Libri > Il Signore degli Anelli e altri
Segui la storia  |       
Autore: Rose_s Knight    24/07/2011    3 recensioni
Eccomi qui! Dunque è il mio primo cross-over, abbiate pietà. ;P! Ho sempre adorato Il Signore Degli Anelli, ma in particolar modo ho sempre amato Legolas. Quindi questa storia la dedico a lui. E se nella foresta di Fangorn, i nostri eroi avessero incontrato due ragazze identiche, ma con due anime completamente diverse? Ispirato al Cigno Nero, leggete e recensite numerosi!!
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Legolas, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Cigno Bianco e Cigno Nero

“Come per Odile anche l’altra giovane aveva un cristallo al collo, solo che a differenza di quello della ragazza in nero, era un cristallo bianco.  "Odette ..." mormorò Odile …”


“Odette” mormorò Odile. 
La donna si allontanò da Legolas.
“Possibile che tu mi debba sempre rovinare tutto?!?” chiese Odile, sarcastica.
“Sorella” disse l’altra “Non è giusto così, è scorretto”.
Odile la guardò, “In amore come in guerra vale tutto!” rispose calma,
“Non puoi fare così. È il vero amore che romperà la maledizione, tu hai solo incantato un’ Uomo!” la rimproverò Odette.
“No, non ho incantato un’ Uomo, bensì un’ Elfo! Allora sorellina, non appena io lo bacerò e mi prenderò la sua Forza Vitale, io vivrò mentre tu morirai. Dunque chi ha vinto?” chiese Odile.
“Odile, lascialo libero” disse Odette.
“Concordo con la tipa Bianca” disse Gimli.
“I tuoi poteri non sono superiori ai miei!” gridò Odile.
“No, infatti si equivalgono!” rispose Odette “Odile, non te lo ripeterò una seconda volta, lascialo libero e scioglilo dall’Incantesimo” le disse.
Odile sorrise “Ah, no! Non ora che sono così vicina alla mia vendetta, su Saruman e su di te! Non ora che sono così vicina alla libertà, ad una libertà che il mio cuore ha bramato per secoli! Non ora che …”
“Tu non hai un cuore” la interruppe Odette.
Mise una mano sul cristallo e questo cominciò a sprigionare una luce accecante.
Odile si accasciò a terra e si coprì gli occhi con le mani.
“No! Basta, smettila!” gridò.
“Vattene Odile! Vattene!” gridò a sua volta Odette.
Un turbine di luce e di piume Nere avvolse completamente Odile che, nell’arco di pochi attimi, si trasformò nel perfido Cigno Nero.
L’animale rivolse un’ultima occhiata di odio ad Odette per poi, volare via sparendo tra le fronde degli alberi. 
Nello stesso momento in cui Il Cigno Nero era volato via, il campo di forza era sparito, e , Aragorn si precipitò accanto a Legolas. Appena gli fu abbastanza vicino gli si parò davanti e prese a scuoterlo per le spalle.
“Legolas!  Legolas, mi senti? Coraggio, svegliati!” gli disse, ma non ottenne niente.
“Fermati, erede di Isildur” Aragorn si voltò verso la donna che gli stava davanti.
“Tu! È tutta colpa tua! Se solo fossi arrivata prima! È colpa tua! Tua e di tua sorella!” le gridò contro.
“Accanirti contro di me, non risolverà niente” gli disse Odette con calma, e si avvicinò. 
Non appena vide che Odette si stava avvicinando a lui e a Legolas, Aragorn, sguainò la spada.
“No! Ferma, non fare un altro passo!” la minacciò.
“Sono qui per aiutarvi” spiegò lei.
“No, non ci credo”
“Ti prego!”
“No! Non posso farmi da parte e lasciarti fare ciò che vuoi! Non te lo permetterò!”.
Era stata Odile a far scaturire dentro di lui quella scintilla, che tutti noi, chiameremmo Odio.
E a peggiorare la situazione c’era la somiglianza incredibile tra le due.
Odette stava per parlare, quando qualcosa attirò la sua attenzione. “Ma tu, tu sei, Gandalf il Grigio!” esclamò.
Gandalf le corse in contro e l’abbracciò.
“Beh, non direi proprio Grigio” disse lo Stregone.
“Ma tu eri morto, com’è possibile che tu sia qui davanti ai miei occhi?” chiese incredula la Dama Bianca
“Beh, vedi. Sapevo che avevo troppe cose da finire in questo mondo, così, sebbene sapessi che era rischioso,strinsi un patto con il Cigno Nero. Una vita per una vita. Ed ora lei vuole un’anima che le serva per sostituire la mia e per togliere la Maledizione.”* spiegò Gandalf.
“L’anima di un’ Elfo” aggiunse voltandosi ad osservare Legolas, ancora immobile. Lo sguardo ancora assente.
“Allora la colpa è solo tua” disse Aragorn.
“Tu sapevi” si avvicinò allo Stregone.
“Sapevi che quel Diavolo voleva la sua anima, ma siccome non te ne importava niente, sei passato comunque di qui!”.
Gandalf gli puntò il bastone alla gola.
“Ora basta” disse “Smettila di odiare chi non ha colpa di quanto è appena successo. Odette vuole solo aiutarci. La conosco da quando Saruman l’ha Maledetta”.
Aragorn non sembrava del tutto convinto.
