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Autore: lollylove    22/07/2011    2 recensioni
Questa storia significa per me molte cose, spero che l'apprezziate e che la sentiate un pò anche vostra!Non sapevo se pubblicarla o meno, spero solo che vi piaccia...fatemi sapere cosa ne pensate (sia cose belle che brutte)!Un bacio....ah!Dimenticavo...questa storia parla di quell'Amore che si incontra una sola volta nella vita, quello che ti toglie il respiro, quello che ti tiene in vita...non racconta di persone ma di sentimenti!
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PREFAZIONE
Ho pensato e ripensato ad un modo curioso e, perché no, interessante per iniziare questo racconto ed alla fine sono arrivata alla conclusione che non esiste modo migliore di dare vita ad un storia se non quello di incominciare dal nucleo centrale del racconto, cioè LUI.
Potrei morire domani con la certezza di aver avuto tutto dalla vita, di aver avuto il dolce e l'amaro, di aver pianto e gioito nello stesso momento, di aver vissuto a trecentosessanta gradi ogni singolo istante; persona, luogo che si è presentato dinnanzi il mio cammino.

Avere quattordici anni per molte persone può essere difficile, per me non lo è stato per niente! Sono una persona normalissima, mi chiamo Filomena ma tutti per fortuna mi chiamano Flò, anche se in realtà non ho mai capito bene il motivo dato che i due nomi hanno solo l'iniziale in comune, più che altro credo che sia stata un'abile mossa dei miei genitori per fare in modo che io non provassi un enorme risentimento nei loro confronti ogni qualvolta qualcuno pronunciava il mio nome, di conseguenza i miei amici per solidarietà si sono uniti al gruppo “FACCIAMO IN MODO CHE FILOMENA ABBIA UN'ADOLESCENZA TRANQUILLA”. Ed è proprio così che era andata fino a quel momento, la mia vita sembrava seguire un filo invisibile che si annodava e slegava sempre nello stesso modo, tanto che ormai mi sembrava di riuscire a prevedere ogni avvenimento della mia giornata. Ma non era un problema, anzi, così credevo di avere il controllo assoluto su tutto e questo mi dava qualche sicurezza in più!

26 FEBBRAIO 2003
Era una giornata nuvolosa ma non particolarmente fredda, diciamo che rispecchiava parecchio il mio stato d'animo, ero un po' depressa e proprio per questo sembrava la giornata ideale per stare sotto le coperte con i capelli tutti arruffati e con una tazza di cioccolata calda con tanti smarties e panna montata da sfamare un esercito. Per quanto riguardava le prime due cose potevo ritenermi soddisfatta, ero davvero uno zombie, ma la tazzona da 2000 kcal è rimasta un sogno. Nonostante ciò il mio pomeriggio di ozio estremo non era ancora perduto se non fosse stato...........DRINNNNNNNN DRINNNNNNNN!
"Chi è?"
"Chi potrebbe mai essere???? Siamo noi..no?"
Già, mi sembrava strano che non si fossero ancora fatte vive. Loro sono le mie migliori amiche, Laura e Carla, ci conosciamo praticamente da sempre, sono il diavolo e l'acqua santa ed insieme siamo l'una il completamento dell'altra. Ho fatto un po' di fatica a non riagganciare il citofono e ad ignorarle fin quando esauste se ne sarebbero andate. Sono scesa giù per le scale con una strana sensazione, come se dovesse succedere qualcosa di inaspettato e di importante, era come se questa sensazione dovesse preparare il mio animo ad uno scossone a cui non era abituato. Abbiamo fatto un giro e quel presentimento sembrava sparito, stavo riacquistando il controllo! In paese non c'era nulla da fare però quando ero in compagnia delle mie amiche il tempo passava in fretta e soprattutto anche nelle situazioni più estreme trovavamo sempre il modo di divertirci. Già mi sembrava di essere meno depressa. Carla conosce i miei punti deboli e proprio per questo ogni volta che mi vedeva giù proponeva di andare a prendere un gelato. Così siamo entrate nella nostra gelateria preferita e come di consueto nocciola e fiordilatte sono stati i gusti più gettonati. Ho preso il gelato e sbadata come al solito mi sono girata di scatto, ed è stata  una  botta la cosa a cui sono andata incontro. Non volevo aprire gli occhi per paura di aver combinato qualche pasticcio, ripassavo già dentro la mia testa un paio di scuse plausibili del tipo:“sono sorda e cieca, non ti ho nè visto nè sentito”, “pagherò le spese della lavanderia”, o semplicemente “perdonoooooooooo”. Nessuna di queste scuse andava bene, così mi sono presa di coraggio e ho aperto gli occhi........mio Dio! Era lui la mia sensazione! Il tempo si era fermato, avevo come un nodo alla gola che mi impediva di proferire parola, i suoi occhi su di me erano fastidiosi, mi sentivo inadeguata. Ma come potevo sentire tutto ciò nell'arco di pochi secondi? Ho ripreso il controllo, lui mi ha detto:“scusami”, ed io subito mi sono accertata che la sua maglietta fosse apposto e solo dopo ho risposto:“scusami tu, è stata colpa mia”. Con un sorriso di circostanza mi è passato di fianco... non avevo altra scelta che uscire dalla gelateria con la speranza di dimenticare presto l'accaduto e soprattutto la strana sensazione che mi aveva procurato.
Le ragazze non si erano rese conto subito del mio cambiamento ed io ho fatto di tutto per distogliere l'attenzione da me.
  
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