Mi amerai ancora domani?
di LizzY Tears
Traduttrice: Faith Lupin
Tonight you're mine completely
(Stanotte sei mio completamente
You give your love so sweetly
tu concedi il tuo amore così dolcemente
Tonight the light of love is in your eyes
Stanotte la luce dell’amore è nei tuoi occhi
But will you love me tomorrow?
Ma mi amerai domani?
Is this a lasting treasure?
E’ un tesoro duraturo?
Or just a moment's pleasure?
O solo un momento di piacere?
Can I, can I believe the magic of your sigh? Posso, posso credere alla magia del
tuo sospiro?
Will you still love me tomorrow?
Mi amerai ancora domani?
Tonight with words unspoken
Stanotte con parole non dette
You say that I'm the only one
Tu dici che sono l’unico
But will my heart be broken
Ma il mio cuore sarà spezzato
When the night meets the morning sun? Quando
la notte incontrerà il sole del mattino?
I'd like to know that your love
Mi piacerebbe sapere che il tuo amore
Is a love I can be sure of
E’ un amore di cui posso essere sicuro
So tell, tell me now, and I won't ask again Perciò dimmi
ora, e non lo chiederò di nuovo,
Will you still love me tomorrow?
Mi amerai ancora domani?
Tell me now, and I won't ask again
Dimmelo ora, e non lo chiederò di nuovo
Will you still love me tomorrow?
Mi amerai ancora domani?)
- Roberta Flack
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Non era esattamente qualcosa che poteva evitare. Se ne avesse avuto
l’opportunità, avrebbe smesso all’istante, senza pensarci un secondo.
Perché in quel modo le cose sarebbero tornate alla normalità.
Non sapeva quando aveva iniziato a provare…cose per il suo amico. Erano
semplicemente spuntate fuori un giorno, probabilmente mentre stava facendo delle
ricerche per quei disgraziati temi di Pozioni.
Ma in qualsiasi modo i…sentimenti fossero arrivati, avevano disturbato
fortemente la sua vita.
Non era stato come se un giorno Sirius era un amico e il giorno dopo Remus
desiderava fosse qualcosa di più di quello. Era più come se il tutto fosse
successo gradualmente.
Erano entrati in sintonia fin dall’inizio; non c’era niente di nuovo in questo.
Ma ciò che era nuovo era che il legame si era fatto più profondo – perlomeno
agli occhi di Remus.
Poteva ricordare come la prospettiva di avere lui come amico, di avere tutti
loro come amici, fosse incredibile. Ma Sirius era sempre stato diverso.
Con nessuno dei suoi nuovi amici (i pochi che possedeva erano prima di Hogwarts)
riusciva a risollevargli il morale al solo pensiero di lui, o fargli nascere un
sorriso per qualcosa che aveva detto, non importa quanto piccolo.
Sapeva che qualcosa era sbagliato – diverso – quando aveva detto a Sirius che
era fantastico e si era trovato a credere alla sua affermazione apparentemente
platonica.
Sapeva che qualcosa stava succedendo, quando tutti quei tocchi innocenti, che
c’erano sempre stati tra di loro, erano improvvisamente diventati sospetti e si
era inconsciamente ritrovato ad aumentarne la frequenza.
Qualcosa doveva essere cambiato, quando aveva iniziato a cercare negli occhi
dell’altro un segno d’affetto, una qualche indicazione che Sirius rispecchiasse
il desiderio di Remus di diventare più di ciò che erano.
Qualcosa doveva essere decisamente cambiato quando aveva iniziato a cercare di
non dire nulla o non fare nulla in presenza di Sirius per evitare che
fosse equivocato , e quando Sirius finalmente se ne era accorto.
Era diventato senza dubbio un problema, quando Remus aveva dovuto mantenere un
rigido controllo sui suoi impulsi, mentre giacevano insieme al buio come avevano
sempre fatto quando si confidavano l’un l’altro.
Se Remus non si fosse tenuto sotto stretta osservazione, sapeva che non sarebbe
stato in grado di negare il desiderio di prendere la mano di Sirius mentre
parlavano, o il desiderio di avvicinarsi e poggiare delicatamente le sue labbra
su quelle di Sirius…
Era nel bel mezzo del problema proprio in quel momento, mentre giacevano faccia
a faccia nel buio, accoccolati vicini sul letto di Remus.
