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Autore: shizuka    23/03/2006    7 recensioni
Tutti conoscono Draco Malfoy e tutti sanno chi è Hermione Granger. Molti non credono in una loro possibile relazione, ma certi avvenimenti segnano le persone e le portano a compiere gesti che, forse, in passato non avrebbero mai considerato possibili.
Genere: Romantico, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: Alternate Universe (AU), What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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SECRET GARDEN

 

  1. Binari Paralleli [Hearts of Ice]

 

Hermione entrò velocemente nell’aula di pozioni, seguita da Harry e Ron, giusto un istante prima che Piton con uno sguardo disgustato iniziasse la sua lezione.

" Per un pelo! " bisbigliò Ron, mentre il trio si sedeva silenziosamente sperando che Piton per una volta, fosse clemente nei loro confronti.

" Dieci punti in meno a Grifondoro " sentenziò il professore di pozioni con un espressione compiaciuta e un sorrisino ironico che gli incurvava le labbra. Harry fremette d’ira, ma la mano di Hermione si infilò nella sua e la strinse con dolcezza, cercando di fargli riprendere il controllo di sé.

Il gesto però non passò inosservato.

" Granger… " una voce strascicata e malevola giunse alle orecchie della Grifondoro come il sibilo di un serpente. Non le serviva voltarsi per riconoscere il proprietario di quella voce. Ecco che ci risiamo…

" Ho sentito delle voci molto interessanti su di te.. Ma da quand’è che Potter e lenticchia sono così disperati?! " Draco Malfoy, esibì un ghigno divertito nel vedere le spalle della ragazza irrigidirsi visibilmente.

Quella sporca mezzosangue non aveva mai dimostrato di temere né lui né il suo nome, e questo non era ammissibile, per un Malfoy.

E per ripicca, lui si divertiva ad arrivare fino al limite – quel limite che una volta gli era costato uno schiaffo – , godeva nel vedere le guance di lei arrossarsi per un moto di rabbia trattenuto, i pugni stringersi e i suoi occhi infiammarsi dell’orgoglio tipico dei Grifondoro.

Oh sì, lo riconosceva, stuzzicare Hermione Granger, mezzosangue, babbanofila e senza ombra di dubbio la strega migliore di tutta Hogwarts, lo divertiva sempre, quella ragazza gli dava molte soddisfazioni.

" Disperato a chi?! " Ron perse immediatamente il controllo.

Hermione roteò gli occhi, spazientita " Ron, ti prego! "

" Finiscila Malfoy! " sussurrò Harry Potter, approfittando del momento in cui Piton gli aveva voltato le spalle "Non hai niente di meglio da fare?!"

" Oh, oh…perché altrimenti cosa mi fai? Eh, Potty? "

" Per adesso mi viene in mente solo la parola furetto… tu che ne dici?! "sbottò il Grifondoro, alzando la voce

Hermione maledisse quell’idiota del suo migliore amico, quante volte gliel’aveva detto…? Ignorali, lascia che parlino…ma Harry era decisamente troppo impulsivo per dare retta a quel consiglio.

" Signor Potter " Piton si era avvicinato ai loro banchi e ora, stava lì in piedi, a scrutare Harry con le mani dietro alla schiena, apparentemente calmo, col solito tono mellifluo.

I Serpeverde sghignazzarono.

Ron sbiancò.

" Forse… " cominciò con studiata lentezza " sei tu a dover tacere, durante le mie ore di lezione "

Gli occhi di Harry fiammeggiarono, ma Hermione lo tirò leggermente per una manica, intimandogli di tacere.

Il ragazzo non le badò " Penso che lo stesso discorso valga anche per Malfoy, Signore " replicò, usando quel tono arrogante e strafottente che tanto caratterizzava suo padre, James Potter.

Piton divenne livido.

I Serpeverde sghignazzarono ancora più forte.

Questa volta Hermione gli tirò una gomitata.

" Bene " sibilò il professore di pozioni, a denti stretti " Visto che ti diverte così tanto assomigliare a tuo padre sarai in punizione con me per tutta la settimana " concluse, accennando un sorriso mellifluo e compiaciuto. Harry trattenne il moto d’ira che gli stava divorando le viscere e abbassò gli occhi per nulla pentito del suo gesto.

