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Autore: Dark_Iris    14/07/2011    2 recensioni
Capitolo I/INcipit della storia.
Quella mattina Blair Waldorf si alzò dal letto con una strana sensazione.
Probabilmente, pensò, era dovuta all'essere stata fuori fino a tarda notte. Non che non ci stesse mai, anzi, aveva come dire...una spiccata predilezione per la vita notturna, ma non si era mai risvegliata sentendosi in quel modo, sentendosi così stordita.
Già stordita.
Stordita come se fosse reduce da una serata passata a bere ogni genere di alcolico, eppure non aveva né nausea, né mal di testa. Era solo stordita, ma non riusciva a capire il motivo.
Poi si ricordò tutto.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blair Waldorf, Chuck Bass, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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*Capitolo 1*


Quella mattina Blair Waldorf si alzò dal letto con una strana sensazione.

Probabilmente, pensò, era dovuta all'essere stata fuori fino a tarda notte. Non che non ci stesse mai, anzi, aveva come dire...una spiccata predilezione per la vita notturna, ma non si era mai risvegliata sentendosi in quel modo, sentendosi così stordita.

Già stordita.

Stordita come se fosse reduce da una serata passata a bere ogni genere di alcolico, eppure non aveva né nausea, né mal di testa. Era solo stordita, ma non riusciva a capire il motivo.

Poi si ricordò tutto.

Tutta la sera prima, lei che andava al Victrola, Chuck che la sfidava a fa

re uno spogliarello, e lei che accettava la sfida, salendo sul palco e iniziando un sensuale spogliarello mentre Chuck la guardava. Poi si ricordò della limo con cui Chuck intendeva riaccompagnarla a casa, si ricordò del bacio e della perdita della sua verginità con lui.

Perdita della sua verginità con lui.

Sconvolta dai ricordi della sera precedente, Blair si alzò di scatto dal divanetto su cui era seduta per buttarsi sul letto e coprirsi la faccia con un cuscino e piangere calde lacrime di vergogna.

Non era con Chuck Bass che doveva perdere la verginità, dannazione! Era con Nathaniel, Nate! Il suo fidanzato storico, la persona che amava da sempre, il suo prince charming, l'uomo perfetto!

Singhiozzò più forte.


Nella stanza attigua Dorota stava mettendo in ordine di marca le scarpe di Miss Blair, quando sentì dei gemiti di pianto provenire proprio dalla stanza della signorina. Ora che ci pensava la signorina non si era ancora alzata nonostante nel pomeriggio ci fosse un importante evento mondano per il quale sapeva che avrebbe impiegato svariate ore a prepararsi. Si chiese se poteva essere successo qualcosa alla signorina, in effetti doveva ammettere di averla vista un po' triste nei ultimi giorni.

Aprì cautamente la porta della stanza di Miss Blair e la vide piangere sdraiata malamente sul letto.

-Miss Blair, si sente male? Posso aiutarla in qualcosa?-

Ma la signorina non le rispose, continuava a starsene con la testa sotto un cuscino e mormorava qualcosa, di cui Dorota carpì solo la parola 'Nathaniel'.

-Vuole che le chiami il suo fidanzato, Miss?-

La signorina parve notare solo allora la presenza di Dorota, e farfugliò fra i singhiozzi qualcosa ce sembrava un 'No, Dorota, Nate no, non voglio vedere nessuno adesso'.

-Va bene, Miss, non chiamerò il suo fidanzato, ma almeno vuole fare colazione?>>

-N-no, adesso non ho fame, grazie Dorota.-

-Miss Blair, posso almeno sapere di che si tratta? Posso fare qualcosa?-

-No, Dorota, sto bene, non preoccuparti, vai pure adesso.-

Dorota si allontanò verso la porta quando venne colta da un pensiero improvviso

-Miss Blair, e il ricevimento dei Van der Bilt?-

-Il-Il ricevimento dei Van der Bilt! Oddio devo prepararmi! Non posso mancare! Devo essere perfetta, non voglio sfigurare davanti a nessuno, specialmente davanti a quella troietta di Serena, io sono e rimango la Queen Bee!-

Parlava concitatamente mentre alcune lacrime ancora le sgorgavano dagli occhi.

Dorota sorrise. Ecco la vera Miss Blair.


