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Autore: xenascully    24/07/2011    2 recensioni
Quando il loro intrepido Capo scompare, la squadra di Gibbs si impegna per trovarlo prima che il suo tempo giunga alla fine...
Genere: Generale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anthony DiNozzo, Leroy Jethro Gibbs
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Gibbs ritornò lentamente alla coscienza dal suo profondo sonno. All’inizio, pensò che forse era morto; si stava svegliando nell’aldilà dove avrebbe visto sua moglie e sua figlia, proprio come quando era affogato cercando di salvare Maddie.

Era al caldo. O meglio, non era più al freddo. Dovunque si trovasse, era grato di quel particolare. Gibbs permise ai suoi occhi di aprirsi lievemente, con lentezza, dato che la luce gli stava infliggendo un lieve dolore. Sbatté le palpebre per un momento fino a che ciò che lo circondava non si fece più nitido.

“Gibbs?” La voce di Abby risuonò accanto a lui, e lui si voltò verso di lei. Era appollaiata su una sedia vicino alla finestra, ma ora si stava alzando, per dirigersi al suo letto.

“Immagino di non essere morto.” Pensò.

“Gibbs! Sei sveglio! Sono così felice che tu ti sia finalmente svegliato.” Gli prese la mano mentre continuava a parlare. “Eravamo tutti così preoccupati. Beh, Ducky aveva detto che probabilmente saresti stato bene, ma ci conosci; non potevamo lasciarti senza esserne certi.”

Mentre Abby continuava il suo monologo, Gibbs studiò l’ambiente che lo circondava. Un ospedale, chiaramente. Dovevano averlo trovato, non molto dopo che aveva perso i sensi.

Poi, ciò che era successo lo colpì in pieno. “Tony!” Si alzò immediatamente dal letto, e Abby gli impedì di lasciarlo completamene trattenendolo per le spalle. “Abs, Tony è in pericolo.”

“Tony sta bene, Gibbs.” Lo rassicurò lei.

“Non capisci.” Ritorse lui. “Catturare me era un modo per attirare Tony in una-”

“Una trappola.” Concluse per lui Abby. “Lo sappiamo. Lo abbiamo scoperto prima di trovarti.” Gli disse.

“Abbiamo preso lui prima di trovare te, Capo.” La voce di Tony fece sì che Gibbs si voltasse verso la porta. Sollievo lo pervase, e smise di lottare contro Abby per potersi alzare. “Abs, Ziva è stata dimessa e le serve un passaggio fino a casa. Pensi di poterlo fare?”

“Perché Ziva era qui?” Gibbs corrugò le sopracciglia.

“Il bastardo l’ha avvelenata.” Ringhiò Abby.

“Cosa?”

“Immagino volesse mettere KO il più alto numero di noi possibile.” Gli disse. “Peccato che abbia sottovalutato Tony DiNozzo.” Sorrise.

“Abs…” Avvisò Tony dalla porta.

“Giusto…la porterò a casa.” Concordò lei. “Ci vediamo dopo, Grande Capo.” Si chinò per baciargli la guancia, poi lasciò la stanza.

“Ziva sta bene.” Tony rassicurò Gibbs. “Come tutti gli altri, se vuoi saperlo. Saresti fiero di McGee.” Disse avvicinandosi al letto. “Alla fine la sua natura da boyscout è tornata utile. E neanche una battuta su di me avvolto in una coperta termica, praticamente nudo, insieme a te.” Sogghignò.

“Come ci sei arrivato?” Chiese Gibbs, la curiosità evidente sul suo volto.

Tony rilasciò un respiro. “Abs ha trovato un capello sull’uniforme del guidatore; è arrivata fino a Withey. Quello è il tizio che…mi dispiace, Capo.” Chinò il capo. “È stata tutta colpa mia. Ha preso te così da potersi vendicare su di me per aver ucciso suo padre. Voleva che io soffrissi, e per questo, tu sei stato il suo bersaglio principale.”