Hermione sospirò. Harry l’aveva fatto per lei, questo lo sapeva bene…ma non poteva fare a meno di considerarlo un gesto stupido. Le cose non sarebbero cambiate, anche perché nessuno, a parte Ron, Ginny ed Harry, conosceva il motivo per cui loro tre avevano passato tutta l’estate insieme. E quel motivo era stato sepolto sotto una coltre spessa di lacrime, abbandonato sotto le lenzuola, per avere almeno l’illusione che così facesse meno male.

" Pagina 347, voglio una relazione dettagliata di tutto il capitolo "

Hermione prese la piuma e cominciò a scrivere i compiti su una pergamena.

 

* * *

 

Draco camminava per i corridoi di Hogwarts seguito dai soliti Tiger e Goyle, che non lo abbandonavano neppure per un istante. L’aria arrogante e il viso ancora più pallido del solito, segnato da una delle tante nottate insonni, che continuava a passare da quel giorno.

Davanti a lui, distanziata di pochi passi, la Granger si affrettava a raggiungere l’aula di Aritmanzia. Era sola.

Draco affrettò il passo. Aveva bisogno di sfogarsi su qualcuno, e la Granger era esattamente quello che ci voleva. Vederla arrossire e usare quel tono alterato lo faceva sentire profondamente realizzato. E in quel momento, aveva un estremo bisogno di gratificare il suo ego.

" Mezzosangue…"

Hermione si bloccò a metà corridoio e si girò con aria bellicosa. Ora ne aveva abbastanza!

" Senti Malfoy, capisco che tu non abbia niente da fare…ma, oggi proprio non è giornata quindi gira al largo! " il tono stizzito non passò inosservato e sul volto di Draco comparve un sorrisino che non prometteva niente di buono. Voleva vederla cedere, diventare furiosa…

" Altrimenti? "

Hermione si trattenne " Altrimenti tutta Hogwarts potrà ammirare la fantasia delle tue mutande! "

Il biondo si finse scandalizzato " Granger! cielo! Non vorrai mica vedere anche le mie mutande, dopo quelle di Weasel e di Potty?! " Intanto, nel corridoio molti si erano fermati a guardare la scena, chi shockato, chi divertito, chi indignato e chi ghignava soddisfatto.

Gli occhi della Grifondoro si ridussero a due fessure, mentre stringeva i pugni per la rabbia. Era…Era davvero troppo!

Malfoy la fissò, compiaciuto, come lo spadaccino che si prepara per la sua stoccata finale, con la consapevolezza di aver già vinto.

" Sei solo uno sbruffone " replicò lapidaria. Poi improvvisamente accadde qualcosa.

Inizialmente, il volto pallido di Malfoy incominciò a divenire sfuocato, mentre la realtà cominciò a distorcersi e a vorticare…all’improvviso i rumori della sala si fecero acutissimi, penetranti, poi non vedeva più, non sentiva più… solo qualche rumore di sottofondo le rimbombava nella testa.

Poi fu soltanto il buio.

Tutto successe in una frazione di secondo. Malfoy vide il suo volto da purpureo impallidire, la vista di lei appannarsi, e le sue gambe, che improvvisamente non potevano più sostenere il peso del corpo… cedere. E lei, l’incrollabile Hermione Granger, accasciarsi al suolo, priva di sensi. Rimase immobile, pietrificato in quell’istante.

Il tempo riprese a scorrere.

" Hermione! Hermione! " i Grifondoro accorsero in massa e qualche minuto più tardi giunse anche la professoressa McGranitt, che dopo essersi chinata sulla ragazza ordinò: " Chiamate subito Madama Chips! "

Draco continuava a fissare la Granger, distesa sul pavimento. Quante volte aveva desiderato che quella sporca mezzosangue cedesse, che si piegasse di fronte alla sua superiorità? Ora lei era a terra, una semplice foglia caduta dall’albero durante l’autunno, e non era stato lui l’artefice di quella vittoria. Forse era per questo che non provava alcuna soddisfazione.

 

* * *

 

Hermione tentò di aprire gli occhi.

