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Autore: Natalja_Aljona    24/07/2011    3 recensioni
Socrate diceva: "conosci te stesso"
Ma tu oggi conosci anche il mondo
E l'oracolo stavolta sei tu
Dimokratìa
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Sic Volvere Parcas - I giorni di ieri'
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E ho corso in mezzo ai prati bianchi di luna

Per strappare ancora un giorno alla mia ingenuità

(Strada Facendo, Claudio Baglioni)


E ti chiamano ribelle

Più ribelle delle altre

Tu che porti i capelli sconvolti

E dici di essere amica di lui


Che è un po' poeta e un po' brigante

Un po' eroe e un po' disertore

Lui che chiamano "terrore"

Nelle carceri lontane


Lui che ha avuto un figlio per amore

Quell'amore che è finito

E che hai visto finire

Lui che s'è fatto chiamare "imbecille"

Per non farti soffrire


Ti hanno chiamata Dimokratìa

Per farti amare la libertà

Tu che sciogli i capelli nel sole

E sei più libera di chi t'ha dato quel nome


Ed il sole ti ha benedetta

Dal giorno in cui l'hai salutato

E ti segue come il canto degli uccelli

Che ti becchettano un poco le mani

E le briciole dei sogni di ieri

Le fanno volare lontano


E sei un sogno, tu, Dimokratìa

E sogni da quel 28 Novembre

Tu che per far sognare gli altri

Ti sei presa anche la febbre


E la febbre t'ha salvato

Quando gli altri stavano bene

Ma preferivano chiamarti folle

Pur di non darti ragione


Tu che hai raccolto quella benedetta lacrima

Che ti tremava tra le ciglia

Tu che pur di aprire gli occhi

Hai rischiato anche la famiglia


Tu, quella figlia un po' sgangherata

Divisa tra le lacrime di una madre

E l'infanzia distrutta di un fratello

Che non voleva imparare a sparare


E un fratello che ha sparato al suo cuore

Patroclo imprigionato nelle armi d'Achille

E dice di amare una donna

Che non riesce nemmeno a nominare


I tuoi fratelli troppo biondi

I cui occhi tanto verdi sono anche i tuoi

Gli occhi dei boschi di Sparta

Ma il Cielo, negli occhi, t'ha messo anche il grigio

Il grigio della polvere da sparo


E quel padre tanto fiero di te

Che ha rubato la felicità di troppe persone

Che dice sempre di volerti bene

Ma non sapevi che credergli avrebbe fatto così male


Tu che pregavi ai piedi di un Tempio

E sapevi che quegli Dei non esistevano più

Che non ti avrebbero ascoltata neanche loro

Che gli oracoli, ormai, non sapevano più niente


Parlavi loro come parlavi al mare

Imitando la schiuma delle onde

Sorridendo nel biancore della spiaggia

Bella come una conchiglia

Con i tuoi undici anni davanti a quel tempo

Che non sai se t'aspetterà


Vive ancora la tua terra

Vive ancora la tua Grecia

Figlia della città della guerra

Guarisci le nuvole dopo il temporale


E tu quasi lo raggiungi, sai, quel Cielo

Non meno in alto degli Dei

Sulla cima del Taigeto

E lo strappi da quel mondo

Lo nascondi e te ne vai

E muori un poco nel tramonto

Il sole greco è dentro di te


Socrate diceva: "conosci te stesso"

Ma tu oggi conosci anche il mondo

E l'oracolo stavolta sei tu

Dimokratìa


Note


E questa è per lei

Per la mia Cecilietta

Lei che è nata il 28 Novembre

Proprio come Tìa



Dimokratìa, Tìa, la biondina sciroccata, lo scricciolo greco di Sic Volvere Parcas.

Dimokratìa, i suoi sogni, i suoi undici anni, la sua libertà.

Per Ceci, Cecilia, bethpotter, l'altro scricciolo biondo di cui parla questa poesia.

Come direbbe, come direbbe Paul McCartney?

No words for my love.

Tutto qui.


Alla prossima ;)

Marty

  
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