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Autore: AngelSword    24/07/2011    5 recensioni
“Le loro vite sono legate ad un essere umano,” spiegò Robin.
Gli altri la guardarono di nuovo senza capire.
“Se l’umano a cui è legato l’Antico riceve un colpo, l’Antico lo riceve a sua volta, anche se ci sono migliaia di kilometri tra di loro. Se l’umano viene ferito, allora anche l’Antico viene ferito nello stesso punto e con la stessa gravità. Se l’umano muore, a meno che non si tratti di morte naturale, anche l’Antico muore. Invece se l’Antico dovesse morire l’umano sopravvivrebbe.”
Ci fu un momento di silenzio. Poi Usopp diede voce alla domanda che ronzava in testa a tutti “Se quello che dici è vero, allora lei a chi è legata?”
I Mugiwara si scambiarono uno sguardo indagatore.
Nel frattempo Chopper aveva terminato la visita. Esitò un momento prima di rigirare la ragazza, mettendola supina. 'Voglio avere la conferma...' le aprì la camicia bianca, lasciandola in top. Allentò le bende. A quello che vide trattenne il respiro. “So a chi è legata,” disse infine.

La mia prima FF in assoluto! Datemi il beneficio del dubbio almeno per i primi 5 capitoli XD Altri dettagli nella premessa.
Question Corner all'interno!! XD Fare Attenzione!
Genere: Avventura, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Roronoa Zoro, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Ancient Saga'
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Premessa
 

Nella speranza che nussuno mi linci.
Disclaimer: I personaggi di One Piece non sono miei
Ringraziamenti: Tutti in assoluto!!! ^^
Countdown: - 1 capitoli alla fine
Colonna Sonora Consigliata: "I Don't Care" - Apocalyptica; "Juliet" - Sonata Arctica


Capitolo 32 - Tutte Le Rose Perdono I Petali

“Ci mancava solo lui...” mormorò Aqua spazientita.

“Ti salvo la vita e mi ringrazi così?” chiese Nex accucciandosi vicino a lei. Le sette pietre nere fluttuavano dietro la sua schiena in un cerchio perfetto.

“Io non te l’ho chiesto di certo.” Notò che i capelli del fratello erano tutti bagnati. Sospirò. “Come mai ci hai messo tanto?”

Lui le poggiò una mano sulla spalla. “Beh, oltre ad evadere dalla vasca rinforzata di Ruby...” Un piccolo disegno circolare verde comparì sotto al suo palmo. “Mi sono dovuto cambiare d’abito ed asciugarmi.” Il cerchio fu come assorbito dal corpo di Aqua e nel momento esatto in cui sparì del tutto sul corpo di Nex si aprirono diversi tagli abbastanza profondi.

“L’Antico della Terra, ovvero colui che preserva la Vita...” sussurrò Aqua mentre osservava Xenon stringere i denti per sopportare il dolore. “Sicuro di poterti permettere una Condivisione senza impazzire?” chiese mettendosi a sedere.

L’Antico sbuffò. “Certo che sì.” Le avvolse un polso per aiutarla ad alzarsi, ma lei ricadde poco dopo sulle ginocchia. Stava per ripetere l’incantesimo ma fu fermato dalla mano aperta della sorella.

“Va bene così,” disse. “È sufficiente per quell’attacco.”

Il volto di Nex si fece serio. “Hai intenzione di usarlo ora?”

“Per forza. Dobbiamo sconfiggerlo sì o no?” La ragazza indicò l’Antico del Caos alle spalle del fratello con un piccolo movimento del mento.

Latif si rialzò a fatica. Reggendosi con la falce, osservò i due. Eccolo, suo cugino. Come sempre era apparso per proteggere quelli in difficoltà. Si ricordò di tutte quelle volte che era stato soccorso da lui quando i più grandi lo prendevano in giro. Ma tutto ormai era passato. “Uno in più, uno in meno... non fa differenza,” ridacchiò mettendosi dritto. “Tanto vi ucciderò tutti lo stesso.”

Due delle pietre di Xenon si dissociarono dal cerchio e presero ad incidere qualcosa nel terreno. “Vi farò guadagnare un po di tempo. Voi preparatevi,” disse avanzando di qualche passo. Aqua annuì e prese un lungo respiro chiudendo gli occhi.

“Al lavoro,” disse Ruby cercando di alzarsi ma fu bloccato dal braccio di Seph, già in piedi.

“Resta qui, mi sposto io,” mormorò dandogli una lieve pacca sulla spalla mentre lo superava. Nel frattempo anche Lance e Ryoga si erano allontanati nella direzione opposta.

