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Autore: Dark_Iris    19/07/2011    3 recensioni
Capitolo I/INcipit della storia.
Quella mattina Blair Waldorf si alzò dal letto con una strana sensazione.
Probabilmente, pensò, era dovuta all'essere stata fuori fino a tarda notte. Non che non ci stesse mai, anzi, aveva come dire...una spiccata predilezione per la vita notturna, ma non si era mai risvegliata sentendosi in quel modo, sentendosi così stordita.
Già stordita.
Stordita come se fosse reduce da una serata passata a bere ogni genere di alcolico, eppure non aveva né nausea, né mal di testa. Era solo stordita, ma non riusciva a capire il motivo.
Poi si ricordò tutto.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blair Waldorf, Chuck Bass, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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*Capitolo 2*


Una settimana dopo...


Driiin!

-Dorota, non senti che il campanello sta suonando da dieci minuti!? Che aspetti ad aprire?-

Driiin!

-Vado subito Miss Blair!-disse l'altra precipitandosi alla porta.

Blair scosse la testa. Da quando Dorota usciva con Vania stava sempre con la testa fra le nuvole. Prima o poi avrebbe dovuto farle una bella ramanzina, ma intanto stava a vedere gli sviluppi della 'love story' fra la sua cameriera e il portiere.

Uscì dalla sua stanza per vedere chi fosse il nuovo arrivato quando ebbe una piacevole sorpresa: si trattava di Nate.

-Nate! Che ci fai qui?-, era felice del suo arrivo e il suo tono non lo nascondeva: era ormai arrivato il tempo di far pace e perdonarlo.

-Dovevo parlarti, Blair-.

Blair Waldorf sentì una raffica di vento freddo squarciarle l'anima.

Il tono di voce del ragazzo era raggelante, ma la ragazza decise di ignorarlo e proseguire sulla sua strada.

-Davvero? E di cosa?-

-Di noi-

Una seconda raffica si unì alla prima. La ignorò di nuovo.

-Di noi? Nate, ci ho pensato: sono disposta a perdonarti per la storia del bacio durante il ballo in maschera, d'altronde nemmeno io sono immune da prediche: devo confessarti di aver perso la mia verginità la settimana scorsa-

Aveva parlato guardando dritto negli occhi il ragazzo, il quale sembrava più sorpreso che dispiaciuto della sua ultima rivelazione.

-Davvero? E con chi, scusa?-

-Sì-, la ragazza fece finta di ignorare la seconda domanda, -ma possiamo ricominciare da capo, Nate! Non voglio perderti! Io ti amo!-

-Io no-

La terza raffica che sentì era più forte e fredda delle altre due messe insieme. Si accasciò su una poltroncina dell'anticamera in cui erano rimasti a parlare.

-Blair, mi dispiace, ma non ce la faccio più a continuare questa farsa: amo Serena da sempre ed era da prima del suo ritorno che volevo rompere con te; l'unica ragione per cui non l'ho fatto era che non volevo vederti soffrire, non ti amo, ma ci tengo a te comunque, Blair...-

-Quindi io per te sarei sempre stata solo un ripiego? Ma certo avrei dovuto capirlo prima: tutti preferiscono Serena a me, ma io avevo creduto davvero che tu fossi diverso, evidentemente mi sbagliavo...-

-Blair...-

-Vattene, vattene Nate! E' finita, contento? Non era quello che volevi? Ora lasciami in pace!-

Mentre gridava si era alzata dalla poltroncina e aveva spalancato la porta, dalla quale il ragazzo uscì mestamente. Appena la richiuse, cadde in a un pianto a dirotto.


* * *


Serena Van der Woodsen sapeva perfettamente di non essere una ragazza impressionabile e dalla lacrima facile; ma quando entrò in quel lussuoso bagno e vide Blair Waldorf pallida e smunta dopo aver vomitato anche l'anima, ebbe un fugace dubbio sulle convinzioni della sua intera esistenza.

-Blair...pensavo ne fossi uscita, ormai-

-C-che ci fai qui, Serena?-, chiese la mora con un tono flebile, ben diverso da quello così imperioso e sicuro che usava abitualmente.

-Mi ha fatto entrare Dorota, volevo parlarti...-

-Beh, io non voglio parlare con te, per cui vattene-, la voce di Blair voleva essere sicura, mentre in realtà era solo un debole lamento, che Serena riuscì a cogliere solo perché le si era inginocchiata vicino.

