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Autore: Death96    24/07/2011    2 recensioni
Norris è un ragazzo come tanti nella regione di Jhoto, ha degli amici,
suona la chitarra, va a scuola e ha un sogno, diventare il campione della lega pokémon.
La storia inizia il giorno del suo quindicesimo compleanno, quando
andrà a prendere il suo primo pokémon.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
Capitoli:
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Capitolo 10
                              Di nuovo uniti
 
 
< Uff, neanche qui… > si ripeteva Norris mentre cercava la sua amica in ogni stanza di quello strano rifugio, per fortuna aveva ritrovato i suoi pokémon che gli davano un grande aiuto cercando a loro volta nelle stanze. Nessuno faceva caso a lui, un po’ per il travestimento che portava, un po’ perché c’era un bel trambusto; poco dopo aver ritrovato i suoi pokémon, infatti, il ragazzo aveva pensato bene di liberare tutti gli altri così da mettere in allerta l’intera base e avere la possibilità di cercare indisturbato, purtroppo il suo piano era riuscito solo in parte a causa del suo travestimento.
Infatti ogni tanto alcuni di quei strambi tipi vestiti di nero gli lanciavano qualche ordine pensando di parlare con qualche loro sottoposto e così lui era costretto a fingere di dirigersi dove lo inviavano per poi tornare qualche minuto dopo e questo di certo non lo aiutava nelle ricerche.
Ad un tratto però, mentre svoltava per l’ennesima volta si trovò davanti un Onyx che non lo  guardava esattamente in modo amichevole, anzi sembrava volerlo attaccare da un momento all’altro: < O cavolo… > disse Norris mentre incominciava già a fare qualche passo indietro insieme ai suoi pokémon, però dopo appena tre passi il colosso di roccia lanciò un potente Stridio che fece tremare l’aria costringendo il giovane allenatore a tapparsi le orecchie.
Per fortuna pochi secondi dopo, due Rocket comparvero alle spalle del ragazzo con due Blastoise
che subito incominciarono a bersagliare l’Onyx con dei potenti “Idropompa” : < Vattene, qui ci pensiamo noi! > esclamarono allora i due rivolti a Norris che richiamando i suoi pokémon se la filò a gambe levate. Durante la sua corsa però sbatte a qualcuno finendo a terra,< Ehi, stai più attento! >
lo rimproverò una voce femminile e subito il ragazzo cercò di rimettersi in piedi quando quella stessa voce esclamò: < Norris! > e subito lui alzò lo sguardo riconoscendo Jessica vestita con una delle divise dei Rocket, < Finalmente ti ho trovata! > esclamò allora lui dopo aver fatto un respiro di sollievo e per poi continuare: < Ora dobbiamo andarcene! >
 