“D’accordo, ma vedi di non morire prima di raggiungere la tua postazione,” lo avvertì l’uomo.

L’angelo ridacchiò, una secca, rauca, breve risata, continuando ad avanzare. “Tanto se non ci sbrighiamo, saremo entrambi morti in meno di due ore.”

L’altro non commentò e poggiò una mano sull’erba. “Vediamo,” sussurrò. Lasciò passare un paio di secondi prima di parlare di nuovo. “Il terreno qui è ricco in quarzo ed anidride carbonica.” Passò il palmo sui fili verdi appiattendoli. Poco dopo comparirono delle flebili scritte in viola. “Se riuscissi a raggruppare tutto quel minerale nel Cerchio e a rafforzarlo con il carbonio, allora l’energia si moltiplicherebbe...” Detto questo, toccò le scritte e le mischiò tra loro, le lettere seguivano le fluide rotazioni delle sue dita lasciando una lieve scia luminescente.

Mentre trafficava con le mani, nel terreno davanti a lui si aprirono delle fenditure, lasciando emergere delle piccole protuberanze irregolari. Poco dopo furono circondati da delle nuvolette di vapore che si dissolsero cambiando il colore del quarzo da viola a rosa pallido. Ruby si portò una mano a dove era stato ferito, sul Sigillo. La sua faccia tradiva il dolore che stava cercando di nascondere. Infine fece gocciolare nel centro del cerchio il suo sangue dalla mano imbrattata e il terreno prese improvvisamente vita.

Da dove le gocce rosse erano cadute si propagò una luce violetta che venne riflessa dalle formazioni di quarzo fino a che non creò un complicato disegno geometrico all’interno del cerchio. L’energia continuò ad essere riflessa in un circolo infinito finchè il disegno non brillò luminoso quasi quanto il sole sotto gli occhi soddisfatti dell’Antico.

Guardandosi intorno, Zoro notò che anche Seph e i due gemelli avevano creato due cerchi simili ma di colori diversi. Le due pietre di Nex avevano quasi finito di scavare il suo disegno mentre sotto ad Aqua il suo risplendeva già di luce azzurrina. Notò che quello della ragazza stava lentamente roteando. E si accorse anche che tutti i cerchi erano stati disposti in un cerchio perfetto intorno a lei.

Ruby prese a recitare alcune parole in lingua Antica chiudendo gli occhi e poggiando entrambe le mani sul suo cerchio.

“In nome dell’Elemento che tu rappresenti,” tradusse Robin per tutti ascoltandolo. “Io prego te di prestarmi la tua forza...”

Latif udì i canti che stavano pronunciando gli Antichi e strinse i denti. Sentì l’aria sibilare e si abbassò giusto in tempo per schivare l’attacco di Xenon. “Io sono ancora qui,” disse lui riportando le pietre al loro posto con un gesto del braccio.

Il ragazzo sbuffò stizzito. “Vi pare che io vi permetterò di eseguire quell’incantesimo!” Fu nuovamente obbligato a buttarsi di lato per schivare il Saber Cannon del suo avversario. “Bastardo,” mormorò a denti stretti.

Quell’Antico non gli stava dando tregua. Doveva bloccarlo in fretta e neutralizzare Aqua prima che completasse l’invocazione. Una fascia gialla cosparsa di scritte circondò il cerchio della ragazza e cominciò a girare.

Maledizione, il primo livello è già stato raggiunto,pensò schivando gli altri attacchi di Xenon. Decise di sorprenderlo alle spalle con i suoi tentacoli d’oscurità. Sorrise compiaciuto e si fermò alzando una mano pronto a contrattaccare quando si accorse che Xenon non era più lì.

“La tua mente è un libro aperto,” disse una voce maschile dietro di lui prima di essere infilzato nella schiena da qualcosa. Cadde nuovamente a terra, esausto e dolorante. Si sentì impalare al suolo, le ossa nei suoi gomiti e nelle sue ginocchia vennero frantumate da qualcosa d’appuntito.

Un’altra fascia, grigio chiaro, comparve intorno a quella gialla, roteando però in senso opposto.

Per la prima volta Latif sentì il battito accelerato del panico, la sua paura, la sua perversa euforia, salirgli dalle viscere fino al cervello.

Nex raggiunse il suo cerchio, ormai completo, e lo fece illuminare di verde. Recitò le parole e una fascia dello stesso colore si unì alle due, prendendo anch’essa a girare.

