Destined soulmates
Capitolo 2: “Fire and Ice”
“Ginny? Sei pronta?”
“Sì, mamma. Scendo subito!”
Dopo il matrimonio di Bill e Fleur, la signora Weasley
continuava a soffrire di solitudine: ormai a casa erano rimasti solo Ron e
Ginny. Perfino Arthur era praticamente introvabile a casa, in quanto lavorava
sempre fino a tardi. Ogni tanto venivano a trovarla Remus e Ninfadora, oppure
Malocchio Moody; ma Molly era inconsolabile, nonostante avesse smesso di
piangere a dirotto per la mancanza dei suoi figli. Piangeva anche per Harry ed
Hermione, che se n’erano andati in fretta e furia. Lei, però, aveva compreso il
motivo per cui avevano deciso di allontanarsi e più volte aveva anche
rimproverato i suoi figli.
Una mattina sì e una no la signora Weasley andava a Diagon
Alley e si faceva accompagnare sempre da Ginny. La solitudine le aveva fatto
vincere la paura che aveva di camminare per strada senza suo marito. Viaggiando
con la Metropolvere, arrivavano al Paiolo Magico e da lì raggiungevano la via
principale del centro magico di Londra. Quella mattina Ginny notò che l’ormai
costantemente vuoto pub di Tom non era poi così vuoto. C’era in particolare una
figura che la incuriosiva: incappucciata, nella sua tunica nera, e isolata il
più possibile, sedeva con un bicchiere in mano. (chi è? Ma aragorn, naturalmente!!) Ginny sapeva che
poteva essere pericoloso, ma la curiosità era davvero troppa.
“Mamma?!”
“Sì, cara?” esclamò la signora Weasley, prima di uscire dal
pub.
“Senti, visto che devi solo andare da Fred e George a consegnargli
la biancheria pulita, non è che potrei aspettarti qui?”
“Oh, come mai?”
“Non mi va molto di camminare!” rispose vagamente Ginny.
“Ma stai bene?”
“Sì, sì, non ti preoccupare!”
“Beh, in fondo, qui dovresti essere al sicuro. E con tutti
gli Auror in giro dovrei esserlo anch’io!”
“Esatto!” esclamò Ginny, notando che la figura che le
interessava aveva alzato il capo.
“Io torno subito allora, ok?”
“Fai pure con comodo!”
La signora Weasley, perciò, uscì dal pub e Ginny, dopo
essersi assicurata che la madre era a debita distanza, raggiunse il tavolo dove
era seduta la figura incappucciata.
“Sei la stessa persona che ho incontrato l’altro giorno,
sulla collina?” chiese Ginny.
“Cosa vuoi, Weasley?”
Istintivamente a Ginny scappò un sorriso e si sedette: perché
lo stava facendo?
“Niente!”
“Seh…certo!”
“Se vuoi possiamo parlare un po’ Mal…”
“Non chiamarmi per nome!” sibilò Draco.
“Malcolm!”
Con un gesto improvviso i suoi occhi di ghiaccio
incontrarono quelli caldi e solari di lei.
“Malcolm?”
“E’ il primo nome che mi è venuto in mente!” bisbigliò
Ginny.
Draco annuì, con quello che sembrava tanto un sorriso. E la
visione di quel vago sorriso rese Ginny stranamente felice.
“Allora, cosa ci fai qui?”
“Piton mi ha detto di spostarmi parecchio durante la
giornata.”
“Come mai?”
“Nel caso in cui…lui voglia cercarmi, avrebbe qualche
difficoltà a localizzarmi attraverso il Marchio, soprattutto se vado in luoghi
babbani!”
“Cioè?”
Draco sospirò: “Lui…non ama tutto ciò che è babbano,
ricordi?”
“Ah, sì, è vero!”
“Quindi, in quartieri babbani il Marchio ha un segnale più
debole!”
Ginny annuì: “E’ per questo che sei venuto qui? Perché siamo
vicino a una zona babbana?”
“Esatto! Ci vengo un giorno sì e un uno no, per non destare
troppi sospetti. Ma non sono mai uscito. Non credo che riuscirei
ad…ambientarmi!” spiegò Draco, con un
certo rossore sulle guance che anche Ginny notò.
