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Autore: kateausten    21/07/2011    9 recensioni
"Non è mai stata una favoletta a lieto fine. E' stata una storia dove accadono cose brutte a persone buone. Come succede nella vita vera. Forse è per questo che mi ha conquistato così tanto" mormoro.
Lui mi prende la mano in silenzio. E' così vera quella stretta. Così reale.
"Io lo so" bisbiglia "So tutto. Non devi dire niente".
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Harry Potter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Chiudo gli occhi e sospiro, sdraiata comodamente sul mio letto. Chiudo anche il libro e sospiro nuovamente, mettendolo con cura sul comodino li vicino. Questa sera sono tutta un sospiro. Ma non è una sera come tutte le altre, no. Questa è LA sera. La sera che temevo da ben dieci anni.
E' arrivata, benchè sperassi in un qualsiasi ritardo. Ho appena visto Harry al cinema. L'ultimo capitolo della "Saga Mondiale" come dicono i trailer e le pubblicità da settimane e settimane.
Ho visto per l'ultima volta Harry, Ron e Hermione.
Ho visto per l'ultima volta Ginny, Neville, Luna, Fred e George.
Ho visto per l'ultima volta Silente, Piton, Lupin.
Ho visto per l'ultima volta Hogwarts.
Benchè abbia superato da due anni la maggiore età, mi sento come una bimbetta sperduta di undici anni, che non riesce ancora bene a capire cosa è successo veramente.
E per essere la buona masochista che credo di essere, dopo lo strazio che ho provato nel vedere quei tre visi inquadrati nella scena finale, ho deciso di prendere in mano l'ultimo libro e dargli una lettura. Così, in generale, senza soffermarmi sulle scene che so mi potrebbero trasformare in un rubinetto umano.
E' un libro, continuo a ripetermi, solo una storia. Solo un film. Niente di tutto ciò è reale. Perchè devo starci male? Non posso starci così male.
Voglio dire... non è normale.
Dopo aver chiuso il libro, mi giro su un lato, tenendo lo sguardo fisso sul muro. Lo so che non è reale, penso. Ma per me... lo è.
E' che... mi piace pensare che in un universo parallelo, Hogwarts esista. Che in questo universo esistano persone come quelle descritte nei libri. Che esistano amicizie e storie d'amore identiche a quelle raccontate.
Mi giro nuovamente.
E' difficile dirgli addio.
E' come salutare qualcuno a cui vuoi bene da tanto, tanto tempo.
Che cose strane fa la scrittura.
Persa nelle mie paranoie mentali, scivolo finalmente in un profondo oblio che spero sappia darmi un pò di pace.

