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Autore: Tem_93    23/07/2011    15 recensioni
Noah sentì dei capelli solleticargli il volto. Arricciò il naso infastidito e spinse leggermente la proprietaria, facendosi spazio ne letto. Si girò dall’altra parte, cercando di tirare un po’ di coperta dalla sua parte, ma nulla, come al solito lei vi si era tutta arrotolata dentro.
Rachel scese dall’aereo, andando poi a recuperare le valigie. Era tornata a casa. O almeno, era in America e a breve sarebbe tornata a casa.
David chiuse la chiamata arrabbiato come sempre. Non sarebbe tornato da lui, no, aveva chiuso.
Santana si svegliò ancora molto assonnata. Tastò l’altra parte del letto, trovandola vuota. Lei era già andata via, come pensava.
Brittany arrivò al lavoro leggermente in anticipo. Lei le mancava già, come sempre non poteva starle troppo lontano, ma per il lavoro doveva.
Mike si lasciò sistemare la cravatta dalla fidanzata, sorridendo mentre lei era tutta concentrata.
Kurt si sistemò il ciuffo per l’ennesima volta, sembrava che quella mattina non volesse stare come voleva. Si passò poi un filo di crema sul volto e allentò il foulard.
[Future-fic]
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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2} Surprise
 
 
Santana ordinò due caffè, tornando poi a voltarsi verso l’amico.
-Allora, tutto bene?-domandò la ragazza, appoggiando una guancia sul pugno chiuso.
-Mia madre continua a chiamarmi-borbottò lui, ringraziando poi la cameriera che gli porse la colazione.
-Che vuole ancora?- farfugliò lei, versando la sua bustina di zucchero nella tazzina dell’amico.
-Che domande! Vuole che torni a casa- sbuffò Dave, iniziando a mescolare.
-Ma dopo un anno non ha ancora capito?- chiese l’altra, sorseggiando la bevanda amara.
-Pensa che possa fare ancora pace con mio padre.- spiegò.
Santana scoppiò a ridere, scuotendo la testa.
-Ma ti ha mai ascoltato, mi chiedo? Cioè, tu non la pensi così, no!?-disse lei.
-Certo che no! Non tornerò da una persona che mi odia perché non sono “normale”. Poi ho un ottimo posto qui-.
La ragazza face un cenno col capo, finendo il suo caffè.
-Tra i due, tu potresti tornare- fece lui, portando i suoi occhi in quelli neri pece della mora, che subito sgranò. Santana alzò le spalle e sorrise.
-Anche io ho un ottimo posto!-esclamò –e poi non ti lascio divertirti qui da solo- aggiunse.
-Ottimo posto, eh? Cameriera in locale a luci rosse rientra proprio in quella categoria- annuì lui, con un tono critico.
-Pagano di più, e si rimorchia benissimo!- sorrise la latina, incrociano le braccia.
David la fulminò con lo sguardo. Non gli piaceva affatto quello che faceva e Santana se lo sentiva ripetere ogni santo giorno.
-E poi tu la fai troppo grossa, mica giro nuda!- provò a difendersi, evitando accuratamente lo sguardo dell’amico.
-Naah.Mi chiedevo infatti perché non cominciassi a girare anche per strada in babydoll. Potresti fare ancora più soldi!-sbottò.
-Vaffanculo- sussurrò la ragazza, sospirando.
-Non fare l’idiota San. Potresti aspirare a molto di più- affermò, sorridendola appena.
Lei si alzò imbronciata.
-Lo sai. L’unica cosa bella che possiedo è l’apparenza del mio corpo, e visto che non ho altro uso quello. Ci vediamo- mormorò a denti stretti, per poi lasciare qualche sterlina sul tavolo e uscire dal bar. Dave la guardò uscire. Sapeva che tutto ciò le faceva solo e sempre più male, ma non riusciva ancora a farle cambiare idea.
 
 
 
Quinn entrò nella casa sbuffando. Odiava quando il lavoro la tratteneva e non riusciva a tornare a casa in orario per il pranzo. Andò in camera per infilarsi qualcosa di più comodo, dopodiché si spostò nella cucina dove trovò il micronde socchiuso. Sopra c’era appoggiato un bigliettino.
~Io ero puntuale, eri tu che non c’eri! A stasera, un bacio
Quinn sorrise, trovando il pranzo solo da scaldare. Si sedette sul tavolo, cominciando  a mangiare, sfogliando qualche giornale di moda, soffermandosi su alcuni vestiti da sposa. Ad un tratto le squillò il cellulare e, notando chi era, alzò le sopracciglia.
-Ciao Rachel!-rispose, continuando a girare la pagine patinate.
 