“Beh…se vuoi, posso aiutarti io!”
“Tu?- esclamò Draco sorpreso- Anche se difficilmente lo
credo, sei una Purosangue. Come riusciresti ad ambientarti in un centro
babbano?”
“Dimentichi che per qualche anno sono stata amica di Harry
ed Hermione. ed, inoltre, le strade babbano non sono poi così diverse dalle
nostre!” rispose Ginny.
“Sì, può darsi…-disse Draco, guardandola di sottecchi- E, a
proposito, come mai hai detto sono stata amica? Come è finito il vostro
intreccio amoroso?”
Ginny si rabbuiò improvvisamente: “Abbiamo detto a tutti e
due la verità e loro si sono arrabbiati!”
“Bel casino!”
“Sì, e loro se ne sono andati!”
“Forse San Potter, così famoso e ammirato da tutti, non è
riuscito a capirti, piccola Weasley!”
“Io non sono piccola! – replicò lei, acida- Ormai sono una
donna adulta!”
“Oh, sì, l’ho notato!”
“Da cosa?” chiese Ginny, arrossendo.
“Da quello che si dice di te in giro!”
“Cioè?”
“Che sei una facile!”
Ginny non rispose, si limitò a sbuffare e a guardare
altrove.
“Ma io credo che, in realtà, ti comportavi così solo per
attirare l’attenzione di Potter, vero? Uno che probabilmente non meritava tutto
questo disturbo da parte tua!”
“Almeno ci ho provato!”
“E’ vero, ci hai provato!”
Draco cominciò a rigirare il bicchiere tra le mani, mentre
Ginny cercava di intravedere il suo viso, nascosto in gran parte dal cappuccio.
In fondo, anche Draco Malfoy aveva un suo fascino: occhi azzurri, capelli
biondi, alto…Gli mancavano solo un cavallo bianco, una mantellina azzurra e un
cappello con la piuma e avrebbe fatto concorrenza a qualche bel principe
azzurro delle favole. Per quel pensiero Ginny rise, suscitando l’interesse di
Draco.
“Che cosa ti prende adesso?”
“Niente, ero solo soprappensiero!”
Draco la guardò scettico, tornando poi a dedicarsi al suo
bicchiere.
“Piuttosto…i tuoi amici non li vedi più?”
Stavolta fu lui a ridere, ma senza alcuna gioia: “Amici
quelli? Stavamo insieme solo perché non ci conveniva essere nemici. Eravamo
tutti nello stesso giro. Anche Tiger, Goyle e Pansy avranno il mio stesso
destino prima o poi!”
“Mi dispiace!”
“Non devi, non me lo merito!”
Ginny lo fissò e si ricordò che anche uno come Draco provava
dolore, soffriva per quella situazione: Mirtilla Malcontenta diceva che
piangeva in quel bagno!
“Eppure, tutti hanno diritto…- disse lei, appoggiando una
mano su quella di Draco-…a una seconda possibilità!”
Draco, turbato, la guardò negli occhi: “Perché lo fai?”
“Cosa?”
“Perché ti comporti così con me, come se fossimo due…amici?”
“Veramente non lo so!- rispose Ginny, pensierosa- Ma, da
quando ho visto che ci stavi spiando al matrimonio di mio fratello…ho provato
un interesse per te, volevo aiutarti!”
“E se io non volessi il tuo aiuto?”
“Oh, non credo. Sei anche tu un figlio e non vuoi causare
ulteriori sofferenze a tua madre!”
Draco rimase interdetto per un attimo, poi aprì la bocca per
ribattere, ma Ginny parlò prima di lui.
“A proposito di madri, quando la mia diceva che sarebbe
tornata subito, era serissima!”
Infatti, la signora Weasley stava per entrare al Paiolo
Magico. Ginny scattò in piedi e, leggermente agitata, guardò Draco.
“Se vuoi, possiamo…vederci qui, dopodomani!”
Ginny lo guardava con ansia, mentre Draco sembrava studiare
a fondo i suoi occhi, come se stesse cercando di leggerle nella mente. La
signora Weasley aveva aperto la porta e l’ansia di Ginny crebbe: perché non
rispondeva?
