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Autore: NipoteDellaLuna    23/07/2011    1 recensioni
Beh, ciao a tutti, sono Ludo. Ho deciso di scrivere una Eff perché molte volte, non posso dire ciò che provo, ciò che penso, e sopratutto quello che voglio, che desidero ardentemente. Questa storia, più o meno è basata sulla mia.. Diciamo, stravagante vita. Passo per passo, vi racconterò (in parte), perché sto scrivendo, vi spiegherò il perché è all’incirca basata sulla mia vita.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blair Waldorf
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ospedale.


 

4 giorni dopo…
 
La mattinata l’avevamo trascorsa fra i negozi del centro. Oggi Blair era stupenda nel suo vestito lungo sino al ginocchio, color panna, che gli cingeva perfettamente i fianchi e poi la sua immancabile Chanel rosa confetto, proprio come il mio Papillon, e il mio completo  di Gucci era panna. Il pomeriggio lo trascorremmo in campagna, Blair adorava il verde, la sere prima di andare a letto, si affacciava al balcone dell’immensa villa, a guardare i vigneti, che circondavano la tenuta. Voleva andare a cavallo, erano circa tre giorni che mi assillava con questa storia. Avevo cercato di fermala, dicendole che non sarebbe stato una cosa da fare, quando sei incita di quasi 8 mesi. Purtroppo non ci ero riuscito, mi aveva messo su il broncio, ed era ancora più bella in quel modo. Era stesa nel letto con le braccia conserte, all’altezza del petto. “Bass, vestiti, i cavalli ci aspettano sotto.” Dissi poco entusiasta, ma poi la vidi sorridere, uno dei sorrisi più belli, che avessi mai visto. Avevo indossato dei pantaloni Ralph Lauren viola[1], e Blair sosteneva che mi facevano il sedere stupendo, e io chi ero per contraddirla? Anche Blair, era vestita di Viola, indossava un trench Burbery viola[2], e il suo immancabile cerchietto. 
La guardai in tutta la sua bellezza, camminava tenendomi la mano, quando vide i cavalli la sua bocca si tramutò in una “O”. Un cavallo era completamente bianco, l’altro completamente nero. Sorrise dolcemente, si avvicinò a me e appoggiò le labbra vicinissime al mio orecchio.  “Sta sera sarai ricompensato adeguatamente.” E un sorriso malizioso e compiaciuto, mi si dipinse in volto. Mi diede un pizzicotto nel sedere. “Che stai aspettando?” Disse lei riferendosi al fatto che ancora non ero salito sul cavallo. Io risi e riuscii a salire, io non ero mai stato riconosciuto per la mia agilità! La guardai mentre saliva elegantemente sul quel cavallo bianco. “Chuck, come si chiama il mio cavallo?” Chiese lei ingenuamente.”Pegaso.” Risi per il nome stupido, e lei assieme a me. “E il tuo?” Sorrisi da Bass-tardo. “Flagello!” Dissi con fare ovvio. Si avvicinò a me. “Ehi Bass, ti va di fare una gara?” Mi avvicinai a Lei e le sfiorai il viso, sorrisi in segno di consenso, nemmeno il tempo di posizionarmi meglio, lei diede un calcetto al cavallo, che partì spedito.
10 minuti dopo eravamo in un’immensa radura, cercai di fermare quel cavalo. C’erano dei paparazzi che continuavano a fotografarci insistentemente. “Flagello! Fermati!”  Il cavallo si fermò, ma quando stavo per scendere, andando a raggiungere Blair, il cavallo mi disarcionò e andò in tutta tranquillità verso la tenuta. “Oddio, Chuck! Stai bene?” Disse lei  aiutandomi ad alzare. Anuii massaggiandomi il sedere, cercai di andare a recuperare il mio cavallo, ma mi faceva tremendamente male il piede. Presi il cellulare dai pantaloni. “Antonio, siamo nella radura, vienici a prendere.” Chiusi la chiamata e posai il cellulare in tasca, mi avvicinai a Blair, era intenta ad accarezzare il suo cavallo, la abbracciai da dietro e appoggiai le mani sul suo pancione.
“Chuck, tutto bene? Mi dispiace di averti costretto a venire qui, è stato stupido.” Incominciai a muovere le mani in un movimento circolare, le posai un bacio nel collo. “E’ tutto okay, mi fa solo un po’ male la caviglia. Domani saremo su tutti i giornali scandalistici.” Si girò verso di me “Perché?” Mi chiese lei un po’ confusa. “Siamo circondati da paparazzi!” Ridemmo assieme e mi abbracciò. “Ti amo Chuck Bass.” La guardai prima negli occhi, poi guardai le sue stupende labbra rosee, affondai la mano nei suoi boccoli e le labbra nelle sue a forma di cuore. Si strinse a me, appoggiandomi una mano in viso, e l’altra mano si stringeva in un pugno, tenendo stretto il mio trench Burbery.
Approfondimmo quel bacio, amavo le sue labbra, così calde e soffici, le nostre lingue danzavano in un vortice d’emozioni. Sentii una macchina arrivare e mi scostai da Lei. “Blair, l’auto.” Sussurrai un po’ ansimante.  Sorrise e mi aiutò ad arrivare all’auto, mentre un altro signore andò a recuperare i nostri cavalli.  “All’ospedale.” Disse la bambola di porcellana che era al mio fianco, mi strinse la mano. “Ti fa tanto male?” Le baciai la mano “No, sto bene.”
 


