Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Pottermania    24/03/2006    4 recensioni
" E...le indagini " chiese Angel, " a che nome vi hanno portato? " " Bellatrix Lestrange " disse Harry con un sospiro. " I giovani professori di Hogwarts si guardarono tesi. Avevano ricevuto la conferma delle loro peggiori paure. C'era veramente lei dietro a tutto questo. Trama che noi giocatori del forum/GdR "Pottermania's Hogwarts School" abbiamo messo insieme...trasformata in ff. SPOILER FINO AL QUINTO LIBRO!!!
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Una nuova Oscurità

 

  Una nuova Oscurità

 

        Capitolo 66

            ( Angelwings )

 

 

 

 

           Sala grande, fine mattinata di lezioni, ora di pranzo

 

Tavolo Grifondoro

 

Ma vi sembra giusto? La Snow ci ha fatto preparare la pozione Polisucco! ” si lamentava un grifondoro del quinto anno, additando la professoressa che in lontananza andava a sedersi al tavolo dei docenti per iniziare il pranzo.

Be’, non hai ancora finito di prepararla in realtà... di cosa ti lamenti? Ne avremo per almeno una settimana per stufare quelle stupide mosche.. e solo grazie all’incantesimo della prof, altrimenti ci sarebbero voluti più di 20 giorni...” lo prese in giro Adam sedendosi al suo fianco.

“ Come mai la difendi cosi a spada tratta? ” chiese con un sorriso sbilenco Elenoire, una ragazza del primo anno con cui il giovane aveva gia fatto amicizia, mentre Sperlongano sedeva divertito tra loro.

“ A me diverte l’idea di trasformarmi in qualcun’altro...” si difese subito Adam senza sbilanciarsi ma arrossendo appena un po’ sulla punta delle orecchie.

“ Si, si... sicuramente...” disse la compagna, infilandosi un boccone in bocca facendo scoppiare a ridere Benjen che era seduto li accanto e li aveva ascoltati.

 

Tavolo Corvonero

 

“... e poi ha cominciato a farci fare il ripasso ” Jack indottrinava i nuovi arrivi spiegando loro chi erano i professori e come piaceva loro insegnare.

I piccoli lo guardavano con aria sbalordita e occhi sgranati come se a parlare fosse stato un oracolo. Forse era per la spilla di prefetto che Jack portava sul petto.. o forse per i residui della lezione di incantesimi che il ragazzo portava ancora addosso: un sopracciglio verde fosforescente.

Che stai raccontando a questi poveri ragazzi? ” chiese Elanor, passandogli accanto per andare a sedersi al tavolo dei tassorosso mentre Glemm scuoteva pesantemente la testa.

“ Niente, spiegavo loro come sono i professori... Davo qualche consiglio! ” aggiunse quando la sua ragazza gli scoccò un’occhiata perplessa.

E... per fare in modo che ti ascoltino ti sei dipinto di verde il sopracciglio? ” chiese sarcasticamente dandogli un bacio sulla guancia.

“ Oh... ecco... Insomma... è un residuo della lezione della Black... non sono riuscito a farlo venire via... disse scusandosi e arrossendo fino alle orecchie.

Elanor gli sorrise e bisbigliò: “ A me piaci anche cosi...” per poi andarsene al tavolo, lasciandolo solo e imbarazzato di fronte agli sguardi dei primini e alle risate di Silia, Reachel, Glemm, Mark e Jessy.

 

Tavolo Tassorosso

 

I tassini erano intenti a chiacchierare animatamente con loro mentre Sana li controllava da lontano con sguardo vigile e attento. La sera prima in sala comune aveva dovuto sequestrare due fresbies zannuti e numerose caccabombe. Non c’era male come esordio! Sembrava che i nuovi arrivi fossero decisamente vivaci... anche troppo, in realtà.

Elanor arrivò al tavolo e si sedette, ridendo sommessamente tra se e se, pensando al fumetto che avrebbe disegnato, protagonista un ragazzo con il sopracciglio verde...

