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Autore: Camellia    17/07/2011    3 recensioni
L'altro giorno,mentre ascoltavo la canzone "Behind blue eyes - Limp Bizkit" ho subito pensato a Damon e alla puntata 2xO8,dove c'è la scena in cui Damon si dichiara ad Elena, che non indossa verbena e mi son detta "e se invece fosse andata diversamente?". Allora ho cominciato a scrivere questa FF modificando alcune cosuccie.
"Damon vuole approfittare del fatto che Elena ha perso il suo ciondolo munito di verbena per dirle tutto quello che prova, così si reca in casa Gilbert,deciso a dichiararsi..." Bhè,leggete! Spero vi piaccia!
Buona lettura!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Damon Salvatore, Elena Gilbert
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
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"Behind blue eyes"

Ormai Damon non aveva più bisogno di essere invitato ad entrare, così, in un attimo entrò in casa e si ritrovò seduto ai piedi del letto di Elena la quale, persa nei suoi pensieri sotto l'acqua calda della doccia non si era resa conto della presenza del vampiro. Jeremy, invece, era nella stanza affianco con la musica ad alto volume, intento anche lui a pensare a tutto ciò che era accaduto soltanto poche ore prima, a come la sorella fosse riuscita a scampare a quel terribile pericolo. Damon, impaziente, decise di fare irruzione in bagno trovando Elena ancora in doccia ad insaponare la sua sensuale schiena; sentì un piacevole calore accrescere dal petto fin sugli zigomi, provando una strana sensazione di imbarazzo. Essendosi perso nella sua incantevole bellezza non si era accorto che la ragazza aveva appena finito di sciacquarsi e stava, quindi, per aprire l'anta della doccia... Elena si ritrovò tutta nuda e gocciolante davanti ai profondi occhi azzurro mare del bel tenebroso il quale, strano a dirsi, non riuscì a spiccicare una parola o qualche battutina come era suo solito fare. Elena emise un urlo di spavento e subito allungò la mano verso il lavabo per prendere l'accappatoio e avvolgersi in esso. Nel momento in cui Elena diede l'urlo fu come se Damon si fosse risvegliato da uno stato di trance e si riaccese subito quel forte senso di imbarazzo, ma prima che le sue guance potessero arrossire come prima scattò fuori, in cameretta. Elena, più imbarazzata di Damon, si apprestò lesta ad indossare il suo carinissimo pigiamino, si diede uno sguardo allo specchio per assicurarsi che tutto si trovasse in buone condizioni, si acconciò i capelli con le dita e finalmente aprì la porta del bagno, pronta a bistrattare Damon, ma non fece nemmeno in tempo ad aprire bocca che lui subito la precedette dicendo:
"Delizioso questo pigiamino. Sai, certe volte sembri quasi carina come una ragazza!".
"Sempre molto gentile con le le tue solite battutine, non ti smentisci mai! Allora...a cosa devo questa tua visita notturna? E soprattutto che diamine ci facevi nel mio bagno?!?".
"Pensavo fossi una ragazza notturna dato che quando sei a casa con Stefan a quest'ora fate tutt'altro che dormire, dimenticando che io ho un udito supersviluppato, come tutti i vampiri d'altronde..." rispose Damon con il suo solito tono sobillatorio suscitando un pò di fastidio e allo stesso tempo imbarazzo in Elena e poi continuò:
"...Ma, bando alle ciance, sono qui per cose ben più serie!".
Ed Elena: "Bhè, non so se sei capace di tenere un discorso serio dato che ne approfitti sempre per fare battutine che a volte sono anche irritanti. Comunque sono stanca e vorrei dormire, quindi se non ti dispiace...".
"Quindi dovrei andarmene. Ma cavolo Elena sono venuto qui per parlarti di una cosa seria! Perchè nessuno prende mai in considerazione che forse dalla mia bocca potrebbero uscire discorsi seri senza alcuna battutaccia, non sai nemmeno cosa sto per dirti e già parti prevenuta...".
Elena, resasi conto che, in effetti, non gli aveva dato nemmeno il tempo di parlare, si scusò dicendo:
"Damon, adesso non dire così, non dirmi che nessuno ti prende sul serio, perchè io lo faccio, forse anche troppo spesso. Scusami se non ti ho dato modo di parlare ma il fatto è che ho avuto una brutta giornata in cui ho rischiato di morire e ora sono esausta. Ma se è qualcosa di tanto importante allora dimmi, io sono tutta orecchi!".
"Sono venuto a portarti questo" disse mostrandole il ciondolo con la verbena fatto da Stefan "è tuo no?".
Elena, con grande sbalordimento rispose: "Si, è mio. Pensavo di averlo perso e invece..".
"E invece eccolo qui, tra le mie mani" e Damon fece per allungare il braccio e porle la collana, lei tese la mano per prenderla ma Damon si tirò indietro.
"Damon, per piacere ridammela!" disse Elena con tono spaventato.