Il bianco accecante del soffitto glieli fece lacrimare, e li richiuse subito.

Sentiva delle voci, quieti mormorii, vicino a lei.

Si guardò intorno. C’erano Ron ed Harry accanto a lei, e anche Ginny e Neville.

" Hermione! Finalmente…ma cosa ti è successo? " domandò Ron con sguardo apprensivo, Ginny continuò " Quando la McGrannit ci ha fatti chiamare…ci siamo preoccupati moltissimo… "

La ragazza sospirò ancora un po’ frastornata, e si mise una mano tra i capelli cespugliosi, nel tentativo di ricordare…" Mi dispiace di avervi fatto preoccupare. Non lo so…io stavo parlando con Malfoy…"

Harry assunse un espressione disgustata, ma Ron precedette qualsiasi sua affermazione " Allora è colpa sua! " fremette diventando subito rosso come i suoi capelli " Gli faccio vedere io…" fece l’atto di alzarsi, ma la voce di Hermione lo trattenne " Ron…no, lui non mi ha fatto niente…no, non so perché…"

" Oh, signorina Granger…" Madama Chips si avvicinò al letto della ragazza, facendo cenno agli altri di andarsene. Harry e Ron furono un po’ reticenti, ma Ginny saggiamente li trascinò fuori dall’infermeria.

" Cosa mi è successo? "

Madama Chips corrugò la fronte, come se la risposta fosse scontata " Ragazza mia…quant’è che non dormi e non mangi come si deve? "

Hermione arrossì.

Quant’è che non dormiva…? Che non trovava pace…?

Le notti passate in quello strano dormiveglia in cui cadeva sempre. E lo stesso maledetto incubo, che la faceva gridare e piangere e che l’aveva costretta ad insonorizzare le tende del letto perché, ogni volta, Calì e Lavanda non si svegliassero.

" Io…" balbettò nel tentativo di trovare una scusa plausibile al suo comportamento, ma non le venne in mente assolutamente niente, il che era proprio strano per lei che sapeva sempre cosa dire e quando dirlo.

Madama Chips la scrutò soltanto un istante, quasi per decidere cosa dovesse fare con quella ragazza " Stanotte resti qui, e mangia questa cioccolata…" le intimò con sguardo severo "…sei così magra…"

Hermione era effettivamente dimagrita parecchio, durante quell’estate. I fianchi e il seno che una volta erano sempre stati floridi, avevano lasciato il posto a una vita sottile e a un paio di gambe snelle, che contrastavano, però, con la linea morbida del suo viso. Hermione non era mai stata una ragazza particolarmente bella, ma possedeva una sua grazia e un’innata dolcezza che trapelava dai suoi atteggiamenti autoritari. Ora però sembrava spenta, priva dell’antica energia che l’aveva sempre contraddistinta.

Harry e Ron si erano preoccupati parecchio nel vederla deperire lentamente e l’avevano rimproverata. Devi mangiare di più, le avevano detto, una volta, mentre si ingozzavano, come due persone che non toccavano cibo da mesi. Lei, li avevi squadrati con disgusto e poi si era alzata, abbandonando il tavolo dei Grifondoro. Ron aveva alzato le spalle, borbottando un donne, ma Harry l’aveva seguita con sguardo apprensivo. Conosceva Hermione e sapeva che non avrebbe mai confidato subito tutto il suo dolore, però ormai erano passati alcuni mesi e lei non sembrava intenzionata a condividere quel peso gravoso. Avrebbe dovuto parlarle, dopotutto lui era l’unico a capire come si potesse sentire in quel momento.

 

* * *

Infermeria.

Un grido squarciò la notte.

Hermione si svegliò di soprassalto con la schiena madida di sudore, e ci mise qualche istante per comprendere che era stata lei ad urlare.

Scostò le coperte e appoggiò i piedi nudi sul pavimento. Era gelido.

Di nuovo quel sogno. Quell’incubo, in cui riviveva ogni istante di quel maledetto giorno.

Quell’afosa giornata di luglio… Suo padre, che andava lavoro come tutte le mattine...