“ Ciao El. Cos’abbiamo nel pomeriggio? ” chiese Sana lanciando un’occhiata di fuoco ad un ragazzino che stava cercando di sbilanciare la panca dov’erano seduti i suoi compagni.

“ Credo... si, ecco, Difesa! ” disse la ragazza dopo aver cercato nella borsa l’orario nuovo.

Ma... hai visto che la professoressa di Boscondoso fa Trasfigurazione? ” chiese concitatamente Rebèca che se ne stava seduta li vicino alla compagna, sperando di trarne qualche informazione supplementare.

“ Si, me lo ha detto Viktor. Ma non so chi sia il professore di Difesa...” disse rassegnata Elanor, servendosi di pasticcio di carne e patate.

“ Uffa... speravo tanto che sapessi qualcosa in più.. sono cosi curiosa... Fra l’altro ho sentito dire dalla preside che inizia a preoccuparsi del suo ritardo... e guarda che facce hanno gli altri professori nuovi! Quello di Cura poi... Non è carino? ” chiese fissando l’oggetto della discussione

“ Si, non è male... anche se quel tatuaggio... disse l’amica, soppesandolo con lo sguardo. “ Io preferisco Sanders...”

“ Non lo avrei mai detto... non ti perdi una parola durante le sue lezioni! ” la prese in giro bonariamente Sana.

“ E’ che spiega bene.. e poi io ho gia il mio Jack! ” le rispose Elanor voltandosi verso il tavolo dei Corvonero e lanciando un bacio sulla mano al suo ragazzo che sorrise e ricambiò.

“ Dio mio… ti prego, no... mi sento male... troppo zuccherosi! ” rise Sana

 

Tavolo serpeverde

 

Harry se ne stava seduto in silenzio. Aveva l’animo turbato. Era un ragazzo sensibile e per questo si metteva spesso nei guai. Ora vedeva Silvya seduta di fronte a lui, sorridente e felice all’idea di riuscire a togliere il marchio nero che le deturpava la schiena, che chiacchierava con Viktor.

Come avrebbe potuto deluderla e non andare a parlare con quel guaritore, Piton? Il giovane era consapevole che la sua ragazza non era stata messa al corrente di una cosa: non sapeva che lui si era fatto tatuare volontariamente, ne tanto meno che erano stati proprio i Mangiamorte ad allevarlo per gran parte della sua infanzia. Il giovane si fece ancora più scuro in volto e si mise a tagliare con forza la fetta di arrosto che aveva nel piatto, per non dover guardare in faccia nessuno.

Lui non sarebbe riuscito a tenere lontano Bellatrix per molto. Sapeva che l’essersi tatuato di sua volontà aveva dato al marchio più forza. Forse per lui non c’erano speranze... Mentre se la prendeva con l’arrosto, Dina arrivò al tavolo e si mise in piedi dietro di lui ma bloccandosi senza sedere, con sguardo fisso verso l’ingresso.

Per un momento il ragazzo perse ogni interesse per i suoi problemi e per l’operazione di squartamento della carne e si concentrò sulla persona che stava avviandosi verso il tavolo dei docenti, dove la preside si era alzata per andare in contro al nuovo venuto. Non fu tanto l’uomo ad incuriosire Harry, quanto il suo animale... uno splendido Lupo che gli camminava a fianco con aria fiera e orecchie drizzate a captare qualsiasi pericolo. Per un attimo gli occhi del giovane e del lupo si incrociarono e una sensazione come di tacito riconoscimento passò tra i due, che si videro con occhi di lupo, riconoscendo per istinto di far parte dello stesso branco.

 

Tavolo dei professori

 

“ Finalmente! Stavo per mandare Moses a cercarti! ” disse Bombolina alzandosi ed andando incontro al nuovo arrivato sorridendo allegramente.

“ Non sarei mai mancato, Preside...” disse l’uomo fermandosi e facendo il baciamano alla preside, mentre il suo lupo gli si fermava al fianco perfettamente immobile.