-No, non me ne vado: non ora che hai bisogno di me. La bulimia è un problema grave, Blair.-

-Uff...Per quello che te ne importa di me, lasciami stare, torna dove sei stata per tutto questo tempo, non...-

-No, devo spiegarti perché me ne sono andata. E non è perché sono andata a letto con Nate! C'è dell'altro, e ben più grave!-

Serena poté vedere gli occhi di Blair sgranarsi per la sorpresa, mentre le raccontava di Pete, della dose che gli aveva passato e che l'aveva fatto morire e che l'aveva sconvolta a tal punto da dover fuggire dall'UES.

-Alla fine l'hai detto perché te ne sei andata...-la voce di Blair aveva ormai riacquisito sicurezza.

-Sì, prima o poi avrei dovuto farlo, e comunque volevo ritrovare la nostra vecchia amicizia, B, mi sei mancata tanto! Lo sai come sono, sai che quello che feci con Nate probabilmente lo rifarei anche adesso, ma sai anche quanto ci tengo a te, e vorrei che tu mi permettessi di dimostrartelo-.

-Lo sai che non ti perdonerò mai, vero?-

-Certo-

-Anche tu mi sei mancata, S.-

Serena sorrise alla sua amica ritrovata, e le chiese se avesse fatto pace con Nate.

-Ci siamo lasciati due giorni fa.- Fu la laconica risposta.

-Oh, B...-

-No, non ti preoccupare Serena, è stato meglio così, in fondo lui è stato sempre innamorato di te, no?- la mora aveva parlato con amarezza, e Serena sentì di capirla.

-Già-, dovette convenire, -come stai adesso?-

Con il termine 'adesso', Serena non intendeva ovviamente quel frangente, ma l'intera situazione, e la sua amica capì al volo.

-Meglio, anche se ho avuto una ricaduta...-

Era ricaduta nella bulimia.

Blair ne soffriva fin dagli albori dell'adolescenza, quando stava male, ovviamente non in modo fisico. Serena le era sempre rimasta accanto e l'aveva sempre sostenuta, tranne nell'ultimo anno.

-Mi dispiace, B.-

-Anche a me, però adesso usciamo di qui, ho da farti vedere un film in cui Audrey Hepburn ha recitato giovanissima, una rarità!-

-Ehi, non sarà mica in bianco e nero!?-

-Certo che lo è, sciocca!-, Per la prima volta da quando Serena era tornata a Manhattan, Blair le sorrise, e lei dimenticò quanto odiasse i film in B/N.


* * *


Chuck Bass in quei giorni stava decisamente pensando troppo.

Pensando troppo a lei.

E glielo si leggeva perfettamente in faccia. Se ne era accorto persino suo padre Bart, quando il giorno prima era andato dal figlio per annunciargli l'ormai prossimo matrimonio con Lily Van der Woodsen.

Sto proprio andando a puttane.

Pensò Chuck, non rendendosi conto che in effetti a puttane ci andava letteralmente dalla tenera età di dodici anni.

-Signor Bass, la prego di fare presente anche a noi il frutto dei suoi pensieri che la tengono occupato dall'inizio della lezione, altrimenti vada immediatamente fuori dalla classe!-

L'odiosa voce di quella stupida Smith insegnante di geografia lo distolse per un attimo da quella certamente più sensuale di Blair Waldorf che gli aleggiava per la testa.

Senza degnare di uno sguardo la sua vecchia prof zitella e dal naso adunco, il ragazzo uscì dall'aula e si ritrovò nei corridoi deserti della Saint Jude.

Decise di scendere in cortile a fumare una sigaretta: non avrebbe potuto secondo il regolamento, ma i soldi di suo padre gli potevano far fare quello che voleva.

Fu sorpreso quando nel cortile che condividevano con l'altra scuola d'élite dell'UES, la Constance Billiard School, un istituto solo femminile,però d'altronde anche la Saint Jude era solo maschile; vide una ragazza seduta compostamenente su alcuni gradini intenta a leggere un libro di versi di Baudelaire.

Non aveva dubbi su chi fosse.

-Waldorf!? Che ci fai qui?-chiese curioso, ignorando la strana sensazione che aveva iniziato a provare da alcuni giorni quando pensava a lei.

-Potrei farti la stessa domanda.-, rispose quella senza neanche staccare gli occhi dal libro.