Quella era stata l’ultima volta in cui l’aveva visto. Poi la macchina, il caldo e quel bambino che improvvisamente si era gettato in strada. Se solo…se solo… sarebbe bastato così poco, a lei che era una strega... invece…

Si alzò dal letto e si avvicinò alla finestra, scostando le spesse tende. Fuori la luna brillava alta nel cielo, accarezzando con i pallidi raggi i crespi capelli bruni della ragazza.

Invece suo padre era morto. Le lacrime cominciarono a scendere, senza che lei riuscisse a fare niente per arginarle. Piangeva il dolore. Piangeva la perdita. Piangeva la colpa. E in fondo al suo cuore, Hermione sperava che tutte quelle lacrime cancellassero la sofferenza di cui era prigioniera.

Poi un rumore di passi. Il rumore della serratura forzata.

Hermione sussultò, si asciugò velocemente le lacrime ed afferrò la bacchetta, riposta, come di consuetudine sotto il suo cuscino. Poi si nascose dietro ad una tenda, pronta per colpire l’intruso. Chi mai può essere nel cuore della notte?

Una figura entrò furtiva nella stanza, nella penombra Hermione non riuscì a distinguere i tratti dell’individuo. Strusciò fuori dal suo nascondiglio nel tentativo di cogliere il suo potenziale avversario impreparato, ma la figura improvvisamente si girò dalla sua parte e purtroppo, ancora una volta, la ragazza non riuscì a capire chi fosse, dato che la luce lunare era stata offuscata da delle nubi passeggere. Sarebbe stato imprudente colpire alla cieca. Si avvicinò ancora di qualche passo, fino a quando poté udire il respiro dell’intruso. Sembrava stranamente affannato, come se avesse corso.

Con un movimento fulmineo gli puntò la bacchetta al petto, mentre il suo avversario compieva lo stesso identico movimento.

" Lumos "

L’oscurità venne trafitta da un potente fascio di luce proveniente dalla sua bacchetta e finalmente Hermione Granger, poté scorgere un viso pallido e affilato e un paio di occhi grigi che scintillavano nella notte.

" Malfoy?! " esclamò incredula, spostando la bacchetta di lato, quel tanto che bastava per riuscire a vedere davanti a sé. Draco fece una mezza espressione sorpresa, ma si ricompose subito nel suo solito atteggiamento arrogante e sarcastico " Granger " biascicò abbassando la bacchetta " è lodevole il fatto che tu non abbia tentato di uccidermi "

Hermione emise uno sbuffo contrariato " Forse avrei dovuto farlo. Si può sapere cosa ci fai in giro, di notte…sei un prefetto!" replicò indignata mentre incrociava le braccia al petto, le spalle dritte, in atteggiamento di sfida.

Malfoy alzò un sopracciglio " Potrei farti la stessa domanda Granger, anche tu sei un prefetto. "

La Grifondoro lo fissò dritto negli occhi, come solo lei sapeva fare, non temendo né il fatto che fossero soli, né il fatto che lui fosse il figlio di un mangiamorte " Io sono in infermeria, come vedi " rispose con superiorità. Il Serpeverde ghignò, scrutandola con uno sguardo indagatore. " Scusami Granger " ribatté sarcastico " ho sentito un urlo provenire da questa direzione e ho pensato che qualcuno fosse stato attaccato "

Hermione arrossì di vergogna. Non avrebbe mai ammesso davanti a nessuno, e tantomeno Malfoy, di essere stata lei ad urlare. Aveva un orgoglio da difendere e il suo dolore da proteggere. Strinse le labbra e si sbarrò in un silenzio colpevole.

Draco spense in un attimo l’ombra di quel sorriso, con l’irresistibile impulso di sbatterla al muro e farle sputare la verità.