 
 
Rachel scese dalla macchina, mentre suo padre aveva già cominciato a scaricare le valigie.
Hiram le si avvicinò, alzando gli occhi sull’insegna sopra di loro.
-Bentornata a Broadway!-esclamò, sorridendo alla figlia. Rachel rise senza troppa enfasi.
-Papà, questa battuta è vecchia e non fa più ridere!-lo riprese, raccogliendo una delle valigie.
I tre entrarono nel locale con i bagagli. Come fu dentro Rachel riconobbe immediatamente il biondo al bancone e, gli si avvicinò sorridente. Appena Sam la vide, sorrise sorpreso, finendo di preparare un’ordinazione.
-Guarda che è tornato il capo!-esclamò, lasciando poi il piatto per abbracciare la ragazza.
-Ehi Sam, tutto bene?- chiese lei, ridacchiando.
-Certo Rach, tu? Non sapevamo saresti tornata oggi-disse lui.
-L’ho fatta apposta così non avreste potuto nascondermi niente!-scherzò lei, con una furba espressione.
-Oddio, allora mi preparo ad un licenziamento-mormorò lui, alquanto preoccupato, il ché allarmò non poco la ragazza.- Scherzavo!- disse però immediatamente lui, vedendo Rachel rasserenarsi.
-Sarà meglio. Noah è in casa? Perché non trovo le chiavi e devo portare su le valige- domandò lei, mostrando i bagagli.
-No, mi dispiace. E’ uscito poco fa, ma tornerà presto.- la informò, portandosi poi dietro al bancone, dopo aver visto alcuni clienti attenderlo.
-Ok, ti lascio lavorare. Grazie- gli sorrise, tornando poi a rivolgersi ai padri.
-Noah non c’è, però voi andate pure. Io pensavo di vedermi con Quinn- esclamò, accompagnandoli fuori.
-Ok, ma ci vediamo presto!- precisò Hiram, abbracciandola ancora.
-Certo, non ti preoccupare- rise Rachel, salutandoli e guardandoli partire.
Dopodiché chiamò l’amica.
-Ciao Rachel- rispose lei dall’altro capo
-Hey Quinn, sono a Lima!- trillò
-E’ fantastico, perchè non mi avevi detto nulla?-chiese l’altra.
-Non sarebbe stata una sorpresa. Ti va se oggi ci vediamo, al solito posto?-domandò
-Certo. Ti ricordi come ci si arriva?-
-Ovvio, lo ricordo come non fosse passato nemmeno un giorno dall’ultima volta- sorrise Rachel.
 
 
 