Mentre era viaggiava in limo per raggiungere la villa dei Van der Bilt fuori città, Blair Waldorf stava tenendo una conferenza sul contegno, la classe e l'orgoglio. L'unica spettatrice era lei stessa però. Stava infatti riflettendo su come comportarsi: amava Nate e avrebbe fatto pace con lui, anche se egli aveva baciato la Piccola J credendo che fosse Serena. Lo avrebbe perdonato, d'altronde anche lei aveva perso la verginità con un altro ragazzo e non voleva che la loro perfetta storia andasse in frantumi. Decise anche di comportarsi come nulla fosse con Chuck Bass, tanto per lui non era altro che una ragazza con cui era andato a letto. E basta.

Una volta scesa dalla prestigiosa auto, si diresse a salutare i padroni di casa e a conversare con gli altri invitati in attesa che venisse servito il pranzo.

Si stava intrattenendo in una piacevole conversazione con la madre di Nate sulla moda e lo stile, e non si accorse che qualcuno la stava osservando da quando era arrivata.


Era ormai da mezz'ora che lei era arrivata, ed era ormai da mezz'ora che lei la guardava. Chuck Bass sorrise. Di solito lui le ragazze non le guardava mai senza avere un secondo fine, ma quella volta era diverso. Perché aveva visto la Waldorf in un modo diverso, sotto una luce diversa. Non era più la solita ragazza elegante e di classe, amante della moda, ammiratrice di Audrey Hepburn, innamorata a tempo perso del suo amico Nate e Regina dell'UES, o, per meglio dire, lo era, ma era anche qualcosa di diverso. Qualcosa di più.

Aveva dovuto riconoscerlo quando la sera prima lei si era profusa in quel sensuale spogliarello: non si era spogliata completamente, né era rimasta in intimo, questo no, ma era stata una visione, una bellissima visione.

Si versò del whisky in un bicchiere, quando una voce nota lo raggiunse.

-Whisky di già a quest'ora? Bass ti facevo più intelligente-

-Eddai Waldorf, non fare la moralista, so quanto sai essere trasgressiva e lo sai anche tu...immagino che non ci sia bisogno di ricordarti di ieri sera. Oh, quanto eri discinta in quello spogliarello, peccato che non ti sia spogliata completamente, anche se poi sono riuscito comunque a vedere tutte le tue ,ehm, qualità nascoste...- Si stava divertendo a usare quel tono di voce così ironico,e continuava imperterrito a sorridere sardonicamente.

-Smettila-, sibilò Blair con livore crescente.

-Non dicevi così ieri sera, nella mia limo...-, disse questa volta con tono suadente, che non nascondeva però il lieve sapore di ironia presente in ogni sua frase.

-Ieri sera era ieri sera, Bass-tard-

-Ieri sera che era ieri sera però hai perso la tua verginità con me, Waldorf-

-E con questo? Non vedo come la cosa dovrebbe importarti, sono solo una ragazza in più che è venuta a letto con te, niente di più, niente di meno-

-Tralasciando il fatto che eravamo in una limo e non su un letto, Blair, anche nel caso in cui la cosa non mi importasse, ricordati del tuo fidanzatino...Come la prenderà? Beh, è vero che anche lui è andato a letto con la tua migliore amica, ma tu Waldorf! ,So quanto sai essere vendicativa, ma pensavo che amassi Nate-
-Lo amo infatti, farò pace con lui e tutto tornerà come prima, tutto tornerà perfetto-

-Se lo dici tu, Blair...-

-Bene, il pranzo sta per iniziare, vado ad accomodarmi- detto questo se andò.

Chuck poté ammirare la sua elegante figura avvolta in un abito da cocktail bianco e nero con risvolti argentati e dorati. Molto bon ton. E molto Blair.


Serena Van der Woodsen arrivò al brunch in compagnia di Dan Humprey, il ragazzo solitario, con mezz'ora di ritardo, cosicché la sua presenza venne ancora più notata. Sapeva di essere bella, e molte volte aveva fatto uso della sua bellezza per ottenere quello che non poteva avere solo con i soldi.

L'ammirazione e l'invidia della gente era quello che aveva cercato per anni, insieme al divertimento sfrenato, ovviamente.

In quel momento, tutti nel grande salone la stavano probabilmente guardando: gli uomini con piacere e ammirazione, le donne con una palese invidia; ma a lei, stranamente questo non importava, aveva Dan accanto a sé, spaesato come può esserlo un bambino che improvvisamente dall'aperta campagna va a vivere in una inquinatissima ed enorme metropoli.

