Capitolo 21
For the record...
Alex
non aveva ancora detto nulla. Si sentiva davvero piccola, non pensava di poter
rispondere così su due piedi.
Mikey la guardò e deglutì. Non era buon segno, il fatto che Alex non avesse
ancora aperto bocca. Si avvicinò ancora più a lei e le posò delicatamente una
mano sulla guancia
«Non dovrebbe
essere così difficile...» sussurrò accennando un sorriso «Devi solo dirmi se
vuoi passare il resto della tua vita con me. Se sei pronta ad affrontare al mio
fianco ogni cosa, fino alla fine».
Alex fece un respiro profondo. Certo, quello era ciò che si
augurava in realtà, passare il resto della sua vita con Mikey. Però era
complicato ora, e non riusciva nemmeno a capirne il motivo.
Aveva mille pensieri per la testa. Le sembrava davvero troppo
presto, innanzitutto. E poi Mikey l'aveva davvero sorpresa con quella proposta.
Non se l'aspettava, decisamente.
Guardò Mikey, poi l'anello, e poi ancora Mikey «Io... non lo
so...» mormorò arrossendo.
Lui si morse il labbro osservandola per qualche istante, poi
le prese la mano e la fece accomodare sul letto. Si sedette accanto a lei,
continuando a tenerle la mano. Era arrivato il momento di raccontarle in che
casino si era ritrovato, e di spiegarle perché voleva sposarla.
Socchiuse gli occhi per un attimo, raccogliendo ogni briciola
di coraggio dentro di sé, poi riuscì a parlare «Devo dirti una cosa, ok?» fece.
Lei annuì lievemente. Così lui continuò «E' successa una cosa. Una cosa che mi
ha davvero stravolto. E so che è una cosa che stravolgerà anche te, nonostante
non sia ciò che voglio. Quindi ti premetto che risolverò ogni cosa, e che mi
sento davvero stupido, e mi dispiace tantissimo.» disse.
Alex ora lo guardava perplessa e preoccupata. Ma Mikey non le
diede il tempo di dire nulla. Doveva parlare lui, spiegare ogni cosa e sperare
che lei volesse comprendere e perdonare. O qualsiasi altra cosa.
«Allora... ok, sai quella volta in cui ci siamo tipo
lasciati?» le domandò senza bisogno di risposta «Quando io andai da Alicia e
tutto il resto...».
L'espressione di Alex ora sembrava più che altro arrabbiata e
triste. Sentirne parlare era una vera e propria pugnalata, e strinse le mani in
dei pugni mentre si sentiva infastidita al solo ricordo di quei giorni. Sentiva
il respiro farsi più pesante mentre il cuore cominciava a far male.
Mikey sospirò. Era dannatamente difficile, ma doveva farlo. «Alicia
è incinta.» disse secco, con tutto il coraggio che era riuscito a trovare. Senza
nemmeno riuscire a guardarla negli occhi. Volse lo sguardo al suolo, mentre Alex
continuava a stare in silenzio.
Lei non credeva nemmeno di avere qualcosa da dire. Poteva
sentire un fastidio alla gola, un nodo che stringeva facendole mancare l'aria,
mentre pesanti ed amare lacrime lottavano per uscire fuori, mentre lei non si
era resa conto, ma si rifiutava di piangere.
Chiuse gli occhi e fece un respiro profondo. Provò finalmente
a dire qualcosa, ma nel momento stesso in cui schiuse le labbra per pronunciare
qualcosa, sentì ancora di più la necessità di scoppiare in lacrime. Di
disperarsi o prendere a calci qualcuno.
Mikey non ce la faceva a vederla così. Si sentì davvero in
colpa, quando trovò la forza di guardarla di nuovo negli occhi «Mi dispiace...»
mormorò a voce bassa.
Alex respirò, poi riaprì gli occhi e deglutì «Mikey io non...
non capisco... mi hai appena chiesto di sposarti e...» ora
non riuscì ad essere più forte, e lasciò che finalmente due pesanti lacrime le
rigassero le guance. Non riuscì nemmeno a completare la frase.
