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Autore: Melite    22/07/2011    8 recensioni
Rachel ha un obbiettivo e niente e nessuno riuscirà a fermarla: diventare capo cheerleader. Unico problema: trovarsi un fidanzato abbastanza abile da saper duettare con lei. E se questo vuol dire passare sopra le speranze e i desideri nascosti di Kurt, e ignorare il fatto che finalmente Blaine si è accorto di essere terribilmente attratto da lui, che problema c’è?
[Klaine fino al midollo, Rachel, la Sylvester e tutti gli altri servono soltanto a complicare e movimentare un po’ le cose. Che male c’è a farli tribolare un pochino?]
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Rachel Berry, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti,

ecco qua la mia prima fan fiction su Glee. Non voglio tediarvi con le note, ma voglio precisare alcuni punti, in modo da facilitare a tutti la comprensione della storia:

-         Nonostante nel prologo non compaiano né Kurt né Blaine, è una Klaine a tutti gli effetti. Entrambi compariranno nel primo capitolo, tranquilli.

-         La storia ha inizio più o meno durante l’episodio “Blame it on the alcohol”. Non è una “What if”, a mio parere, perché parte da presupposti diversi, come si può notare dal prologo.

-         Il rating può variare, a seconda degli sviluppi. Chissà ;)

-         Recensioni sono sempre ben accette, anche quelle negative. Sbizzarritevi!

 

A Domenica :)

 

 

PROLOGO

 

 

- Entra pure, verginella. -
Rachel Berry entrò nell’ufficio con la stessa baldanza di un condannato a morte di fronte al patibolo. Davanti a lei, Sue Sylvester era intenta a armeggiare con un frullatore, da cui estrasse un bicchiere pieno di una sostanza rosa. Un po’ troppo rosa.

- Voleva vedermi, Coach Sylvester? -
La ragazza si sedette con aria incerta e vagamente inquieta. La coach dovette notarlo, perché dopo qualche istante si alzò, fece qualche passo e le appoggiò una mano sulla spalla.

- Bambola, non sono qui per mangiarti. - Azzardò un sorriso, ma ne uscì una smorfia poco rassicurante. Rachel si aggrappò al bracciolo della sedia. Sue decise di cambiare tattica.       - Frullato? - Chiese, tendendo il bicchiere speranzosa.
La ragazza non rispose, continuando a fissarla con occhi sbarrati. Ogni tanto gettava un’occhiata alla porta, come per assicurarsi che ci fosse una via di fuga.
- Ascolta, Berry. Parliamoci chiaro. - Sue si appoggiò alla scrivania e bevve un sorso dell’inquietante bevanda rosa. - Non sono una fan del…-
La parola le morì in gola. Aspettò qualche momento, riprendendo fiato e sospirando, poi ritentò.
- Del…-

Sospirò.

Rachel sollevò un sopracciglio. - Glee Club? –

- Ecco. Ora prendiamoci un minuto di silenzio per aver pronunciato il nome di quel indicibile abominio. -

Rachel aspettò in silenzio insieme alla Coach, che teneva gli occhi chiusi e la bocca serrata, per un minuto. Mentre studiava il modo più veloce per fuggire dalla finestra in caso di bisogno, si chiese perché la Sylvester l’avesse convocata nel suo ufficio. Non doveva avere intenzioni pacifiche, dal momento che non riusciva neanche a pronunciare il nome del Glee. Si maledisse per non aver portato con sé lo spray al peperoncino.

- Bene. Ora, parliamo di te. - Disse Sue, riaprendo gli occhi.

- D-di me? - Balbettò Rachel.