Lei non gli avrebbe mai detto come stavano realmente le cose. E a lui, d’altronde, cosa importava? Niente. Soltanto, quell’urlo agghiacciante che aveva sentito mentre passeggiava nei corridoi di Hogwarts, nascosto dal velo impenetrabile delle tenebre, gli aveva gelato il sangue nelle vene, lo aveva fatto istintivamente correre in direzione di quel suono con il cuore in gola. Che qualcuno fosse stato attaccato? E senza che se ne rendesse conto si era ritrovato di fronte alla porta – chiusa – dell’infermeria. L’aveva scassinata ed era stato immediatamente avvolto da quel tipico aroma di erbe medicinali e disinfettante che aleggiava nella stanza. Si era inoltrato con i cinque sensi dolorosamente all’erta. Poi un fruscio, e si era ritrovato davanti l’insopportabile babbanastra, l’amica dello Sfregiato, colei che più di tutti rappresentava ciò che Draco odiava: sangue sporco, atteggiamento altezzoso, come se fosse stata lei ad essere al di sopra di tutti – e di tutto - .

"Cos’è mezzosangue, il metro e mezzo di lingua che ti ritrovi, ti si è annodato in gola e ti sta strozzando?!" la schernì lui " Perché in questo caso, aspetta, mi siedo e mi godo lo spettacolo in prima fila "

Hermione indurì in suoi lineamenti, mordicchiandosi le labbra per non scoppiare in un pianto isterico e con uno scatto agitò la bacchetta contro il ragazzo " Stupeficium! " gridò spezzando il silenzio di quell’aria calda e ovattata. Malfoy schivò per un pelo il fascio di luce rossa che andò a colpire uno scaffale, le bottigliette riposte sopra di esso vibrarono terribilmente mentre alcune cadendo, rovesciarono il loro contenuto sul pavimento.

Draco la fissò. Il suo viso era una maschera di odio puro. "C-come ti sei permessa, lurida mezzosangue?!" sibilò avvicinandosi minacciosamente a lei, la mascella contratta e le spalle rigide. L’arroganza e la violenza emanate dalla sua figura fecero rabbrividire Hermione, che indietreggiò fino a ritrovarsi con le spalle al muro. Il suo volto continuava a rimanere inespressivo, ma Malfoy non poté fare a meno di notare quegli occhi, braci infuocate dall’orgoglio Griffyndor, risplendevano di quella fastidiosa consapevolezza di potergli, in ogni caso, tenere testa.

Poi alcuni passi echeggiarono nel corridoio, seguiti da un miagolio conosciuto.

Hermione si mise una mano sulla bocca " Gazza! " sussurrò soffocando un gemito. Se…se avesse scoperto, due prefetti, ancora svegli a quell’ora, in procinto di combattere…una ragazza e un ragazzo soli … Certamente ci sarebbe andato a nozze, e poco importava se era risaputo che loro due si odiassero. Guardò qualche istante Draco, che la sovrastava di una decina di centimetri, come per decidere se avesse dovuto aiutare anche lui, oppure no. Alla fine prevalse il buon senso e la generosità Grifondoro. Prese Malfoy per una manica del maglione, intimandogli il silenzio e lo spinse dentro al suo letto, poi sussurrò " Nox " e l’oscurità ricadde sull’infermeria. La ragazza si mosse furtivamente in direzione della porta, attenta a non urtare niente e si acquattò vicino alla porta. Si guardò intorno, i passi erano sempre più vicini, poi finalmente nella penombra scorse un carrello di quelli che di solito Madama Chips usava per portare il cibo ai suoi pazienti, e lo fece levitare in modo che ostruisse la porta. Gazza oltrepassò l’infermeria borbottando insulti sconnessi agli studenti e Hermione poté finalmente tirare un sospiro di sollievo.

Draco si alzò dal letto, il suo volto non tradiva la minima espressione. " Spero tu non stia aspettando un ringraziamento " scandì, il tono di voce che vibrava di quell’arroganza congenita nel suo DNA.

La Granger si spostò un poco dalla porta per lasciarlo passare " Non mi aspetto niente da un figlio di un mangiamorte. " replicò, mentre lo guardava spingere il carrello e socchiudere la porta per rigettarsi silenziosamente nel corridoio buio.

Quando lui fu uscito si accasciò al suolo, gli occhi le bruciavano in maniera fastidiosa e sentì il desiderio irrefrenabile di scoppiare in un pianto liberatorio.

No, io sono forte.

Si rialzò, le gambe le tremavano.

No. Stava mentendo a tutti, anche a se stessa. Il dolore che si ostinava a imprigionare dentro di sé la stava soffocando. Affogava in quel mare di lacrime che piangeva silenziosamente, che più che liberarla sembravano attirarla verso il fondo, mentre l’ossigeno inesorabilmente cominciava a mancare.