Era Sirius che stava parlando ora, raccontando a Remus della sua famiglia, il
discorso che lo tormentava costantemente. Remus sapeva di essere l’unico a
sapere così tanto su quanto la frattura tra lui e la sua famiglia lo facesse
stare male. James conosceva maggiori dettagli – i fatti – ma Remus conosceva i
motivi.
Brillando nel buio, gli occhi di Sirius erano l’unica cosa che Remus poteva
vedere, ed era già abbastanza difficile. Giaceva immobile e calmo mentre Sirius
parlava, limitandosi ad ascoltare.
Il ricco suono liquido della voce profonda e bellissima di Sirius si concluse e
Remus si sentì quasi depredato. Amava la voce di Sirius. E la sua risata! Oh,
Merlino, la sua risata!
Il modo in cui riusciva a ridere di tutto – una brutta battuta di Peter, il
ricordo di uno scherzo, un’osservazione di Remus – e a perdersi completamente
nel momento. Era contagiosa l’ilarità di Sirius e, se ne rimaneva catturato,
Remus non aveva altra scelta se non quella di immergersi nella follia e
raddoppiarla.
”A cosa stavi pensando?” Sirius gli chiese, e la sua voce interruppe le
fantasticherie di Remus.
”A te.” Rispose sinceramente e sentì Sirius sorridere.
”A cosa di me?” Chiese, accoccolandosi più stretto.
”Alla tua risata.” Remus gli disse. “Stavo pensando a quanto la amo.”
”Perciò hai una cotta per la mia risata?” Sirius chiese, la voce piena di
divertimento.
”No, ho una cotta per –“ Si fermò appena in tempo. Stava per dire ‘te’, ma
avrebbe rovinato troppe cose.
”Per chi, Moony?” Sirius voleva sapere, ovviamente.
”Nessuno.” Disse e arrossì, grato per l’oscurità. “Non importa.”
E poiché riusciva a percepire la sofferenza di Sirius e se fosse rimasto
sdraiato gli si sarebbe avvicinato per cercare di baciare via il dolore, si
sedette e fece correre una mano tra i capelli.
Un momento di silenzio trascorse tra di loro prima che Sirius lo rompesse.
”Incantesimi o Trasfigurazione?” Chiese e Remus sorrise riconoscendolo.
”Incantesimi. Cibo o dormire?”
”Cibo.” Sirius rispose all’istante. “Sala Comune o Biblioteca?”
”Sala Comune…” Remus disse.
”Oh, farfalla sociale. “ Sirius lo prese in giro prima che Remus potesse
vendicarsi con una sua domanda.
”Non ti è permesso commentare…e non chiamarmi una farfalla.” Disse burbero e non
menzionò che aveva scelto la Sala Comune, perché era dove di solito si poteva
trovare Sirius. “Quidditch o sesso?” Sparò di rimando, prendendosi la vendetta.
”Dannazione, fanne una difficile, perchè non lo fai, Moony?” Sirius si aggrottò.
”Rispondi alla domanda, Padfoot, o affronta le conseguenze.” Remus disse
allegramente, felice di aver messo in difficoltà Sirius.
”Sesso.” Sirius disse alla fine. “Ma solo perchè non c’è così tanto da fare con
una scopa. Maschi o femmine?” Continuò, procedendo maliziosamente, e Remus
mentalmente gli assegnò quel round.
”Mi odieresti se dicessi maschi?” Chiese, un po’ nervosamente, già cercando di
trovare una scusa per le sue parole.
”Tu sai che non ti odierei mai.” Sirius disse dolcemente. “La tua domanda.”
Remus pensò per un momento.
”Stessa domanda.” Disse alla fine, ancora leggermente stupito del fatto che
Sirius non fosse uscito urlando dalla stanza, quando Remus aveva annunciato di
preferire i ragazzi. Non è una cosa che senti tutti i giorni.
”Entrambi.” Sirius gli disse dopo un momento. “James o me?”
”Tu.” Remus sussurrò, il cuore che faceva un balzo, sentendosi sleale verso
James. Voleva disperatamente chiedere a Sirius se preferiva lui o James, ma solo
un ‘Stessa Domanda’ era permesso nel gioco. “Uhm…sono incastrato.” Confessò.
