18/07/2011
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3° Capitolo
Niente è come sembra
Era trascorso un mese. House aveva ripreso a lavorare ormai a tempo pieno, continuava a fare terapia con la dottoressa Lievtak, passava da Lisa più volte al giorno, ogni scusa era valida per vederla, per parlarle e fare battute idiote sul suo fondoschiena .
Lisa ne apprezzava lo sforzo per cambiare e riparare a ciò che era accaduto ormai mesi prima, House entrò nel suo ufficio senza bussare, aveva ripreso tutte le vecchie abitudini che lo caratterizzavano e che erano un modo per tenerla emotivamente in ostaggio. Dopo averle chiesto un’autorizzazione, che non serviva, per un esame, la invitò in caffetteria. L’espressione restia di Lisa spense il suo sorriso.---Andiamo è solo un caffè. Sta andando tutto bene. Non sei fiera di me? ---disse cercando di riprendere un tono giocoso.
---House non credo sia una buona idea.---rispose seria Lisa
---non eri tu quella che diceva che bisognava parlare. La provocò
---già, e guarda com’è finita. Non si può tornare indietro e forse nemmeno andare avanti.---concluse Lisa.
----cioè ?? questa proprio non l’ho capita. Ho imparato a mie spese che proprio ciò che non possiamo fare è rimanere immobili e lasciare le cose così come sono.--- non le diede il tempo di rispondere, la lascio a riflettere.
Quella sera stessa House si presentò davanti casa sua e Lisa non ne era affatto contenta.
----non posso continuare a venire qui a spiegare le mie azioni.---cercò di scherzare
Lisa lo invitò ad entrare ed House la invitò ad uscire, indicando con il bastone i gradini dove si erano seduti più di un mese prima. Lisa sorrise. Prese il baby monitor e lo seguì.
----Questa è la nostra zona franca. Niente accuse né scuse.---disse sfiorandole la mano. Lisa non si lasciò toccare.---adesso non è di me che hai paura. Hai paura di te stessa, di lasciarti andare, di amarmi. Non sei stanca di scappare?---chiese infine.
Lisa stava ancora pensando a cosa rispondere quando un temporale improvviso li soprese. Lei riuscì ad alzarsi velocemente ma si fermò ad aiutare House. Rientrarono in casa bagnati fradici.
----bastava dirlo che volevi che entrassi, senza scatenare un tornado.---scherzò House. Lisa sorrise aveva preso dei teli per asciugarsi, porgendone uno ad House che si copriva gli occhi con la mano e spiava tra le dita. Lisa scoppiò a ridere, coprendosi con l’asciugamano.
----sei bella quando ridi…cioè sei bella anche quando ti arrabbi.---si avvicinò sfiorandole le labbra. Lisa non lo fermò ma non ricambio il bacio.---non mandarvi via…non stasera.---la pregò House.
Aveva un’espressione così tenera che non riuscì a dirgli di no.---puoi restare sul divano.
----grazie. Se ti sentissi sola…----buonanotte House.---lo zittì Lisa lasciando la stanza.
Erano passati solo pochi minuti Lisa sentì la porta di casa aprirsi, scese dal letto per andare a controllare. °House stava rientrando con in mano il baby monitor.---era rimasto fuori.---disse House indicandolo. Lisa sorrise.---adesso si dorme.---disse scuotendo la testa e dirigendosi verso la sua stanza. House la seguì. ---farai così tutta la notte?--- esclamò Lisa senza voltarsi.----pensavo lo rivolessi.--- concluse indicando sempre il baby monitor. Lisa glielo strappò dalle mani, spingendolo fuori dalla stanza. House sorrise: ---Buonanotte Cuddy!
Sapere di essere a pochi metri l’uno dall’altra contribuì a lasciarli svegli ed eccitati entrambi..
Era ormai mattina Lisa provò a fare un po’ di yoga per riprendersi dalla notte insonne, ma voci familiari provenienti dalla cucina la fecero desistere. House era intento a preparare la colazione e Rachel felice gli girava intorno con un cucchiaio in mano.---stiamo preparando le crepe susette, che ci vuoi dentro: marmellata di more o nutella?---chiese House.---Nutellaaa---urlò Rachel.
Lisa con le mani sui fianchi scuoteva il capo.---come devo fare con te…---disse infine.
House sembrava deluso---finisco le crepe e vado via. ---sembrava un bambino appena sgridato.---marmellata.---disse Lisa avvicinandosi.---si accomodi M.lle Cuddy.----disse house, con un marcato accento francese, indicando una sedia. Lisa sorrise sedendosi a tavola.
Ore dopo Lisa era già nel suo ufficio e stranamente anche House era già nel suo studio, era distratto ed aveva fretta di liberarsi dei suoi collaboratori accettò il primo caso proposto inviando Taub e Foreman nell’appartamento del paziente, Chase e Tredici a fare gli esami di rito.
L’arrivo di Wilson gli impedì di uscire.---sono sorpreso, piacevolmente sorpreso. Ho parlato con Lisa stamane. Mi ha raccontato delle tue prodezze culinarie, era felice. Serena dopo tanto tempo. Anch’io sono felice che tu abbia trovato un modo per riaverla.
House non commentò le parole di Wilson disse soltanto:---stavo per andare nel suo ufficio.
Wilson alzò le mani e fece per andarsene il contemporaneo arrivo di Lisa bloccò House di nuovo:---cos’è il cambio della guardia?----scherzò
Wilson uscì e Lisa entrò nella stanza.
----è stato bello… stamattina.---disse Lisa balbettando
---cavolo! Abbiamo fatto l’amore e non me lo ricordo?---la prese in giro
---sei un idiota! ---ribattè Lisa riprendendo il controllo.
House le si avvicinò e la baciò.---però bacio bene.--- Sentenziò.
Lisa lasciò la stanza, la mano sulle labbra a trattenere la sensazione di quel bacio.
Un ritmato battere di mani fece voltare House: ---sei stato bravo. Li hai convinti tutti.---disse Tredici continuando l’applauso.