Mattinata
media di uno studente.
Mi sta lentamente abbandonando…ti
prego resta…se ne sta
andando inesorabilmente…mi servi…andata.
Quel briciolo di attenzione iniziale è andato a farsi
benedire. Mi guardo intorno. La maggior parte dei compagni è tutta nella mia
stessa situazione, anzi qualcuno c’è arrivato prima di me. Trovo una posizione
comoda e comincio a pensare ai fatti miei, mentre gi occhi sono falsamente
puntati su una pagina che dovrebbe essere quella che il prof. di turno sta
leggendo. Do una sbirciatina veloce per controllare i libri degli
altri, tanto per essere sicura. La pagina è quella. Poso il mento sulla
mano e riprendo il filo dei miei pensieri, mentre la voce del prof. scompare lentamente.
Una
campanella mi ridesta dal mio mondo. Già
ora di ricreazione? Controllo l’ora sul cellulare che è, come quelli di
tutti gli altri, immancabilmente acceso. No, non è ricreazione e nemmeno la
fine dell’ora. E poi è una campanella strana. Alla
fine realizzo che è un’esercitazione. Salto in piedi
presa da un’improvvisa vitalità contenta di passare almeno dieci minuti fuori dall’aula.
Mi
guardo intorno accorgendomi con orrore che sono l’unica in piedi. Che mi invento?
Chiedo al prof. di andare in bagno,
mentre facendo due più due mi rendo conto
di essermelo, purtroppo, sognato.