“Chiedimi qualsiasi cosa.”
”Baceresti mai un ragazzo?” Sirius gli chiese pacatamente.
Remus lo guardò incredulo nel buio. Forse non aveva compreso il suo commento ed
era quello il motivo per cui era ancora lì.
”Cosa ti ho appena detto?” Chiese.
”Io lo farei.” Sirius proseguì come se non avesse detto nulla.
Una lieve finestra di speranza si aprì e Remus esitò giusto un momento di troppo
prima di sdraiarsi mentre Sirius si metteva seduto.
Quasi si maledì per essersi lasciato andare a fantasie di labbra di Sirius sopra
le sue. Era stato il momento perfetto.
Voleva rimettersi a sedere e così aumentare le sue possibilità di baciare Sirius
(l’impulso era ora diventato un desiderio rabbioso), ma pensò che sarebbe
apparso leggermente sospetto.
E lo era, ovviamente, ma Sirius non aveva bisogno di saperlo.
”Farò meglio a tornare nel mio letto, allora.” Sirius disse, il calore di prima
sparito dalla sua voce mentre usciva dal letto.
Remus annuì, sebbene Sirius non lo potesse vedere, nascondendo il suo
disappunto.
”Lumos.” Mormorò con un tono di sconfitta, mentre illuminava la stanza per
Sirius, che altrimenti sarebbe dolorosamente inciampato nel dormitorio.
Esitò prima di dire ‘nox’, guardando Sirius che si metteva comodo, prima di
spegnere la luce con rammarico e tornare al suo ora-vuoto letto. Si accoccolò
nel caldo pezzo vuoto lasciato da Sirius e lanciò un silenzioso urlo di
frustrazione nel suo cuscino.
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”Natale o Halloween?”
”Halloween. Più opportunità per fare scherzi.”
”Sapevo che l’avresti detto.”
”Zitto tu. Cioccolato di Mielandia o Cioccorane?”
”Bella domanda, Sirius.” Remus roteò gli occhi. “Mielandia. La qualità batte le
figurine. Uhm…Malfoy o Piton?”
Sirius fece una smorfia.
”Per farci cosa?” Chiese. “Per appenderli via per le dita dei piedi? Entrambi
può essere una risposta?”
Remus rise, un suono che Sirius non sentiva da tempo.
”No. Devi sceglierne uno tra loro due.” Remus lo corresse.
”Lucius.” Sirius disse, dopo un battaglia interiore. “Anche se è un deficiente
totale ed esce con Narcissa, lui non conosce il tuo segreto.”
Remus sorrise leggermente.
”Comunque, storie di una notte o relazione?” Sirius disse, cercando di
alleggerire la tensione che aveva involontariamente creato.
Era buio nel letto di Sirius così come era buio nel letto di Remus. Remus era
seduto a gambe incrociate sul fondo, mentre Sirius era stravaccato sul resto.
Da dove era sdraiato, Sirius non riusciva a vedere l’espressione sul viso di
Remus e questo non gli piaceva. L’unico modo che aveva di sapere qualcosa sul
ragazzo era attraverso il suo linguaggio non verbale.
”Relazione, suppongo.” Remus stava dicendo.
Sirius quasi dovette pensare per un momento a ciò di cui stava parlando. Poteva
trascorrere secoli a contemplare Remus, ma quando lo faceva, perdeva pezzi di
discorsi.
”Lettura per divertimento o studio?”
Remus stava facendo domande più complete ora.
Remus iniziò a sentirsi in un qualche modo a disagio sotto lo sguardo di Sirius
che in un qualche modo riusciva a percepire, persino nel buio. Qualche volta,
Sirius diceva che Remus era il suo idolo e, mentre Remus non gli credeva, quando
Sirius lo contemplava come stava facendo in quel momento, la sua mente infatuata
di Sirius iniziava a chiedersi quanto lontano dalla verità fosse veramente.
”Studio. Almeno ne posso trarre qualcosa.” Sirius rispose pigramente. “Capelli
neri o biondi?”
”Neri.” Remus disse ed evitò gli occhi di Sirius, sebbene sapesse che non si
potevano incontrare. “Uhm…non riesco a pensare a nulla.” Disse leggermente
imbarazzato. “Chiedimi qualsiasi cosa.”