Si sentiva stupida, ferita ed umiliata. E non riusciva a
capire dove volesse arrivare Mikey.
Era un pugno dritto allo stomaco. Aveva faticato tantissimo
per riuscire a non pensare più a tutto quello che era successo, per rimuovere
dalle sue giornate l'amaro ricordo di quanto aveva sofferto, per poter
finalmente pensare solo al meglio. E poi ecco Mikey che le stravolgeva
l'esistenza. Che prendeva tutti i suoi sforzi e li buttava nel cesso.
Mikey che in qualche modo era ancora legato ad Alicia, quando
per Alex era stato così difficile superare il tradimento, riuscendo a
convincersi che fosse solo un brutto ricordo del quale nessuno avrebbe più
dovuto parlare.
Lui le mise una mano sulla spalla, ed Alex avrebbe voluto
scansarlo o dirgli di lasciarla sola, ma non aveva la forza di fare nulla. Era
lì immobile con gli occhi offuscati dalle lacrime.
«Alex, ti prego...» sospirò Mikey «Alicia non terrà quel
bambino, e quando sarà tutto risolto sarà solo un brutto ricordo, ok?» spiegò.
Lei non disse nulla.
«...ti supplico, dimmi solo che vuoi passare il resto della
tua vita con me, ed io farò il possibile per renderti felice.» aggiunse.
Alex fece una smorfia asciugandosi finalmente le lacrime.
Deglutì e fece un respiro profondo «Mikey, se l'inizio è questo le aspettative
non sono delle migliori...» disse richiudendo la scatolina in cui c'era
l'anello. Gliela porse e si alzò dal letto.
Ora era lui a non sapere cosa dire. Come poteva biasimarla
d'altronde? La osservò indossare in fretta un paio di jeans e delle scarpe.
«Dove vai ora?» riuscì a chiederle.
Alex scrollò le spalle «Di certo non a farmi mettere incinta
dal primo che capita...» mormorò, rendendosi subito conto di quanto fosse fuori
luogo quella battuta, perché a lei fece male pronunciarla, e Mikey sembrò fare
una smorfia offesa.
Così lui si alzò dal letto e mentre lei fece per uscire dalla
stanza le sbarrò la strada mettendosi di fronte alla porta «Aspetta! Hai tutto
il diritto di essere arrabbiata e di aver bisogno di pensare, ok? Però questo
prendilo...» le disse porgendole di nuovo l'anello «...e qualsiasi riflessione
tu farai, ricordati che le mie intenzioni sono di amarti ed essere al tuo fianco
per tutto il resto della nostra vita» aggiunse con tutta la convinzione che
poté.
Alex annuì piano, mentre Mikey le metteva la scatolina di
nuovo nelle mani. La prese e la infilò nella tasca del pantaloni, poi appena
Mikey si spostò scese al piano di sotto ed uscì a passo svelto di casa, passando
davanti alla cucina senza nemmeno salutare Frank e Gerard.
Gerard
e Frank guardavano Mikey senza dire una parola. Lui gli aveva appena raccontato
tutto, ed entrambi non sapevano come confortarlo. Infondo Alex aveva tutte le
buone ragioni per essere confusa o incazzata o qualsiasi cosa fosse.
«Beh, vedi, se
tu fossi stato gay non avresti di questi problemi. Non avresti potuto sposarti a
priori e nessun uomo sarebbe rimasto incinto...» commentò ridacchiando Frank
dopo un pò.
Gerard gli lanciò un'occhiataccia mentre Mikey lo guardò con
un sopracciglio sollevato.
«Come pensi che battute del genere possano essere utili al
momento?» chiese Gee sospirando.
Frank scrollò le spalle «Non lo penso, infatti. Era così per
dire. Per riderci sopra insomma. Infondo tuo fratello trasforma ogni ritorno a
Belleville in una tragedia!» disse trattenendo una risata.
In quel momento stesso qualcuno bussò alla porta. I tre si
guardarono. Mikey non aveva alcuna intenzione di alzarsi, né di parlare con
nessuno. Gerard lanciò un'occhiata a Frank come per dire che doveva star vicino
a suo fratello, così Frank dovette alzarsi sbuffando.
