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Autore: Nami88    19/07/2011    4 recensioni
Avete presente quando guardate il cielo, magari la notte di San Lorenzo, e vedete una stella cadente? Sicuramente avrete espresso un desiderio almeno una volta nella vostra vita e magari non è mai accaduto nulla o magari sì......Questa storia vi insegnerà a fare attenzione a cosa desiderate e soprattutto al modo in cui lo chiedete ^_^
E come disse il mio amico Oscar Wild: "La felicità non è avere quello che si desidera, ma desiderare quello che si ha".
Nota: ALCUNI DEI PERSONAGGI UTILIZZATI PER QUESTA FANFICTION NON SONO DI MIA PROPRIETÀ MA VENGONO UTILIZZATI NEL RISPETTO DEL PROPRIETARIO E DEI RELATIVI COPYRIGHTS. ALTRI SONO INVENTATI E L'INTERA STORIA E' ORIGINALE, E FRUTTO DELLA FANTASIA.
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nami, Roronoa Zoro | Coppie: Nami/Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti! Finalmente sono tornata con una nuova ff pronta per essere letta e recensita!
Un piccolo advertising: si tratta di un FILLER della Saga di Nami e Zoro ma per seguire la storia NON e' necessario aver letto la Saga. E' tutto intuibile, quindi non andate nel panico anche perché qui di seguito metterò un paio di indicazioni di massima per capire di cosa parliamo. Se questa è la vostra prima visita nel mio spazio, sappiate che potete tranquillamente leggerla senza passare dalla trilogia..........chiaramente se leggeste anche quella mi farebbe piacere! ^_^
Per darvi un piccolo assaggino: troviamo attualmente un incipit in cui ci sono Coral, la figlia di Nami e Zoro (vedi Saga) e il decimo membro della ciurma Zoe (vedi Saga) che in assenza della coppia approfittano di Robin per farsi raccontare una fiaba, prima di dormire.
La fiaba ci riporta ai tempi in cui Nami e Zoro (che al presente della fanfic fanno coppia fissa - vedi Saga) ancora non si potevano sopportare e mai si sarebbero immaginati che un desiderio mal espresso avrebbe fatto provare loro i primi sintomi di un sentimento del tutto sconosciuto e ignorato.
Sentimento che rimarrà sconosciuto e prigioniero ancora per molto tempo.

Ultima premessa, questa ff è molto più "all'acqua di rose" come si dice dalle mie parti, molto più leggera rispetto alla Saga. Da filler quale è, non è emotivamente pesante e impegnativa. E' una storiella per passarsi il tempo ^_^.






Buona lettura! =D


« Coral questa sera io e tuo padre dobbiamo uscire. Ci penserà Robin a te, ok piccola? »
« Voglio venire con voi! »
« No, te l’ho già detto – disse mentre le spazzolava i capelli – Andremo fuori a cena e tu non puoi venire, non insistere »
« Ma se andate fuori a cena non riuscirò ad allenarmi con papà! »
« Ti allenerai un altro giorno » suggerì Nami non curante.
« Uffa… »
« Non ti piace più passare il tuo tempo con Robin? »
« Sì che mi piace, ma preferisco stare con papà »
“Con papà, con papà! Sempre e solo con papà! Ma certo, in fondo sono solo quella che ti ha messo al mondo! Cosa sarà mai…”
« Con papà e con te…  » si corresse la piccola.
“Ah ecco, così va meglio” sorrise Nami.
« Mi spiace piccola ma è il nostro anniversario e non possiamo mancare »
« Ma non siete sposati… »
Sveglia la bambina per avere solo cinque anni.
« Ehm…sì…però siamo fidanzati »
« Non siete vecchi per essere solo fidanzati? »
« COSA?!?! RAGAZZINA INSOLENTE! »
« Scherzavo mamma! Che faccia che hai fatto! »
Nami grugnì.
« L’avevo capito benissimo! Ecco fatto, ho finito »
« Quanto sei bella mamma. Spero di diventare bella come te quando sarò grande! »
« Oh cara, bella come me sarà difficile ma farò del mio meglio per aiutarti! – Nami sapeva di poter usare l’ironia, perché Coral la coglieva al volo - Adesso puoi andare a giocare con Zoe. Chi viene al parco con voi? Non andrete da sole mi auguro »
« Vengono Sanji e Franky »
« Allora mi posso fidare, vai ora e stai attenta a non combinare qualche disastro come tuo solito » sorrise e le diede una piccola spinta per farla balzare giù dal letto.
« Ah Coral – la intercettò prima di uscire – lascia le spade sulla nave » le ordinò.
« Ma mammaaa »
« Niente ma. Cosa penseranno gli altri bambini e i genitori nel vedere una signorina con delle spade alla vita? »
Coral sbuffò pesantemente per far notare il suo disappunto.
« Va bene, che barba. A dopo mammaaa! »
« Stai attenta e non combinare disastri capito?! »… “Come tuo solito”.
« Uhhh…che fatica con quella bambina! Bene, andiamo in cucina a vedere cosa combinano gli altri »

