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Autore: evenstar    25/03/2006    3 recensioni
cosa potrebbe succede se tonks decidesse di ingnorare il buon senso e rimanere accanto a lupin nelle notti di luna piena? questo è quello che mi sono immaginata io.. a voi i commenti
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nimphadora Tonks, Remus Lupin | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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OTTOBRE

 

Lupin scivolò verso il portone della sala d'ingresso di Hogwarts ormai deserta, la luna sarebbe sorta entro un'ora e, come il mese precedente, voleva trovarsi nella Foresta Proibita quando fosse successo. Questa volta era sicuro che Tonks non avrebbe cercato di seguirlo, l'aveva lasciata con Bill Weasley, pregando il ragazzo di tenerla d'occhio per quella notte. Uscì rabbrividendo al vento freddo che si era levato nelle ultime ore, diretto verso gli alberi che si stendevano a perdita d'occhio oltre il parco del castello.

 

Tonks fece capolino dall'armadio delle scope nell'atrio del castello, spiando le mosse dell'uomo. Era riuscita a convincere Bill a lasciarla sola a casa sua, promettendogli che se ne sarebbe rimasta tranquilla. Le dispiaceva di aver tradito la fiducia del ragazzo, ma aveva dovuto farlo.

Quando vide Remus aprire il portone e uscire nella notte si arrischiò a lasciare il suo nascondiglio per seguirlo. Si tenne a distanza di sicurezza, rimanendo sulla porta e guardandolo dirigersi verso gli alberi. Lo avrebbe perso di vista di sicuro, ma non importava, contava sul fatto che lui l'avrebbe ritrovata.

 

Man mano che avanzava tra gli alberi la foresta prendeva vita attorno a Lupin; gli animali, sentendo il rumore prodotto dai suoi passi, si muovevano nell'oscurità lanciando richiami striduli. Dopo aver camminato per quasi un quarto d'ora, il mago sbucò infine in una radura, alzò gli occhi al cielo e la luce della luna piena gli illuminò il volto, dando inizio alla trasformazione.

Fu invaso da mille sensazioni che gli giungevano dai suoi sensi di lupo, più sviluppati: vide i piccoli animali rintanarsi nelle loro tane, fiutando la nuova minaccia e gli uccelli alzarsi in volo, abbandonando la radura. Lupin fissò la luna e lanciò un ululato che echeggiò nella notte.

 

Tonks era arrivata alla capanna di Hagrid, la luce delle lampade che ardevano all'interno filtrava attraverso le pesanti tende alle finestre, illuminando fiocamente l'area tutt’intorno. Per un secondo la ragazza ebbe l'istinto di lasciare perdere, avrebbe potuto bussare alla porta e poi inventarsi una scusa per essere lì, fermandosi dal mezzo gigante per la notte e andandosene poi tranquillamente la mattina dopo, senza che nessuno si accorgesse di nulla. Ma poi rivide nella mente l'espressione di Remus il mese prima, quando l'aveva guardata con tristezza prima di uscire nella notte, la stessa espressione che tante volte gli aveva letto nel volto segnato e che l'aveva portata a decidere che non l'avrebbe mai più lasciato solo.

Non aveva attaccato i suoi amici e non sarebbe successo con lei.

E se si fosse sbagliata, pazienza.

Non le importava.

Vide la luna uscire da dietro le nuvole che viaggiavano veloci, spinte dal forte vento. Le cime degli alti alberi si muovevano con un rumore sordo e continuo, udì l'ululato del lupo, il solo richiamo al quale, si diceva, avrebbe risposto Remus per quella notte. Rabbrividì, ma continuò ad avanzare per il sentiero, facendosi luce con la bacchetta, fino a ritrovarsi nel cuore della foresta. Non un suono interrompeva il sibilare del vento, il bosco sembrava essere stato abbandonato da ogni forma di vita.