“Ok…” disse Draco, tranquillamente.
La sorpresa lasciò Ginny stordita piacevolmente, infatti,
sorrise.
“Allora, ci vediamo!” esclamò Ginny, raggiungendo la madre.
Draco la guardò andar via, mentre una dolce sensazione si
impadroniva lentamente di lui.
Così, con molta impazienza, Ginny aspettò il giorno di
quel…cos’era? Una specie di appuntamento con Draco? Ancora faceva fatica a
crederci. Lei, Ginny Weasley, aveva un appuntamento con Draco Malfoy…una
Weasley con un Malfoy. Se qualcuno li avesse scoperti, sarebbero diventati la
barzelletta del secolo! Le andava bene essere un po’ ribelle in famiglia, ma
quello era veramente troppo! Ok, Draco non era riuscito a uccidere Silente, ma
era pur sempre un Malfoy, una delle famiglie più fedeli a
Colui-che-non-deve-essere-nominato. Ginny, però, voleva davvero rivederlo, si
sentiva stranamente coinvolta da lui. E avrebbe fatto di tutto per essere lì,
con lui, quella mattina: avrebbe perfino mentito ai suoi genitori. Infatti,
aveva proposto alla madre di lasciarla andare da sola a portare la biancheria
pulita ai gemelli.
“Perché?” chiese la signora Weasley.
“Per non farti andare a Diagon Alley solo per questo! Ci
sono tante cose da fare a casa!”
“E’ vero! Potrebbe essere pericoloso!”
“Ma, mamma, hai detto tu stessa che ci sono tanti Auror in
giro e che siamo al sicuro! E poi, te l’ho detto, devo anche vedere un paio di
amici!”
“E chi sarebbero questi amici?”
“Luna e Neville!”
“Oh…- sospirò rassegnata la madre- …va bene!”
“Grazie mille, mammina!” esclamò lei, baciandole la guancia.
Luna e Neville, naturalmente, la coprivano: non avevano
nessun appuntamento con Ginny. Così, attraverso la Metropolvere, la giovane
Weasley arrivò a Diagon Alley e, considerato che Draco non era ancora arrivato,
si affrettò a raggiungere i Tiri Vispi Weasley. Dopo aver consegnato la
biancheria pulita a Fred e George, Ginny ritornò velocemente al Paiolo Magico
ed eccolo lì: Draco Malfoy, incappucciato come al solito, le dava le spalle.
“Ciao, Malcolm!” lo salutò Ginny, dandogli una pacca sulla
spalla da dietro.
Draco sobbalzò: “Weasley, ti pregherei di non giungere così
all’improvviso la prossima volta.”
“Ok!- esclamò Ginny, sorridendo- Allora…sei venuto
veramente!”
“Già…ehm…sei venuta anche tu…” disse Draco, dandosi una
grattatina sulla nuca.
“Ti dispiace?”
“No, non credo!” rispose lui.
Sembrava sincero e questo fece molto piacere a Ginny.
“Bene, allora…andiamo?”
Draco sgranò gli occhi: “Dove?”
“Nella Londra babbana!”
“Parlavi sul serio l’altra volta!”
“Certo, ero serissima!”
“Oh…d’accordo!”
“Dai, andiamo!” esclamò lei, tirandolo per la manica verso
l’uscita dal pub.
Così Ginny guidò Draco in quel mondo interamente babbano.
Quello era l’inizio di una strana amicizia, nata in un altrettanto strano modo,
tra due strani personaggi. Nessuno sapeva perché fosse successo né come sarebbe
finita, ma sia Ginny che Draco sentivano di voler continuare a provare quelle
emozioni, nonostante all’apparenza sembrassero totalmente incompatibili come
cane e gatto, come fuoco e ghiaccio…
******
Giorno dopo giorno…
Settimana dopo settimana…
L’amicizia tra Draco e Ginny andava avanti, diventando
sempre più sincera, più profonda, più bella…Ormai i loro incontri erano
quotidiani , facevano normalmente parte della giornata, proprio come fare
colazione o lavarsi i denti. Inoltre entrambi avevano ricavato molto da quel
rapporto. Draco era diventato un perfetto conoscitore del mondo babbano:
riusciva ad ambientarsi nelle strade londinesi senza problemi. E Ginny era
riuscita lentamente a dimenticare Harry: era come se stare con Draco la
portasse in un'altra dimensione, distraendola dai suoi pensieri.
