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Autore: Heloissa_    24/07/2011    4 recensioni
Questa storia ha inizio poco prima del quarto anno di Harry Potter ad Hogwarts.
E' la storia di una giovane strega dalla mente brillante e dall’indole espansiva, e degli eventi che rivoluzioneranno per sempre la sua vita.
L’inaspettato ritorno alla Scuola di Magia e Stregoneria tre anni dopo aver conseguito il diploma, l'ingresso nell'Ordine della Fenice, un nuovo inizio, lo scoprire – come pochi coraggiosi sono capaci di fare – che l’apparenza non è tutto. E che è meglio rinunciare a farsi piacere qualcuno, piuttosto che provare a cambiarlo.
Dal Capitolo 20:
“Hai paura?” Ninfadora la guardò tra il comprensivo e l’indignato. “Ti ha minacciata, non è vero? Silente sarà dalla tua, non preoccuparti! Aspetta che lo vengano a sapere tutti gli altri… Non potrà più uscire di casa, schifoso molestatore…”
“Ma che paura!” proruppe un po’ piccata. Ninfadora avrebbe dovuto saperlo che se qualcuno avesse cercato di fare certe cose con lei non sarebbe probabilmente restato nulla da mandare ad Azkaban!
Guardò poi per un attimo l’amica di sottecchi, prese un gran respiro e si decise a continuare.
“No è che… Cioè… Quando è successo per la seconda volta… Una settimana dopo, quasi… Io ho ricambiato il bacio, quella volta, porca miseria!”
“E’ successo di nuovo? Come ha potuto, quel…”. Ninfadora si bloccò, senza riuscire a finire l’imprecazione. Aveva realizzato l’ultima parte della frase appena detta da Miranda. Spalancò gli occhi più che poté, sembravano quasi quelli della Cooman.
Poi cominciò a ridere. Non era molto convinta ma ce la metteva tutta a far finta di divertirsi come non mai. “Sei sempre tu eh! Mi fai morire, guarda… Ah ah ah… Ci vediamo talmente poco, ultimamente, che quasi ci ho perso l’abitudine, ai tuoi scherzi! Ah ah…”
“Non sto scherzando” disse Miranda sorridendo debolmente e arrossendo, se possibile, ancora di più.
“Tu non stai…?”
“No”
“Non scherzi!?” chiese ancora, stavolta con tono quasi supplichevole.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Remus Lupin, Severus Piton, Sirius Black, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, Più contesti
Capitoli:
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Capitolo 1 - Posta inaspettata