"Prima ho bisogno di dirti una cosa e tu devi ascoltarmi attentamente...".
"Perchè senza verbena?? Damon così mi spaventi" disse Elena col tono di chi comincia ad allarmarsi sul serio.
"Elena, non preoccuparti. E' solo che la cosa che sto per dirti probabilmente è la cosa più egoista che io abbia mai detto nella vita".
"Damon non farlo, non prima di avermi dato la verbena!"
"Oh andiamo Elena! Lasciamelo dire almeno una volta . Tu devi solo sentirtelo dire...Ti Amo Elena, ed è proprio perchè Ti Amo che tu ormai sei diventata il mio punto debole e quindi non voglio che tu lo sappia, o forse si...Nessuno sa come ci si sente ad essere sempre il cattivo della situazione, ad essere odiato per ogni cosa che fai, anche se quella giusta. Nessuno sa come ci si sente a provare questo sentimento che io provo per te, io non sento solo di amarti, no, io sento anche la necessità, il bisogno di proteggerti".
"Damon.." sussurò Elena. Fu l'unica parola che riuscì a pronunciare, come se la sua voce non riuscisse ad emettere alcun suono.
"No aspetta Elena! Io sono un vampiro, non sono un umano, non dovrei provare nessuna emozione, nessun sentimento eppure mi ritrovo qui a aprire il mio cuore, risvegliatosi da un un lungo letargo. Si è vero, sono un codardo a dirtelo senza che tu indossi la verbena, ma è l'unico modo che ho per sfogarmi senza causare conseguenze disastrose.".
Elena lo ascoltava con molta attenzione, come se stesse analizzando ogni minima parola pronunciata da Damon e non riusciva ad interromperlo, voleva sapere tutto. Damon intanto continuava:
"Nonostante io ti ama come non ho amato mai nessuno dopo la mia morte, so che io, io non ti merito ma Stefan si. Durante tutti questi anni ho fatto del male a tante persone, ed ora non posso che meritarmi di finire i miei giorni da solo, senza nessuno che mi ami come io amo te.".
La voce di Damon iniziò a farsi più tremolante; i suoi occhi luccicavano e nell'angolo del suo occhio una lacrima era già pronta a rigare il suo volto. Elena era come pietrificata e anche i suoi occhi erano lucidi, ma il suo sguardo era cambiato. Elena stava cominciando a vederlo con occhi diversi, forse come era già accaduto altre volte. Continuava a fissarlo nei suoi occhi lucidi e mai come in quell'istante dietro quegli occhi azzurri vide il Damon nascosto in lui, il vero Damon, quello umano e capì che dietro quel Damon forte e strafottente si nascondeva un ragazzo fragile e allo stesso tempo passionale. Ed era stata praticamente incantata da quel suo sguardo che ora le sembrava così dolce.
Damon allungò le sue mani, accarezzò con molta delicatezza prima il viso e poi i morbidi capelli color cioccolato. Con il naso sfiorò le labbra rosee e tenere di Elena, poi alzò la testa e le baciò delicatamente la fronte. Con il suo sguardo ammaliante la guardò fisso negli occhi e con voce tremolante disse:
"Come vorrei che queste parole non dovessi dimenticarle ma DEVI farlo!".
E così Damon in un secondo scomparve dalla camera. Elena riaprì gli occhi quasi come se si fosse svegliata da un sogno. Sul suo petto penzolava il suo ciondolo. Era rimasta esterrefatta perchè le parole che Damon aveva pronunciato non le aveva dimenticate e l'avevano lasciate senza parole...Il solo pensiero di lei e Damon la terrorizzava. Ma non poteva negare che nel momento in cui Damon si stava dichiarando, lei aveva avuto più volte il desiderio di zittirlo, poggiare le mani sulla sua nuca e baciarlo appassionatamente, come non aveva mai fatto nemmeno con Stefan. Sapeva da sempre che tra lei e Damon c'era qualcosa, ma fino ad allora pensava si trattasse di sola attrazione fisica e non aveva mai preso in considerazione di lasciare Stefan per correre tra le braccia del fratello maggiore, non lo trovava corretto. Ma quando quella sera Damon aveva pronunciato "Ti Amo" con quegli occhi lucidi, aveva capito anche lei che si trattava di ben altro. Ma cosa? Amore? Eppure bastava soltanto ammetterlo, bastava soltanto essere sincera prima con se stessa e poi con lui. Ma era difficile. Quella notte Elena non riuscì a chiudere occhio perchè continuava a domandarsi se Damon in quel momento, nonostante fosse lui in possesso del ciondolo, sapesse che lei aveva bevuto, come era solita fare, la sua dose di verbena mista ad acqua e che quindi il suo sguardo persuasivo non avrebbe funzionato. Eh già, quello sguardo non aveva ottenuto il suo scopo, ma servì a far capire ad Elena che anche lei era innamorata di Damon e che forse avrebbe dovuto prendere più coraggio e baciarlo come aveva desiderato fare.

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