Insieme, strano ma vero, si divertivano: in fondo non erano
poi così diversi e incompatibili. Altrimenti come spiegavano la fremente attesa
che precedeva i loro incontri? O quel senso di tristezza al momento della
separazione?
Draco proprio non riusciva a capire che cosa fosse quel
sentimento: era davvero inedito per lui, non aveva mai provato sensazioni tali
che solo Ginny o il semplice suo pensiero gli suscitavano. Perché voleva
vederla più spesso? Perché gli piaceva quando sorrideva? Perché continuava a
pensare a lei? E, soprattutto, perché gli dava fastidio che lei parlasse di
altri ragazzi? Insomma, cosa diavolo gli stava succedendo? Forse era malato,
aveva contratto una strana, incurabile malattia proveniente da chissà quale
luogo sperduto del mondo! Oppure…quello era amore, ciò di cui parlavano tutti i
ragazzi della sua età. Ma Draco Malfoy innamorato? Sì, innamorato per la prima
volta di una ragazza. No, non di una ragazza, di Ginny Weasley, l’ultima
con cui avrebbe pensato di capitare, appartenente a una famiglia ancora antagonista
ai Malfoy; ma era anche la prima ragazza che era riuscita a farlo divertire, a
farlo star bene. Le doveva molto: quelle giornate trascorse in sua compagnia
erano diventata quasi di importanza vitale per lui. Doveva dirglielo…
Sì, Draco doveva assolutamente parlarle di ciò che provava,
di ciò che lei gli faceva provare.
“Weasley?!”
“Sì, Malcolm?”
Stavano passeggiando in Regent’s Park, un bellissimo parco
di periferia con un laghetto dotato di un’atmosfera eccezionalmente romantica,
piacevoli vedute e intensi profumi emanati dai fiori di mille colori che li
circondavano.
“Puoi anche chiamarmi Draco qui, no?”
Ginny lo guardò sorpresa: “Oh, no! La prudenza non è mai
troppa, non lo sapevi?”
“Sì…- disse Draco, sorridendo-…hai ragione!”
“Allora, cosa volevi dirmi?” chiese Ginny, sedendosi su una
panchina.
“Oh…ecco, io volevo solo chiederti perché…perché passi tutto
questo tempo con me?”
Ginny, evidentemente, non si aspettava una domanda del
genere.
“Hai capito, Weasley?”
“Sì, ho capito, ma perché vuoi saperlo?”
Draco arrossì lievemente sulle guance: “Così…semplice
curiosità…”
“Veramente non lo so. Mi fa sentire bene, mi piace!”
“Ti piace…- mormorò Draco, cominciando a provare una strana
agitazione-…perché?”
Ginny rise nervosamente: “Non c’è un perché!”
“Ci deve essere, invece! Ti piace solo perché siamo
diventati amici o per…qualcos’altro?”
“Per esempio?” chiese Ginny, che proprio non riusciva a
capire dove Draco volesse andare a parare.
Draco, completamente rosso in viso, chinò il capo: “Per
esempio…io…”
Ginny sentì improvvisamente il proprio cuore accelerare di
molto il ritmo.
“Oh…no, questo non è assolutamente possibile!” esclamò lei,
alzandosi in piedi e raggiungendo la ringhiera che dava sul laghetto.
Draco la guardò spaventato e la raggiunse: “Perché?”
Ginny sussultò non appena lui le mise una mano sul braccio.
“Perché non…si può…noi non…possiamo…”
“Ma io mi sono innamorato!” esclamò Draco, sorprendendosi di
se stesso e percependo un fuoco sulle guance.
Ginny si sentiva divisa in due: da una parte era molto
attratta da Draco; ma dall’altra parte sentiva che quello era un enorme
sbaglio, perché non avrebbe mai potuto funzionare. Come l’avrebbe presa sua
madre, la sua famiglia? Diamine, era un Malfoy!
“Non puoi essere innamorato!” disse lei, scotendo la testa.
