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Autore: Fuyuchi    18/07/2011    1 recensioni
Sull'Olimpo si tiene il primo torneo per eleggere una nuova divinità. Sebastian e Merry, due amici inglesi, possessori di poteri magici, si dirigono sull'Olimpo per far sì che Sebastian possa parteciparvi.
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«Ave, popolo dell'Olimpo!» fece Apollo.

La giornata era calda e soleggiata. I raggi del Sole colpivano inesorabili il villaggio dell'Olimpo. La Domus Divina, costruita in marmo rilucente, rifletteva i raggi deviandoli sui malcapitati che vi passavano accanto. L'Arena era afosa, gli spettatori delle tribune cercavano di allietarsi la visione e smuovere l'aria calda attorno a sè stessi attraverso dei ventagli di pergamena distribuiti dagli organizzatori del Challenge.

«Popolo dell'Olimpo, siamo giunti al secondo incontro dell'Oliimpus Challenge», disse Apollo, leggendo una pergamena affissa sul muro dirimpetto alla sua postazione. «accogliamo i due sfidanti».

Il tripudio delle tribune, mentre i due sfidanti facevano il loro ingresso in campo e, ad un segnale di Apollo, si scagliarono uno verso l'altro, e il centro dell'Arena fu il teatro del loro scontro.


«... Che noia questa battaglia», esclamò Sebastian, osservando annoiato lo scontro. Due spade di antica fattura si scontravano, seguite dai corpi dei due lottatori che scattavano or di qua, or di là, schivando e rilanciando colpi. «Nemmeno un po' di magia».

«Mica sono tutti maghi» rispose divertita Merry, osservando il proprio ventaglio che, magicamente animato, levitava e smuoveva l'aria calda dall'area attorno alla ragazza. «Come noi due».

«Mi chiedo perché tu non ti sia iscritta al torneo».

«Ouff, il titolo di Divinità provoca troppe responsabilità» rispose la ragazza, abbandonandosi a uno sbadiglio.

«E la seconda sfida si conclude! Appuntamento alla prossima sfida, fra un'ora!» Disse Apollo, dando il via alla fiumana di gente diretta all'uscita dell'Arena.

Merry e Sebastian lasciarono il loro posto per ultimi, così da riuscire ad uscire senza essere spintonati. «E ora?» Chiese Sebastian con voce annoiata.
«Potremmo vedere chi è il tuo prossimo sfidante, che ne dici?» Merry pose la domanda con un tono che non permetteva risposte. Trascinò il ragazzo fino al grande tabellone di pergamena affisso su uno dei numerosi muri della Domus.
Percorse con un dito la lista delle sfide fino alla lettera S. «Sebastian», lesse, «il primo incontro è stato contro Grohan, dunque il tuo secondo avversario sarà ... un certo Callidus».
«Callidus?» Sebastian cercò di ricordare se quel nome gli riportava alla mente qualcosa. «Mai sentito nominare», concluse.
«Dunque, la tua seconda sfida sarà ...» Merry strabuzzò gli occhi. «By Jove! Il prossimo incontro nell'Arena è il tuo!»
«Ah, bene!» Disse Sebastian, facendo scrocchiare le dita. «Almeno non dovrai assistere all'ennesimo incontro noioso».
«Se lo dici tu ...» disse Merry, ridacchiando.