Noah lanciò ancora una volta il frisbee a Max, che dopo una veloce rincorsa, lo afferrò in salto. La bambina gli corse incontro saltellando gioiosa.
-Bravo Maxie!-squillò, abbracciando il cane per poi porgerli un biscottino.
-Ehy scricciolo, ti va di andare sull’altalena?-domandò il ragazzo, ottenendo tutta l’attenzione di quei due zaffiri luccicanti. Lei  alzò le braccia verso l’uomo, che ridacchiando la prese subito in braccio, accogliendo anche l’inseparabile Marshall. La poggiò delicatamente sul seggiolino, cominciando a spingerla, fino a farla quasi volare.
-Se mi vedesse tua madre mi ucciderebbe- borbottò, sentendola ridere divertita.
Dopo poco la bambina volle scendere per tornare a giocare con Max, rincorrendolo per il parco. Noah si sedette su una panchina per tenere d’occhio quei tre.
Ad un tratto sentì qualcuno sedersi dietro di lui e lanciò distrattamente uno sguardo.
 Appena la riconobbe sobbalzò, alzandosi immediatamente in piedi.
-Rach!-la chiamò, facendola voltare. Lei lo guardò stupita, vedendolo avvicinarsi per abbracciarla.
-Noah!-trillò a sua volta sorridendo, mentre lui la sollevava stringendola forte per farle fare una giravolta, facendola così scoppiare a ridere.
Noah le era mancato così tanto. Stette abbracciata a lui ancora un po’, prima di lasciare le sua braccia.
Puck fece per cominciare a chiederle una cosa quando si sentì tirare il bordo della maglietta. Abbassò lo sguardo, vedendo la bimba osservarlo con due occhietti eccitati, mentre si copriva con una mano la bocca.
-E’ il momento di baciala!-gli suggerì lei.
-Hai ragione!- rise Noah, stampando poi un bacio sulla guancia di Rachel che stava guardando confusa la bimbetta. Quella guardò male l’uomo, scuotendo la testolina, senza però spostare la mano da davanti la bocca.
-Non così!-insistette, ma quando Max le strappò Marshall da sotto il braccio lasciò perdere Noah per rincorrere il cane, urlandogli di lasciare stare il papero.
Il ragazzo riportò l’attenzione su Rachel.
-Allora Rach, quando sei tornata?-domandò sorridendo.
-Oggi..-sussurrò lei, completamente concentrata sulla bambina.
-E perché non ci avevi detto nulla?-continuò lui. Rachel seguitava a fissare la bimba giocare con il cane e non riusciva a collegare molte cose.
-Noah- bisbigliò, assumendo un’espressione seria –Hai una figlia e non mi hai detto nulla?-chiese, guardandolo dritto negli occhi. Lui sospirò.
-Lascia che ti spieghi..-provò a dire, ma lei sgranò gli occhi allibita.
-Cavoli Noah! Hai una figlia e non me l’hai detto. Ma cosa ti è saltato per la testa? Quando mi chiamavi per sentire come stavo e dirmi del locale non ti è passato mai per la testa di dire “guarda ho avuto una figlia con….”, ah già non so nemmeno quello. Magari potevi dirmi anche che avevi trovato una ragazza, che magari è Qui…no Quinn è impossibile, forse Brittany. Chissà, dopo che Santana se ne è andata magari te la sei portata a letto. Cosa ne so, hai ben pensato di non dirmi nulla! O magari l’hai semplicemente adottata, perché dopotutto non so nemmeno quanti anni ha o come si chiama o come..- Noah l’afferrò per le spalle fermandola.
Aveva urlato tutto, agitandosi come una matta, partendo con i suoi soliti viaggi mentali e non aveva badato a lui.
-Rachel, è la figlia di Brittany, non è figlia mia- le spiegò lui, cercando di calmarla. Lei boccheggiò, riportando poi lo sguardo sulla bambina che aveva recuperando il pupazzo e parlottava arrabbiata con il cane.
-Comunque potevi dirmelo- sussurrò.
-Lo so, mi dispiace, ma non sarebbe cambiato nulla. E, per la cronaca, poteva benissimo dirtelo anche Quinn- sospirò lui.
I due si sedettero su una panchina, mentre Rachel si tranquillizzava.
-Scusa per prima- sussurrò, vedendolo alzare le spalle.
-Qualcosa avrei dovuto accennartelo, è colpa anche mia- annuì il ragazzo.
 -Perché è con te?-domandò lei, non capendo ancora cosa ci facesse con Noah.
-Brittany è al lavoro e la tengo io. Per lei sono la cosa più simile ad un padre- sorrise, vedendo la bambina avvinarsi.
-Ciao!- squillò, sistemandosi i ciuffi biondi che le erano finiti davanti agli occhi –Io sono Valerie- si presentò a Rachel, la quale le sorrise, stringendo la manina che la bambina le stava offrendo.
-Io sono Rachel –
 -La fidanzata di Noah- aggiunse la piccola, facendo sbuffare uno e ridere l’altra.
-Non è vero, non credere a tutto ciò che ti dice tua madre- borbottò lui, sistemandole i capelli.
-La mami non dice le bugie-disse quella secca, poi tornò a rivolgersi a Rachel –A me lo puoi dire, tanto lo so che vi sposerete. Sei l’unica ragazza di cui ha una foto in casa- annuì, sbattendo le ciglia chiare. Rachel scoppiò nuovamente a ridere.
-E’ anche casa sua- ricordò Noah, cercando quasi di difendersi.
Rachel prese da una parte la bambina ridacchiando.
-Se non troverò prima un ragazzo più bello e simpatico, forse finirò per sposarlo -confessò alla bambina che emise un gridolino di vittoria. Poi guardò con aria altezzosa Noah.
-Visto?- cinguettò, facendogli poi una pernacchia.
-Non vedi il suo naso, lei dice un sacco di bugie!- sussurrò il ragazzo, annuendo col capo, per poi ricevere uno schiaffo sul braccio dall’interessata.
-Noah, io sono seria. Se prima dei quarant’anni non dovessi trovare nessuno che mi vuole sposare, ti obbligherei a sposarmi. Mica posso rimanere zitella!-annuì Rachel, convinta.
Lui spalancò la bocca, ridacchiando.
-Cioè, io quindi non potrei sposarmi prima?!-chiese.
-Certo che no! Devi aspettare che mi sistemi io, altrimenti dovrai sposare me. Sono la tua migliore amica, me lo devi!-affermò lei.
-Non puoi usare quella scusa per qualsiasi cosa!- la rimbeccò.
-Sì che posso- annuì Rachel determinata.
-L’aria europea ti fa ancora più male di quella americana. Ti faccio curare poi ne riparliamo- decise lui, prendendo in braccio Valerie. La bimba si girò però verso Rachel, mostrandole il suo pupazzo tutta orgogliosa, poi sgranò gli occhi e si liberò dalle braccia del ragazzo.
-Queenie!- squillò, correndo incontro alla bionda. Quinn si abbassò per dare un bacio sulla nuca della bambina, sorridendole e mormorandole qualcosa. Le due poco dopo si avvicinarono agli altri e la ragazza andò ad abbracciare Rachel.
-Berry, strano a dirsi ma sono contenta di vederti- la schernì la bionda, dopo che si furono staccate.
-Fabray, ora si può sapere perché nessuno mi aveva detto nulla della bambina?- domandò la mora, battendo un piede per terra. Quinn sgranò gli occhi, non trovando una risposta.
-Evidentemente perché non ce l’hai mai chiesto- tentò quella, con una delle sue espressioni più furbe. E mentre Rachel elencava un serie di motivi per cui lei aveva ragione e loro torto, Noah sentì suonargli il cellulare e rispose prontamente.
 