Si gettò sul letto e affondò il viso nel cuscino, che dopo qualche minuto divenne umido. Tuttavia non poté fare a meno di percepire il profumo che aleggiava sulle sue lenzuola. Un’aroma di cuoio e di pino silvestre, che Hermione identificò come l’odore di Malfoy. Sicuramente una fragranza costosissima.

 

* * *

 

Draco camminava per i sotterranei umidi, accompagnato solo dal ritmico tintinnare delle gocce che cadevano dal soffitto, e dal freddo che gli penetrava le ossa. Maledisse la sua avventatezza, la Granger sicuramente doveva aver intuito qualcosa sul fatto che lui ogni notte scorrazzasse per i corridoi bui di Hogwarts, scacciando i demoni che si annidavano nel suo sonno.

Mise una mano in tasca e subito le sue dita percepirono una busta di filigrana pregiata. Non gli serviva aprire la lettera per conoscerne il contenuto, l’aveva riletta decine di volte fino ad impararla a memoria. La calligrafia sottile e aspra, le parole affettuose che trasmettevano soltanto un’irresistibile desiderio di scappare.

Bellatrix.

La lettera era arrivata qualche giorno prima, in una splendida mattina dalle sfumature invernali. Draco l’aveva letta tutta d’un fiato mentre il suo viso perdeva lentamente il poco colore che possedeva.

Bellatrix Black Lestrange gli aveva educatamente imposto il soggiorno nella villa dei Lestrenge, durante le vacanze natalizie. Perché? Perché proprio Bellatrix…? Ricordava le parole di suo padre riguardo alla follia di quella bellissima donna, così diversa – benché ne fosse la sorella - , per carattere aspetto, da sua madre. E ora perché Lucius aveva voluto affidare la sua tutela a quella donna che aveva sempre disprezzato, per la sua mancanza di lucidità? Perché esporre il proprio figlio ad un pericolo così grande? Bellatrix era una pazza, avrebbe di certo cercato di coinvolgerlo in uno dei suoi piani folli.

Abbandono.

Delusione. Che avesse in qualche modo deluso suo padre?

Socchiuse la porta della sua stanza e entrò con passo felpato. Il leggero russare dimostrava che tutti i suoi compagni stavano ancora dormendo.

Si sedette sul letto e con un gesto faticoso e insieme stizzito si tolse le scarpe. Il ragazzo che dormiva nel letto accanto al suo si girò. " Draco…non puoi andare in giro tutte le notti " sussurrò alzandosi.

Malfoy si mise sotto le coperte, ancora vestito. " Non farmi la predica "

Blaise Zabini sbuffò, alzando le spalle in un gesto intuibile come rassegnazione e si rimise a dormire.

 

 

 

 

 

Ma…Bounjour! (Shizuka riemerge da dietro una pila di libri con una faccia stravolta…) come state?

Questo è decisamente – per esprimerci come JKR – il capitolo troppo lungo…quindi non fateci l’abitudine! XD ne approfitto per pubblicare, che poi la settimana prossima parto per Berlino…evviva!

Ringraziamenti:

Suzako: Grazie mia Beta!! Sei insostituibile…il tempo per scrivere ormai lo devo rubare al sonno…ma chissà, spero che in futuro andrà meglio!

marysq92: Grazie…è un complimento molto bello…anch’io odiavo Harry Potter, poi ho cominciato a leggere le fanfic, i libri…e è stato amore folle…quindi attenta!XD

Endless: presto…bhè non tanto presto, ma eccomi qua! Grazie!

Piccola Mezzosangue: per il momento Draco ed Hermione sono…"binari paralleli"…ma si incontreranno…^___- e non sarà per niente facile!

Valuzza: Visto?! Sono stata un po’ crudele con Herm, povera! La mia vena di sadismo ha preso il sopravvento…per Bellatrix…uh uh uh ne vedremo delle belle, ma non anticipo nulla!^^

Maryon: Grazie mille!

Sihaya10: mia pucci…grazie!! *_____* spero che il seguito non ti deluderà!


 

  
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