Sirius si prese un lungo momento per soppesare la domanda. Doveva semplicemente
scegliere quella giusta.
”Mi baceresti mai?” Chiese, suonando come se non gli importasse davvero.
Ci fu un lungo silenzio dall’altra parte del letto e Sirius iniziò a entrare in
panico, temendo di aver frainteso i segni che pensava Remus gli avesse mandato.
Forse era la sua mente infatuata di Remus che gli aveva detto cose che non erano
vere. Che gli aveva suggerito cose che lui voleva sentire e che non
corrispondevano alla verità.
”Sì.” Remus disse tranquillamente dall’altra parte del letto, e Sirius si
rilassò.
”Bene, fallo, allora.” Sirius gli disse e sentì l’altro ragazzo esitare.
Riusciva a sentire l’incertezza attraversarlo e sperò che Remus prendesse
l’iniziativa e facesse ciò che gli aveva chiesto.
Il letto rimbalzò e Sirius pensò per un terribile momento che Remus se ne fosse
andato dal suo letto disgustato, ma poi sentì Remus sfiorarlo e si rilassò
nuovamente.
L’altro ragazzo era ora sdraiato accanto a lui con un braccio appoggiato sul
corpo di Sirius per sostenere il suo peso. Sirius alzò lo sguardo nel buio e
vide il viso di Remus sopra il suo. Sapeva che la sua stessa insicurezza vi si
rispecchiava, ma non riusciva a pensare a molto più del fatto che poteva sentire
il fiato di Remus sul suo viso e che sembrava che lo stesse per baciare.
In tutta sincerità, Remus si stava eccitando.
Non aveva mai, nei suoi sogni più sfrenati…okay, nei suoi sogni più
sfrenati…sognato che Sirius si sarebbe lasciato baciare. Che gli avrebbe chiesto
di baciarlo e che non si sarebbe spostato quando Remus si fosse
involontariamente spostato in una posizione che gli permettesse di soddisfare
quella richiesta.
E ora era lì, osservando Sirius con la determinazione incisa nei suoi
lineamenti, sebbene Sirius non li potesse vedere.
Prendendo un profondo respiro e notando vagamente che Sirius non si era ancora
mosso, che lo stava guardando e che sembrava avesse lo stesso problema di
respirazione di Remus, si abbassò lentamente e premette le sue labbra su quelle
di Sirius.
Il contatto fu delicato e dolce, niente a che fare con il famelico primo bacio
che Remus si era aspettato da Sirius. Le loro labbra si muovevano dolcemente
l’una sull’altra, nessuno dei due aveva approfondito il bacio, finchè Remus
perse leggermente l’equilibrio e premette più forte, avvicinandosi maggiormente
a Sirius.
Sirius lo prese come un incoraggiamento e si spinse maggiormente nella stretta
di Remus, lasciando che la sua lingua si aggiungesse al tutto.
Remus provò il forte impulso di gemere. Questo è solo un bacio sperimentale, si
disse. Solo qualcosa per provare la tua sessualità e tutto il resto. Qualcosa
che puoi rivedere mentre sei nel letto.
Ma i baci sperimentali di solito non finiscono velocemente?
Questo stava durando da troppo ed era troppo profondo per essere un bacio
sperimentale, o così Remus stava iniziando a pensare.
Non che si stesse lamentando.
Era come se tutte le sue fantasie stessero diventando realtà. Non sapeva se per
Sirius significasse qualcosa quel bacio, ma decise di approfittarsene comunque.
Prese il viso di Sirius tra le sue mani e accarezzò gentilmente la linea della
sua mascella, credendo di sentire il respiro di Sirius sobbalzare.
Concluse il bacio a malincuore, volendolo far durare per sempre. Ma il
suo braccio stava per cedere e non voleva cadere in pieno addosso a Sirius.
Beh, okay, forse lo voleva, ma se l’avesse fatto probabilmente non sarebbe
riuscito a tornare indietro.
Diede un’occhiata apprensiva a Sirius, chiedendosi a cosa stava pensando. I suoi
occhi scintillavano alla fioca luce della luna, ma Remus non riusciva a vedere
nulla di più.
”Non ho una domanda.” Sirius sussurrò, la voce roca e leggermente affannata.
“Chiedimi qualsiasi cosa.”
Gli occhi di Remus si allargarono.