 
 
Brittany raggiunse la camera dell’albergo, buttandosi immediatamente sotto la doccia, per togliersi il peso di quella giornata stancante. Come ne uscì, si avvolse in un asciugamano e afferrò di fretta il cellulare, componendo l’ultimo numero che aveva chiamato.
-Hey Britt!-esclamò Noah, rispondendo velocemente.
-Ciao Noah, me la puoi passare?-domandò, sorridendo al pensiero che a breve avrebbe sentito la bambina.
-Certo!- Brittany attese un po’, sentendo alcune voci e Max abbaiare.
-Mami!-squillò la figlia tutta eccitata.
-Vals!-rispose altrettanto contenta la donna, sorridendo –Come stai?-chiese.
-Mi manchi mami- sospirò lei un po’ triste.
-Anche a me cucciolo- sbuffò Brittany. In quei casi odiava completamente il suo lavoro.
-Ma non ti diverti con Noah?-domandò, cercando di farsi forza.
-Sì! Siamo al parco e ci sono anche Queenie e Rachel-
-Marshall sta bene?- s’informò la madre.
-Certo! E’ sempre con me. Mami?-la chiamò
-Dimmi-
-Quando torni andiamo a dar da mangiare alle paperelle?-chiese
-Ovvio! Quando torno stremo sempre insieme- assicurò
-Mami?-
-Sì?-
-Torna presto-
***
 
Allora, sono tornata da un’ora dal mare (per questo non ho recensito nulla, ma provvederò a breve u_u), ma visto le recensioni del primo capitolo ho deciso di aggiornare subito. Voi siete folli ò-ò Mi date fiducia così dal nulla, e io vi deluderò di sicuro ç_ç
 
Bene, eccovi il secondo capitolo u.u
 
Note:
-Sappiate che io ormai sono innamorata di Vals, potete dirmi ciò che volete, ma quella bimba ormai l’adoro troppo. E poi è la pulcina della mia Britts *-*
-Anh sì, manca Kurt perché ho problemi con la sua storyline, ma nei prossimi ci sarà.
-Per il resto non vi dico altro e aspetto che facciate le vostre supposizioni :)
 
Besos, Miky
  
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