NdA:
Questa fic parla dell’assoluzione di Lucius, dopo la guerra.
Un’altra
occasione
Lucius Malfoy camminava molto lentamente,
quel mattino.
La testa china, i lunghi capelli biondi gli
ricadevano sulle spalle, e non portava nessun espressione che in qualche modo
ricordasse la persona che era prima.
La guerra era finita da qualche settimana
ormai, e il Mondo Magico stava cercando di recuperare la stabilità e la
tranquillità che aveva preceduto il ritorno di Voldemort.
Kingsley Shacklebolt era diventato il nuovo
Ministro e stava facendo un lavoro eccellente.
Parte del suo incarico prevedeva il
rintracciare e condannare i Mangiamorte che avevano partecipato alla guerra,
che avevano ucciso, torturato, spaventato le famiglie magiche.
E, Lucius Malfoy lo sapeva benissimo, lui
era parte di questi.
In quel momento solo un sentimento lo
avvolgeva: la paura.
Paura di essere condannato, di entrare a
Nurmengard e di passare il resto della sua vita lì.
Paura di non rivedere più la sua famiglia.
Quella mattina si era svegliato presto ed era uscito di casa senza salutare
nessuno. Non avrebbe sopportato l’idea di un addio.
Paura di continuare a camminare verso un
punto ben preciso della strada; perché non scappare? Perché non rifugiarsi da
qualche parte, nascondersi, vivere da rifugiato?
Dopotutto la sua vita non era mai stata
molto meglio di quella di un profugo.
Ma qualcosa, forse l’orgoglio, lo fece
continuare per quella strada, pronto ad accogliere il suo destino.
Nella strada si intravedevano degli edifici,
alcuni uffici ed un pub. Proprio lì vicino era situata una vecchia cabina
telefonica rossa, all’apparenza semplice e fuori servizio. Lucius entrò,
sospirando a lungo, e digitò con esitazione cinque numeri, ripetendoli ad alta
voce, come per farsi coraggio.
« Sei… due… quattro… quattro… due… ».
Appena tolse il dito dall’ultimo numero una
fredda voce femminile risuonò in tutta la cabina.
« Benvenuti al
Ministero della Magia. Per favore, indicate il vostro nome ed il motivo della
visita ».
Lucius deglutì.
« Sono Lucius Malfoy, e sono qui per
un’udienza giudiziaria » disse, con la voce più roca che mai.
« Grazie » rispose la voce. « Il visitatore
è pregato di raccogliere la targhetta e assicurarla sul vestito ».
Uno scatto e un tintinnio risuonarono, ed
una spilla quadrata d’argento scivolò nel contenitore del resto delle monete.
Portava una scritta: “Lucius Malfoy, Udienza Giudiziaria”.
Mentre la fissava nel suo mantello, la voce
femminile continuò: « Il visitatore del Ministero ha l’obbligo di sottoporsi a
perquisizione e di presentare la bacchetta perché sia registrata al banco della
sorveglianza, all’estremità dell’Atrium ».
Nel frattempo la cabina stava scendendo sempre più
velocemente, nel sottosuolo, e dopo qualche secondo la porta della cabina si
spalancò, e la voce femminile disse: « Il Ministero della Magia vi augura una
buona giornata ».
Lucius non riuscì a non pensare che quella sarebbe stata
tutto fuorché una bella giornata.
Passò dalla scrivania che portava la scritta Sorveglianza velocemente, e disse solo:
« Non ho la bacchetta ».
Il mago seduto dietro la scrivania lo guardò per un
momento, e, riconoscendolo, non fece altre domande.
In quel posto, dove una volta tutti lo rispettavano e
quasi lo temevano, ora era semplicemente diventato un Mangiamorte. Un’etichetta
che non sarebbe mai riuscita a togliere, e che l’avrebbe condannato a
rinunciare per sempre alla sua libertà di lì a pochi momenti.
C’era una speranza, di fondo a tutta quella paura, che
però continuava a pervaderlo. E quella speranza portava il nome di quello che
una volta era stato il suo più grande pericolo.
Harry Potter.
Gli sembrava assurdo da credere, ma quel ragazzino gli
aveva promesso che avrebbe garantito per lui, per non farlo arrestare. A quanto
pare Narcissa lo aveva salvato, nella foresta, dicendo al Signore Oscuro che
era morto, quando in realtà il suo cuore batteva più forte che mai.
Forse, il gesto di sua moglie, così ingenuo e
disinteressato, gli avrebbe salvato la
vita.
Ma la sua paura continuava a ripetergli che quelle erano
state solo parole, e che per l’eroe del Mondo Magico lui non era nessuno.
Probabilmente s’era già dimenticato di lui.
Si diresse molto lentamente verso l’ascensore,
schiacciando il pulsante per il Decimo Livello, riportante alle aule
giudiziarie. Il cuore pompava sempre più forte dentro di lui e la paura non lo
abbandonava.
