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Autore: GrumpyTrolla    24/07/2011    2 recensioni
In questa storia mi sono sforzata, toccando solo i momenti più salienti, di raccontare il punto di vista di Lucius sul suo rapporto con Severus. Più che altro, si tratta di un percorso fatto di momenti abbastanza separati l'uno dall'altro, saranno pressappoco dieci capitoli.
Spero sarà di vostro gradimento!
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Lucius Malfoy, Severus Piton | Coppie: Lucius/Severus
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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HIGHER:


I held my hand over your mouth as you screamed at me to feel,
You felt my scars with understanding, but I can’t promise anything.


Capitolo 2: Feel.

Siamo in Luglio e fa caldo.
Sorseggiando da un calice, osservo gli ospiti che riempiono il salone e quasi per caso, con la coda dell’occhio scorgo una figura che, in tutta fretta, attraversa la stanza fino ad una porta dalla quale esce senza mai guardarsi indietro.
Sollevo un sopracciglio e poggio la bevanda su un vassoio vagante, al disotto del quale un elfo domestico cerca di sollevarsi più che può sulla punta dei piedi per risparmiarmi la fatica di piegare il busto.
Dondolando il bastone da passeggio tra le mani seguo la scia immaginaria di quell’ombra appena intravista fino ad un corridoio. Apro la prima porta che trovo sul mio cammino, senza bussare, poi mi appoggio contro di essa, incrocio le braccia e sorrido.
“Ti diverti, signor Malfoy?”
La risata con cui rispondo è breve, di circostanza ed evidentemente fasulla.
“Beh. A quanto pare il terribile Piton non regge il confronto col mondo dei grandi.”
Dico, e lo sguardo che lui mi lancia è minaccioso ma non in senso buono: mi accorgo di aver detto qualcosa di sbagliato. Abbandono la cornice della porta per andare a sedermi al suo fianco sul piccolo divano.
“Sai.” Dice, poi ci ripensa, si blocca e scuote la testa. Poi cambia ancora idea e riprende a parlare. “Checché tu possa pensare, sappi che non basta un vestito costoso ed una nuova pettinatura.”
“Strano!” Esclamo, voltandomi a metà per guardarlo in faccia. “Di solito bastano sempre, ma per cosa in particolare?”
Lo vedo perdere tutta la verve della rabbia ed il suo corpo si scioglie leggermente mentre allontana lo sguardo da me e si abbandona contro lo schienale.
“Non mi avevi detto che sarebbe venuto pure Black.”
“Black come Sirius Black?”
“Già.”
“Credevo avrebbe preferito morire, che partecipare alla mia festa.” Dico, sincero e sinceramente stupito. “Qual è il problema?”
“Lascia stare.”
Sospirando profondamente col naso, incrocio le mani, i gomiti poggiati sulle ginocchia e aspetto, in silenzio, che dica qualcos’altro; gli lancio un’occhiata e lui si rifiuta perfino di guardarmi. Sospiro di nuovo, raddrizzandomi a sedere dritto e mi schiarisco la voce con un colpo di tosse.
Lui non si volta.
“Sei carino.” Dico, ed è come se mi stessero cavando un dente. “Checché ne dica Black, anche se solo per stasera.” L’ho appena detto e già me ne sono pentito.
Lo vedo voltarsi verso di me, il suo sguardo è strano.
“Lucius Malfoy, tu sì che sei il re dei complimenti.” Dice, sarcastico, ma lentamente inizia a sorridere. “Mi hai guardato a lungo come si saggia un bimbo con lo sguardo. Mi hai detto poi, con gentilezza: ti voglio bene, perché sei tanto triste.
Non rispondo nulla, lui ora mi sta fissando negli occhi ma il mio sguardo resta incollato più in basso, all’altezza degli zigomi, perché so che non reggerei nessun tipo di confronto con lui in questo momento.
Volto la testa tornando a guardare in avanti, mi appoggio contro lo schienale e lui fa lo stesso, senza smettere di sorridere.


- Le frasi all’inizio del testo sono tratte dalla canzone “Bleed like me” dei Trapt.
- La sua traduzione è: “Ti ho tappato la bocca mentre mi gridavi chiedendomi di sentire. Hai tastato le mie cicatrici con comprensione, ma non posso prometterti nulla.”
- La citazione in corsivo pronunciata da Severus è tratta dalla poesia “Io ti chiesi”, di Herman Hesse.

  
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