Un’ora e un quarto dopo..

“Chuck, amore. Sei sicuro di stare bene?” Mi alzai e le sorrisi, uno di quei sorrisi che riservo solo per lei. “Con te al mio fianco sto benissimo.” Le presi la mano e la baciai elegantemente. “Andiamo alla tenuta.” Lei annuì, stringemmo la mano al dottore di turno, un uomo con i capelli brizzolati, e un accento prettamente fiorentino. “Arrivederci Dottor Gori.” L’uomo mi sorrise “Se ha problemi, non esiti a chiamare Mister Bass.” Mi congedai con un cenno del capo, stringendo la mano a mia moglie ci avviammo verso l’uscita.  Blair si fermò, e urlò tenendosi la pancia. “Blair, amore, che ti succede?” La sorressi, abbassò lo sguardo e di conseguenza anch’io. “Chuck! Mi si sono rotte le acque!” Oddio, ero nel panico, mancava un mese! “Ma manca ancora un mese!” Dissi sconcertato, lei mi guardò in cagnesco e mi afferrò per il colletto.
“IDIOTA! TI SEMBRA CHE IO NON LO SAPPIA?!” Mi urlò lei, la presi in braccio e cercai di avviarmi al pronto soccorso. “Brutto Bass-tardo! E’ solo colpa tua se ora sono una balena, e per di più sto per partorire, un mese in anticipo!” Continuava ad urlare e a dimenarsi fra le mie braccia, salii delle scale, eravamo in sala d’attesa per il pronto soccorso. “Una barella!” Urlai in italiano, il Dott. Gori che stava firmando delle carte si girò verso di me. “Mister Bass, che succede?” Mi chiese allarmato avvicinandosi a me. “I’m about to give birth! Idiot!” Urlò la mia adorabile mogliettina. “E’ all’ottavo mese di gravidanza, ma le si sono rotte le acque.” Dissi io sorreggendola a fatica. “Non si preoccupi, qui abbiamo molti medici in gamba, sua moglie e il bambino staranno benissimo.” Lo guardavo sconcertato, mia moglie stava per partorire in Italia? Un mese prima?
“Falchi, una barella!” Urlò il dottore, mentre un ragazzo che poteva avere qualche anno più di me, si avvicinava di tutta fretta con una barella. Appoggia Blair su di essa, le scostai i capelli dal viso. “Andrà tutto bene.” Le sussurrai all’orecchio.

 



[1] Abiti Chuck: http://www.polyvore.com/chuck_bass_violet/set?id=34403424

[2] Abiti Blair: http://www.polyvore.com/cgi/set?id=34404012&.locale=it

  
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