Be’, galante come al solito... Vieni ti presento ai tuoi colleghi e gli studenti ” disse la donna, facendo strada verso il tavolo sotto gli sguardi incuriositi di tutte le tavolate presenti. Bombolina prese il suo solito posto, mentre il nuovo venuto si sistemava tra Sanders e la Snow, restando comunque in piedi. La preside non dovette ricorrere all’incantesimo Sonorus perchè nella sala era calato un silenzio carico di aspettative e curiosità.

“ Bene ragazzi, come avrete notato è arrivato il nostro ultimo nuovo acquisto dell’anno. Vi presento Jack Joel Madden, il nuovo insegnante di Difesa contro le arti oscure... e il suo Lupo Wisky! ” aggiunse sorridendo quando un leggero uggiolio si alzò dai suoi piedi, dove l’animale aveva preso silenziosamente posto.

Dalla sala si alzò un applauso fragoroso e grida di benvenuto che fecero sorridere gli altri insegnanti, in quanto provenienti per la maggior parte da ragazze.

“ Avrai una concorrenza spietata quest’anno, Robert ” disse Angel rivolgendosi al collega e sporgendosi dietro la schiena del nuovo venuto. “ Tra te, il professor Madden e Samuel distrarrete la maggior parte del corpo studentesco... Però ci sarà un maggior impegno nella mia materia... tutte cercheranno di imparare a fare bene le pozioni d’amore...” disse strizzando l’occhio e beccandosi una pernacchia in risposta.

“ Attento Professor Sanders, se ti vedessero gli studenti perderesti credibilità...” lo rimproverò bonariamente.

“ Nel momento in cui hanno visto come ballo, ho perso di credibilità...” disse rassegnato Robert, facendo scoppiare a ridere i colleghi. “ Piacere, io sono Robert Sanders, il professore di Storia della magia e quella antipatica di fianco a te è l’insegnante di Pozioni ” disse al nuovo arrivato.

“ Piacere mio...Sono Jack Madden e lui è Wisky ” disse il professore di Difesa, stringendo la mano a Robert mentre il muso del suo lupo spuntava da sotto il tavolo.

E io sono Angel Snow. Ciao Wisky! ” disse la ragazza allungando una mano verso il lupo che l’annusò prima di farsi toccare. “ Direi che farai amicizia con Kyra...”

          Finita la presentazione e quando anche l’ultima briciola venne fatta sparire dai tavoli dagli Elfi domestici, i ragazzi tornarono ai dormitori a prendere l’occorrente per le lezioni del pomeriggio e i professori, rassegnati a dover riprendere il lavoro, si avviarono verso le aule ripassando gli argomenti che avrebbero dovuto trattare.

 

 

          Hogwarts, sotterranei serpeverde

 

            “...Ramona.... mia Ramona...”

            Dinah si mise a sedere di scatto sul letto a baldacchino nella camera che condivideva con le altre ragazze del suo anno. Aveva il respiro corto, la mente annebbiata dalla paura e la sensazione che qualcosa di incombente e terribile stesse per accadere. Si era trattenuta in camera dato che l’ora successiva non avrebbe avuto lezione e non avevano ancora assegnato compiti, e aveva optato quindi per un riposino.

            Non era stato un sogno.

           Non era stata la voce del suo Rabastan a parlarle nei sogni del tempo trascorso assieme, rubato durante il ballo di inizio anno. La giovane lottava contro se stessa. Avrebbe permesso nuovamente a quella voce di raggiungerla nonostante avesse imparato a tenerla lontana? O forse si era solo illusa di esserci riuscita? Come avrebbe fatto se.....

            La serpeverde scese lentamente dal letto, rabbrividendo al contatto dei piedi nudi con il pavimento di pietra fredda. Aveva freddo ed era irrequieta. Stringendosi una giacca attorno al corpo infreddolito, Dinah scese dal dormitorio in sala comune, dove un bel fuoco scoppiettante ardeva allegro nel camino alimentato dagli elfi domestici. L’aria lontana dalle fiamme danzanti era comunque stranamente fresca per una giornata autunnale.