Quando aprì, si trovò davanti un ragazzo con occhi blu e
barbetta incolta, con uno zaino sulle spalle ed una valigia al fianco, e le mani
occupate da alcuni biglietti.
«Salve...» disse Frank scrutandolo.
Il ragazzo sorrise e si guardò intorno «Vive qui una certa
Alexis Barone?» chiese.
«Uhm, si... chi sei tu?» domandò Frank curioso.
Il tizio si liberò la mano destra dai fogli e i biglietti che
teneva e la porse a Frank «Piacere, mi chiamo Brian Schechter, lavoro per la
Reprise e sto provando a contattare una certa Alexis Barone da almeno tre
giorni, senza successo.» spiegò alzando gli occhi al cielo.
Frank era rimasto quasi paralizzato. Reprise? Lui non ne
sapeva molto, ma sapeva che la Reprise era una casa discografica o qualcosa del
genere. Sollevò un sopracciglio e scrutò il tipo ancora più intensamente «Reprise?»
chiese.
Brian annuì e frugò nello zaino che aveva sulle spalle «Esatto,
Reprise...» disse «Sono qui per parlare di...» cercò in un paio di tasche
esterne e poi sorrise tirando fuori un cd. Frank lo riconobbe immadiatamente,
era il loro disco. Impallidì mentre nella sua testa mille opzioni stavano
prendendo forma. Se quel tizio era lì per quel disco, era lì per loro.
Se quel tizio lavorava per la Reprise, ed era lì per loro, forse voleva
fargli qualche proposta. Non riuscì a fare a meno di sorridere come un idiota
facendosi da parte per far accomodare dentro il tipo «Alex al momento non c'è,
ma può benissimo parlare con noi...» disse cordiale facendolo accomodare di
fronte a Gerard e Mikey che lo guardavano incuriositi «Sa, noi siamo ben tre
quinti dei My Chemical Romance e gli altri due non ci metteranno troppo ad
arrivare se c'è bisogno...» disse ancora Frank.
Brian sorrise mettendosi seduto. Guardò Gerard e Mikey, come
se li stesse studiando.
«Scommetto che voi due siete i fratelli Way, quindi...» disse
parlando ad entrambi.
«Si...» mugugnò Gerard sollevando un sopracciglio «E lei
sarebbe?».
Frank spalancò gli occhi «Gerard sii cordiale, insomma!
Questo tizio lavora per la Reprise ed è qui per... beh, per noi suppongo!» fece
sperando di non aver detto qualche cavolata. Brian infatti annuì sorridendo,
mise il cd che aveva in mano sul tavolo e ci poggiò sopra una busta da lettere
chiusa, con sopra scritto a penna l'indirizzo del mittente, ovvero Alex.
A Frank venne d'istinto allungare una mano per afferrarla e
leggere un pò che c'era scritto, ma Brian lo fermò prontamente bloccandogli il
polso quando le sue dita sfiorarono la carta «Questa è privata, scusa.» disse
serio ma cercando comunque di sorridere. Prese lui la lettera tra le mani e poi
chiese a Frank qualcosa da bere. Mikey continuava a guardare la scena confuso.
«Allora, ragazzi, ho ascoltato molto attentamente il vostro
disco. Un pò perché ho sentito parlare di voi più volte, un pò perché con tutto
quello che c'è scritto qui-» fece alzando un pò la lettera che aveva in mano «era
il minimo che potessi fare. Sono stato quasi supplicato ad ascoltarlo, quindi...»
commentò ridendo tra sé.
Gerard lo guardava con un sopracciglio sollevato ed aria
scettica «Quindi?».
«Quindi, la signorina Barone ha scritto cinque pagine piene di
buoni motivi per i quali secondo lei voi meritiate ben più visibilità di
quella che avete ora.» disse sospirando «Anzi, per dirla tutta, lei ha parlato
di tour europei, canali musicali internazionali, un sacco di buoni propositi che
con l'etichetta per la quale lavorate ora, purtroppo, non potrete mai
realizzare...» spiegò.