“Aragorn, io posso aiutarlo, ma tu devi fidarti di me” il tono della donna era supplichevole.
L’Uomo osservò di nuovo l’amico. Se lei poteva fare qualcosa, allora tanto valeva tentare.
“D’accordo, ma non fare scherzi” disse infine.
La donna sorrise e andò davanti all’Elfo.
Si tolse il ciondolo dal collo, se lo mise in una mano e lo appoggiò sul petto di lui.
“Legolas, svegliati. Io ti libero dall’Incantesimo” disse.
Quando la ragazza terminò di dire quelle parole, Legolas chiuse gli occhi e cadde a terra.
Aragorn si avvicinò all’ Elfo, svenuto tra le braccia della giovane ,e lo osservò, gli occhi pieni di speranza.
Aspettarono alcuni istanti, poi piano, piano, l’Elfo  riprese conoscenza.
Le palpebre si aprirono, mettendo in mostra le sue iridi  cristalline.
Aragorn tirò un sospiro di sollievo.
Gandalf si allontanò, Gimli stava praticamente saltando di gioia mentre Odette sorrideva.
“Bentornato, amico mio” gli sussurrò Aragorn. 
Legolas sorrise debolmente, poi spostò gli occhi sulla ragazza ed ebbe un fremito di paura. “Aragorn … lei è …”
“No, mi chiamo Odette e sono il Cigno Bianco” spiegò lei, accarezzandogli dolcemente una guancia.
Quando toccò la sua pelle, Odette, credette di sognare.
Era liscia  e perfetta.
Una pelle marmorea che, sembrava, risplendere di luce propria.
Lo guardò negli occhi e credette di impazzire.
Due zaffiri la osservavano, erano profondi come il mare e chiari come il cielo.
Due pozze d’oceano nelle quali Odette poteva specchiarsi.
L’Elfo  le prese la mano.
“Non so bene chi tu sia, ma, il mio cuore sa, che hai fatto davvero molto per me. Grazie” le disse per poi, baciarle la mano.
“Di … di nulla. Non potevo permettere ad Odile di far del male ad una persona pura” rispose la ragazza.
“Lei è tua sorella, non è vero?” chiese lui.
“Si, di sangue. Ma in quanto a spirito, non la considero più mia sorella, Legolas” rispose lei.
“Come sai … il mio nome?” chiese lui.
Già. Come sapeva il suo nome?
Forse perché l’Uomo, Aragorn, l’aveva pronunciato.
No. Lei l’aveva sempre saputo.
Ma il perché, non lo sapeva nemmeno lei.
Stava per rispondere quando notò, l’insolito pallore sul viso di Legolas, e il fatto che, a fatica teneva gli occhi aperti.
Era stanco.
E lei sapeva il perché.
Il fatto di essere stato sotto l’influsso negativo di Odile.
Per un’ Uomo normale non è un’esperienza molto brutta, ma, per un’ Elfo, che è una creatura di luce, è una cosa spossante.
Gli accarezzò teneramente la fronte.
Era fredda.
Non di molto, ma la temperatura era più bassa del normale, questo era certo.
Coccolato da quelle carezze, Legolas, appoggiò la testa sul petto della donna e chiuse gli occhi.
Sentì il suo profumo, era quello delle rose.
“Legolas, cos’hai?” chiese Aragorn allarmato.
“È stanco, ha bisogno di riposo” rispose lei, calma.
“Ma scusa, non capisco” disse Aragorn.
“Vedi, Legolas, essendo un’ Elfo, è una creatura di luce. Essere sotto un potere di ombra, è un’ esperienza spossante per gli Elfi”.
 Si soffermò un momento sul viso di lui.
“Li rende deboli” concluse con tristezza, accarezzandogli di nuovo la fronte, con la stessa dolcezza.
Osservò il suo addome, si muoveva lentamente, tranquillamente.
Si sentiva protetto, come un bimbo, che  si addormenta tra le braccia della madre.
“D’accordo” disse Aragorn.
“Io ti ringrazio, e ti chiedo scusa, per come ti ho trattata” continuò Aragorn,senza guardarla negli occhi.
“Alza la testa, erede di Isildur, io ti perdono” lei sorrise.
Prima di andare via, si abbassò sul viso  dell’ Elfo, e gli diede un dolce bacio sulla fronte.
Si soffermò un’ultima volta ad osservarlo.
I suoi lineamenti rilassati, quel candore, quel viso … non li avrebbe mai dimenticati.
Poi si avvicinò alle acque del lago, mentre un turbinio di luce e di piume Bianche l’avvolse, come era successo per Odile, e il Cigno Bianco, si levò in volo.
Mentre si allontanava, Odette pensava ancora a lui.
“Non è un’ addio. Io so, che noi ci rivedremo. Dormi sereno, mio  dolce Principe, perché io veglierò sui tuoi sogni”.
Il Cigno sparì, andando incontro alla penetrante luce del tramonto.

*******

Eccomi qui. Innanzitutto ringrazio gli utenti e non, che hanno letto il 1° cap. mi raccomando seguitemi e recensite.
* Ho modificato un po' la storia di Gandalf. Perchè lui nel film dice "Sono stato rimandato qui, per finire il mio compito". Si ... ma da chi?!? Per questo ho deciso di scrivere qll che ho scritto. A tutti i Fan di LOTR, SCS!!!
A Presto Spuffyna90
 

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Il Signore degli Anelli e altri / Vai alla pagina dell'autore: Rose_s Knight