“Oi, Juliet...” biascicò l’Antico del Caos. Lei non smise di recitare tenendo le braccia alzate. “Perché non...” Prese fiato. “Ci alleiamo...” A quello Aqua si fermò ed aprì gli occhi proprio quando anche la fascia viola chiudeva la serie insieme ad un’altra di colore rosso. Ognuna roteava in direzioni diverse.

“La Profezia non deve per forza andare come è scritto. Immagina...” Alzò faticosamente la testa per guardare la ragazza. “Nessuno dovrà morire. I nostri due poteri, insieme, sarebbero imbattibili... Potresti prendere la tua vendetta sulla Marina. Potremmo riportare Jenova in vita.” In fondo, se non puoi combatterli, fatteli amici.

Aqua s’irrigidì come Nex. Il silenzio riempì la prateria per molti secondi. Latif fu quasi certo di averla convinta, quando lei parlò.

“No.”

“Come...?!”

“No,” ripetè lei scuotendo la testa. “Devo portare avanti ciò che il primo Antico dell’Acqua ha cominciato. E poi ho una promessa che sto disperatamente cercando di mantenere. Non ho bisogno di allearmi con te per vivere.” Zoro si lasciò scappare un sorrisetto.

“No, Juliet aspetta...”

Lei riprese a cantare.

“Ti invoco, o datore della Vita sulla Terra, affinché tu, e i tuoi fratelli, e le tue sorelle, possiate darmi il potere di cui necessito per sigillare di nuovo la Notte con i raggi del Sole...” disse Robin seguendo le parole di Aqua.

“Juliet, ascoltami...”

“Io ti chiamo sulla Terra, Montria...”

“Stigma,” mormorò Ruby.

“Abel,” disse Xenon.

“Rixma,” pronunciarono in coro Lance e Ryoga.

“Castia,” sussurrò Seph.

“... Laertecus,” concluse Aqua e tutti i cerchi presero a brillare di una luce abbagliante.

Nella loro luce, ai pirati sembrò si delineassero le figure di donne e uomini che, con gli occhi chiusi, puntavano le armi sguainate contro il ragazzo nel centro.

“No, no, ti prego, devi ascoltarmi!!”

“Apocalypse...” La luce s’intensificò.

“Juliet--”

“LEVEL SEXTO!!!”

E i poteri dei sei Elementi si riversarono sul bersaglio con tutta la loro furia, come se fosse veramente arrivata l’Apocalisse.

***
 

“Non è possibile,” disse in un soffio Aqua mentre fissava sconvolta la scena di fronte a lei, in ginocchio, la schiena molla.

Ruby, Seph e i gemelli erano svenuti appena dopo l’attacco. Doveva essere stato troppo per loro. Nex invece era sveglio, ma non poteva alzarsi da dove si era lasciato cadere. Anche lui osservava con rabbia il risultato dei loro poteri combinati stringendo i denti e dando un pugno al terreno. “Maledizione,” sibilò.

Una risata disumana riempì l’aria. “È tutto qui?” chiese.

I Mugiwara stavano assistendo attoniti alla scena.

Latif si era trasformato in un’enorme nuvola d’oscurità dalla forma indefinita, nel cui nero si potevano solo intravedere un paio di occhietti rossi e un bianco sorriso di piacere. “Tutto qui il vostro potere?” ripetè minacciosa prima di scoppiare a ridere.

“Non c’è davvero niente da fare...” Xenon stava stringendo i denti per la rabbia.

I pirati lo guardarono allibiti. Non era da lui dire certe cose.

“Quello era l’attacco più potente che abbiamo dopo l’Eternal Flow.... Basta guardare l’effetto che ha avuto...” La prateria era completamente scomparsa lasciando solo una distesa di terra bruciacchiata. “Si vede che servono tutti e undici gli Antichi...”

Aqua continuava a fissare scioccata la figura del cugino, quella nuvola che continuava a cambiare forma.

“Cara la mia Juliet...” disse l’Antico quando finì di ridere. “Adesso che farai? Purtroppo la mia proposta adesso non è più valida!” Riprese a ridacchiare.

La ragazza abbassò la testa. Rimase immobile in quel modo per qualche lungo secondo. Poi sguainò l’altro spadone, lo piantò a terra e lo usò per aiutarsi a mettersi in piedi. Una volta di nuovo eretta, prese due lunghi respiri. Pronunciò qualcosa sottovoce ed un nuovo cerchio comparve sotto di lei. Brillava di un bianco puro, candido.

La faccia di Nex sbiancò. “No...” sussurrò.

