Ciao a tutte! Eccomi con i terzo capitolo. Grazie mille per le recensioni del capitolo precedente :)
Buona lettura!
EDWARD
Buona lettura!
EDWARD
Ero travolto dalla gelosia, e non sapevo spiegarmelo. << Che figa la tua nuova sorellina... Che splendore... Tua sorella è davvero bella >> Odiavo quegli idioti.
<< Non.è.mia.sorella >> Ringhiaii. Avevo perso il controllo.
Mi alzai dal tavolo e uscii dalla mensa. I miei compagni mi guardavano stupiti, con gli occhi fuori dalle orbite.
Arrivato nel cortile presi un profondo respiro e chiusi gli occhi godendomi i pochi raggi di sole di Forks. Ma appena li riaprii mi accorsi dell'esile figura sdraiata sull'erba.
Era Isabella.
Il sole illuminava i delicati tratti del suo viso e i suoi capelli prendevano riflessi di vari colori.
La ammirai per qualche secondo pensando a quanto fosse bella.
Poi, senza neanche rendermene conto, mi avvicinai a lei.
BELLA
<< Che ci fai qui tutta sola? >> Sentii una voce alle mie spalle.
Rimasi stupita. Non della sua presenza, ma della suo voce. Era...gentile, dolce.
<< Non sei più arrabbiato con me, per chissà quale motivo? >>
<< Io non sono arrabbiato con te, Bella >> Sorrisi. Mi aveva chiamata Bella, non Isabella.
<< E nemmeno ti odio >> continuò << Perdomani se sono stato scortese, io...>>
<< Non fa niente >> Chiusi il discorso perchè mi sentivo tremendamente a disegio.
Non volevo che si sentisse obbligato a darmi delle scuse. E capivo che dierto al suo odio c'era qualcosa di personale. Non gli andava di parlarne, ora. E a me stava bene.
<< e cosi...non hai trovato nessuno simpatico qui? >> cominciò con lo stesso tono gentile.
<< Qui sono tutti molto gentili con me >> Sussurrai. Ed era vero. Tutti mi prestavano molte attenzini, troppe per i miei gusti. << Avevo bisogno di stare un po' da sola >> ammisi infine.
<< Vuoi che me ne vada? >>
<< No, resta. Mi piace stare con te >>
A quelle parole i suoi occhi brillarono, diventando di un verde ancora più luminoso.
Pranzammo insieme, andammo a biologia insieme, e tornammo a casa, insieme. Eppure non mi stancavo mai di lui.
<< Inizio ad essere gelosa. Mi stai rubando la mia sorellina! >> scherzò Alice quando tornammo a casa dando un leggero pugno sulla spalla di Edward illudendosi di fargli almeno un po' male.
Passamo il resto del pomeriggio tutti insieme. Gurdammo un film, cucinammo frittelle, facemmo la lotta coi cuscini. Ci divertimmo, e io potei dire finalmente di essere felice.
Arrivò la sera e ci ritrovammo tutti a tavola per cenare.
Io, Alice, Edward sorridenti.
Carlisle ed Esme seri e impassibili.
<< Tutto bene, mamma? >> Chiese Alice preoccupata carezzando la guancia della madre. Esme prese la sua mano e se la strinse forte al petto mentre Carlisle si alzò da tavola sbattendo il pugno sul tavolo. Gli occhi lucidi. L'espressione tormentata.
Gli occhi della donna si riempirono di lacrime .
Gurdò prima me, poi Edward, poi Alice, di cui stringeva ancora forte la mano.
<< Mi dispiace Bella, pensavo che venendo qui avresti trovato la felicità >> La guardai interrogativa, non capivo.
Esme abbassò lo sguardo e anche il tono della sua voce, diventando un sussurro quasi inudibile << Io ho il cancro >> Disse scoppiando in un pianto disperato.
Non guardava i suoi figli,non voleva vedere il dolore dipinto sui loro volti.