---In cucina
« Ehi ragazzi, che facce…che c’è? » osservandoli nell’entrare.
« Ma come che c’è?! – disse Usop sciolto sul tavolo – Non senti che caldo? Mi sto sciogliendoooo »
« E che sarà mai un po’ di afa estiva... »
« Parli bene tu! Sei mezza nuda! »
« Namiiiii!!! Ho sentito forse che sei mezza nudaaaa?!?!?!? »
« Sanji ma tu da dove arrivi?! » chiese Usop sconvolto.
« Dall’acquario »
« E come accidenti hai fatto a sentire!? »
« Hai detto le parole magiche » disse sfarfallando attorno a Nami.
« S…sì, ok » Usop fece morire il discorso. A volte addentrarsi nella mente di Sanji era pericoloso e soprattutto imbarazzante.
« Oh Nami adorata sei stupenda questa seraaaaa!!! Mia deaaaa!! »
« Grazie Sanji… »
« Dovevamo proprio attraccare a Humidity Island? » chiese Rubber lansante, sciolto sul tavolo.
« Ti ricordo, Rubber, che siamo attraccati qui perché l’altro giorno hai avuto la bellissima idea di rompere il timone perché tu eri quello che sapeva timonare, ti ricordi?!?! E adesso Franky lo deve riparare!!! Grazie al cielo abbiamo incontrato dei pescatori che ci hanno scortato fin qui…Preferivi forse morire di fame e sete in mezzo al mare?! QUINDI NON LAMENTARTI!!! » gridò Nami tirandogli un cazzotto in testa.
Rubber fece una linguaccia e si mise buono.

« Ciao Robin! Eri in biblioteca? » chiese Nami vedendola arrivare.
« Sì, infatti e tu sei già pronta per uscire » rispose la mora prendendo un bicchiere di spremuta ghiacciata.
« Posso chiederti un  favore? »
« Dimmi pure Nami »
« Stasera io e Zoro andremo fuori a cena, potresti badare a Coral? Ti prego… »
« Ma certo. Non c’è davvero nessun problema! »
« Come come?!?  Tu e Zoro fuori a cena? Yohohohoho! »
« Questa è bella! »
« Ecco perché sei tutta in tiro… » osservò Usop.
« CHE C’E’ DI DIVERTENTE?!!? »
« E di chi è stata l’idea? Non dirmi di Zoro! » sorrise il cecchino.
« Beh…sì, se vuoi saperlo è stata proprio sua! »
Nami aveva mentito. La fatica che aveva fatto per convincerlo ad uscire la sapeva solo lei, ma non voleva dare soddisfazione ad Usop.
« Non ci credo! E qual è l’occasione? » chiese malizioso.
« Anniversario »
« Anniversario di cosa? Non siete sposati » osservò Rubber.
“Anche lui come Coral…Adesso capisco che quella bambina passa davvero troppo tempo con lui” pensò con una smorfia.
« Siamo comunque fidanzati  » rispose arrossendo.
« E chi pagherà la cena? » chiese Rubber in tutta la sua ingenuità, senza rendersi conto che così serviva ad Usop i presupposti per prendere in giro Nami su di un piatto d’argento.
« Rubber ma che domande fai? E’ ovvio che pagherà Nami! » sogghignò.
« Yohohohoho! »
« BASTA! FINITELA STUPIDI! »
« Dai Nami, stanno solo scherzando » sorrise Robin.
« Ora che lo so, prenderò in giro Zoro per tutta la vita! »
« Finché non ti ucciderà, vuoi dire! YOHOHOHOHO! »
« Che spasso ragazzi! Io sono con te Usop! »
« Ora---basta---Usop e Rubber---Mi---sono---stufata »
Nami li sovrastò facendosi scura in volto. Tempesta in arrivo e Usop lo sapeva bene.
« Ok ok, la smettiamo! Non ti agitare che poi sudi e puzzi e allora……………oh no no no no! Non volevo dire che tu puzzi, insomma io volevo dire che… »
« Sì sì, va bene. Ho capito! Ti sei salvato per un pelo – Nami si lasciò cadere sulla sedia accanto a Robin – A proposito, dov’è Zoro? » chiese indagatrice.
« Dove credi che sia?  In palestra » disse Sanji intento a cucinare.
« Con questo caldo??? »
« Io gliel’ho detto che non è salutare ma sai com’è fatto non ascolta mai nessuno » sussurrò Chopper senza entusiasmo, completamente vinto dal caldo.
« Wow Chopper, devi avere proprio caldo con tutto quel pelo addosso… »
« Non immagini quanto, Nami »
« Perché non ti fai rasare?! – suggerì Usop – Sembrerai una bella pecorella dopo! »
« Non provarci neanche!!! Non ti avvicinare! »