Le catene apparvero di nuovo sui polsi, sulle caviglie e sul collo di Aqua, quella del Legame spuntava dal suo petto. Se ne aggiunse un’altra, più simile ad filo che ad una catena, molto corta, almeno la metà delle altre. Questa prese a brillare della stessa luce del ghirigoro sotto i suoi piedi. L’Antico la prese tra il pollice e l’indice, l’alzò e mormorò qualche altra parola. Il filo prese a sparire lentamente in piccole scintille mentre la luce del cerchio s’intensificò.

“Aqua smettila!!! Interrompi subito quell’incantesimo!!” urlò Xenon. Il suo tono era disperato ma Aqua lo ignorò.

“Che diamine sta succedendo?!” chiese Sanji allarmato ed arrabbiato allo stesso tempo. Guardò la ragazza ma lei non rispose.

“Morirà!!” disse invece Nex. “Quello è un Eternal Flow!!! Aqua, fermati ora!!!! Morirai, te ne rendi conto?!” I suoi occhi erano diventati lucidi. In risposta la luce aumentò ancora di più.

Non dovette pensarci due volte. Zoro cominciò a correre verso di lei mentre Nex continuava a supplicarla di smettere. Dovette schermarsi gli occhi con un braccio per quanto la luce era diventata forte. Anche Latif era nuovamente allarmato e stava cercando di erigere uno scudo, senza avere molto successo. Il troppo potere stava avendo l’effetto opposto su di lui.

“AQUAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!” urlò lo spadaccino. Le spalle di lei sussultarono.

A quel richiamo, disperato e speranzoso allo stesso tempo, non potè fare altro che voltarsi.

Zoro la vide girarsi, a malapena visibile nella luce.

Ed Aqua gli sorrise.

Un sorriso sincero, felice, fiero, libero, come pochi.

Lo spadaccino sentì un tuffo al cuore e la chiamò di nuovo. Ma la luce finalmente esplose, coprendo quel meraviglioso sorriso e tutto il mondo circostante con il suo candore.

***


Udì il rumore delle onde infrangersi contro gli scogli. Aggrottò la fronte ma non aprì gli occhi. Mosse una mano e sentì il ruvido della terra insieme al ciottoli che si spostarono con essa. Socchiuse le palpebre e mise lentamente a fuoco il braccio di fronte a lui. Si rese conto di essere sdraiato a terra. Poi gli ultimi eventi tornarono a bussare alla porta della sua mente.

Scattò in piedi, in cerca di Aqua. Intorno a loro c’era solo terra e roccia, nessun accenno alla distesa di erba che c’era prima. Alla sua sinistra, a qualche decina di metri da lui, c’era Xenon, svenuto. Alle spalle di Zoro c’erano tutti i suoi nakama, anche loro privi di sensi. Alzò lo sguardo verso il centro della prateria, ormai inesistente.

Aqua era lì in piedi, immobile. Lo spadaccino tirò un sospiro di sollievo troppo presto. La ragazza cadde sulle ginocchia. I sensi di Zoro scattarono di nuovo sull’attenti. Fece appena in tempo ad inginocchiarsi al suo fianco e prenderla prima che si afflosciasse a terra.

S’immobilizzò. Il suo corpo era gelido. “Aqua...?” la chiamò cautamente.

Lei aveva gli occhi chiusi, sembrava dormisse.

“Oi, Aqua...” ripetè. Sentì la sua voce rompersi mentre le scostava i capelli dalla fronte, scoprendo la cicatrice a Z sull’occhio sinistro.

Le labbra erano leggermente tese in un lieve sorriso, come se stesse avendo un bel sogno.

“Aqua...” sussurrò dandole una piccola scossa.

La sua carnagione era pallida.

“Non può essere....” disse in un soffio. Non riusciva più a sentire il proprio cuore battere. Il suo respiro era irregolare, affannato. Si sentiva come se qualcuno gli avesse strappato via con forza qualcosa dal petto, lasciando lì un enorme spazio vuoto che lentamente si stava riempiendo di disperazione.

Non poteva davvero essere vero. Era la seconda persona che gli sfuggiva via dalle mani senza poterle dire. No, non era la prima volta che si sentiva così. Si era sentito così anche tredici anni fa, quando era ancora un bambino. Sentì qualcosa di umido e caldo scendergli giù su una guancia mentre stringeva a sé quel corpo vuoto, senza anima, come se la sua vita, la vita di Aqua che era già volata via tra le onde del suo stesso mare, dipendesse da quell’inutile contatto.

E il sole squarciò il cielo blu, crudele, senza pietà, come un coltello.

“... Io ti amo.” 

  
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