Gee fece una smorfia «Non li sottovaluterei...» mormorò in
difesa dei suoi collaboratori.
Brian rise «Non li sto assolutamente sottovalutando. Sto solo
dicendo come stanno le cose. Loro sono una casa discografica indipendente, hanno
poche risorse e la voglia di arrivare ovunque non basta, se non ci sono i mezzi
per farlo. Noi abbiamo tutto ciò di cui avete bisogno...» spiegò.
Frank lo guardò divertito «Sembri un venditore porta a porta
di elettrodomestici per casalinghe frustrate...» disse ridacchiando.
Anche Mikey rise lievemente.
«Quindi è qui per ingaggiarci?» chiese sospirando Gerard.
Brian annuì «Esattamente. I dirigenti della Reprise hanno
apprezzato tantissimo il vostro disco, nonostante la qualità delle registrazioni
non sia ottimale, ed abbiamo letto in giro di voi, il vostro pubblico si sta
espandendo ed abbiamo grandi progetti. Ed abbiamo parlato con i vostri
produttori. Sono anche loro dell'idea che meritiate di più... Quindi, possiamo
stringere un accordo.» disse entusiasta.
I tre si guardarono, poi Gerard annuì «Ok. Fantastico.
Dobbiamo solo parlarne con gli altri ragazzi.» disse, prendendo il cellulare
dalla tasca dei jeans e lasciando la stanza.
Quando
Jamia vide arrivare Alex in ospedale cominciò a sentirsi nervosa. Sopratutto
quando notò gli occhi arrossati dal pianto e l'aria triste.
Aveva appena parlato con Donna Way e sentito Alicia al
telefono, consigliandole cliniche specializzate e roba simile.
«Ehi...» la
salutò con un lieve sorriso.
Alex sospirò «Jamia, ti prego, dammi qualche pillola,
qualsiasi cosa che mi faccia sentire meglio!» esclamò Alex sembrando disperata
«Ti supplico, qualcosa che mi faccia vedere tutto rosa! Con conigli che
saltellano qua e là, fiori profumati e uccellini che cantano gioiosi!».
Jamia sollevò un sopracciglio sorridendo «Alex, non abbiamo
allucinogeni in ospedale. Al massimo puoi provare dietro qualche angolo delle
zone più malfamate di Belleville!» disse divertita.
L'altra fece una smorfia «Scommetto che sai già tutto, vero? Di Alicia che è
incinta e che vuole abortire! Mi ci gioco qualsiasi cosa che Mikey o Gerard o
chiunque altro è venuto a chiederti consiglio...» disse sospirando.
Lei annuì dispiaciuta «Si... ma si risolverà tutto, ok?
Alicia non ha intenzione di tenere quel bambino, purtroppo...» mugugnò Jamia
mordendosi la lingua a quel "purtroppo" appena pronunciato.
«Sai che Mikey mi ha appena chiesto di sposarlo?» se ne uscì
Alex dopo un attimo di silenzio, mentre Jamia controllava la cartella clinica di
un paziente appena ricoverato.
Alzò immediatamente gli occhi dai fogli che teneva in mano,
con aria sorpresa «Wow! Davvero!?» esclamò «Sono contentissima!». Poi placò
l'entusiasmo quando notò l'aria poco eccitata di Alex.
«Non sei contenta?» chiese confusa.
Lei scrollò le spalle «Mi ha chiesto di sposarlo, e poi mi ha
detto di Alicia e beh, no, non credo davvero di essere contenta...» mormorò.
«Beh... in effetti...» mugugnò Jamia con una smorfia «Ma se
può consolarti, pensa che Donna Way mi ha detto che Mikey non ha alcuna
intenzione di stare con Alicia o di diventare papà, e che per Alicia è lo
stesso. Tutti vogliono solo mettere fine a questa storia. Il fatto che Mikey ti
abbia chiesto di sposarlo è solo una cosa di cui gioire, non trovi? Insomma, ti
sta chiedendo di passare al suo fianco il resto della sua vita. Promettendoti di
esserti sempre fedele, di sostenerti ed aiutarti ogni volta che ne avrai
bisogno. Di essere completamente tuo fin quando sarete in vita, ed anche dopo.