“Tu dici? Allora perché non faccio che pensare a te tutto il
giorno, sento la tua mancanza quando non mi sei vicino e sono geloso di ogni
ragazzo che ti parla o ti guarda?”
Ginny turbata distolse lo sguardo: cavolo, aveva appena
ricevuto una dichiarazione da Draco Malfoy. Ed era terribilmente adorabile!
“O hai usato l’amortentia anche con me oppure…questo è vero
amore!”
“E se io non ricambiassi?”
“Non ci credo! Sei stata la prima ragazza a stare con me
senza secondi fini; vuol dire che un po’ ti piacevo!”
“Tu credi? Probabilmente ho passato del tempo con te solo
per distrarmi.”
“Da chi? Da quello stupido di Potter?”
Ginny si limitò a scrollare le spalle e questo fece
innervosire ancora di più Draco.
“Ma lui ti ha mai fatto provare questo?” esclamò, poi,
Draco, attirandola a sé con decisione e baciandola.
Un bacio che, in qualche modo, riusciva a contenere amore e
odio, dolcezza e determinazione, fuoco e ghiaccio…
Ginny fece crollare quel muro che aveva innalzato tra lei e
Draco per paura di quello che sarebbe potuto succedere tra le loro famiglie.
Quel bacio, infatti, le aveva fatto capire che lei voleva Draco: le era
interessato prima, poi piaciuto sempre di più fino a quando non l’aveva fatta
innamorare completamente di lui. Così, cadendo in quella dolce tentazione,
Ginny si lasciò andare, ricambiando il bacio con tutto l’amore che provava e
che non aveva mai provato per nessun altro. Sentire l’amore di lei rese Draco
infinitamente felice: nessuna gli aveva mai trasmesso così tanto con un
semplice bacio.
Quando, alla fine, Draco si allontanò da lei, la guardò
negli occhi.
“Può sembrarti assurdo, ma io ti amo davvero, Ginny
Weasley!”
Non seppe bene cosa era stato: il fatto che per la prima
volta lui l’avesse chiamata per nome, oppure i suoi occhi, che non erano più
freddi né spenti, ma estremamente dolci e trasmettevano uno straordinario
calore.
“Non è assurdo, Malcolm! È normale e…ti amo anch’io! Ma come
possiamo fare? Le nostre famiglie non approverebbero e vorrei evitare di fare
una fine alla Romeo e Giulietta!” esclamò lei, sedendosi su una panchina.
Draco rise; poi, provando una risolutezza inedita, le si
inginocchiò di fronte e le prese le mani: “Sinceramente, non m’importa! Per la
prima volta in vita mia sono veramente convinto e soddisfatto di quello che
voglio fare. E io voglio semplicemente amarti. Farò di tutto per riuscirci
perché mi hai insegnato ad amare, mi hai cambiato e te ne sono infinitamente
grato!”
“Ma io non ho fatto nulla. Questo tuo nuovo lato era dentro
di te, nascosto, ma già presente.”
“Allora, tu me l’hai fatto scoprire ed è stata una grande
impresa, Ginny, davvero!”
Ginny sorrise: “Ripetilo.”
“Cosa?”
“Il mio nome. È bellissimo sentirtelo dire.”
“Ginny…- ripetè Draco, avvicinandosi a lei-…Ginny…-
continuò, facendo strofinare i loro nasi-…Ginny…”
Draco la baciò nuovamente, mentre lei faceva scivolare le
braccia intorno al suo collo. Oh, dio, ma quello era il paradiso! Era già
morta? No, la sua vita cominciava solo adesso, con Draco. Non avrebbe
rinunciato a lui.
“Ascolta, Draco…” disse Ginny, allontanandosi da lui e
accarezzandogli i capelli.
“Dimmi.”
“Credo che la mia famiglia possa aiutarti.”
“Come?”
“Mio padre e i miei fratelli più grandi fanno parte
dell’Ordine. Anche Silente te lo aveva proposto: possiamo aiutarti, offrire
protezione a te e a tua madre.”
Draco si rabbuiò improvvisamente e tornò a sedersi sulla
panchina, intrecciando le mani e guardando per terra.