Jack era ancora seduto nella stanza dove lui e Nermal erano stati rinchiusi ed era intento ad ascoltare dei rumori provenienti da fuori con una certa apprensione, < Cosa credi che stia succedendo li fuori? > chiese ad un tratto non riuscendo più a trattenersi e Nermal allora rispose:
< Non lo so proprio, però sembra qualcosa di grave, sembra che tutta la base sia impegnata a… >
Non riuscì a finire la frase che la porta si spalancò ed un Rocket si fiondò nella stanza gettandosi dietro alcune scatole. I due, presi alla sprovvista, ci misero un po’ a capire che ora la porta era aperta e che potevano uscire, però poi si alzarono e si fiondarono fuori, o almeno ci provarono…
Infatti la loro strada venne sbarrata da due enormi Nidoking e Nidoqueen  e allora si impietrirono pensando che ormai era la fine, però insperatamente i due pokémon scansarono i due ed entrarono senza prestare interesse ai due che approfittarono per uscire dalla stanza e l’ultima cosa che videro prima di girare l’angolo fu il Rocket che scappava a gambe levate dalla parte opposta alla loro con i due pokémon che si accingevano a scagliare un potente Iper raggio  verso il poveretto.
< Credo che gli farà male… > sghignazzò Jack mentre correva affiancato dall’agente dell’interpool che disse a sua volta: < Se lo merita, così impara a fare infuriare due pokémon così forti. > ed infine i due scoppiarono a ridere, però smisero quasi subito vedendo il motivo del trambusto che c’era:
decine di pokémon affollavano i corridoi e altrettanti Rocket cercavano di fermarli in tutti i modi anche se più che altro erano quest’ultimi che avevano la peggio e non era raro vederne qualcuno spiccare il volo dopo essere stato colpito da qualche mossa troppo potente. I due però continuarono ad andare avanti cercando sempre qualche corridoio libero, o alla peggio cercavano di attraversare quelli meno affollati provando a non farsi colpire. Ad un tratto però, dopo aver attraversato l’ennesimo corridoio in subbuglio, si ritrovarono in una stanza rotonda grande abbastanza da contenere due Snorlax sdraiati, però non si vedeva nessuna uscita, a parte un  condotto d’aria situato a più o meno  tre metri di altezza.
< Dove andiamo? > chiese Jack guardandosi intorno spaesato, però la risposta che ottenne non gli piacque granché. < Devi entrare nel condotto d’aria e cercare di uscire, poi vai incontro agli agenti di polizia che dovrebbero quasi essere qui! > subito però il ragazzo ebbe da ridire, < Cosa? Non ti lascio qui da solo! > esclamò, ma subito venne zittito da Nermal che replicò: < Ti sembra che io ci passi? Poi io sono un agente dell’interpool, sono addestrato per questo genere di situazione, ora vieni che ti do una mano a salire > così a malincuore il ragazzo dovette obbedire e dopo aver rimosso la grata incominciò a strisciare nelle condutture cercando un uscita.
 
Alex stava cercando di contenere una mandria di Tauros impazziti insieme ad altri Rocket; da quando i pokémon erano riusciti a liberarsi non aveva fatto altro che incitare il suo Arcanine a combattere con tutti i pokémon che gli capitavano a tiro cercando di mandarli ko e riportarli poi nel deposito. Lui era tra i pochi ad avere con se un pokémon, quindi ogni volta che riusciva a contenere un gruppo di pokémon subito doveva precipitarsi in un’altra parte della base per dare manforte ai suoi compagni.
Ad un tratto però, mentre il suo Arcanine stava tenendo testa ad un Tauros piuttosto grande comparve alle sue spalle una delle reclute che correva a perdifiato verso di lui urlando parole incomprensibili: < Tenente…pokémon…Iper raggio… pericolo! > e appena fu a portata di parola Alex lo blocco e gli disse: < Calmati, respira…ecco così e ora cerca di spiegare con calma cosa è successo > poco dopo la recluta incominciò a parlare, stavolta con più controllo: < Tenente. ci sono un Nidoking e un Nidoqueen  impazziti che si aggirano per la base e attaccano tutti i Rocket che incontrano. >  allora Alex disse: < Ok, ci penso io, però tu devi andare a chiedere rinforzi, mi hai capito? >  la recluta allora fece cenno di si, però da come tremava si intuiva che non aveva affatto voglia di incontrare quei due colossi, però ugualmente si rimise a correre da dove era venuto;
< ”Tenente”, non mi ci abituerò mai… > disse fra se e se Alex guardando il suo sottoposto rimpicciolirsi man mano che si allontanava, infatti lui, Derrik e Bruce, dopo la cattura dell’agente dell’interpool avevano avuto una promozione al grado di Tenente.
Quando la recluta girò l’angolo e non fu più visibile Alex si decise a riportare l’attenzione sul suo pokémon che aveva messo al tappeto il suo avversario e che già stava puntando un altro bersaglio, però ad un tratto si avvertì un movimento del terreno che pian piano diventava sempre più intenso e già dopo mezzo minuto era diventato un vero e proprio piccolo terremoto che spaventò i Tauros tanto da farli fuggire. Alex allora incominciò a preoccuparsi, perché aveva capito che quel tremore era provocato da un pokémon, anzi forse più di uno ed infine capì che forse i rinforzi non avrebbero fatto in tempo ad arrivare per aiutarlo, infatti da dove era scomparsa la recluta comparvero due pokémon mastodontici, uno viola e l’altro verde acqua e non sembravano avere buone intenzioni.
< Arcanine, sei pronto? > esclamò allora il Rocket che già era pronto alla battaglia e il suo compagno subito si piazzò davanti a lui ringhiando contro i suoi mastodontici nemici; Alex decise di fare la prima mossa e ordinò al suo fido compagno un “Lanciafiamme” che venne subito eseguito al massimo della potenza, però i due pokémon avversari, malgrado la loro stazza, furono rapidi a rispondere con un attacco “Protezione” che gli impedì di subire danni e subito dopo già stavano preparando il loro attacco Iper raggio. < Ok, se volete la guerra, guerra avrete. Arcanine, Iper raggio! > e così il grande pokémon fuoco incominciò a caricare il suo colpo sperando di riuscire a tenere testa al colpo e quando fu pronto scagliò il suo raggio che luminoso come una stella si diresse verso i suoi avversari che appena lo videro fecero la stessa cosa così che i due colpi si scontrassero. Purtroppo il doppio colpo era talmente forte che riuscì quasi subito a spezzare l’altro e infine si scagliò contro il povero pokémon che fu inesorabilmente investito da una potenza inaudite riuscendo a stenderlo al suolo. < Arcanine, no! > urlò Alex mentre richiamava il suo pokémon e si preparava a scappare dalla furia dei suoi nemici.
 