Nel frattempo Nami raggiunse Zoro in palestra.
« Mille, milleuno, milledue »
« Disturbo? »
« No. Millecinque, millesei »
« Non hai caldo? »
« Sì. Milledieci, milleundici »
« Vuoi darci un taglio?!?! Ti sto parlando! Fermati un secondo! »
Zoro sbuffò e si alzò in piedi buttando in un angolo il centesimo asciugamano fradicio di sudore.
« Non dirmi che li hai usati tutti?! »
« Certamente »
« E chi pensi che laverà quella montagna di asciugamani puzzolenti? »
« Non sono puzzolenti, non esagerare »
« Oh no di certo, tanto li laverai tu! »
« Allora, dove andiamo stasera? » sbuffò lo spadaccino.
« Non fare quella faccia mio caro – sorrise eloquente Nami - Ti porterò fuori a calci se devo, sai che posso farlo e lo farò se mi costringi »
Zoro sbuffò di nuovo.
« Comunque – continuò Nami – Sanji ha trovato un posto carino… »
« Tsè... »
« Che cosa? » domandò lei sul piede di guerra.
« Niente… »
« Mmmmmmm!!!! – ringhiò la rossa - Vado a prepararmi che è meglio!!! Ormai è sera, vedi di muoverti! »

Più tardi…
« Coral, vieni qui per favore »
« Aspetta mamma sto disegnando »
« Coral, non farmelo ripetere un’altra volta » battendo il piede a terra.
« Sango, per favore »
« Arrivo papà! »
« Come ci riesci?? » bisbigliò Nami irritata. Zoro le sorrise beffardo.
« Piccola, noi usciamo. Hai mangiato a sufficienza? »
« Sì mamma »
« Ti sei lavata e sei già pronta per fare la nanna? »
« Sì mamma »
« Benissimo, brava bambina. Non ti azzardare a toccare una spada, mi sono spiegata? » chiese Nami sorridendo con falsa gentilezza. « Coral, mi sono spiegata? » insistette vedendo che Coral non sembrava convinta.
« S-Sì mamma »
« Brava » sorrise soddisfatta baciandole la fronte.
« Non preoccuparti Sango – Zoro le spettinò i capelli – domani doppio allenamento »
« Yuppiiii!!!!! »
Zoro e Nami uscirono, Sango li seguì saltellante.
« Zoro…l’avevo appena pettinataaa!! » si sentì Nami gridare dal corridoio.