                                                                                 *

Pace un corno!
So di essere in un sogno, lo so. Ma è tutto così maledettamente reale!
Ok, mi dico. Inanzi tutto cerca di capire dove sei. Mi guardo intorno sospettosa, notando le foglie gialle e arancio, tipicamente autunnali, muoversi per i corridoi, portate dal vento.
Noto gli archi di pietra che si affacciano su un immenso giardino.
Noto il cielo, così giallo arancio che quasi fa paura.
Cammino incerta fino ad arrivare a fine corridoio e guardo un grosso lago di fronte a me.
Beh, non è difficile capire dove sono. E' Hogwarts come l'ho sempre immaginata, fin da bambina.
Dio, il mio inconscio è così prevedibile, penso scoraggiata.
Però è bella questa vista, devo ammetterlo.
Su avanti, penso scocciata. Adesso verrà fuori un personaggio che non c'entra niente con la saga, a rovinare tutto. Oppure mi sveglierò. Oppure, nel remoto caso che arrivi veramente qualcuno che a che fare con la storia, le cose che dirà non avranno senso.
Perchè non riesco ad avere sogni lineari e logici?
Mentre guardo ancora il lago, tocco le pietre ed è tutto così spaventosamente reale, sento dei passi. Mi giro con il cuore che batte a duemila.
Oddio.
Sta tranquilla, non arriverà nessun personaggio della storia.
Oddio, e se invece arriva veramente qualcuno della saga?
No, tanto adesso mi sveglio.
I passi si avvicinano.
E se arriva.. che so... Ron? Oppure Hermione?
Almeno potrei congratularmi con loro e dirgli che ho sempre sperato finissero insieme. Perchè non potrebbero stare con altri.
E se arriva... Silente? No, li scoppierei a piangere, incapace di proferire parola. E poi non ce la farei ad avere una conversazione con quell'uomo. Mi manderebbe fuori di testa.
Mi piacerebbe parlare con Luna. Magari sentire cosa ha da dire sui Plimpli d'acqua dolce. O sulla vita in generale. Scommetto che sarebbe interessante.
Oppure... ti prego inconscio, ti prego, non mandarmi James Potter o Sirius Black. Potrei avere un infarto durante il sonno, il che mi guasterebbe tutte le vacanze.
I passi sono troppo vicini adesso e chiudo gli occhi. Ma li riapro immediatamente.
Giuro che se mi sveglio adesso mi suicido.
Ecco, sta arrivando.
Ce l'ho davanti.
Sono veramente un'idiota. Voglio dire... ho pensato a tutti i personaggi. A tutti. Tranne che a lui.
"Harry..." mormoro e si, è la mia voce e ho detto una cosa sensata.
"Ciao" dice lui, con quel sorrisino. Ed è la sua voce e anche lui ha detto una cosa sensata.
Bravo sogno, continua così.
Lo guardo, in silenzio. Il mio inconscio mi sta offrendo particolari di prima qualità: la cicatrice, i capelli spettinati, i denti candidi, la divisa con lo stemma dei Grifondoro.
Non finirei mai di guardarlo.
E' strano. Benchè la saga si sia concentrata su di lui, non è mai stato il mio protagonista preferito. Ho sempre adorato Ron e Hermione, per dire. Oppure, mi sono appassionata ai Malandrini. Forse il mio sguardo è strano, perchè Harry mi osserva un pò dubbioso.
"Tutto bene?" chiede.
E' un sogno, no? Non ho niente da perdere.
"Non pensavo... di vedere te" spiego, cercando di non offenderlo "Mi aspettavo qualcun altro".
Lui scoppia a ridere. Non è affatto l'irrascibile Harry del quinto libro, ma neanche il timido ragazzino della Pietra Filosofale.
E' semplicemente... Harry. Solo Harry.
"Beh, mi dispiace se ho deluso le tue aspettative" dice con un sorriso "Non volevo".
"No no" mi affretto a dire "Va benissimo che sia arrivato tu. Figuriamoci".
Lui si avvcina e si appoggia alla grande finestra di pietra che da sul lago.
"E' bello vero?" chiede con tono serio.
Mi giro anch'io verso il lago e guardo tutto il paesaggio.
"Si" convengo "E' come me lo sono sempre immaginato".
Lui sta in silenzio, annuendo fra se.
"Harry... questo è un sogno vero?" chiedo per essere sicura "Insomma, un momento fa ero in camera mia disperata per... ehm... non importa. E adesso sono qui. Insomma, è un sogno, non c'è altra spiegazione". Ribadisco il concetto, cercando di non farmi illusioni, cercando di non sperare che lui mi faccia un discorso alla Albus Silente in cui capisco che non è un sogno ma il mondo parallelo in cui spero tanto.
Harry fa un sorrisino divertito.
"Siamo in un sogno si. Nel tuo sogno" afferma tranquillamente.
"Oh" commento io mogia.
"Quindi sei stata te a farmi venire qui. Volevi vedere me" Mi guarda con quei decantati occhi verdi. Gli occhi di Lily, penso con un brivido "Perchè?".
Già, perchè?
Sto in silenzio per qualche secondo. In fondo la risposta la so.
"Volevo salutarti" mormoro, sentendomi arrossire. Possibile che mi imbarazzi anche in sogno?
"Solo me?" chiede sorpreso.
Io annuisco.
"Harry, Harry, Harry" dico, guardando di fronte a me. Sfrego forte le mani sulla pietra. "Ho cominciato a leggerti quando avevo undici anni. Proprio quando iniziava anche la tua avventura. Ho letto cento volte il primo libro e finita la cassetta del film da quanto l'ho guardata. Avevo una piccola cotta per te" ammetto. Mi giro e vedo che sorride "Ma era soprattutto la storia ad avermi rapita. Quando hai scoperto che era Raptor e non Piton a voler rubare la pietra. Quando sei entrato nella Camera dei Segreti. Quando hai scoperto chi era Sirius e l'amicizia che legava tuo padre ai Malandrini. Ho tremato quando il tuo nome era uscito dal Calice. Ero quasi impaurita dalla rabbia che provavi durante l'ordine della Fenice e per la morte di Sirius" Faccio un lungo respiro "Ho pianto come una fontana quando Silente è morto. E quando siamo arrivati alla fine...". Comincio ad avere problemi nel parlare. La gola mi fa male. E una piccola lacrima scende.
"Non è mai stata una favoletta a lieto fine. E' stata una storia dove accadono cose brutte a persone buone. Come succede nella vita vera. Forse è per questo che mi ha conquistato così tanto" mormoro.
Lui mi prende la mano in silenzio. E' così vera quella stretta. Così reale.
"Io lo so" bisbiglia "So tutto. Non devi dire niente".
Annuisco, cercando di reprimere le lacrime.
"E così..." dico con voce roca "Volevo solo salutarti. Dirti addio. Mi hai accompagnato per un lungo percorso".
Un'altra lacrima scende, ma la asciugo velocemente.
"Potrai ritornare" dice lui aumentando la stretta "Lo sai, no? Ogni volta che vorrai".
Guardo ancora gli occhi verdi, descritti in migliaia di pagine, e annuisco. Sorride e mi ritrovo a sorridere anch'io. L'ho fatto. Ho dato il mio addio a Harry. Gli ho detto che io ci sono sempre stata, fin proprio alla fine.
Ma in quel momento, qualcosa mi disturba, come un rumore esterno. Probabilmente il mio inconscio ha deciso di averne abbastanza di questo sogno strappalacrime e che adesso è il momento buono per andarsene. Ma io non voglio. Non voglio andare via.
So già che non ci sarà un bis.
E mentre tutto si fa confuso, capisco cosa mi sta dicendo Harry. La frase che più mi è rimasta impressa in tutti questi anni.
"Questo è il bello di Hogwarts: non importa per quanto tempo ne starai lontano. Troverai sempre un modo per tornare".

  
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