Miranda sbuffò girandosi nel letto, mentre la sveglia magica suonava, sbatacchiava e sibilava minacciosa le grandi catastrofi che sarebbero accadute di lì a poco se la “scansafatiche” non avesse immediatamente “messo in moto le chiappe”. Spinse malvolentieri una mano fuori dal tepore delle coperte e cercò a tastoni la bacchetta sul comodino. “Immobilus” mormorò in uno sbadiglio, puntando la bacchetta verso il luogo dove si ricordava di aver lasciato la sveglia. Quella, finalmente, tacque.
“Oh grazie al cielo!” urlò una voce vicina, nella stanza. Una ragazza con i capelli liscissimi, lunghi fino alle spalle e di un blu elettrico si trovava accanto alla sveglia, con la bacchetta sguainata e l’aria disperata. “Ho provato in tutti i modi a farla spegnere una buona volta, ma proprio non ricordavo l’incantesimo adatto!” esclamò esasperata all’indirizzo di Miranda, che finalmente aveva trovato il coraggio di mettersi in piedi.
“E’ veramente una fortuna averti per casa!” le disse ancora la ragazza dai capelli blu mentre le passava la divisa del Ministero. Lei già indossava la sua.
Miranda la guardò gentilmente, “è una fortuna per me, vorrai dire!” rispose un po’ imbarazzata. Ma la giovane si era già avviata fuori dalla porta, e pochi istanti dopo giunse nella camera da letto l’inconfondibile chiasso di qualcosa che andava in frantumi, giù di sotto. Ninfadora stava preparando la colazione.
Miranda aveva accettato di stare da lei per un po’, fino a che non avesse trovato un nuovo alloggio. Infatti, il costo dell’affitto del posto che aveva abitato fino a un paio di giorni prima si stava facendo troppo elevato per le sue tasche: il proprietario era un vero e proprio aguzzino.
Erano coetanee, le due ragazze, avevano quasi ventun anni a testa (Miranda li avrebbe compiuti quel 28 Dicembre) e una grande amicizia che condividevano fin dal loro primo anno a Hogwarts. Pur essendo state smistate in Case diverse, Ninfadora a Tassorosso, lei a Grifondoro, in effetti avevano passato moltissimo del tempo trascorso al castello insieme.
Erano passati quasi quattro anni dal loro settimo e ultimo anno di scuola: Miranda aveva ottenuto il massimo dei M.A.G.O., con Eccezionale in tutte le materie. Era sempre stata ciò che si dice una studentessa modello. In particolare la materia in cui eccelleva era Incantesimi e il professor Vitious non aveva mai fatto mistero della sua predilezione per lei. Grazie a questa sua abilità era riuscita a vincere un difficile e prestigioso concorso al Ministero della Magia, appena ricevuto il suo diploma da strega, e ad ottenere un posto al Dipartimento delle Catastrofi e degli Incidenti Magici. Ora lavorava infatti per la Squadra Cancellazione della Magia Accidentale, dove essere più che abilissimi con gli Incantesimi era un requisito fondamentale: ci si poteva imbattere nelle fatture più strane ed era necessario riportare la situazione alla normalità prima che se ne accorgessero i babbani (quasi sempre, però, erano necessari centinaia e centinaia di complicati incantesimi per modificarne la memoria).
Ninfadora, invece, non era mai stata una grande studiosa, ma era in gamba e nonostante la sua proverbiale natura maldestra riusciva a prendere anche voti molto alti in alcune materie, prima fra tutte Difesa contro le Arti Oscure. Per questo e per la sua abilità di metamorfomagus (molto utile in delicate missioni, oltre che a sfogare la sua fantasia in materia di look) aveva ottenuto anche lei, dopo Hogwarts, un impiego al Ministero, come Auror.
Lavorando anche nello stesso luogo, le due non si erano mai veramente perse di vista da quando avevano 11 anni e la loro amicizia era molto solida. Ninfadora era stata infatti più che felice di accogliere Miranda per qualche tempo nel piccolo e accogliente appartamento di proprietà della sua famiglia a Hogsmeade (unico villaggio in tutta la Gran Bretagna ad essere abitato esclusivamente da maghi e streghe). Vivere con la ragazza era per Miranda uno spasso, ma più di tutto desiderava non essere di peso. D’altronde, non aveva nessun altro luogo dove stare, al momento: aveva perso i suoi genitori molto presto, uccisi da Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato lo stesso anno in cui aveva perso il suo potere ad opera del neonato Harry Potter. Una volta, l’anno prima, ricordò di essere stata chiamata a mettere a posto una zia che Potter aveva gonfiato come un pallone, in un eccesso di rabbia. Abbandonò però subito questi pensieri, ogni volta che ne seguiva il filo finiva per chiedersi amaramente cosa sarebbe successo se il Signore Oscuro si fosse recato dai Potter appena pochi mesi prima. Thelma Gadula e John Delaney sarebbero ancora vivi. Forse era un rimpianto troppo egoista, ma le mancavano i suoi genitori. Fortunatamente, come per tanti a quel tempo, Hogwarts le aveva fatto da casa e da famiglia: dopo tre anni dalla morte dei suoi genitori, per il suo undicesimo compleanno, aveva ricevuto la lettera che la ammetteva alla Scuola di Magia e Stregoneria.
Indossata la divisa, vi infilò la bacchetta, prese la sua borsa e scese in cucina, dove Ninfadora aveva già disposto tutto per la colazione. Con rapidissimi “Reparo” aggiustò la teiera e i piattini che l’amica aveva fatto cadere, beccandosi di nuovo un’occhiata divertita alla “ti assumerei”. Era abituata ai commenti sulle sue abilità con la bacchetta, quella era davvero sempre stata la sua specialità. Forse perché nel suo albero genealogico era presente, da parte di madre (il padre era babbano), la praticamente leggendaria Miranda Gadula. Da questa lontanissima parente, autrice dei libri più accreditati in fatto di Incantesimi, libri che, tra l'altro, erano da sempre utilizzati ad Hogwarts per la didattica, aveva ereditato anche il nome: sua madre era così orgogliosa di averla avuta in famiglia!
Era una tiepida mattina di fine Giugno, la finestra era aperta a una brezza leggera soffiava dentro la casa una piacevole arietta estiva.
“Ancora abbiamo un po’ di tempo” fece allegra Ninfadora, sedendosi di fronte all’amica al piccolo tavolo della cucina “non ho molta voglia di andare al lavoro, però, non succede mai niente!”.
Miranda sollevò le sopracciglia, da dietro la sua gran tazza di latte freddo, tra il divertito e l’incredulo.
Ninfadora arrossì “cioè no, intendevo che… Insomma, lo so che Caramell è impazzito per questa cosa di Black, fuggito da Hogwarts e tutto… Ma potrebbero impiegarci per qualcosa di un po’ più utile che perlustrare brughiere dove non serve un Auror per rendersi conto che la cosa più Oscura è una lepre sporca di fango!”.
Le risate delle due furono interrotte dai loro gufi, che come tutte le mattine recapitavano la posta. Wilhelm, il gufo bruno di Miranda, era stracolmo di lettere. “Santo cielo!” esclamò lei, guardandole curiosa mentre il gufo le planava vicino, sulla tavola.
Di solito non riceveva altro che la Gazzetta del Profeta, magari qualche avviso dal suo Dipartimento, ma niente di più. Parenti con cui si teneva in contatto non ne aveva, e non aveva più messo piede nell’istituto dove passava le vacanze estive da scuola da quando era diventata maggiorenne e aveva potuto permettersi un affitto con i propri risparmi. Era sicura che nemmeno la direttrice avesse sentito mai la sua mancanza: studentessa modello sì, ma di certo non amava molto le regole. Quale ragazzino, d’altronde, le amava? Sorrise: le venne per un attimo in mente Percy Weasley, entrato ad Hogwarts quando lei frequentava il quarto anno. Ma mise di nuovo da parte le sue divagazioni per slegare in fretta le lettere dalla zampetta fremente di Wilhelm. Notò che anche l’allocco di Ninfadora era più pieno del solito.
“Oh, mamma” disse quest'ultima mettendo da parte con cura una lettera di Andromeda, sua madre. Riceveva sempre posta da lei, perciò era un’altra busta ad attirare la sua attenzione. Miranda ne aveva una uguale. Si guardarono stupite: avevano subito riconosciuto la calligrafia elegante e inconfondibile di Albus Silente, preside di Hogwarts. Aprirono frementi l’involucro di pergamena e trovarono un cortese invito per un incontro che si sarebbe dovuto tenere da lì a un paio di settimane. Non si diceva quale fosse il motivo, però. Si scambiarono i fogli, ma il messaggio era identico, tranne che per un piccolo particolare: quella di Miranda recava un postscriptum. Silente aggiungeva infatti che avrebbe voluto parlare alla ragazza anche “di un’altra questione, che spero sia decisamente più allegra e gradita di quella per la quale sei stata convocata il giorno sopraindicato”.
“Mancano ancora un po’ di giorni… Io sono troppo curiosa!” sbuffò Miranda con un sorriso. In realtà, era anche un po’ preoccupata. A parte le due righe finali, infatti, il messaggio di Silente era scritto in tono veramente serio e specificava a chiare lettere di non essere molto esaustivo perché c’era il pericolo che venisse intercettato e letto da qualcuno che non avrebbe dovuto sapere. La stessa curiosità ed eccitazione mista a un velo di ansia si rifletteva nelle iridi (quel giorno verdi) dell’amica.
Misero da parte la lettera di Silente e si dedicarono al resto della posta.