            Sprofondando nella poltrona damascata dopo averla trascinata il più possibile vicina al fuoco (mantenendosi sempre a distanza di sicurezza) la giovane cercò di trarre conforto dal calore che le arrivava, avvolgente e rigenerante. Rimase in uno stato di torpore per molto tempo, senza che nessuno la disturbasse dato che erano praticamente tutti a lezione, la mente sgombra da ogni cosa.

            Mia Ramona...” la giovane si svegliò uscendo dal torpore che l’avvolgeva come una coperta. Era lentamente scivolata e ora invece di essere seduta sulla poltrona era semi sdraiata, con la testa poggiata sul bracciolo. “ Chi è? ” chiese a voce alta, pur conoscendo gia la risposta.

            Una risata a metà tra il felice e la presa in giro riecheggiò nella testa della ragazza, impedendole di ragionare.

            “ Finalmente mia Ramona... hanno cercato di tenerci lontane… ma non ce l’hanno fatta, vero?” la prese in giro la voce nella sua testa. “ Bene... non cercare più di scapparmi mia cara. Tu mi devi servire... ho una missione da affidarti...

Ramona si mise seduta fissando le fiamme che mutavano ogni istante, destata completamente dal sonno in cui Dinah l’aveva rilegata.

“ Dimmi, mia Padrona...”

 

...

 

           Scale Torre di Astronomia

 

Harry se ne stava seduto sulle scale che portavano alla torre di astronomia assieme a Silvya. Inizialmente chiacchieravano delle lezioni, dei nuovi professori... di tutto e di niente. Poi il giovane iniziò a sentirsi decisamente imbarazzato e pian piano il discorso venne puntellato da silenzi sempre più lunghi finché non si spense del tutto.

“ Accidenti, Harry! Mi vuoi dire cos’hai? ” chiese dopo alcuni insopportabili minuti la serpeverde, guardando il suo ragazzo che si ostinava a lasciarla fuori dai suoi pensieri.

“ Niente, Silvya, davvero. ”

“ Niente? Non mi parli, a volte non mi guardi nemmeno... E’ da quando ti ho proposto di cercare di togliere il marchio...” disse abbassando la voce la giovane.

“ Zitta! Vuoi che qualcuno lo scopra? ” chiese allarmato il giovane, guardandosi attorno.

“ Ma chi vuoi che ci senta? Non c’è nessuno in giro...” si spazientì la ragazza, mettendosi in piedi e scendendo un paio di scalini in modo da avere il volto di Harry, che restava seduto, alla sua altezza. “ Senti, non voglio essere io la causa del tuo malumore. Lasciamo perdere tutto, ok? ”.

In risposta la giovane ricevette solo silenzio. Aveva sperato che il ragazzo si arrabbiasse, obiettasse, ma non arrivò nulla.... cosi senza aggiungere una parola Silya scese le scale e lasciò Harry solo con i suoi pensieri.

Il ragazzo in realtà non rimase solo a lungo. Un dolore lancinante al braccio lo costrinse a concentrarsi per poter bloccare l’attacco in corso. Ci volle qualche lunghissimo istante per capire che il dolore non sarebbe passato neppure se si fosse impegnato al massimo delle sue capacità, cosa che non aveva fatto. Alla fine Harry cedette e si lasciò trasportare dalla chiamata, attraversando spazio e tempo verso quello che era il nuovo rifugio della sua inesorabile aguzzina. Il corpo ad Hogwarts, la mente richiamata da Lei.

Wolf... che piacere vedere che ci sei anche tu....la voce di Bellatrix gli arrivò alle orecchie come se fosse a pochi centimetri da lui.

