"Tonks!" disse con aria sorpresa.
Mi guardai intorno per qualche
istante: la stanza doveva essere un piccolo salotto, c'erano due
divani, un tavolino, un grande mobile a vetri molto impolverato e quel
grande dipinto sul muro. Osservandolo meglio notai che c'erano
moltissime scritte. Sirius dovette notare che quel dipinto aveva
catturato la mia attenzione, perchè disse:
"Quello che vedi qui è l'albero genealogico della mia
famiglia... bhe, forse dovrei dire della nostra famiglia! Ci dovresti
essere anche tu, però..."
Indicò il punto in cui, un tempo, era scritto il nome di mia
madre: ora, al suo posto, vi era un'unica grande macchia nera; la tela
in quel punto era stato bruciata.
"É... è per via di mio padre, vero?" chiesi voltandomi verso Sirius. Lui, continuando a fissare la tela, rispose:
"Sì... brava gente i miei!" disse con fare scherzoso, rivolgendomi un sorriso. Abbozzai anch'io un sorriso in risposta.
"Del resto, anch'io ho subito lo stesso trattamento..." disse subito
dopo indicandomi un'altra macchia nera, dove un tempo doveva esserci
stato il suo nome.
"Oh..." fu l'unica cosa che riuscii a dire. Accidenti a me e alla mia delicatezza da elefante!
"Deve essere stato quando sono scappato di casa..." proseguì
lui, "ma non ho rimpianti!" aggiunse sorridendo all'espressione triste
sul mio volto.
Dopo un attimo di silenzio presi io la parola:
"Sirius, io..."
Lui mi osservò con attenzione, incuriosito dal mio atteggiamento. Abbassai lo sguardo, leggermente imbarazzata:
"Io... volevo scusarmi per prima..."
"A cosa ti riferisci?"
"A quando... bhe a quando ci siamo incontrati giù nell'ingresso e io..."
"Ah, al nostro piccolo litigio!" disse lui ironico. "Naa, non devi preoccuparti per quello! Te l'ho detto ci sono..."
"Ci sei abituato! Ho capito..." lo interruppi io, "ma è proprio questo il problema..."
Lui sembrò sorpreso:
"Di che parli?"
"Sai... io ho sempre criticato le persone che giudicano senza
conoscere, basandosi solo su quello che dice la gente... e oggi l'ho
fatto io stessa. Non sapevo niente di te, eppure non ho esitato a
crederti un assassino, e a giudicarti in quanto tale. E non puoi
immaginare come mi sono sentita quando ho saputo quello che invece hai
realmente passato... mi sono sentita uno schifo. Anche perchè mi
sono resa conto che fino ad oggi mi sono fidata ciecamente di una
squallida bugia, ho dato la caccia senza sosta ad un uomo completamente
innocente, ho dato retta a ciò che altri hanno voluto farmi
credere, senza pensare nemmeno per un istante che potesse esserci
dell'altro... ho sbagliato... perciò permettimi almeno di
chiederti scusa Sirius!"
Lui mi guardò per qualche secondo a bocca aperta. Poi sfoderò di nuovo il suo sorriso e disse semplicemente:
"Ma quanto parli!"
Io arrossii e lui rise,
"Scu..." feci per dire, ma lui mi interruppe:
"Basta con le scuse, Tonks" disse sorridendo benevolo. "Non potevi sapere tutto quello di cui sei venuta a conoscenza stasera,
non ne avevi i mezzi, ed è più che normale che tu abbia
creduto a ciò che la stragrande maggioranza del mondo magico
afferma senza ombra di dubbio. Tuttavia il tuo discorso mi ha fatto
capire che hai un cuore davvero grande... E spero sinceramente che
questo mondo non riesca mai ad abbattere le tue convinzioni e la tua
determinazione, perchè sono davvero eccezionali."
Mi rivolse un sorriso sincero guardandomi negli occhi, e mi diede un buffetto affettuoso sulla spalla.
In quel momento sentimmo dei passi, e poco dopo qualcuno entrò nella stanza:
"Sir..." fece per dire, poi si fermò di botto. "Oh! Scusate... ho interrotto qualcosa?"
Guardai l'uomo che era appena entrato, lo stesso che avevo visto
parlare con Sirius dopo la riunione, senza capire ciò che aveva
appena detto... poi afferrai e con un balzo mi allontanai da Sirius,
rossa fino alla punta dei capelli (nel vero senso della parola!),
mormorando un confuso "nonono" e scuotendo la testa con fare
patologico. L'uomo mi squadrò per un attimo ad occhi aperti,
interdetto dalla mia reazione improvvisa e bizzarra, poi si rivolse
tranquillamente a Sirius:
"Ahem... scusa Sirius, dovrei parlarti un attimo."
"Sono tutto tuo Rem!" rispose lui nel suo solito tono scherzoso, trattenendo a stento le risate per il "simpatico" malinteso.
"Allora sarà meglio che io vada!" dissi io ancora in preda
all'imbarazzo. Mi avviai con passo affrettato verso la porta... troppo
affrettato! Proprio mentre passavo accanto all'amico di Sirius,
inciampai in qualcosa e persi l'equilibrio. Solo i riflessi pronti di
lui, che mi afferrò per la vita, mi salvarono da una bella
caduta. L'uomo mi tirò su con delicatezza e, sorridendo, disse
in tono gentile:
"Dovresti stare più attenta, Ninfadora"
Occupata a fissare i suoi occhi, di un azzurro intenso, non mi
preoccupai neanche del fatto che aveva pronunciato il mio intero
orribile nome. Lui ricambiò lo sguardo.
"Ti ringrazio... ahem..."
"Remus." disse prontamente lui, "Remus Lupin, sempre che occorra
tanta formalità..." proseguì sempre sorridendo.
Aveva il volto pallidissimo e un'aria stanca, ma, nel complesso, aveva
un certo fascino... mi distolsi dai miei pensieri accorgendomi che lui
ancora mi teneva per la vita. Anche lui se ne accorse perchè si
scusò, e quando mi congedai, giusto prima di uscire dalla
stanza, colsi lo sguardo sornione di Sirius, che ricambiai con una
sincera risata.
Salve a tutti! Mi scuso infinitamente
per questo aggiornamento così tardivo, so bene che sono passati
più di due mesi da quando ho pubblicato l'ultimo capitolo!
>.< Spero di riuscire ad aggiornare più spesso per gli
altri capitoli, anche perchè questa storia si prospetta ancora
lunga x'3 vi dico già che il capitolo 5 l'ho già scritto,
quindi lo pubblicherò presto :D intanto spero che questo vi
piaccia, e che anche se vi ho fatti tanto aspettare continuerete a
seguire la mia storia >w< Recensitee!