Nermal correva per i corridoi senza mai fermarsi per impedire a qualche colpo vagante di colpirlo o per essere fermato da qualche Rocket, anche se non prestavano molta attenzione a quello che gli succedeva intorno. Ora i pokémon “fuggiaschi” avevano invaso almeno la metà della base e i poveri Rocket non riuscivano a fermarli a mani nude e i pochi che avevano con se un pokémon non potevano certo combattere all’infinito e già metà di loro non poteva più usarli in quanto tutti esausti; comunque questo faceva gioco all’agente dell’interpool che poteva muoversi abbastanza liberamente senza essere bloccato, però era anche vero che rischiava comunque di essere colpito da una delle mosse che lanciavano i pokémon per liberarsi dei loro aguzzini e questo lo costringeva a stare molto attento. Fu solo per caso che si imbatte in due Rocket che correvano dalla parte opposta a quella degli altri e pensando che forse si stessero dirigendo verso una qualunque uscita decise di seguirli di nascosto. E così fece, però dovette notare che i due spesso si fermavano per decidere dove andare come se non sapessero da quale parte dirigersi, così alla fine incominciò a credere che i due non si stessero dirigendo verso un uscita e allora, visto che in giro c’erano solo loro due, decise di provare a colpirli per poi costringerli a farsi dire dove fosse l’uscita.
Aspettò che i due si fermassero di nuovo e poi corse verso di loro e si lanciò sul primo che preso alla sprovvista cadde al suolo, il secondo invece cercò di salvare il suo compagno provando a sferrargli un calcio, però l’agente dell’interpool intercettò il colpo e tirandolo un po’ verso di se lo fece cadere a terra, però quando riuscì a vedere il suo volto rimase impietrito e così non ci mise un po’ ad accorgersi  che il primo già si stava alzando.
 