Quella era un’altra opportunità!
”Cosa diresti se ti chiedessi se ti posso baciare di nuovo?” Chiese
tranquillamente, sperando che la sua voce suonasse disinvolta e non lasciva come
pensava che fosse.
Sirius sorrise.
”Vieni qui,” ringhiò e afferrò un lembo della tunica di Remus, portandolo
effettivamente sopra di sé.
Remus si sbilanciò e finì stravaccato su Sirius ma, per essere sinceri, a Sirius
non sembrò dare troppo fastidio.
Infatti, tutto ciò che sembrava importare a Sirius era la sensazione delle
labbra di Remus contro le sue, come ci fosse una pozza di calore nel suo letto e
il fatto che Remus era sdraiato su di lui e lo stava baciando.
Questa volta, Remus non potè reprimere un basso gemito mentre Sirius faceva
strane cose che non dovrebbero essere permesse, e poi rilasciava le sue labbra
per spostarsi lungo la sua mascella. Remus sapeva che se fosse rimasto lì così,
avrebbe detto cose che non doveva dire.
Del tipo ‘Io ti amo, Sirius’, che non avrebbero potuto essere spiegate il
mattino dopo.
In realtà lo avrebbe aspettato comunque un brutto momento il mattino dopo, se
Sirius avesse voluto delle spiegazioni. Ma in quel momento, non gli importava
molto e seppellì le sue mani tra i lunghi capelli di Sirius e spostò le labbra
dal suo collo, che stavano smaniando per soddisfare le sue fantasie.
”Il mio turno.” Remus sussurrò, incapace di dare maggior volume alla sua voce.
“Non riesco a pensare a una domanda. Chiedimi qualsiasi cosa.”
”Mi ami?” Sirius chiese senza esitare, la mano che scivolava sotto la camicia di
Remus.
”Sì.” Remus mormorò nel colletto di Sirius. “Scusa, ma ti amo.”
”Va bene.” Sirius gli disse. “Mi sarei sentito molto peggio se avessi detto di
no. E’ il mio turno. Non riesco a pensare a una domanda. Chiedimi qualsiasi
cosa.”
Remus sorrise mentre Sirius gli sfilava la camicia dalla testa.
”Mi amerai ancora domani?”
Sirius rispose con un bacio.
”Sì.” Promise. “E il giorno dopo.” Disse, piazzando un caldo bacio sul collo di
Remus. “E il giorno dopo ancora.” Un altro bacio sul suo cuore. “E anche il
giorno dopo ancora.
”Perciò ti avrò per tre giorni.” Remus ansimò. “Ti terrò stretto, lo sai.”
Sirius alzò lo sguardo.
”Dovrei sperare che tu lo faccia.”
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Sirius stava fluttuando nell’oblio creato dal sonno e dalla felicità, quando il
ragazzo accoccolato stretto tra le sue braccia parlò.
”Maschi o femmine?” Voleva sapere.
Sirius lo guardò.
”Non è il tuo turno.” Si accigliò.
”Rispondi alla domanda e basta Sirius.” Remus disse ammonendolo.
”Ma questo non è giocare.” Lo prese in giro.
”Sirius…”
Sirius si perse nella vista di lui in quel momento e sentì come se stesse
scoppiando.
I capelli di Remus erano arruffati, il viso arrossato e le labbra rosa.
Sirius sorrise.
”Tu.” Disse e baciò la fronte di Remus.
”Questa non era un’opzione.” Remus lo sgridò stancamente, insinuandosi più
vicino a Sirius.
”Io l’ho fatta diventare.” Sirius replicò e Remus sorrise.
”Ora chi è che sta infrangendo le regole?” Chiese.
”Noi.” Sirius gli disse. “E questo è il modo che mi piace.”
Remus sorrise e intrecciò le dita con quelle di Sirius, e posò di nuovo la
testa.
Qualche secondo dopo, Sirius lo sentì cantare.
”…Mi amerai ancora domani…?”
Fine^^
Note della traduttrice: ancora grazie di cuore per i vostri commenti, fanno
sempre un enorme piacere. Li ho riportati all’autrice e ne è stata davvero
felicissima, perciò un enorme grazie anche da Lizzy.
Un bacio, Faith
p.s: chiedo perdono per gli errori che sicuramente ci saranno.