Ripensava a quel momento in cui si era unito al Signore
Oscuro. Era orgoglioso, allora, di
poter far parte di quella ristretta cerchia di persone chiamate Mangiamorte, ma
col tempo si era pentito.
Non tanto perché aveva cambiato idea – lui e i Mezzosangue
non avrebbero mai avuto un sentimento di amicizia – ma perché aveva cominciato
ad aver paura, per lui, per la sua famiglia.
Paura di perdere.
« Decimo livello » sentenziò una voce all’interno
dell’ascensore, aprendo le porte.
Con un gesto lungo un’eternità, uscì e si avviò alla sua
aula.
Deglutì forte e si preparò al peggio.
« Udienza del diciannove giugno » annunciò Shacklebolt al
resto del Wizengamot, e uno dei ragazzi Weasley alla sua destra cominciò subito
a prendere appunti, « per l’accusa di essere un
Mangiamorte, di aver preso parte alla Battaglia di Hogwarts dalla parte del
Signore Oscuro.
«
Inquisitori: Kingsley Shacklebolt, Ministro della Magia; Julia McKinnon,
Direttore dell’Ufficio Applicazione della Legge sulla Magia; Alexis Lockheart,
Sottosegretario Anziano del Ministro. Scrivano della Corte: Percy Weasley.
Testimone per
Quel nome fu una breccia nel cuore di Lucius. Potter era
lì, seduto tra quella miriade di persone, in veste di Difesa. L’avrebbe
aiutato.
Forse, oltre quel solco di paura, c’era ancora tanta speranza.
« Le accuse – continuò il Ministro
– sono le seguenti:
« Che consapevolmente,
deliberatamente e in piena conoscenza della gravità delle sue azioni, l’imputato
si è schierato dalla parte di coloro che servivano Lord Voldemort, combattendo
al suo fianco fino al giorno della disfatta.
« Lei è Lucius Malfoy e vive a
Malfoy Manor, vero? » gli chiese.
Il cuore di Lucius sobbalzò.
« Sì » rispose.
« Lei faceva parte di coloro che si
facevano definire come Mangiamorte? »
« Sì » deglutì.
« Si è schierato con Lord Voldemort
durante
È inutile mentire, si disse, sanno la verità meglio di me.
« Sì ».
« Sebbene fosse cosciente della
gravità della sua scelta? »
« Sì » mentì. No, in realtà non ne era mai stato del tutto
cosciente.
« E ha torturato, ucciso,
minacciato persone come il resto dei suoi compagni? »
Ormai era finita. Aveva ammesso ogni cosa.
Avrebbe detto addio a Narcissa, e a Draco, il suo unico
figlio.
La voce gli si spezzò in gola.
« Ho io qualcosa da dire » intervenne una voce giovane,
che avrebbe riconosciuto ovunque.
Il ragazzo voleva mantenere la sua promessa, ma non aveva
capito che ormai era tutto inutile?
« Non
credo che gli uomini compiano il male perché la loro mente vi sia portata per
natura. » iniziò. « Noi conosciamo ciò che è meglio, e
ne siamo consapevoli, ma non lo mettiamo in pratica, alcuni per pigrizia, altri
perché antepongono al bene qualche altro piacere ».
Harry guardò a lungo Lucius, come per dirgli
qualcosa, ma non c’erano abbastanza parole, nemmeno in uno sguardo, per dire
tutto quello che si doveva.
« Non nego il fatto
che quello che ha fatto quest’uomo sia qualcosa di orribile, ma ha cercato di redimersi.
Alla fine, si è pentito, e nel farlo mi ha salvato la vita, e mi ha dato
l’occasione di uccidere Voldemort per porre fine al suo regime » disse, pacatamente. « Sono
convinto che lui stesso vi potrà affermare quanto era più importante la
salvezza della sua famiglia, che la gloria del Signore Oscuro. Solo una volta
era felice di esser schierato dalla sua parte, perché gli concedeva degli agi
non indifferenti. Ma lui ha avuto il coraggio di schierarsi dalla parte giusta,
alla fine ».
Il discorso fu seguito da un solo grande
silenzio. Ognuno ragionava tra sé sul da farsi, su quanto potevano valere certe
parole.
Lucius aveva paura, ma quelle parole gli
avevano creato un po’ di conforto nel suo cuore. Avrebbe accettato il suo
destino, sapendo comunque di non aver sbagliato fino alla fine.
« Quanti sono per
l’assoluzione dell’imputato da tutte le accuse? »
chiese la flebile voce di Julia McKinnon.
Lucius alzò gli occhi, ormai lucidi. Le mani
erano innumerevoli. E finalmente, dentro di lui, dopo tanto tempo, sentì un
sentimento avvolgerlo: la gioia.
« Quanti sono per la
condanna? » domandò Madama McKinnon.