Anche io... che vuoi dire? ” non era riuscito a bloccare la domanda e in risposta ebbe la visione dei capelli rossi di Dinah che spuntavano da sotto un cappuccio nero, mentre una figura china accanto a lei stava silenziosamente appoggiata ad un bastone con il pomo argentato. “ No, Di…”

Un dolore lancinante gli attraversò il cervello; anche se durò pochi secondi, lo lasciò privo di forze e volontà.

“ Ho da darvi un incarico ciascuno... miei FIDI...” li prese in giro la donna. “ Ramona, tu dovrai recuperare questo per me ” disse la donna muovendo una mano davanti al volto in ombra della serpeverde, trasmettendole informazioni direttamente nella mente. “ Portamelo il prima possibile...” disse voltandosi mentre, con un inchino Ramona scompariva nel nulla.

“ Tu ” disse indicando il mangiamorte inchinato “ Raccogli gli altri e andate a divertirvi un po’ a Diagon Alley... è da troppo tempo che la gente non trema più di fronte a noi...” spiegò all’uomo che si inchinò profondamente, lasciando sfuggire una ciocca di capelli biondissimi dal cappuccio e scomparendo con un tremolio dell’aria.

E tu... Harry caro...” gli occhi verdi della donna saettarono di pura malvagità. “ Tu... avrai un compito ben più divertente... Voglio che mi porti Lui. ” Davanti al giovane comparve un’immagine ben conosciuta e lo stomaco del ragazzo si contorse per un attimo.

Ma io... Come faccio? Lui sa...” disse balbettando e con un filo di voce il ragazzo, tremando per paura di essere punito nuovamente ma incapace di trattenere questa nuova debole obiezione.

Bellatrix questa volta non lo punì. Semplicemente rise sprezzante. “ Avvicinati a lui, fai in modo che si fidi di te... e preparati a portarmelo quando te lo dirò... o le tue amichette moriranno... non prima che le abbia date in regalo ai miei nuovi alleati... che si divertiranno parecchio prima di dissanguarle! ”

Improvvisamente, così com’era venuto, il contatto svanì, cosi come il dolore al braccio e Harry si trovò nuovamente da solo seduto sulle scale della torre di astronomia, proprio pochi minuti prima che i ragazzi del secondo anno scendessero alla fine della lezione della professoressa Melion Black e lo trovassero in lacrime sugli ultimi scalini.

 

Biblioteca

 

“ Buon giorno Ross! Vi hanno già dato dei compiti, per essere già qui? ” chiese madama Pince, da dietro il bancone dove era sommersa da carte e schede di libri.

“ Si. Ho bisogno di consultare alcuni libri di Storia...

Sanders vi ha gia caricati? ” chiese la donna uscendo da dietro il tavolo e accompagnando la ragazza alla sezione di Storia della magia.

“ Si, è molto esigente...” rispose la ragazza, fermandosi in mezzo ai libri messi ordinatamente sugli scaffali e aspettando che la bibliotecaria se ne andasse, cosa che accadde pochi istanti dopo.

Le immagini che le aveva mandato la sua Padrona la guidavano. Con passo fermo, seguendo ciò che le era stato mostrato la ragazza arrivò al luogo in cui la Padrona l’aveva mandata.

Con un attimo di incertezza, un’esitazione che le sarebbe costata cara se Bellatrix fosse stata impegnata a controllarla da vicino, Ramona prese ciò che le era stato ordinato di recuperare e lo portò con se verso l’uscita.

Madama Pirce la guardò per un attimo, aveva la sensazione  che la ragazza stesse portando via un libro, ma un attimo dopo il suo sguardo si fece vacuo, la sensazione sparì e la bibliotecaria fece cenno a Ramona di uscire, rimettendosi a sedere e tornando a lavorare sulle carte che aveva davanti.

 

Sala grande, sera

 

Era ora di cena, ormai. Il pomeriggio era passato velocemente. Le lezioni pomeridiane avevano tenuto tutti in aula fino a pochi minuti prima.