Note dell'autrice

Questo è l'inizio della mia longfiction "In fondo anche il nero è un colore", spero vi piaccia (e, anche in caso contrario, vi sarei veramente grata se lasciaste qualche commento, comunque!). Vorrei sottolineare il fatto che quando dico "long", intendo davvero, ma davvero "long" xD ... In fondo è la storia di Miranda, dall'inizio praticamente. Da un "nuovo" inizio, ecco, diciamo così, senza svelare troppo!
Ho voluto specificarlo perchè magari leggendo la descrizione della FF qualcuno potrebbe essere curioso di sapere a cosa si riferiscono le ultime frasi, o forse lo stesso titolo e beh... C'è bisogno di aspettare un po' per saperlo. Ma altrimenti che divertimento ci sarebbe? :) Spero davvero che possa piacervi tanto quanto a me che la sto scrivendo seguire passo passo gli eventi. In effetti è così che scrivo, di solito, a parte qualche eccezione. Siccome questa è la prima cosa che pubblico su EFP colgo un po' l'occasione per presentare anche il mio modo di scrivere!
Per quanto riguarda il rating e tutto il resto, mi sono trovata in difficoltà, primo perchè sono ancora un po' imbranata con queste cose e poi perchè la storia è tuttora "in progress", diciamo xD. Mi perdonerete se sarò costretta a cambiare qualcosa tra un po' di capitoli (ancora non lo so nemmeno io, davvero!), ma solamente in termini "tecnici", in ogni caso.
Ok, basta, mi sto dilungando veramente troppo. Forse ora avete capito perchè prendo particolarmente alla lettera la definizione "longfiction"! :P

   
 
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