< Sei impazzito? Mi hai quasi spezzato la schiena! > si lamentò Norris guardando il suo interlocutore con uno sguardo di fuoco.
< Scusa, vi ho scambiato per due di loro, in effetti siete vestiti come loro > provò a scusarsi Nermal, mentre stava aiutando Jessica a rialzarsi da terra per poi continuare: < Comunque scusatemi… >,
< Scuse accettate > rispose allora Jessica che era ancora malferma sulle gambe; poi prese la parola Norris che domandò: < Comunque che ci fai qui? E Jack? > e allora Nermal raccontò la sua avventura per filo e per segno e quando finì Jessica gli chiese: < Quanto pensi che ci metteranno a venire quelli della polizia? >; purtroppo a questa domanda non ci fu risposta e allora i tre decisero di continuare a cercare. Ad un tratto si imbatterono in una porta più grande delle altre dove l’uscio era aperto e così decisero di dare una sbirciatina, all’interno c’erano montagne di oggetti di tutti i tipi: dalle pozioni alle pokéball e ai cibi, però tra tutto Norris scorse qualcosa che lo interessava, così entrò e si diresse verso un punto della stanza e quando fu tornato aveva in mano il suo zaino e in mano aveva anche un piccolo oggetto dalla forma allungata e fu su quest’ultima cosa che Jessica gli chiese cosa fosse e lui spiegò: < E’ una chitarra elettrica, visto che la mia è andata in frantumi l’ho presa... > comunque la ragazza fece un'altra domanda: < Ma non è un po’ piccola? >, ma naturalmente il ragazzo aveva già la risposta pronta: < Beh, è un modello appena uscito , anche se solo a Kanto, che ha lo stesso sistema di rimpicciolimento delle pokéball. > e la ragazza sembrò accettare la risposta e così continuarono a marciare fino a che non incominciarono a sentire un rumore sospetto sopra le loro teste. < Cosa sarà? > chiese allora Norris e subito il suo dubbio fu cancellato quando uno dei condotti di aereazione si piegò fino a spezzarsi e dal suo interno fuoriuscirono due figure, una grande e una piccola. La prima crollò addosso a Norris che si trovò di nuovo per terra, l’altra fu presa al volo dalla prima che esclamò: < Per fortuna un atterraggio morbido! > però poi si accorse su cosa era caduto e subito si era rialzato dicendo: < Scusa Norris, non lo fatto apposta! >, < Jack, sei sempre il solito! > rispose allora il ragazzo che pian piano si stava rialzando e subito dopo Nermal chiese: < Ma non dovevi uscire di qui? > e così Jack incominciò a raccontare: < Infatti sono uscito e appena fuori ho incontrato la polizia e gli ho raccontato tutto e loro si sono subito messi in cerca dell’entrata mentre io sono rientrato nei condotti per cercarvi e portarvi all’uscita. E’ stato lì che ho incontrato il mio adorato pokémon che in qualche modo era riuscito ad entrare nei condotti. > concluse mostrando Caterpie agli altri.
 