«Ave, Popolo dell'Olimpo!» fece Apollo, «Siamo dunque giunti al terzo incontro dell'Oliimpus Challenge!» Il dio lesse sulla pergamena che si trovava dinnanzi a lui. «Oh, abbiamo di nuovo il nostro amico umano, Sebastian!» fece un sorrisetto. «Che sfiderà ... Oh, per l'Olimpo! Sfiderà Callidus!»
La folla rispose con un boato d'incredulità.
«Callidus, Sebastian, fate il vostro ingresso in campo!» esclamò Apollo, visibilmente teso.
I due combattenti entrarono con passo misurato. La folla li accolse con il solito calore. Sebastian osservò il suo sfidante. "E' quello il Callidus che tutti temono?" si chiese, mentalmente. Sembrava ... un umano. Esattamente come lui.
A seguire vi fu il solito giuramento, poi Apollo diede il via alla sfida, con voce tremante.
Il ragazzo fissò per un momento il suo avversario.
Il problema era che ... Callidus non era più nel punto di prima. Al suo posto vi era l'aria, l'aria calda dell'Arena. Sebastian indietreggiò sulla difensiva, e invocò un semplice scudo a parare l'imminente colpo da destra. L'energia magica si incrinò, mentre il ragazzo scattava indietro per schivare un altro colpo dal suo avversario. Lo scudo si distrusse definitivamente quando una sfera rossastra si infranse sulla barriera magica. Sebastian si guardò intorno. Evidentemente, quel Callidus doveva essere un mago. E anche piuttosto potente. Immerso in quei pensieri, non si accorse del colpo che giunse da sinistra, e ne fu scagliato via. Sbattè contro le pareti in pietra che dividevano l'Arena dalle tribune, e si accasciò a terra.
«Diavoli, è proprio forte ...» Sebastian gemette. Il colpo doveva avergli rotto qualche costola. Ci avrebbe messo poco a curarsi con la magia, ma non sapeva se sarebbe bastato per bloccare l'offensiva di Callidus. Il ragazzo si portò una mano sul petto e pronunciò la formula. «Medēri». "Curare". Una luce azzurrina gli avvolse il torace e le costole si risaldarono. Sentì una leggera fitta, prima che le scintille azzurre cancellassero il dolore. Si guardò intorno, lo sguardo offuscato da tale incantesimo, veloce seppur potente, la velocità di cura inoltre gli aveva consumato molte energie magiche. Si rialzò a fatica, guardando con cura il campo di battaglia. Non vi fu il tempo di girare la testa e Callidus era lì, in piedi, al suo fianco. L'uomo sorrise, malignamente, e Sebastian pronunciò la formula magica «Tutēla» appena in tempo, prima di venir sbalzato via dall'esplosione. Lo scudo magico che lo aveva protetto si dissolse, ma lui riuscì ad atterrare in piedi, poggiando una mano a terra. Si era distrutto quasi subito, ma almeno la barriera l'aveva protetto da danni ben più gravi. "Urge una strategia", pensò il ragazzo, osservando Callidus che scattava in avanti verso di lui. Invocò un muro di fiamme, che l'uomo riuscì però a superare roteando su sè stesso. Le cose si mettevano male. Callidus si avvicinò al ragazzo e sussurrò la formula. Quando Sebastian riconobbe l'incantesimo era troppo tardi. Si trovò sbalzato sulle tribune dall'esplosione magica invocata da Callidus. E stavolta non vi era nessuno scudo a difenderlo. Atterrò malamente ai piedi di uno degli spettatori, gemendo. «Grazie, non ho bisogno d'aiuto». A fatica, si rialzò, rifiutando la mano dello spettatore attonito che lo stava aiutando a rialzarsi. Con un leggero sforzo magico levitò fino in campo, dove rimase in piedi a fissare Callidus.
«Siamo duri a cedere, eh?» Callidus sorrise malignamente. Era la prima volta che parlava. Aveva una voce profonda, che celava oscurità. L'uomo avvicinò le mani e creò una sfera di fiamme che scagliò verso il ragazzo. Sebastian pronunciò ancora una volta la formula dello scudo bloccando l'attacco avversario. Poi rispose con un incantesimo Noctis. Tentava la stessa tattica usata contro Grohan. Peccato che Callidus fosse un mago, e conoscesse bene quell'incantesimo. Quando la luce grigiastra lo raggiunse, egli invocò uno scudo ben più potente di quelli invocati da Sebastian, che bloccò anche la luce magica. Il ragazzo quindi scattò in avanti tentando un Vires Defluunt, ma anche questo incantesimo fu bloccato da Callidus.
«Non tentare con sciocche tattiche, moccioso», disse Callidus, ridendo, «non sono abbastanza potenti per me».
«Roboris» pronunciò Sebastian, e Callidus fu travolto da un'onda di energia magica. Lo scudo dell'uomo si incrinò, offrendo a Sebastian una buona occasione. Il ragazzo diresse la luce magica del Noctis all'interno della crepa, colpendo l'uomo dritto nei bulbi oculari. Le sue pupille si fecero opache, e l'incantesimo dell'accecamento temporaneo ebbe effetto. Callidus si portò le mani al viso, annullando lo scudo magico, già di per sè precario. Mentre l'avversario annullava la sua magia con un incantesimo curativo, Sebastian ebbe così l'occasione di attaccare. «Roboris», pronunciò ancora, e Callidus, stavolta senza la protezione dello scudo magico, venne sbalzato dall'altra parte del campo di battaglia. L'uomo concluse l'incantesimo curativo, e l'opacità delle sue pupille si dissolse. Si guardò intorno, cercando il proprio avversario, ma avvertì solo una forte fitta alla testa, e le forze che lo abbandonavano. Colpito dall'incantesimo Vires Defluunt, si accasciò a terra.

«E con un'impressionante ripresa, Sebastian vince l'incontro!» La voce di Apollo colse di sorpresa il ragazzo. Pensava che l'uomo si sarebbe rialzato, che avrebbero continuato a combattere. E invece aveva vinto. Si inginocchiò, sorridendo a Merry che lo fissava preoccupata dalle tribune. Poi si accasciò a terra, svenuto.


Note dell'autore:
Ed eccoci al secondo capitolo! Il nostro povero Seb ha subito qualche frattura scomposta*coff* però ha vinto!~ Ci vediamo al prossimo capitolo!
   
 
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