Serena lo guardò e rise: dopotutto la sua situazione reale non era così diversa da quella del suo pensiero. Daniel era stato catapultato da Brooklyn all'Upper East Side. Dalla feccia della società all'élite dell'élite di Manhattan.

-So di non sembrare a mio agio, ma in realtà sto benissimo, per cui smettila di guardarmi con compassione, Serena, grazie-.

-Ma io non ti sto affatto guardando con compassione!-

-Non sarò ricco come Chuck Bass, ma non sono nemmeno stupido, anzi per la verità sono molto intelligente, infatti...-

-Dan...-

-...sono riuscito ad ottenere una borsa di studio per la scuola...-

-Dan...?-

-...più prestigiosa di New York, pur essendo un semplice ragazzo di...-

-Dan!-

-...Brooklyn e nonostante tutto mi tratti...Che c'è Serena?-

Finalmente dopo dieci minuti buoni che lo chiamava e gli stropicciava la giacca le aveva risposto.

-Il brunch è iniziato, Dan, e vedi di finire i tuoi monologhi in tempo per mangiare almeno qualcosa!-

-Oh, sì...giusto, già il brunch...-

Dan boccheggiava visibilmente a disagio, a Serena piaceva quando faceva così, era divertente, così lo prese per mano come fanno le mamme con i loro bambini e insieme andarono a mangiare fra la confusione generale, l'imbarazzo di Dan e le sguaiate risa di Serena.


Ormai il brunch era finito e tutti avevano ricominciato a chiacchierare tranquillamente, anche Serena e quel Dan Humphrey.

Nate aveva visto tutta la scena precedente il pasto. Era irritato, Serena era una che rideva spesso, in verità, ma con lui non lo aveva mai fatto così sinceramente, così di cuore.

Non era solo irritato, era anche geloso: amava Serena da sempre, da quando erano bambini. Ma lei lo aveva considerato sempre e solo un amico, allora lui si era fidanzato con Blair, che lo amava disperatamente.

-Allora, Nathaniel, com'è il brunch dei Van der Bilt?- Venne riscosso dai suoi pensieri dalla voce petulante del nonno materno.

-Perfetto come sempre, nonno.-

-Un giorno ne darai di migliori-, rispose il nonno con affettazione.

-Lo spero, William-, s'intromise così nella conversazione suo padre Howard.

Nate sapeva che la conversazione stava per vertere sul suo futuro, per cui si congedò educatamente dal padre e dal nonno, che iniziarono infatti a parlare concitatamente.

Quell'argomento lo metteva in soggezione: sapeva che per avere successo avrebbe dovuto sottostare agli ordini della sua famiglia, ma non aveva tuttavia ancora voglia di parlarne.

Così decise di andare a vedere dov'era Chuck e di stare un po' a parlare con lui.

Blair quella sera tornò a casa molto tardi: si era trattenuta fino al tardo pomeriggio dai Van der Bilt e una volta rientrata in città aveva fatto una lunga passeggiata per rilassarsi. Di solito preferiva un lungo bagno caldo nella sua vasca idromassaggio, ma la frizzante aria di fine ottobre era l'ideale per schiarirsi le idee. Era stata a Central Park: un posto in cui non andava molto spesso perché era frequentato soprattutto da gente di ceto molto più basso del suo ma che era comunque molto bello e pulito. Il polmone della Grande Mela.

Cenò da sola dopo essersi messa in tenuta da notte: la madre era uscita e il padre ora abitava in Francia.

Prima di coricarsi dette un'occhiata al telefono e vide le nuove notizie di Gossip Girl:


Ecco di nuovo a voi Gossip Girl: la vostra sola e unica fonte sulla vita e gli scandali dell'élite di Manhattan: Lo scandalo di oggi? Eccovelo subito.

Serena Van der Woodsen ha portato il ragazzo solitario al blindatissimo e élitarissimo brunch dei Van der Bilt. Forse fra loro c'è più di una semplice storiella? Beh, lo vedremo, ma attenta S, ora che hai posato gli occhi su il ragazzo solitario sei sicura che rimarrà tale, o forse potrebbe diventare interessante anche per qualcun'altra? Beh, lo vedremo...

XOXO, Gossip Girl.”