Solo dodici mani alzarono la mano.
Shacklebolt fece un rapido calcolo e
annunciò con un sorriso: « Molto bene. Assolto da
tutte le accuse ».
La vita gli si apriva di nuovo davanti.
Gli era stata concessa la possibilità di far vedere a
tutti che, nonostante tutto, c’era anche del buono dentro di lui. Sarebbe
riuscito a tornare a casa.
Guardò Potter intensamente. Voleva ringraziarlo, ma non ne
sarebbe mai stato capace.
Ma Harry capì, sorrise brevemente ed uscì dall’aula. Harry
Potter era davvero l’eroe del Mondo Magico.
Gli era stata concessa un’altra occasione, per la sua
famiglia, per lui.
E questa volta non l’avrebbe sprecata.
Terza classificata
al City Contest:
̴ Un’altra occasione – EricaWeasley
Giudizio di _Alchimista_@
• Grammatica e sintassi 9.5/10
• Caratterizzazione dei personaggi 10/10
• Uso del pacchetto 9.5/10
• Uso della citazione 5/5
• Originalità 10/10
• Stile 9/10
• Gradimento personale 14/15
• Canzone 0/1
Per un totale di 67/71
Accidenti! La tua grammatica stava andando a gonfie vele fino a che non ti sei
incagliata su un imperfetto che ha barbaramente ucciso un congiuntivo! Vabbè, per il resto è tutto a posto (anche la punteggiatura
*-*). Caratterizzazione ottima! Ho apprezzato tanto Lucius (strano a dirsi per
me), che Harry (ancora più strano!) L’uso del pacchetto è stato buono.. non perfetto – ma in effetti con cabina non so quanto
meglio si sarebbe potuto fare… La citazione è messa al posto giusto nel momento
giusto, i miei complimenti e anche l’originalità ha il massimo, considerato il
momento da te descritto! Lo stile ha un punteggio alto perché è scorrevole e
piacevole da leggere; stesso per il gradimento: è davvero un ottimo lavoro!
Complimenti!
Giudizio di Bellis
• Grammatica e sintassi 7/10
• Caratterizzazione dei personaggi 8/10
• Uso del pacchetto 10/10
• Uso della citazione 4/5
• Originalità 10/10
• Stile 8/10
• Gradimento personale 14/15
• Canzone 0/1
TOTALE 61/71
Per iniziare, ti faccio i miei complimenti: trovo che
l'associazione "cabina telefonica + Lucius = Ministero" sia
brillante. Non so se ci avrei pensato, al tuo posto. Poi, debbo dirti in tutta
sincerità che mi è piaciuto il modo in cui hai caratterizzato Lucius e hai
descritto il suo pentimento. In prima istanza, non mi sono trovata d'accordo
con l'interpretazione data della sua personalità: trovavo improbabile che una
persona di natura tanto malvagia potesse riuscire a rendersi veramente conto
della turpitudine delle proprie azioni. Tuttavia, alla luce di una recente
rilettura de I Doni della Morte e della scena successiva al termine della
Battaglia per Hogwarts, mi sono dovuta ricredere. Ci può stare (che è sempre
una mia opinione, ma, Cielo, me l'hai fatta
cambiare!). Così come trovo molto adatto il discorso di Harry, che rimane
sempre di poche parole, ma efficace in ciò che dice, perché le sue sono parole
di un eroe puro e dalla parte del Bene fino alla fine. Ti faccio notare una
piccola pecca. Non so se fosse voluta, questa
costruzione del periodo un pochino forzata...
Alla fine, si è pentito, e nel farlo mi ha salvato la vita, e mi ha dato l’occasione
di uccidere Voldemort per porre fine al suo regime.
Sarebbe stato meglio così, sbaglio?
Alla fine, si è pentito: nel farlo mi ha salvato la vita e mi ha dato
l’occasione di uccidere Voldemort per porre fine al suo regime.
Quest'altra frase è, invece, decisamente errata.
Sono convinto che lui stesso vi potrà affermare quanto era più importante la
salvezza della sua famiglia, che la gloria del Signore Oscuro. Solo una volta
era felice di esser schierato dalla sua parte, perché gli concedeva degli agi
non indifferenti.
L'unica cosa veramente scorretta è l'uso del verbo essere nella prima riga.
Però entrambi i periodi, secondo me, avrebbero potuto
essere riformulati meglio.
Sono convinto che lui stesso vi potrà affermare quanto più importante fosse la
salvezza della sua famiglia piuttosto che la gloria del Signore Oscuro. Solo
all'inizio egli era felice di esser schierato dalla sua parte, perché gli
concedeva degli agi non indifferenti.
Tuttavia :-) A parte queste piccolezze, davvero un ottimo lavoro. Un brano
introspettivo, educativo, profondo ed in tema. Complimenti!
TOTALE COMPLESSIVO 128/142