Molti studenti stavano entrando nel salone, diretti ai tavoli delle loro case, lamentandosi della mole di lavoro che i professori avevano loro dato gia dai primi giorni. Dinah si diresse al tavolo dei serpeverde, sedendosi con gli altri, la borsa con i libri e i quaderni poggiata ai suoi piedi. La ragazza mangiò di gusto una bella porzione abbondante di Torta di zucca chiacchierando con i compagni.

Harry la fissava, incerto se chiederle spiegazioni per quello che aveva creduto di vedere quando era stato richiamato da Bellatrix o semplicemente tirare un sospiro di sollievo lasciando perdere tutto.

I ragazzi finirono di mangiare e tornarono alle loro sale comuni, alcuni desiderosi di riposo, altri sperando di poter intavolare una partita a spara-schiocco o di scacchi.

Quando Harry entrò in sala comune, vide che i suoi amici erano intenti in un’accanita discussione sul Quidditch e sulla formazione che avrebbe dovuto avere la squadra di serpeverde per vincere la coppa. Dinah se ne stava in disparte, seduta accanto al fuoco, con in mano un libro. Sembrava un tomo vecchio, aveva la copertina consumata dal tempo e dall’uso, era marrone e sembrava del tutto innocuo. La ragazza prima lo strinse a se, poi lo aprì lentamente e si mise ad accarezzarne le pagine come se avesse ritrovato un amico perso molto tempo prima. Al giovane vennero i brividi lungo la schiena nel momento in cui il marchio iniziò a formicolargli.

Il giovane si impose la calma più assoluta e si avvicinò all’amica, ma nel farlo venne intercettato dallo sguardo incupito di Silvya cosi il giovane si bloccò a metà strada e optò per andarsi ad infilare nel letto, lasciando perdere per il momento ogni questione sospesa.

“ Ho vinto! ” gridò felice Benny alzandosi in piedi e improvvisando una danza tribale.

“ Si, si... ma è stata solo la fortuna dei principianti! Non credere che sia cosi semplice battermi! ” la rimproverò Viktor puntandole un dito accusatore contro.

“ Ma intanto ho vinto io!! ” la ragazza continuava nei suoi festeggiamenti e saltellando andò a sbattere contro Dinah che si era alzata dalla poltrona, infastidita da tutto quel rumore, per andare a leggere il Suo libro in qualche altro posto tranquilli. La rossa finì per terra e lasciò cadere il tomo che teneva in mano che andò a finire accanto ai piedi della poltrona ormai vuota.

“ Oh, scusa Dinah... stai bene? ” chiese premurosa Benny aiutando l’amica a rimettersi in piedi scusandosi in tutti i modi possibili.

“ Io... si... sto bene... sono solo un po’ confusa... tutto qui. Me ne vado a letto...” Dinah scuoteva la testa come se stesse scacciando la nebbia che fino a poco fa l’aveva controllata e si allontanò lasciando Benny e Viktor perplessi.

“ Le devi aver dato proprio una bella botta... disse sottovoce Krum

“ No... l’ho solo scontrata... speriamo non abbia battuto la testa... disse la giovane scrollando le spalle senza riuscire a capire, fissando la schiena della compagna che saliva le scale del dormitorio.

 

...

 

La mattina dopo il cielo sopra il castello era sereno, il sole splendeva nonostante i pronostici dei maghi delle previsioni del tempo. Harry scese dal dormitorio in sala comune e trovò Dinah che chiacchierava con Silvya. Con un po’ di imbarazzo, il ragazzo si avvicinò alle due.

“ Buon giorno...” disse titubante.

“ Ciao Harry. Io vado a fare colazione, ci vediamo dopo, Dina ” disse Silvya allontanandosi di corsa.

Harry, cosa hai combinato? ” chiese la ragazza dando un’occhiata severa all’amico.

“ Io niente... o meglio…Ho bisogno di parlarti. Ieri.. sono stato chiamato da Bellatrix. ”

“ Oh, mio Dio, Harry! E’ terribile! Dobbiamo avvertire i professori che...”