Odiava sentir parlare della sua ex-migliore amica, ma si rallegrava del fatto che non vi fosse stato nessun accenno a lei e Nate che si erano accuratamente evitati durante il brunch.

Succedeva sempre così quando si parlava di Serena: l'attenzione di tutti era catalizzata su di lei e basta. Ma almeno, quella volta le era tornata utile: non voleva speculazioni sulla sua vita privata, anche se poi era la prima a farle su quelle degli altri.

Intendeva ovviamente fare pace con Nate, ma ancora non si sentiva pronta, e poi voleva fargliela pagare per il bacio che aveva dato alla Piccola Humphrey credendola Serena.

Quando avrebbero fatto pace, avrebbe anche dovuto dirgli di non essere più vergine, anche se non gli avrebbe certo detto che aveva perso la sua purezza su una limo con Chuck Bass.

Quel brutto Bass-hole! Non aveva certamente perso tempo nel farle battutine allusive alla sera precedente! Accidenti! E lei che si era avvicinata solo per dirgli di non iniziare a bere a quell'ora! Non l'avrebbe più fatto, se Bass-tard voleva morire per un tumore al fegato, bene che lo facesse anche in quel momento!

Dopo un bel po' di maledizioni a motherChucker, la ragazza finalmente si addormentò, sognando di essere finita nel set di Colazione da Tiffany.


Dorota era andata in bagno, e prima di rientrare nella sua stanza passò a vedere come stava la signorina. Aprì piano la porta e si avvicinò al letto: Miss Blair dormiva beatamente, doveva essersi finalmente calmata.

Mormorava qualcosa a proposito di Audrey Hepburn: doveva star facendo un sogno su di lei, sulla sua attrice preferita.

Dorota era a suo servizio da che Miss aveva cinque anni, e ormai vi si era affezionata, anche se sapeva che la signorina non piaceva a molta gente ed aveva tutt'altro che un caratterino buono come faceva pensare il suo aspetto.

Ma le voleva bene, ormai, e sapeva che anche Miss provava lo stesso.

Rimboccò le coperte alla signorina Blair come se fosse una bambina e se ne andò silenziosamente.

<>, le sentì mormorare.



Angolo dell'autrice:


Ciao! Sono Gossip Girl! No, scherzo sono Dark_Iris, altrimenti detta Giulia.

Questa è la mia prima fanfiction a più capitoli, per cui siate clementi nelle recensioni!...Comunque se non vi dispiace lasciatemi anche solo un commentino, giusto per dirmi se vi piace o no! Se invece volete prendere qualche punto in più per la vostra recensione dilungatevi pure, a me fa piacere!

Finiti i convenevoli, passiamo alla storia: è ambientata cronologicamente dopo la puntata 1x07 (quella dove Blair perde la verginità con Chuck, per intenderci), anche se da ora in poi sarà una mia personale rielaborazione e anche le cose precedenti la puntata sono state rielaborate (ad esempio Blair non ha ancora fatto pace con Serena).

Il titolo della storia deriva da un verso della canzone Undisclosed Desires dei MUSE, e significa 'voglio soddisfare i desideri nascosti del tuo cuore'.

La storia è prevalentemente una CHUCK&BLAIR, anche se, come avrete notato dal mio usare vari punti di vista, ci saranno anche altre storie, principalmente SERENA&DAN (odio le Serena&Nate) e NATE&VANESSA (odio anche la Piccola J, ma in questa fic se la metterò vedrò di darle una connotazione più positiva).

NOTE SUPPLEMENTARI


Per quelle/i più modaiole/i ecco i vestiti di Blair e Serena al brunch dei Van der Bilt:

Blair: http://www.donnamoderna.com/moda/tendenze/la-doppia-vita-degli-abiti-da-cocktail/foto-5#title (mi è sembrato adatto visto il suo stile classico ed elegante)


Serena: http://www.makewear.com/it/una-linea-di-un-ginocchio-lunghi-fino-alle-spalle-vestito-da-cocktail-in-chiffon-verde_p1796.html (per lei ho scelto invece un vestito più spumeggiante, di un bel verde acido che si accorda bene con i suoi capelli biondi)


Penso che il prossimo aggiornamento avverrà fra una settimana o giù di lì.

Un bacione a tutti quelli che mi faranno il piacere di leggere ( e commentare se avete voglia XD!)


Dark_Iris

  
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