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Autore: Willow Whisper    17/07/2011    3 recensioni
Chiusa alle loro spalle la porta di casa, Catherine si voltò a fissare Jo -Credevo che papà sarebbe svenuto!-
- L'unica vicina a uno svenimento eri tu, Kat-
- Chissà perchè, vero?-
- Prima o poi dovevano saperlo- si zittì, fissandola.
Catherine sospirò, spostando lo sguardo.
Jo sorrise -Grazie-. Poi le diede un bacio leggero sulle labbra.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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no girlfriend no party
Tributo al Femslash Day (maratona organizzata dal «Collection of Starlight» said Mr Fanfiction Contest).

No girlfriend no party

Vestito ancora appeso alla stampella, spazzola sul comodino, scarpe nella scatola, capelli usciti da uno di quei documentari sulle esplosioni vulcaniche che piacevano tanto a suo padre e due occhi che parevano esser stati massacrati dai pugni di un pugile professionista.
Kat non riusciva a prender coraggio per dire ai suoi che tra meno di quaranta minuti qualcuno avrebbe bussato alla porta di casa, sì, ma che quel qualcuno non sarebbe stato né troppo alto nè troppo bello e per finire -soprattutto- neanche troppo maschio.
Già immaginava suo padre cadere a terra colpito da un infarto e suo madre correre in salotto a prendere il telefono per chiamare un'ambulanza, quando davanti a loro invece di trovarsi un Jonatan si sarebbero trovati una Josephine, o per meglio dire Jo.
Era questo a preoccuparla così tanto, il fatto che il suo accompagnatore al ballo di fine anno in realtà fosse una lei.
Sospirò e decise di alzarsi dal letto, smettendo di guardare una delle ripetute puntate dei Simpson mangiando patatine e bevendo Coca-Cola; si fece una doccia, asciugò rapidamente i capelli, li legò e poi li sciolse almeno dieci volte, si infilò il vestito vedendosi grassa e poi tremendamente magra e infine si truccò, ma non troppo.
Si infilò un paio di forcine con sopra attaccate due margherite finte e lavò bene i denti per la decima volta sciacquando via il rossetto, che poi fu costretta a rimettere.
Prese le scarpe da dentro la scatola: con fiori di mille colori sopra una base verde, come il suo vestito. Era stata Jo a consigliarle cosa comprare, mentre giravano assieme per il centro commerciale vicino casa di Kat; le aveva detto "Il verde ti sta bene" e questo a lei era bastato per convincersi.
Una volta pronta notò con sua sorpresa e anche una certa disperazione che era ora. Avrebbe dovuto bussare da un momento all'altro.
Prese fiato e uscì dalla sua camera.
Il flash della macchina fotografica del padre la accecò per qualche istante. L'aveva aspettata dietro la porta, incredibile!
Kate rise, nervosamente, facendo un giro su sé stessa -Allora? Come sto?-
-Dovremo chiamare un'ambulanza per quel povero ragazzo, tesoro!- disse lui, col volto segnato da un sorriso a trentadue denti, mentre la madre correva alla porta, dicendo qualcosa come -Parli del diavolo...-, ridendo.

Jo sorrise come se tutto quel che stava accadendo fosse normale. Salutò i genitori di Catherine ed entrò in casa, lamentandosi del suo ritardo(quale ritardo?, pensò Kat) dovuto alle fastidiose incursioni di suo fratello Mattew -sei anni di cattiveria e una passione per i film horror- nella sua stanza mentre cercava di prepararsi.
Kat studiò la reazione dei suoi genitori e poi balbettò un "Avevo intenzione di dirvelo, ma non ho trovato l'occasione giusta" ma venne interrotta dal padre, che scrollò le spalle, prese fiato e poi disse -Direi che ci hai fatto proprio una bella sorpresa, già...- sorrise, di colpo -Sulle scale, forza, voglio farvi almeno due o tre foto prima che usciate-.
Kat rimase così sorpresa da non riuscire a dir nulla. Guardò la madre, che sorrise e le sollecitò con un cenno del capo a fare quel che aveva chiesto il marito.
Jo ridacchiò e prese Catherine per mano, mettendosi dove le avevano detto. La prima foto fu l'unica seria, poi entrambe si lasciarono andare a smorfie e pose tipiche delle adolescenti.

Chiusa alle loro spalle la porta di casa, Catherine si voltò a fissare Josephine, che aveva iniziato a ridere -Credevo che papà sarebbe svenuto!-
- L'unica vicina a uno svenimento eri tu, Kat-
- Chissà perchè, vero?-
- Prima o poi dovevano saperlo- si zittì, fissandola.
Catherine sospirò, la guardò a sua volta per un attimo, poi disse solo - Ti sei truccata proprio da schifo, lo sai?-
Jo sorrise -Grazie-. Poi le diede un bacio leggero sulle labbra.

In fondo, quella serata si prospettava migliore di quanto Kat credesse.


***




Note personali: questa ff partecipa al Femslah Day e non prende spunto da nessun fandom presente su questo sito :)
Ho cercato di mettermi nei panni di una ragazzina che ha una relazione omosessuale con una sua compagna di scuola, senza aver avuto mai il coraggio di dirlo ai genitori fino al "fatidico giorno" del ballo di fine anno. E' stata intenzionale la decisione di non soffermarmi sulla reazione dei suoi genitori, facendo capire comunque che a modo loro hanno accettato la cosa.
Mi sono impegnata nel ricreare un clima sereno e leggermente comico, senza approfondire. Spero che possa esservi servito a immaginare la scena con la vostra testa :)

E adesso...buona lettura.
Spero che qualcuna di voi mi dia un suo parere.
Etienne






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