Dinah…c’eri anche tu. Anche tu eri là! E Lei ti ha affidato un compito! Dovevi trovare qualcosa...” il giovane si bloccò, fissando la faccia completamente perplessa dell’amica: “ Non... non ricordi niente? ”

“ Io… no! Mi... mi ricordo che ero qui... poi ho fatto lezione... poi nient’altro! ”

“ Dina! Ieri sera eri qui e tenevi in mano un libro vecchio... tutto sgualcito... lo accarezzavi come un tesoro... cos’era? Quando l’ho guardato il marchio ha iniziato a farmi male... indagò il giovane, ormai convinto che qualcosa non andasse.

“ No.. io ho i miei libri di testo... ma sono tutti nuovi, mio padre li ha spediti la settimana scorsa dal Ghirigoro....” la ragazza prese la borsa e la rovesciò sul tavolo controllandone il contenuto. Niente di strano.

“ Dove lo hai messo? Se era per Bellatrix....

“ Mi avrebbe già punito per non averlo più.... ma non ricordo neanche di averlo preso! Potrei averglielo già consegnato...” disse dubbiosa la ragazza illuminandosi di colpo. “ Ricordo che ieri sera sono salita in dormitorio... ero con Benny e Viktor...

Be’, sempre meglio che niente. Ora è tardi, è ora di andare a lezione... Penseremo dopo al libro o a quello che era! ” disse Harry uscendo dalla sala comune seguito da una dubbiosa Dinah che rimuginava tra se sul perchè il controllo di Bellatrix su di lei fosse scemato cosi improvvisamente. Se la Signora Oscura l’aveva posseduta come Ramona, lei avrebbe dovuto ricordare, essere cosciente di quello che aveva fatto sotto il suo impulso...

 

...

 

Ma che hai stamattina? Sei più scontrosa di un ippogrifo! ” Viktor stava gridando in un corridoio, rivolto alla schiena della sua amica Benny.

“ Niente! Lasciami stare! ” rispose stizzita la ragazza voltandosi per un attimo e rivelando due occhi cerchiati di nero e uno sguardo febbricitante.

“ Ben, tu stai male! ” Krum si avvicinò alla compagna ma la ragazza sfoderò la bacchetta puntandogliela contro.

“ Non avvicinarti! ” urlò fuori di se.

“ Non lo faresti mai. Benny, che hai? ” il ragazzo la raggiunse e la fece voltare con la forza, facendole sfuggire di mano un libro che cadde a terra. Con stupore del giovane la serpeverde lo raccolse subito, come se fosse un salvagente in un mare in tempesta. Il ragazzo ebbe una visione fugace delle pagine di un libro di storia (aveva visto il titolo di un capitolo, scritto più grosso: “ Mitologia Egizia e arti oscure ” ) con ai margini miriadi di appunti scritti fitti.

“ Fammelo vedere! ” disse allungando la mano verso il tomo per afferrarlo. Benny fu più veloce di lui e con una forza sorprendente lo scostò da se, allontanandolo dal libro.

“ E’ mio! L’ho trovato e ora è mio! ”

Benny, accidenti, la vuoi finire? Non sei divertente! Ti ricordi tutte le storie sui libri posseduti? Se quello fosse un libro malvagio? Ti prego...” il ragazzo supplicò con lo sguardo l’amica che per un attimo cedette, allentando la presa.

“ Io... oh, Viktor! ” disse mettendosi a piangere.

Senti, andiamo da Sanders. E’ un libro di storia quello, no? E in più ho visto che parla del periodo storico che stiamo facendo a lezione. Non ti sembra strano? E poi chi lascia in giro libri cosi? Non è un nostro libro di testo e non ci hanno ancora dato nessuna ricerca da fare... Facciamoglielo vedere. E in più è un serpeverde come noi, che ne dici? ” disse il ragazzo sempre tenendosi a distanza.

