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Autore: Loony Evans    20/07/2011    3 recensioni
Dal I capitolo:
Percy ridacchiò tra sé e continuò a camminare; mentre svoltava l’angolo era così concentrato a pensare al profumo della pelle lattea di Penelope che non si accorse della persona nascosta da un enorme carico di pacchi che gli andava addosso e lo atterrava.
E improvvisamente Percy sentì l’ultima voce che avrebbe voluto sentire: - Percy? Percy Weasley?-
- Audrey?!-
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Audrey, Nuovo personaggio, Percy Weasley | Coppie: Audrey/Percy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Cap.14
 

Nel quale Audrey si infuria e Percy si becca uno schiaffo.
 


 

- Audrey ascoltami!-
 

- No. -
- Per favore fammi spiegare!-
- No. -
- Ti scongiuro! C’è un motivo!-
Audrey si fermò e girò su se stessa: - Dimmela allora.- disse duramente.
- Beh, per prima cosa quello era il momento dei gemelli e non volevo rubargli la scena, poi l’ultima volta che ho avuto una storia e gliel’ho detto subito, non è finita molto bene.-
La ragazza lo guardò adirata e gli mollò uno schiaffo.
- Credi che basti Weasley?-
- No, ma sono i miei motivi. Mi dispiace tantissimo.-
- Ora si va di là e tu troverai il modo di spiegargli perché me ne sono andata così.-
- Glielo devo dire?-
- No. È l’unica concessione che ti faccio.- rispose la ragazza con gli occhi ridotti a due fessure.
Percy annuì intimorito e tornarono dagli altri senza dire nulla e nessuno chiese niente.
Carol e i gemelli uscirono dall’ospedale due giorni dopo e si fece una gran festa.
Due giorni dopo Audrey non aveva cambiato idea e si dimostrava indifferente alle suppliche del nostro caro idiota.
- Senti – disse Percy in un giorno di febbraio in cui Audrey aveva acconsentito a farlo entrare nel negozio – mi dispiace da morire e questo lo sai, ma se vuoi che vada a dirgli ciò che è successo tra di noi, lo farò immediatamente!-
Audrey gli rivolse uno sguardo frettoloso e tornò a fare i conti.
- Insomma! Che cosa vuoi da me?!- chiese l’idiota al limite della disperazione.
- Cosa volevo da te. - ribatté la ragazza cupa.
- Audrey quel che ho fatto, ho fatto. Ora c’è il presente. Cosa devo fare?-
Lei ci rifletté un attimo, poi gli chiese: - Se non volevi una storia, perché diavolo sei venuto a letto con me?-
La domanda lo lasciò interdetto.
- Cosa volevi? Provare a non pensare a Penelope per una notte?- lo aggredì la donna.
- È da quando hai lasciato Carl che non penso più a Penelope.-
- Certo, come no. –
- Almeno prova a credermi!-
Regnò il silenzio per alcuni minuti scandito dal ticchettare di un orologio a muro uguale a quello di mamma Weasley.
- Dove l’hai trovato?- chiese Percy senza pensarci.
- Era di uno morto nella prima Guerra.- rispose lei tornando a sistemare il negozio.
Lui si mise ad osservarlo mentre un uomo anziano entrava a chiedere dei mobili per arredare la sua casa.
- Puoi andare Perce.- disse Audrey quando l’uomo se ne fu andato.
- Cos’hai? Audrey tutto bene?- chiese preoccupato dall’espressione della donna.
- Non riesco mai a fare i conti ok? Non mi tornano mai! E i miei amici si sono sposati e hanno avuto due bambini mentre io sono sola come un Lupo Mannaro con la rabbia! E ho scoperto di aver fatto da amante a uno per un anno! E il ragazzo che ho amato follemente ad Hogwarts ha passato la notte con me e poi ha negato tutto! Certo,va tutto benissimo!- gridò la ragazza.
Percy rimase paralizzato a fissare l’amica che piangeva silenziosamente guardandolo con rabbia repressa.