 

Lupin alzò il muso annusando l'aria portata dal vento, un odore nuovo era giunto fino a lui, un odore che non si aspettava di sentire, ma che gli fece drizzare i peli.

Odore di essere umano.

E di paura.

Si mosse rapidamente verso la fonte di quell'odore, i rami lo graffiavano, ma lui non vi badava, troppo intento a non perdere la traccia. Correva scavalcando tronchi di alberi abbattuti, rigagnoli paludosi, non facendo neanche caso ai piccoli animali che imprudentemente lasciavo i loro rifugi, incuriositi dal rumore che produceva. Si fermò quando sentì di essere vicino, acquattandosi dietro un grosso tronco, spiando nell'ombra la figura indifesa che avanzava ignara verso di lui. Piegò le zampe posteriori, pronto al balzo.

 

Tonks aveva ormai perso l'orientamento, all'inizio aveva cercato di fare poco rumore, poi si era resa conto che quello che voleva era trovare Lupin, o fare in modo che lui trovasse lei, per cui aveva abbandonato ogni precauzione, non curandosi più dei rametti che spezzava avanzando nel sottobosco, né tanto meno della luce fredda che la sua bacchetta proiettava nella notte. Aveva paura, sentiva il cuore martellarle nel torace, ma continuò ad avanzare decisa. Non si sarebbe tirata indietro, Lupin aveva bisogno di qualcuno che stesse al suo fianco, lui stesso glielo aveva fatto capire con i suoi sguardi, in cui si mescolavano il folle desiderio di non essere più solo e il terrore che questo potesse capitare. Si bloccò, le sembrava di aver visto un'ombra davanti a sé muoversi, rimase ferma, aspettando.

 

Lupin vide la ragazza fermarsi, non era più in grado di rimanere in attesa, l'odore di carne era troppo forte perché potesse resistere, lo attirava inesorabilmente verso la sua preda. Spiccò un balzo colpendola in pieno al petto e facendola cadere per terra, la ragazza emise un grido acuto, Lupin fu scagliato via da lei dalla sua stessa inerzia. Si girò in modo da averla davanti a sé, Tonks rimase sdraiata, paralizzata dalla sorpresa, Lupin prese a girarle attorno, senza mai distogliere gli occhi da lei.

- Remus? - chiese piano. - Remus sono io, Tonks, - sussurrò lei, tendendo lentamente una mano verso il lupo.

Lui parve in un primo momento avvicinarsi per annusarla, ma poi scattò e di nuovo si scagliò contro di lei. Tonks batté la testa contro il terreno, fortunatamente l'impatto fu attutito da foglie secche ed erba, ma lo stesso per un attimo le tolse il fiato. Cercò di liberarsi, ma lui era troppo pesante, le rimase addosso, schiacciandola al suolo, sentì il naso freddo del lupo che l'annusava, strusciandole sulle braccia e poi sul volto.

Lo vide ringhiare e poi aprire le fauci, pronto a sbranare la sua vittima

- Remus, sono io. Ti prego.

Il lupo alzò un po' il muso, continuando ad annusare la ragazza, poi si allontanò da lei di scatto.

Tonks si tirò su rimanendo seduta per terra. - Lo sapevo che mi avresti riconosciuta, - disse allungando di nuovo la mano.

Il lupo ricominciò a ringhiare ma poi si girò e si allontanò di corsa.

- Remus, - urlò vedendolo scappare via, ma lui non si fermò. Tonks rimase un po' seduta, poi prese a  girellare per la foresta; ben presto si rese conto che non aveva nessuna possibilità di ritrovarlo, a meno che lui non avesse voluto farsi trovare. Decise di tornare indietro, si sentiva la testa martellare per la botta che aveva preso e non riusciva a procedere nel sottobosco, continuando ad inciampare sulle radici degli alberi e sui cespugli che le sbarravano la strada. Finalmente arrivò ai limiti della Foresta Proibita, si girò un'ultima volta indietro, ma per quella notte non rivide più il lupo.

  
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