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Autore: Sassina86    20/07/2011    3 recensioni
-LongFic
- I fatti raccontati sono ambientati dopo la 4x22
- Questa FF sarà suddivisa in mini-capitoli, non saranno molto lunghi.
"Spostò la tenda dell’ingresso quel poco che bastava per dare un’occhiata: di fronte a lei vide [..]"
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blair Waldorf
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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cap. II

Il tavolo di Eleanor era ricoperto da una tovaglia fatta di fogli e cataloghi. Blair aveva lasciato a Rachel la sala da pranzo come base operativa e lì trascorreva la maggior parte della giornata. L’unico rumore quella mattina era il ticchettio dei tasti del computer. Dopo settimane di lavoro, stava per concludere la lista degli invitati. La principessa Sophie si era raccomandata più volte, non più di 300 persone. Rachel sentì qualcuno scendere dalle scale,si affacciò nell’ingresso e la vide. Indossava delle Louboutin scamosciate con plateau, un vestito appena sopra al ginocchio sui toni dell’azzurro con degli inserti di bianchi. I capelli erano raccolti in una coda, non era abituata al caldo da città. Era suo solito trascorrere le prime settimane di Settembre in Provenza, immersa nel verde e nei profumi di lavanda. Stava per fare l’ultimo gradino, quando gli squillò il cellulare. ”Bonjour Merè” Aspettò che chiuse la conversazione. “Buongiorno Charlotte, ha visto per caso la signorina Blair?” “Bonjour Rachel, stamattina presto Miss Blair aveva un’ appuntamento con Louis” Si diresse verso l’ascensore mentre Rachel ritornò al suo lavoro. “Louis” bisbigliò Blair “quanto dobbiamo aspettare ancora?” . Erano seduti da circa mezz’ora su quella panca. Nella chiesa regnava un silenzio surreale, tra le sedute si vedevano delle signore di una certa età intente a pregare. Il suo sguardo fu rapito da una bambina. Giocherellava con la gonna del vestito rosa che indossava. Aveva dei lunghi capelli castani raccolti in una treccia e una frangetta che quasi copriva quei grandi occhi verdi scuro. Era tenuta per mano da una giovane donna, Blair pensò che fosse la baby sitter finchè la bambina non la chiamò: “ Mamma”. Sulle labbra le comparve un sorriso di stupore. “Mon amour, dovrebbe arrivare a momenti” rispose Louis. “Ho un appuntamento con Charlotte …” Non fece in tempo a concludere la frase che la interruppe e le disse di andare al suo appuntamento. Prese la sua birkin arancione e si diresse verso l’uscita. Aveva trascorso dei mesi estivi frenetici, la corte era stata come un uragano nella sua vita. Tra feste, ricevimenti e beneficienza non era riuscita ad avere un attimo di tregua. Prima di andare al suo appuntamento, decise di fare una passeggiata per Central Park. Non ricordava più l’ultima volta che c’era stata, ma sapeva che era trascorso del tempo. Era una giornata soleggiata, ma una leggera brezza rendeva piacevole la camminata tra gli alberi. In lontananza intravide il luccichio dell’acqua e alcune anatre qua e là, decise di osservare in lontananza quel posto a lei tanto caro. Prima di sedersi accomodò la gonna floreale che indossava insieme a una camicetta gialla con i volant. Si sistemò i lunghi boccoli che scendevano sulle spalle e tirò un sospiro di sollievo. Rimirava l’anello che aveva al dito, aveva sempre desiderato un Harry Winston, ma non di quel colore. Lo notò subito a Parigi. Se ne innamorò era bianco e splendente, non eccessivamente grosso. Sul suo anulare sarebbe stato perfetto. L’osservò da vicino fino a quando il commesso gli disse che non era in vendita. Rimase sorpresa,soprattutto dopo che scoprì chi era il proprietario. Iniziò a sentire un leggero fastidio ai piedi, le nuove scarpe di vernice le stringevano. Le tolse un attimo, ebbe un attimo di sollievo quando gli squillò il telefono. Era Charlotte ed era in ritardo per il loro appuntamento. Non rispose, rinfilò le scarpe e corse verso la strada per prendere un taxi. Si sentiva spazientita, non sopportava i ritardatari. Aveva le braccia conserte e il piede della gamba sinistra che continuava a battere ripetutamente sulla strada. Scandiva a ritmo il tempo, come la lancetta dei secondi dell’orologio. Avrebbe atteso ancora per poco, poi sarebbe andata a casa. Era quasi mezzogiorno e aveva ancora una lunga lista d’impegni per il pomeriggio. La vide intenta in una corsa procedere verso di lei. Blair da lontano accennò un saluto e appena la raggiunse con il respiro corto gli disse: “Bonjour Charlotte, scusami per il ritardo non ho visto l’orologio” “Ho alcuni appuntamenti nel pomeriggio, dobbiamo fare in fretta!” rispose in maniera fredda e s’incamminarono verso l’atelier! Avevano passato tutta l’estate a punzecchiarsi, Blair si era sentita più volte messa in difficoltà dal carattere dominante della cognata ma non si era mai ribellata per paura di compromettere il suo matrimonio. Si limitava ad osservare e studiare i suoi comportamenti per non essere colta impreparata in caso di attacco. La strada era invasa da un profumo di Hot Dog che stuzzicava l’appetito, ma a Blair provocava un irrefrenabile senso di nausea. Di tanto in tanto gli succedeva. Charlotte sembrò accorgersi di qualcosa e si fermò. “Tutto bene Blair? Hai il viso un po’ pallido, vuoi qualcosa da mangiare?” La sensazione si fece più intensa e nella testa iniziarono a formarsi un sacco di pensieri. Iniziava a sentirsi debole, forse l’aveva capito? Le prime parole che gli uscirono furono: “Scusa Charlotte ma mi sono dimenticata l’appuntamento da Cartier per le fedi. Devo andare.” “Come devi andare? Avevamo un appuntamento all’atelier per il mio vestito!” Charlotte a quel punto iniziò ad essere sospettosa. “Si hai ragione, mi fido del tuo buon gusto francese, so che farai un’ ottima scelta” senza neanche il tempo di salutare si girò e andò via in tutta fretta. Rimase in piedi perplessa, quel comportamento non l’aveva convinta. Estrasse dalla sua Chanel il cellulare, aveva messo il silenzioso per non essere disturbata mentre era con Blair. Aveva delle chiamate perse, visualizzò il nome: Chuck Bass!.

  
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