Il collegio Cross nasconde un segreto, in esso si custodisce l’esistenza  dei vampiri e proprio per questo che l’edificio centrale viene usato a rotazione dalla Day class, la classe dei mortali, e dalla Night class, formata interamente da vampiri.

Hanabusa Aido osservava dalla finestra il nobile Kaname impartire degli ordini a Ruka e Kain da voce ai propri pensieri con un moto di rabbia, dopotutto lui era stato al fianco di Kaname fin da bambino, lui e non Yuki…e allora perché lui continuava a preferire lei? Un’umana combattuta tra Kaname e Zero Kiryu, un quasi livello E. Hanabusa istintivamente serrò le mani a pugno mordendosi il labbro perfetto per la rabbia che si  addensava nel proprio cuore man mano che quei pensieri si addentravano nella propria mente. Perché non lui? Un vampiro di un nobile casato che meglio apprezzava Kaname e che non lo avrebbe mai tradito, mai. A questo pensiero, incapace di reggere la frustrazione, tirò un pugno contro la finestra facendo volare decine di piccole schegge che brillavano di rosso alla luce del tramonto, mentre striscioline di sangue scuro gli colavano dalla mano diafana mormora seccata quando le iridi azzurre si posano sulla figura alta e snella di Kaname che voltatosi a osservarlo, gli faceva cenno di raggiungerlo. A malincuore Hanabusa si alzò conscio del fatto che di lì a breve avrebbe sicuramente ricevuto un richiamo dal capo dormitorio o peggio ancora, uno dei suoi soliti schiaffi, che non solo gli avrebbe fatto male fisicamente ma anche mentalmente, perché avrebbe significato solo una cosa lo aveva deluso.
La figura di Kaname si stagliava all’orizzonte perfetta, a incorniciarla la luce vermiglia del tramonto dietro le sue spalle. I capelli scuri erano appena mossi dal vento e il volto di una bellezza assoluta e incantatrice aveva un’espressione dolce ma al tempo stessa autoritaria che costrinse il biondo ad arrestare il proprio passo a qualche metro di distanza, incapace di continuare, l’unica cosa che riusciva a fare era osservare il viso delizioso e perfetto e il torace scultoreo che si intravedeva dallo scollo della camicia di seta bianca. la voce di velluto lo chiama e lui come rapito non poté far altro che avvicinarsi di qualche passo, con una mossa fulminea il nobile Kaname si avvicinò a Hanabusa stringendo delicatamente la mano che ancora sanguinava nella sua, osservandola come si fa con qualcosa di molto delicato e fragile a queste parole Kaname alzò un attimo lo sguardo pregno di tristezza, ma vi è sempre tristezza nello sguardo di Kaname e una profonda solitudine, questo non fa che accrescere la profonda ammirazione che Hanabusa ha nei suoi confronti, ammirazione? Sì perché di questo si trattava, forse. “E allora perché mi batte così il cuore” pensò sorpreso quando la lingua di Kaname prese a scorrergli lungo la mano assaporando il suo sangue “Perché sento le guance andarmi in fiamme e il cuore esplodere” gemette appena Quella voce così melodiosa continuava a solleticargli le orecchie e involontariamente una lacrima gli rigò la guancia cristallizzandosi a metà viso. Lo sguardo attento di Kaname colse quel piccolo particolare e un sorriso gli fece alzare gli angoli delle labbra, ancora rosse del sangue del ragazzo. Improvvisamente Aido si spinse in avanti cingendogli il collo. domandò vicino all’orecchio dell’altro la rabbia era palpabile e il ragazzo si aggrappò con tutta la forza che possedeva alla schiena di Kaname come se lui, e solo lui fosse la sua ancora di salvataggio personale. ora era il moro a parlare, poggiando una mano dietro la nuca dell’altro e cominciando a passare le dita affusolate tra i capelli biondi a questa richiesta Aidou sgranò  gli occhi sorpreso, scostandosi dalla spalla del ragazzo per osservarlo, nei suoi occhi non c’è traccia di scherno o di bugia, erano limpidi forse per la prima volta da quando lo conosce. E poi, come poteva ignorare la sensazione che gli stava crescendo all’interno dello stomaco, un dolore costante ma piacevole che ben s’intonava con il rumore sordo dei battiti accelerati che lo costrinsero a respirare più velocemente e con più fatica detto questo si sporge di più in avanti incontrando le labbra morbide dell’alto.
“Io ti amo Kaname Kuran, ti ho sempre amato e ti amerò per sempre … è questa la mia missione.”