- Sì, carina. Te lo dirò senza mezzi termini: non sfonderai mai se continui a cantare in quell’inutile imbarazzante congrega di sfigati capitanati da quell’insulso cespuglio cotonato.-  Lo sguardo si Sue si perse nell’orizzonte. - Come fanno quei capelli a essere così… così… -
Rachel le rivolse uno sguardo confuso. - Mi sta dicendo che dovrei mollare il Glee? -
- Shh, non pronunciare quel nome! - Esclamò la coach, sbattendo il bicchiere sul tavolo così forte da spargerne il contenuto tutt’intorno. - No, sciocca. Come faresti a fare tutti quei vocalizzi e gargarismi senza qualcuno che faccia da sfondo? No, tu hai bisogno di qualcos’altro. Dovresti entrare a far parte dei Cheerios. -

Rachel non riuscì a dire nulla. Balbettò per qualche secondo, incapace a credere alle proprie orecchie.

- Per l’amor del cielo, carina, spero che le tue abilità canore superino quelle dialettiche. Sembri un pesce palla. -
Rachel si affrettò a chiudere la bocca.

- Ora, c’è un unico modo per cui questo sogno diventi realtà. Non credere che per Cenerentola sia stato tutto rose e fiori, anche lei ha dovuto sudare per costruirsi la zucca. -

Rachel aggrottò la fronte. - Che cosa vuole da me? –

- Io voglio te, ma non da sola. - La Coach si sedette sulla sua sedia girevole, fissando Rachel con uno sguardo determinato e un ghigno crudele sul viso. - Come ben sai, essendo una celebrità, sono intima amica di Jenny Herzog e Guy Raynolds, che sono in vetta nella carriera giornalistica come io sono in quella di allenatrice. Ebbene, mentre ieri ci gustavamo una buonissima cena thai in un ristorante superlusso pagato con i soldi avanzati dalla raccolta di beneficenza per gli orfani, Jenny mi ha chiesto quando i Cheerios avrebbero ricominciato a cantare. Dopo Whoopi e Porcellana non c’è stato altro che acrobazie mozzafiato e numeri da urlo nei Cheerios, ma manca qualcuno che dia aria alla bocca. -

Si prese un attimo di silenzio, guardando Rachel negli occhi.

- Tu potresti sfondare, nei Cheerios, mia novella Patti LuPone. Potresti finalmente andare in giro per i corridoi senza la paura di trovarti improvvisamente immersa fino al collo nella granita al limone. -

Rachel sorrise involontariamente al pensiero. Libertà e gloria, ne sentiva già quasi il profumo. Libertà dalla paura, dalle prese in giro… Miss Rachel Berry, futura stella a Broadway, capitano dei Cheerios. Già le sembrava di sentire gli applausi.
- Ma aspetta a prostrarti ai miei piedi e a ricoprirmi di ringraziamenti. Ho detto, non voglio te sola. Dev’esserci anche un maschio. -

Rachel le lanciò uno sguardo confuso. - Ok. - Riflettè un secondo.  - Penso di poter convincere Finn… -

- Cosa avete in testa voi ragazzi di oggi? Pigne? -  La Sylvester si alzò in piedi e si portò più vicina a Rachel. - Nessuno dei giocatori di football può far parte dei Cheerios. Sono sicura che se ti sforzassi un po’ capiresti anche il perché. -

Rachel balbettò per un secondo, cercando di trovare la risposta giusta. - Ma, coach Sylvester, nel Glee non ci sono ragazzi che non facciano parte della squadra di football… -

- Bene, allora cerca da qualche altra parte. Nella scuola, fuori, dove ti pare. Ah, se fossi un tantino più furba, ragazzina, capiresti che un ragazzo che sia anche un degno canterino non ti farebbe comodo solo per entrare nei Cheerios… Pensa a quanto ci guadagneresti, a far parte della coppia più dotata a fare tutti quei gargarismi, in quella tua combriccola di sfigati.-  La Sylvester ammiccò in direzione di Rachel. - Se ti dimostrassi così tosta da accalappiarne uno al tuo livello di squittii, sicuramente non avrei dubbi sul farti capo cheerleader. -

Tornò improvvisamente seria. - Alla fine del mese vieni a fare rapporto. Ora, sparisci. -

Rachel si alzò in fretta dalla sedia e in un attimo fu alla porta.

- Ah, Berry, un’ultima cosa. -

La ragazza si voltò lentamente, un po’ intimorita.

- Porcellana, come maschio, non conta. -

  
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