’ultima cosa che la giovane veda. Lei che ha visto solo l'uomo della facciata, non l'acciaio sottostante.
“Peccato che come attrice la vostra bravura lasci a desiderare.”
Troppo, per una spia.
Le ha fatto davvero un favore. Ha avuto pietà, una pietà che gli Shishi non le avrebbero mai concesso per un fallimento tanto eclatante.
Le palpebre di Tsukyomi calano, tremano. Il bianco degli occhi rotola nel bianco del volto. C’è un ultimo schizzo di sangue, un'ultima boccata d'aria. Un ultimo spasmo, i lineamenti delicati che si contorcono in una maschera grottesca.
Non c’è poesia nel decesso.
Pace, forse sì, riflette il vice, lasciandola scivolare a terra. La geisha – l’attrice fallita – si accascia, un sacco vuoto. Vinco io, vinci tu. Vinci tu, vinco io.
Pace. Forse non davvero.
Distrattamente, si chiede se i suoi compagni dissacreranno anche la bambola di carne e sangue inerte ai suoi piedi. Se per lei avrà qualche importanza.
No, decide.


La morte si sconta vivendo.
Tutto il resto non conta.


*

Oh,
On this cannon I mean to destroy myself
In a swirling of trees and soft air!

*

N\A:

Una di quelle shot che arrivano, colpiscono e se ne vanno. Avevo voglia di scrivere qualcosa, ed ascoltando i The Cure è nata questa. Being Beauteous è una delle poesie di Arthur Rimbaud da cui sono affascinata, e per qualche strano motivo l'ho sempre associata a Hijikata da quando ho cominciato a seguire Hakuouki.
La guerra non è sempre pulita e chi ci rimette spesso sono le donne. Con il loro compito da svolgere per conto di altri.
E per quanto indorata sia la pillola, non penso che Hijikata si sarebbe fatto degli scrupoli.
No, neanche se è FiQuo.


   
 
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