-Sono stato mandato fuori-

-Anch'io-

-Tu? La secchiona dalla media perfetta?

-Io. Quella dannata Carr me la pagherà-

-Sentiamo, perché ti avrebbe sbattuta fuori?-

-Ho preso una B in un tema- Blair mise su un delizioso broncio, -le ho chiesto il motivo, mi ha risposto che era mediocre e da lì è partita una discussione con la quale mi ha sbattuta fuori. Tu immagino invece sarai stato mandato via per totale mancanza d'interesse alla lezione.-

Con un sogghigno Chuck le fece capire di aver indovinato.

-Che c'è, Blair?-, chiese dopo averla ben osservata ed aver visto che si era fatta pensierosa. La ragazza parve esitare e lui allora si domandò se non stesse per chiedergli qualcosa di...

-Nate ti ha parlato?-

-Sì-, Chuck sospirò: ci aveva visto giusto-vi siete lasciati.-

Era una affermazione che almeno un po' lo rincuorava; anche se lui non ne capiva il motivo. Guardando però la ragazza capì che lei non provava le stesse cose: si sentì irritato al pensiero che lei amasse ancora alla follia Nate.

In fondo quei due si erano lasciati, e poi Nate non la amava. Glielo aveva detto quando era andato a casa sua per parlare dei suoi problemi familiari: alla fine Nate aveva tirato fuori anche l'argomento Blair, e si era dichiarato contento che fosse chiuso.

-Sai, Waldorf, non esiste solo Nate al mondo...Non rieso proprio a capire come tu non riesca a farti una ragione per il fatto che vi siete lasciati.-

-Noi torneremo insieme! Io lo amo! E anche lui pure se ora dice di no, sono convinta che mi ami.-

Chuck scoppiò a ridere.

-Certo, da come guarda Serena non ci sono dubbi sul suo amore per te!-

-Lui crede di amarla, io lo so che deve stare con me! E' la cosa giusta! Ma cosa puoi saperne tu dell'amore, Chuck Bass ?.-

Aveva pronunciato il suo nome come un insulto, e lui reagì d'impulso afferrandole gli avambracci e tirandola su con uno strattone l'attirò a sé.

-Ehi, il libro...lasciami Bass-tard, mi fai male!- si lamentava la ragazza.

Lui la ignorò e anzi la strinse più forte ancora.

-Dell'amore, Waldorf, ne so molto di più di quanto voglia farti intendere.-

Quando posò le sue labbrasulla bocca tinta di rosso della ragazza, la trovò già schiusa e pronta per un suo bacio, che arrivò impetuoso lasciandoli senza fiato.

Dopo pochi attimi però Chuck Bass si scansò da quel bacio sempre più profondo e dannatamente passionale.

Se ne andò senza neanche una parola di commiato per la mora.

Sentiva di essersi sbilanciato, ed aveva paura.

Sì, paura che continuando a baciarlo Blair riuscisse a leggergli dentro.

Nel cuore.


* * *


Quella sera nella sua lussuosissima Jacuzzi Blair Waldorf ripensò agli avvenimenti dell'ultima settimana. Avvenimenti che si erano susseguiti uno dopo l'altro, senza pause, senza attimi che le lasciassero il tempo di assimilare che cosa fosse successo.

Così, approfittando di un pomeriggio senza impegni, la Queen Bee aveva deciso di godersi un bel bagno rilassante mentre rifletteva sugli avvenimenti di quei giorni: la perdita della sua verginità con Chuck, la rottura con Nate, la bulimia che tornava ad assalirla, la pace con Serena...ed ultimo: l'incontro con Chuck Bass di poche ore prima.

Se l'aver parlato con il Bass-hole l'aveva turbata, baciarlo con passione l'aveva fatta totalmente ammattire. Si rallegrava solo del fatto che lui si fosses staccato dopo solo pochi attimi.

O forse se ne dispiaceva?

E poi perché il cuore le batteva forte se ripensava alla limo della settimana prima?

-Uff! Questo MotherChucker la deve proprio smettere di mandarmi in confusione, non penserò a lui un minuto di più!- si disse con determinazione a voce alta. Rimase a godersi il bagno caldo ancora per una mezz'ora, ascoltando nel frattempo

con il Blackberry le sue canzoni preferite. Quando la playlist arrivò ad 'Undisclosed Desires' abbassò appena il volume e si mise a cantarla anche lei, soavemente: quella canzone era troppo bella per essere cantata con superficialità.