Seguendo uno strano istinto tese le braccia e la abbracciò: - Vuoi del the?- chiese.
Audrey annuì ancora tremante di rabbia e si sedette su una sedia che scricchiolò.
- N-non sono io, è che ha centotrent’anni: apparteneva a Nicolas Flamel.- si giustificò la ragazza andando su un divano che sembrava solido.
- Dove trovo del caffè di oggi?- chiese l’idiota tentando di essere spiritoso.
- È inutile Perce: tu le battute non le sai fare.-
- Vero.- ammise il nostro idiota.
Salì in casa e preparò un tè velocissimo, ma prima che potesse scendere, vide che Audrey si era spostata sul divano di casa sua.
- Non devi andare al lavoro tu?-
- Oggi è il mio giorno libero.- le rispose il ragazzo.
- Ah. –
Audrey bevve lentamente il tè, sempre con la mano tremante, poi tornò di sotto trascinandosi dietro Percy.
- Ecco, ora puoi andartene.-
- No. –
- Oh sì invece.-
- Oh no invece.-
- Che diavolo vuoi?!-
- Torniamo alla rabbia o si può parlare?-
- Rabbia.-
- Per favore Audrey! Vuoi che ti dica perché ho passato la notte con te? Bene: perché ti trovo bellissima, perché ero geloso marcio di Carl, perché ho scoperto che di Penelope non me ne frega più niente se ti sono vicino, e perché mi piaci da morire!-
Di nuovo ci fu silenzio nel quale Audrey continuò ad annuire mentre l’idiota rimase immobile a rendersi conto di aver rivelato ciò che sentiva per la prima volta in vita sua.
- Interessante.- commentò Audrey.
- G-già. Vado.-
- È meglio.-
- Posso fare una cosa prima?- chiese il nostro idiota.
- Prego.-
Prima le tolse di mano la bacchetta, poi le si avvicinò ignorando la sua aria sospettosa, posò le sue labbra su quelle di Audrey.
Si staccarono e il ragazzo fece per andarsene, quando Audrey gli disse: - Baci bene Perce.-
- Oh, ehm, grazie.- rispose lui imbarazzato.
- Figurati.- rispose lei con un sorriso – A proposito, ti perdono.-
- Grazie…-
- Tutto per i miei amici.-
- Vado?-
- Vedi tu. – rispose Audrey alzando le spalle.
- Se resto?-
- Vedi tu. - ripeté lei.
- Ti devo aiutare?-
- Ovvio.-
- Però mi devi pagare.- aggiunse l’idiota maliziosamente.
- Come?-
- Stando ferma.-
Audrey sorrise e gli si avvicinò, si mise in punta di piedi e ricambiò il bacio.
Lui le cinse la schiena, mentre lei gli metteva le mani tra i capelli.
- Ehm, ehm. – vennero interrotti da una voce divertita che proveniva da una figuretta con i capelli rossi e gli occhi color cacao.
- C-ciao Ginny.- la salutò Percy.
- Devo intuire che sono di nuovo la prima dei nostri fratelli ad essere venuta a conoscenza di questo?-
Il fratello annuì e arrossì allo stesso tempo mentre Audrey ridacchiava.
- Audrey vero?- aggiunse Ginny rivolgendosi alla ragazza.
- Esatto.-
- Stavo cercando dei mobili per camera mia, e visto che a me piace lo stile moderno, ma Harry lo odia, cercavo una via di mezzo. Oh santo cielo Perce! Ho vent’anni e vivo con lui da uno! Dovresti esserci abituato!- aggiunse notando la smorfia del fratello.
- Ti va bene l’inizio ‘900?-
- Certo, magari torno domani eh?-
- Magari…- rispose Percy ancora rosso come i suoi capelli.
Lei annuì e se ne andò, ma prima aggiunse: - Oh, giusto. George si chiedeva come mai sei stato così strano in questi mesi. Non vedo l’ora di dirglielo: era così preoccupato…-
Percy divenne più pallido del Barone Sanguinario all’anniversario della sua morte.

 Angolo autrice
So che Audrey forse vi potrà sembrare un po’ arrendevole (parlo di te Fra) ma è fatta così, è dolce e ama davvero l’idiota (non chiedetemi perché).
Vi va bene lo stesso?


  
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