Forse lo ha fatto proprio per dimostrarti che è dispiaciuto della cazzata che ha
combinato, e che è con te che vuole stare, non con Alicia...» commentò
Jamia sorridendo sognante.
Alex non rispose, rimase lì a riflettere su quello che Jamia
aveva appena detto, cercando di vedere la situazione sotto un altro punto di
vista.
«Forse hai ragione...» mormorò dopo un pò «...vabbè...
qualche pillola allucinogena quindi?» chiese ridacchiando.
Quando andò via dall'ospedale camminò per un paio d'ore per le strade di
Belleville, pensando a tutto quello che stava succedendo.
Ad Alicia incinta, a Mikey che le aveva chiesto di sposarla,
alla band che aveva messo su con Ian ed Ann, alla scuola che stava per finire,
al Cafè che occupava gran parte delle sue giornate. Ai My Chemical Romance che
erano sempre in tour. Com'era essere sposati con uno che era presente solo un
paio di volte al mese, se tutto andava bene? Provò ad immaginare lei, per il
resto della sua vita, chiusa in casa ad attendere una telefonata di Mikey
dall'altra parte del paese, o del mondo. Invecchiare accanto ad un telefono. Non
era un'immagine tanto allegra.
Si sarebbe sentita così sola per il resto della vita.
Però poi c'era anche la parte in cui immaginava l'emozione di
vedere Mikey tornare a casa dopo un lungo viaggio. Stare di nuovo con lui dopo
tutto quel tempo. Dopotutto c'era qualcosa di romantico in tutta quella
situazione. La lontananza rendeva sempre più incantevole ogni ritorno a casa.
Tranne quando poi Mikey se ne usciva con cose tipo baciare ed andare a letto con
un'altra o confessare che l'altra sia incinta, ma quello non sarebbe successo
più, si disse Alex incamminandosi di nuovo verso casa.
Sentì il cellulare squillare e sorrise al display. Era Ann.
«Pronto?» rispose.
«Ehi, Alex, io ed Ian stavamo pensando che magari stasera
potremmo tipo, uscire tutti insieme, roba del genere... ehm...» disse con tono
imbarazzato.
«Non lo so, per me va bene, dopo ti faccio sapere. Per il
momento ho bisogno di un consiglio urgentissimo...» rispose Alex.
«Ok, spara!»
Fece un respiro profondo e pensò a come porre la questione.
Poi sospirò «Ok, dimmi solo "si" o "no"...» disse infine.
«Ehm... in che senso? Riguardo cosa?» chiese Ann confusa.
«Non importa, dimmi solo se è si o se è no...»
insisté Alex.
Ann rimase in silenzio per un pò, poi sbuffò «Ma non ha senso, non posso dirti
si o no se non so nemmeno di cosa stiamo parlando...» si lamentò.
Alex sorrise «Tranquilla, non è nulla che riguarda te, quindi
non rischi niente... Si o no?» chiese ancora.
«Mmmh... si, credo. Ok, si. Assolutamente si.
Anche se non so di cosa si tratta, direi che si va bene. Mi sento molto
si oggi. Bisogna essere positivi e si è positivo, quindi si.»
disse d'un fiato.
«Perfetto, ti ringrazio. Ti chiamo dopo, ora devo andare a
dire di si a Mikey che stamattina mi ha chiesto di sposarlo! Ci sentiamo dopo!»
fece Alex affrettando il passo verso casa.
Ann sgranò gli occhi e si tirò su a sedere sul letto «Aspetta
aspetta come!?-» ma Alex aveva già chiuso la chiamata. Non era certa di aver
capito bene, ma le pareva di aver compreso che lei aveva appena deciso
per Alex. Riguardo una delle cose più importanti della vita: un matrimonio.
E come diavolo era venuto in mente ad Alex di prendere una
decisione tanto importante in modo così poco serio!?
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Boh. Ma proprio boh.