“Non lo so, mia madre non si lascerebbe mai aiutare dagli
amici di Silente.”
“Ma tu sì, vero? Hai detto che avresti fatto di tutto.”
“Esatto e lo farò.”
“Davvero?” esclamò Ginny, molto più sollevata.
“Sì, anche se ho paura…dei tuoi…”
“Oh, qualunque cosa accada, dovranno passare su di me per
arrivare a te!”
Draco rise: “Ok, Ginny! E io
proverò lo stesso a parlare con mia madre. Deve capire che voglio stare con te
a tutti i costi.”
“Sono sicura che lo capirà!- disse Ginny con intensità,
accarezzandogli una guancia- E’ tua madre, ti ama tanto. Per lei vieni prima di
tutto!”
“Lo spero davvero!” sospirò Draco, mentre Ginny appoggiava
la testa sulla sua spalla.
Nessuno gli avrebbe impedito di stare con lei: né i suoi
genitori, né zia Bellatrix, né tanto meno l’Oscuro Signore. Draco e Ginny erano
come ghiaccio e fuoco, incompatibili all’apparenza, era vero; ma erano
riusciti, alla fine, ad arrivare a un punto d’incontro. E che punto d’incontro!
Ormai si intendevano alla perfezione. Non è sempre necessario iniziare un
rapporto con il piede giusto per ottenere così tanto. A volte basta poco, uno
sguardo, un sorriso, per cambiare e migliorare tutto. E così lo spirito
bollente e ribelle si era affievolito e il ghiaccio aveva imparato a
sciogliersi, commuoversi e, soprattutto, ad amare.
Sì, lo so, è successo tutto rapidamente, ma era quello che avevo in mente, fare un capitolo per questa coppia e…ahem, il prossimo si intitolerà “Red Moon” e tratterà di…indovinate!
Ringraziamenti…
Sweet nettle: grazie per la recensione. Se ti è piaciuto il
dialogo fra draco e ginny nel primo capitolo immagino e spero che ti sia
piaciuto anche questo capitolo!
Darthsteo: grazie per la recensione. Spero che il capitolo
ti sia piaciuto!
Maripotter: grazie carissima! Come hai visto questo era un
capitolo tutto dedicato a draco e ginny! E cmq, ho letto e recensito la tua
star in love su MIT, se non sbaglio, vero?
Desdeus: evvai, non vedo l’ora di leggere la tua storia,
sono davvero curiosa!
Marco: stai tranqui, questa storia è breve, sono solo cinque
capitoli già scritti!
Hhrtruelove: ehi, ma tu sei una masochista! Perché lo stai
rileggendo? Sei pazza? Sei la fan numero 1 più pazza che ci sia! Primo perché fai
recensioni lunghissime, ma sempre ben accette dalla sottoscritta; secondo perché
ami troppa gente! E terzo perché ho intravisto un senso di delusione in te e
spero proprio di no, perché dobbiamo essere speranzosi, ricorda che siamo
militant auror! E dobbiamo gridarlo al mondo intero, perché ne siamo fieri e
alla fine saremo ripagati! E dopo questo comizio credo che mi candiderò alle
prossime elezione, anche se non ho neanche 25 anni, per fortuna! Non dico in
che partito, però! Spero tu mi voterai!
Gio: grazie per la recensione. non ho capito, però, se sei
una side o un’auror.
Danny fan: cioè, una recensione da te…non ci posso credere!
È davvero un onore. Ti ringrazio moltissimo perché sei in assoluto la migliore
scrittrice che abbia mai conosciuto! Il titolo del capitolo era fatto apposta:
tutto dedicato a draco e ginny. E devo dire che è stato anche interessante scrivere
di loro. Come mai a te non piacciono?
Emma: infatti non appena ho finito di leggere HBP, mi è
subito venuta in mente questa storia! In tutte quelle notti tormentate a causa
di quello che è successo nel libro ho sfornato questa idea e in qualche giorno
l’ho finita! Sono contenta che stia piacendo!
Lily: sì, mi sono praticamente costretta a pensare che in
qualche modo potrebbe andare così la storia, altrimenti non resisterei fino
alla fine! In questo senso le fanfic ci aiutano davvero!
A presto
Kia85