“Hey.” Gibbs allungò una mano e gli diede una colpetto sotto il mento, obbligandolo a guardarlo negli occhi. “Non è stata colpa tua.”

“È quello che ha provato a dirmi anche Ducky.” Sorrise lievemente anche se quel sorriso non arrivò fino ai suoi occhi. “Ma i fatti sono fatti; Withey non se la sarebbe presa con te se non fosse stato per me.”

Voleva che tu mi trovassi, DiNozzo.” Strinse gli occhi. “Aveva in mente ogni genere di malato piano una volta riuscito a prenderti. Per la prima volta in…un lungo periodo, non sono stato sicuro su cosa fare.” Sollevò le sopracciglia per sottolineare la sua serietà. “Non potevo avvisarti; non potevo proteggerti. Sapevo che mi avresti trovato, ma una parte di me sperava che tu non ci riuscissi; non volevo che scambiassi il tuo posto col mio.”

“Ma lui lo sapeva, Capo. Sapeva che non ti avrei lasciato lì a morire, per salvare la mia vita.”

“Come l’hai trovato?”

“Fornell.” Sogghignò. Gibbs sollevò le sopracciglia. “Stava lavorando ad un suo caso, controllando un negozio di cellulari. Ha ricevuto la nostra segnalazione, e il proprietario del negozio ha identificato Withey come un cliente che aveva comprato un paio di cellulari tre giorni fa. Abbiamo localizzato il cellulare di Withey; si trovava in una tavola calda ad un isolato da dove ti abbiamo trovato. Ha rotto il suo cellulare prima che potessimo usarlo per rintracciare il tuo, ma McGoo e Vance sono riusciti a farlo funzionare di nuovo. Tim ed io ci trovavamo proprio fuori dall’edificio in cui ti trovavi, giusto mentre loro ci confermavano che eri lì. Withey aveva installato una telecamera che trasmetteva direttamente al suo cellulare. Poteva andare ovunque e vederci avvicinare all’edificio.”

“Hai portato Fornell con te a prendere Withey?”

“E la sua squadra…e McGee, ovviamente.” Replicò lui.

“Lieto che tu non ci abbia provato da solo.”

“Non posso permettermi nemmeno di considerare di fare lo stupido, quando tu non sei nei dintorni per tirarmi uno scappellotto, Capo.” Sogghignò in parte.

Gli angoli della bocca di Gibbs si sollevarono leggermente alla battuta. “Sei stato bravo, DiNozzo.” Gli disse. Tony spostò gli occhi in continuazione attorno a Gibbs, incapace di accettare in pieno la lode. Aveva le mani piantate ai fianchi. Gibbs vedeva chiaramente i segni indicatori dell’auto-svalutazione che l’Agente continuamente compiva su sé stesso. “Hey.” Afferrò un braccio di Tony. “Vieni qui.”

Tony si sentì sorprendentemente tirato in un abbraccio; uno al quale rispose con impazienza, rilasciando un tremante respiro di sollievo. “Dannazione, Capo, ho pensato che ti avremmo perso.” Disse in un quasi sussurro mentre le emozioni della giornata riemergevano. “Forse è la stanchezza che sta parlando, ma, mi sono preoccupato davvero per un po’.”

“Anch’io ero preoccupato.” Ammise Gibbs. “Non sapevo se avresti capito chi era…e che ti avrei portato direttamente dove lui ti voleva…Avrebbe potuto andare a finire così. Sono felice che non sia stato quello il caso.”

“Anche io, Capo.” Replicò lui, non ancora disposto a lasciarlo andare, ma consapevole del fatto che probabilmente avrebbe dovuto. “È bello riaverti con noi…”

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Finalmente Gibbs si è svegliato e Tony finalmente ha potuto assicurarsi che stesse bene! Ci vediamo al prossimo capitolo!

  
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