Sul ponte, facendo finta di essere indaffarati, i compagni aspettavano Nami e Zoro con un unico scopo.
« Come sei elegante Zoro… » Usop rideva sotto i baffi.
In realtà Zoro non era tanto diverso dal solito. Pantaloni neri, un bel paio di stivali nuovi da vero pirata (Nami glieli aveva comprati per le belle occasioni), solita pancera verde e una bella camicia nera a maniche corte rigorosamente aperta e con il collo svolazzante. Le spade sempre al suo fianco. Piuttosto elegante sì, ma non poi così diverso ma Usop si divertiva un mondo a farglielo credere.
« Ma come ti sei vestito! Vai in un ristorante non ad una gita turistica…Dovevo saperlo che non eri in grado di portare una giacca, figuriamoci mettere una cravatta! Guarda Nami com’è bella, tu invece sembri uno straccione…spero non ti facciano entrare! Nami tesoro, se dovessi restare sola chiamami, io sono sempre qui! »
« Se non la piantate immediatamente ve la farò pagare cara, tanto cara quanto sono costati questi abiti »
« Io lo trovo molto chic! Yohohohoho! »
« Tutti e tre »
« Sei SUPER fratello! Farai un figurone, yeah! »
« Tutti e quattro » ringhiò lo spadaccino.
Zoe sorrise: « Stai benissimo Zoro, non ascoltarli »
« Meno male c’è qualcuno che ha buon gusto su questa nave » sospirò Zoro gettando gli occhi al cielo.
« Principessa ma da che parte stai? » piagnucolò Sanji.
« Da quella di Zoro naturalmente! Ve la prendete sempre con lui… »
« Solo perché abbocca all’amo meglio di un pesce vero! » sghignazzò Sanji e Zoro fece finta di non sentire.
« Andiamo su, si è fatto tardi » Nami afferrò Zoro per un orecchio e lo trascinò fuori.
« Ma sei impazzita?! Lasciami, mi fai male!!! »
« Buona serata! - li salutò Rubber – E portatemi gli avanziiii!!! »
« Ciao papà, ciao mamma! Buona serata!
Robin prese in braccio Coral e rientrò per portarla a letto, era quasi ora di dormire per lei. Coral adorava essere presa in braccio perché Nami e Zoro non lo facevano mai: l’avevano abituata a camminare con le proprie gambe e a sedersi sulla propria sedia che Franky puntualmente le sistemava in base all’altezza. Solo Zoro ogni tanto la prendeva sulle spalle ma non era come essere stretti fra le braccia. Quando qualcuno della ciurma lo faceva, Sango gli si attaccava al collo come una scimmia e stringeva fortissimo.
Spesso i compagni facevano notare ai neogenitori quanto potesse essere importante per la piccola un gesto del genere ma non c’era stato modo di far cambiare loro idea. Coral doveva camminare con i suoi piedi. Per questo, appena Zoro e Nami uscivano, Robin approfittava dell’occasione e non solo lei. Brook non perdeva tempo a suonare qualche ballata, mentre Franky la invitava galantemente a ballare facendola stare sui propri piedi.

« Sei pronta per andare a dormire? » le chiese Robin appoggiandola sul letto.
« Così presto? »
« A che ora ti sei svegliata stamattina? »
« Alle cinque, credo »
« Allora sarai stanca » osservò Robin prendendo una sedia e posizionandola accanto al letto.
« Un po’ ma sono da sola, chi resterà con me dopo che te ne sarai andata? »
« Resto io, se vuoi! Finché Nami e Zoro non tornano ovviamente » sorrise Zoe entrando.
« Ho un’idea, visto che non sono stanca perché non ci racconti una bella fiaba? »
« Non credo che Zoe abbia voglia di ascoltarla Coral. Lei è grande ormai »
« Oh no Robin non ti preoccupare! Le tue storie le ascolto sempre volentieri! - sorrise - Sai così tante cose! »
« Oh beh, in questo caso... »
Zoe ormai era una ragazzina di tredici anni dalla bellezza sfavillante ed era inutile tentare di negarlo. Diventava più bella ogni anno. I capelli dorati si erano fatti più chiari e splendenti in qualche modo, portati sempre con un caschetto perfettamente dritto e sempre pettinato. All’orecchio destro c’era sempre un fiore, magari sul rosa, a coronare un viso dai tratti perfetti. Gli occhi, per merito del potere del drago, erano diventati ancora più ambrati e brillanti.
Le bambine si accoccolarono sotto le coperte pronte ad un nuovo magico racconto. A volte capitava che Robin raccontasse vecchie avventure del passato.

« Dunque...potrei raccontarvi di Skypiea? »
« No, già raccontata! » sorrise Coral
« Allora forse…vediamo…di come abbiamo conosciuto Brook? »
« No, fa troppa paura…Dai zia Robin non hai qualcosa di magico e avventuroso? »
« Magico e avventuroso hai detto. Fammi pensare…In effetti c’è una storia molto interessante, ma tuo padre mi strangolerà se te la racconto »
« Oh no ti prometto che non glielo dirò! Ti pregoooooo! »
« Per favore Robin, vogliamo conoscere questa nuova storia! » insistette Zoe, sempre gentile e cortese.
« E va bene! Allora, questa è una storia molto strana che parla di magia, di principesse e di desideri esauditi… ».

Spero che il primo capitolo vi abbia ispirato e incuriosito per leggere anche i prossimi, e spero di ritrovare anche le mie fedelissime che mi hanno seguito per tutta la trilogia ^_^
Vorrei pubblicare un paio di capitoli alla settimana, non al giorno come facevo prima, perché non sono tanti...chissà se resisterò alla tentazione di pubblicarne di più..............conoscendomi ho qualche dubbio.
Grazie a tutti voi che leggerete e recensirete e come sempre non siate troppo crudeli!
   
 
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