Qualche minuto dopo il gruppo di amici si aggirava furtivamente per i corridoi della base stranamente vuota, < Chissà perché non c’è nessuno… > domandò Jack ad alta voce parlando a se stesso, comunque però Nermal gli rispose: < Sicuramente staranno cercando di trattenere i pokémon dall’altra parte della base. Comunque invece di farti queste domande dicci da che parte dobbiamo andare adesso! > Si trovavano davanti un bivio in cui le uniche due vie percorribili andavano da parti opposte, comunque Jack ne prese una senza esitazione seguito a ruota dal suo Caterpie e dal resto del gruppo. Passarono nei corridoi quasi un ora, anche se per loro sembrava passato molto di più, però alla fine riuscirono comunque ad arrivare ad una porta mastodontica e blindata che sembrava chiusa ermeticamente. Subito i ragazzi si misero al lavoro per cercare di aprirla, però non sembrava esserci ne una serratura ne un pulsante che potesse smuoverla; ad un tratto però un rumore di passi attirò l’attenzione di tutti e quando si girarono videro un uomo enorme con i vestiti laceri che li guardava in cagnesco: < E voi che ci fate qui? > disse con voce maligna prima di fare qualche passo in avanti, Jack però gli si parò davanti dicendo: < A te ci penso io, Caterpie! Azione > e così l’ordine fu eseguito dal pokémon che piegandosi un tantino prese lo slancio per attaccare l’avversario e quando fu pronto spiccò un salto verso l’energumeno e avrebbe colpito il bersaglio se non fosse accaduto qualcosa che nessuno di loro avrebbe potuto immaginare. A pochi centimetri dall’uomo il piccolo pokémon ha incominciato a brillare e poco dopo fu avvolto dalla luce e di lui solo la sagoma fu riconoscibile, ben presto però anche la sagoma incominciò a cambiare prendendo una forma diversa: allungata e spigolosa e quando la sagoma finì di mutare la luce sparì mostrando un bozzolo smeraldino con due grandi occhi semi chiusi. Caterpie si era evoluto. Purtroppo però durante l’evoluzione la forza del colpo diminuì fino a scomparire e allora il nuovo pokémon cadde al suolo. < Non ci voleva, perché proprio ora? > si lamentò Jack correndo a riprendere il proprio pokémon, però l’energumeno lo respinse con facilità esclamando: < Che sfortuna vero? Il tuo pokémon si è evoluto in uno che non si può nemmeno muovere > segui poi una risata che si trasformò in un grido quando una potente ondata gli colpì la schiena e lo scaraventò lontano, al suo posto un pokémon enorme fece la sua comparsa. < Feraligator! > esclamò gioioso Nermal andando ad abbracciare il suo pokémon per poi farlo ritornare nella sua sfera che fortunatamente il pokémon portava con se. In quello stesso istante dalla porta però dei grossi colpi ne fecero riportare l’attenzione del gruppo e poco dopo un’esplosione molto violenta la fece cedere, in quel momento decine di poliziotti irruppero all’interno della base fiondandosi nei corridoi. Un paio rimasero per arrestare il Rocket steso a terra e avrebbero arrestato anche Norris e Jessica se Nermal non avesse garantito la loro innocenza.
 
Al tramonto Jessica, Jack e Nermal si trovavano davanti all’entrata della base dei Rocket mentre osservavano la polizia che portava via ogni criminale li presente e i pokémon che felici uscivano all’aria aperta dopo chissà quanto tempo. Jack però sembrava pensieroso e quando Norris se ne accorse e ne chiese il perché lui rispose: < Il mio Caterpie si è evoluto, ne sono felice, però ora è alquanto “rigido” e sembra incapacitato a muoversi. Per te è normale? > e allora Norris prese il suo pokédex e lo puntò sul pokémon; una voce metallica disse:
Metapod, pokémon bozzolo.
Forma evoluta di Caterpie. Il suo corpo è circondato da una corazza molto dura che lo protegge durante tutta la fase della crescita alla fine della quale il guscio si apre per liberare la sua forma evoluta. Durante questa fase non può muoversi.
< Ecco svelato l’arcano > sentenziò alla fine il ragazzo prima di chiudere il marchingegno e metterselo in tasca. < Ora sono sollevato > rispose allora l’altro prima di girarsi ad osservare il sole: < Sta per farsi sera, forse è meglio tornare in città.> disse prima di avvicinarsi a Nermal :< Scusa se te lo chiedo, potresti dirci dov’è Violapoli? > e allora l’agente dell’interpool disse: < Farò di più! Vi accompagneremo noi! > allora i due ragazzi accettarono l’offerta, invece Jessica annunciò che sarebbe tornata da sola e così si separarono con sommo dispiacere di Jack. Comunque poco dopo i due amici già erano in viaggio verso la città dove Norris aveva deciso di sfidare il suo primo capo palestra.
 
SPAZIO DELL’ AUTORE
Un altro capitolo è finito e spero che vi piaccia, mi scuso per non aver inviato prima, però ero andato in vacanza :)
 
P.S
Rileggendo le recensioni degl’altri capitoli ho notato che molti hanno interpretato la scena del bacio tra Norris e Jessica come una spassionata dichiarazione d’amore e io ci tenevo a precisare che NON è così! Era solo un diversivo ideato da Jessica per confondere lei e Norris tra la folla.
  
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