* * *


Blair Waldorf però non era la sola a riflettere in quell'attico: c'era anche Dorota Kishlovsky, la domestica tuttofare, che in quel momento puliva l'argenteria e ripensava al suo ultimo incontro galante con Vanya, avvenuto quella mattina mentre l'aveva aiutata a portare le borse della spesa.

-Oh, Vanya...-

Venne riscossa dai suoi pensieri amorosi dalla voce della padroncina che la chiamava per farsi aiutare a provare un nuovo vestito dalla chiusura impossibile, regalatole da sua madre come indennizzo per essere stata sei mesi in Europa e non essersi minimamente preoccupata per la figlia.

-Arrivo signorina Blair!-

Dorota l'aiuto e ammirò il bellissimo effetto che il blu donava alla sua carnagione.

-Quando lo indosserà?-

-Non lo so, ma conoscendo mia madre sarà meglio farlo il prima possibile.-

Dorota vide che Miss Blair si era rattristata pronunciando quelle parole, e cercò di rincuorarla.

-Sua madre le vuole bene-

-Certo- Miss Blair si tolse sgraziatamente l'abito, -infatti mi critica sempre, e non come un a madre alle prese con un'adolescente problematica, a volte penso che lei mi critichi per il solo fatto che esisto.-

-Non dica così, Miss...- Ma Dorota sapeva che in fondo la signorina non aveva tutti torti a pensare così: Eleanor Waldorf non si comportava affatto da madre.

Menomale che c'era lei.



Angolo dell'autrice:

Ciao a tutte/i^^

Ecco il secondo capitolo! Che ne dite? Dai, a me sembra passabile XD

Non so se avrete notato che nonostante la lunghezza uguale, in questo capitolo vi sono poche scene lunghe, a differenza del primo. Questo perché l'altro era un'introduzione alla storia vera e propria, che comincia da ora, quindi penso che i prossimi capitoli somiglieranno più a questo che al primo, da questo punto di vista.

NOTE:


Nell'originale inglese Blair 'crea' tre aggettivi per Chuck (offensivi naturalmente, eh!), storpiando alcune parolacce inglesi. Li ho usati anche nello scorso capitolo, però mi sono dimenticata di spiegarli per chi leggesse e non ne conoscesse il significato. Vabbè, lo spiego ora.

Gli aggettivi sono Bass-hole, Bass-tard e MotherChucker.

Ecco la loro forma originale e il significato:

-Ass-hole=stronzo,

-Bastard= bastardo

-Motherfucker=figlio di puttana

Proprio dolci, eh?


Tutte le informazioni sui personaggi non le invento io, ma le prendo da Wikipedia (per esempio il cognome di Dorota).


Come al solito, ecco la parte modaiola di me che parte alla riscossa: ecco il vestito che si prova Blair: http://www.google.it/imgres?imgurl=http://magazine.zankyou.com/es/wp-content/uploads/2009/04/1266.jpg&imgrefurl=http://www.zankyou.com/it/magazine/p/vestiti-da-cocktail-la-sposa-2009&usg=__6fiHbB5VdkIbdQwbYNkmFbKVDU4=&h=300&w=209&sz=7&hl=it&start=4&sig2=1pKiiSKk3QEHPO8fMWcUfg&zoom=1&tbnid=YPDCb1RKgI13WM:&tbnh=116&tbnw=81&ei=tI4kTuHnMYXcsgaklaiYAg&prev=/search%3Fq%3Dabito%2Blungo%2Bblu%26hl%3Dit%26rlz%3D1T4SVEA_it___IT359%26biw%3D1366%26bih%3D556%26tbm%3Disch&itbs=1


La canzone 'Undisclosed Desires' che ascolta Blair nella vasca da bagno è dei MUSE e è appunto un verso di questa canzone che dà il titolo alla mia fanfiction.

Ecco il link della canzone, nel caso vi interessi: http://www.youtube.com/watch?v=R8OOWcsFj0U


Il prossimo aggiornamento ci sarà fra una settimana o una decina di giorni al massimo.


RINGRAZIAMENTI


Ringrazio di cuore ChairAddicted e cuoredpanna per avere recensito, e poi anche tutti i lettori silenziosi, sperando che prima o poi mi lascino un commentino.


BACìONììììì,

Dark_Iris

  
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