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Autore: Camellia    18/07/2011    1 recensioni
L'altro giorno,mentre ascoltavo la canzone "Behind blue eyes - Limp Bizkit" ho subito pensato a Damon e alla puntata 2xO8,dove c'è la scena in cui Damon si dichiara ad Elena, che non indossa verbena e mi son detta "e se invece fosse andata diversamente?". Allora ho cominciato a scrivere questa FF modificando alcune cosuccie.
"Damon vuole approfittare del fatto che Elena ha perso il suo ciondolo munito di verbena per dirle tutto quello che prova, così si reca in casa Gilbert,deciso a dichiararsi..." Bhè,leggete! Spero vi piaccia!
Buona lettura!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Damon Salvatore, Elena Gilbert
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
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"The awakening"

Il mattino seguente Elena era distesa sul suo letto, le lenzuola ingarbugliate ai suoi piedi. Si risvegliò con una leggera brezza che le accarezzava la sua nuda schiena. Aprì lentamente gli occhi. Il primo pensiero che la assalì fu Damon, non Stefan. Questo continuava a suscitarle turbamento...'Perchè Damon e non Stefan?'. In un primo momento aveva pensato di aver sognato la dichiarazione di Damon, ma poi con le sue dita sottili toccò il ciondolo e ciò la riportò a quella stessa notte, quella notte in cui dietro quegli occhi azzurri aveva visto un Damon che solo con lei poteva avere speranze di essere liberato e aveva capito che lei era davvero importante per Damon. E forse anche lui lo era per lei.
'Ha combinato un vero casino questa volta Damon' pensava. Eh si, proprio un bel casino. La povera ragazza non sapeva se comportarsi come aveva sempre fatto fino ad allora o far capire a Damon che tutte le sue parole non erano andate al vento, ma erano entrate nel cuore e nella mente di Elena, la quale non riusciva a fare a meno di pensare e ripensare. Le avevano proprio scombussolato la vita.
Erano passati circa 10 minuti ed Elena era ancora distesa sul suo letto, con gli occhi arrossati, segno di quella notte in bianco che aveva appena trascorso. Ma doveva alzarsi e vestirsi, da lì a pochi minuti sarebbe passato Stefan per il controllo mattutino e non voleva di certo farsi trovare in quello stato. Inoltre non poteva fare tardi a scuola, doveva assolutamente arrivare puntuale per la lezione di storia, altrimenti Alaric si sarebbe preoccupato. Era un periodo in cui tutti coloro che "sapevano" si preoccupavano per lei, facevano di tutto per proteggerla. Ma ad Elena non piaceva affatto questa situazione. Era priva perfino di saltare una lezione a scuola perchè si sarebbe potuta trovare in pericolo, ovunque lei andasse c'era sempre qualcuno che la seguiva e la controllava, che fosse Stefan, Alaric o Damon lei era stufa di tutto ciò. Desidarava tanto passare una giornata in completa libertà, come quelle che passava con Bonnie e Caroline prima dell'incidente dei suoi genitori. Erano passati mesi ormai e lei da tempo non passava una giornata come quelle. Lo desiderava tanto. Come volevasi dimostrare, mentre stava sfilando la maglia del pigiama ecco che irruppe un'ombra nella sua stanza. Elena, continuò a spogliarsi, convinta che fosse Jeremy o Stefan. Fece per voltarsi e intravide una chioma nera. No, decisamente non era nessuno di loro due. La ragazza si coprì subito con un maglioncino color rosso fuoco e si voltò nuovamente verso di lui. Era Damon che subito disse con tono piuttosto allegro:
"Buongiorno signorina Gilbert"
"Buongiorno anche a te Damon. Ma tu irrompi così spesso nelle stanze delle fanciulle?". Appena pronunciò questa frase si rese conto di aver detto una cretinata. Lei "non ricordava" nulla di quella notte.
"Bhè, si mi piace così tanto fare queste sorprese. E uno dei tanti motivi è che così vedo più reggiseni di chiunque altro ragazzo al mondo" rispose Damon con la sua solita ironia.
Elena accennò un sorrisetto, ma poi si rese conto che era meglio non farlo. Era così tesa.
"A cosa devo la tua visita? Di solito è Stefan a passare di qui la mattina."
"Stefan stanotte l'ha passata sveglio. Abbiamo un'ospite in casa: Rose. E' una donna davvero accattivante. Stamattina Stefan era così stanco e ha deciso che forse è meglio se ti accompagno io oggi a scuola. Sai, ieri sera ho notato una certa complicità tra i due..." spiegò Damon cercando più motivazioni possibili per non farle capire che era solo un pretesto per vederla.
"Inutile che mi racconti di Rose, non sono gelosa. So che il mio Stefan non mi tradirebbe mai, mi ama troppo, ed io amo lui. Meglio scendere a fare colazione che altrimenti facciamo tardi. Hai già fatto colazione?" disse Elena.
"Fai con comodo Elena, arriveremo in tempo. Si, ho già fatto colazione, ma già che ci sono non ho problemi a farne un'altra, la mia "fame" non ha mai fine." rispose Damon sogghignando.
"Bene, allora scendiamo giù in cucina che Jenna avrà già preparato tutto. Sarà molto contenta di vederti!" disse Elena con tono compiaciuto. Damon la rispose con un sorrisetto falso e poi insieme scesero le scale e si recarano in cucina.
Come previsto la tavola era già apparecchiata: biscotti, cereali, latte, succo d'arancia, pancake. Era già tutto pronto. Damon si ingozzò a più non posso sotto gli occhi stupefatti di Jenna, Jeremy ed Elena. Il vampiro alzò lo sguardo e con la bocca piena di briciole disse loro:
"Bhè? Cosa c'è? Avevo fame."
"Ma non avevi già fatto colazione?" disse Elena ridacchiando.
"Non so se hai mai assaggiato la colazione preparata da Stefan, non è che sia un grande chef. Uova fritte e bacon a colazione: disgustoso! Io ho origini italiane e mi piace fare colazione all'italiana! E poi quel bacon bruciacchiato..decisamente disgustoso!" rispose Damon ancora con il boccone in bocca.
"Ma non avevi detto che Stefan era stanco e dormiva?" chiese Elena un pò dubbiosa sulle parole di Damon. "Ehm..Elena non perderti in discorsi futili. Sbrigati che devo accompagnarti a scuola. Dopo non dire che è colpa mia se fai tardi!"
"Si, questa volta hai ragione. Altrimenti faremo tardi." disse Elena che, guardando l'orologio si rese conto che erano già in ritardo.
"Mi correggo, siamo in ritardo! Damon ti prego mi accompagni?" pregò Elena.
"Ma questo pancake è davvero delizioso! Come.."
"DAMON!"
"Ok ok andiamo. Non voglio sentirti lamentare per il resto dei miei giorni. Su andiamo.."
"Aspetta" disse Elena avvicinandosi al volto di Damon. Guardò le sue labbre, allungò una mano e con una leggera carezza fece cadere le briciole dal suo volto. Rimase ancora una volta incatantata dai suoi occhi fin quando a rompere il silenzio fu Damon che disse:
"Allora? Andiamo!".
Elena salutò con un tenero bacio sulla guancia Jenna e corse all'esterno dove Damon aveva già messo in moto la macchina. Elena saltò su e Damon partì con l'accelleratore.

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