“ Io... non voglio... il libro mi serve... è pieno di informazioni e …” la giovane si interruppe notando l’espressione sempre più preoccupata dell’amico. Qualcosa si ruppe dentro di lei e tutta l’attrattiva di quelle pagine sembrò stupida in confronto alla preoccupazione che vedeva sul viso del suo migliore amico.

          Ok... ma per ora il libro lo tengo io! ”

 

...

 

Sala grande, colazione

 

Angel, Cinz e gli altri professori erano seduti in attesa del giornale del mattino. I gufi si stavano facendo aspettare più del solito, quel giorno.

Eppure è bel tempo...” si lamentò Melion, intenta a controllare fuori dalle finestre.

“ Arriveranno. Saranno semplicemente in ritardo. La posta avrà subito qualche controllo magico supplementare ” disse saggiamente Eterea, aspettando notizie dai suoi genitori.

 Be’, se me lo dice la professoressa di Divinazione, direi che mi posso fidare! ” rise allegramente Robert che aspettava Mind con la lettera di sua sorella e Justin.

Eccoli! ” sorrise sollevata Melion, fissando un punto nel cielo. Anche lei aspettava posta... da un certo babbano di nome Andrew....

Una miriade di gufi e postini multicolori (c’era anche Charlie in mezzo a loro) planarono sulle teste degli astanti, lasciando cadere pacchetti, riviste, giornali e lettere. In lontananza si sentì lo scoppio di una strillettera che esplodeva inveendo contro un ragazzo che non aveva più dato notizie a casa, neppure relative al suo arrivo sano e salvo al castello.

Angel sorrise notando l’imbarazzo del ragazzo del primo anno, destinatario della missiva esplosiva.

Un gufo marrone e rossiccio venne verso di lei, planando dolcemente. Non era il gufo grigio di sua madre, ne tanto meno Edwige. La professoressa di Pozioni prese la pergamena arrotolata legata alla zampa del gufo, convinta che la missiva non fosse per lei, ma sul retro c’era il suo nome....

La lettera arrivava dal S.Mungo:

 

Volevo avvertirvi che durante la notte c’è stato un attacco a Diagon Alley.

Opera dei Mangiamorte, a giudicare dalle ferite, o almeno credo.

C’è stata una vittima e uno dei nostri è gravemente ferito.

 

Luna

 

Angel rilesse la lettera con occhi vitrei e mani tremanti. Chi era di turno a Diagon Alley? Harry dov’era? Perchè non era stata Edwige a portarle la lettera? Era lui il ferito, o peggio... se fosse stato lui la vittima? E Ron, Hermione? Gli amici....

Iniziò a piangere tremando violentemente, scossa da singhiozzi silenziosi. Robert e Cinz si guardarono allarmati e le corsero vicini, prendendole la lettera dalle mani e leggendola a bassa voce. Cinz si mise una mano sulla bocca e mentre abbracciava l’amica le comparvero enormi lucciconi agli angoli degli occhi. Robert tirò un violento pugno sul tavolo che fece voltare anche le poche persone che non fissavano gia sconcertate la scena.

“ Chi? ” chiese con voce tremante Laura, avvicinandosi al gruppetto assieme alla preside, arrivata in quel momento e poggiando una mano sulla spalla di Angel sempre piangente.

“ Non lo dice....balbettò la professoressa di Pozioni, mentre Kyra cercava di fare le fusa per tirarle su il morale e i nuovi professori si avvicinavano per chiedere cos’era successo.

 

FINE….

 

 

…di questa prima ff del nostro GdR!

GRAZIEEEEEE a chi ha seguito questa fiction, trovandovi il proprio personaggio del GdR, e sostenendoci con tanto entusiasmo: Bombolina, Meli, Daniel 4ever, Sanachan, Jack Wat…6, Rebèca Buendia, Melissa,…Grazie, davvero!

          Siamo bastardelle, eh, a interrompere proprio così?!!!

Accettateci come siamo, perché non è finita qui!

Angel & Telanil

  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Pottermania