Anime & Manga > Card Captor Sakura
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Autore: micia95    25/07/2011    2 recensioni
Sono passati quattro anni e mezzo e Sakura e Shaoran non si sono né visti né sentiti né per telefono né per iscritto e ora lui è tornato. Come la prenderà Sakura? Come si chiariranno? E come la prenderanno i loro amici e Toyua?
Questa fanfiction parla del loro incontro e della loro nuova vita insieme, di tutte quelle piccole cose che fanno parte della vita di tutti i giorni.
Spero piaccia a tutti. ;)
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Card Captor Sakura, la storia non è finita'
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Dal giorno seguente le giornate si susseguirono uguali, ma non per questo monotone.

La mattina: scuola. Sakura si alzava alle sette meno un quarto e si dirigeva a scuola con i suoi amici. Tornava a casa alle due, pranzava con Kero-chan e subito si metteva a fare i compiti perché aveva i secondi contati. Il pomeriggio: allenamento di ginnastica artistica a scuola. Gli esercizi all’inizio erano abbastanza semplici, poi si dividevano in gruppi per abilità e iniziavano ad eseguire esercizi più complicati. Ogni giorno, quando finivano gli allenamenti si trascinava a casa sfinita e distrutta, dove poi (finalmente) faceva un bagno rilassante. La sera: cena con la famiglia, finire i compiti e poi subito a letto. A volte era talmente stanca che si addormentava mentre mangiava.

Le sue amiche cercavano di aiutarla come potevano, perché sapevano che Sakura teneva sia alla scuola che alla ginnastica artistica.

La scuola poi era impegnativa, specie il programma di matematica: la povera Sakura non ci capiva proprio niente. La ragazza però, doveva ammettere che in tutto questo c’era un lato positivo, molto positivo. Siccome, appunto, non capiva un’acca di matematica, prima si faceva aiutare da Tomoyo, ora si incontrava tutti i giorni con Shaoran. Questo era il lato positivo ed il motivo che la spingeva a studiare la matematica. Spesso passava buona parte del pomeriggio con il ragazzo, che cercava di spiegarle cosa fossero i sistemi di equazioni e come si risolvessero e a volte senza grandi risultati; non perché Sakura non si impegnasse, tutt’altro, solo che a volte si distraeva e cominciava a fissarlo mentre lui svolgeva gli esercizi pensando chissà che cosa. Lui quando se ne accorgeva, alzava un sopracciglio che significava “Che stai facendo al posto di studiare?”, lei subito abbassava la testa per guardare il foglio e la sua espressione da sognante si trasformava in terrorizzata. Shaoran, che continuava a fissarla fino a che non si metteva a studiare, sospirava e le si avvicinava spiegandole per la cento-millesima volta cosa doveva fare.

Quando Sakura non era troppo stanca lo trascinava in qualche posto bizzarro della città il sabato sera, ma puntualmente si addormentava, e Shaoran puntualmente la  portava a casa propria dove la stendeva sul divano aspettando che si svegliasse. La cosa non gli dispiaceva neanche un po’: gli piaceva vedere Sakura dormire, gli dava una sensazione di pace e gli permetteva di pensare a loro due. Sakura invece, appena si svegliava, cominciava a scusarsi e lo faceva finché Shaoran non la zittiva con un bacio. Sakura si sorprendeva ogni volta che il ragazzo lo faceva perché, da quando lo conosceva, sapeva che era un ragazzo timido e non pensava avesse il coraggio di fare una cosa simile. La prima volta che era successo era rimasta a bocca aperta per un bel pezzo senza riuscire a dire una parola. Durante quel lasso di tempo, Shaoran non aveva smesso di sorriderle con il viso un po’ arrossato dall’imbarazzo, poi lei, chiudendo la bocca, gli aveva sorriso e si erano abbracciati stretti. Da quella volta Shaoran aveva scoperto che baciarla era l’unico modo per farla stare zitta quando si scusava e per farla sentire meno in colpa, non che baciarla gli dispiacesse o gli desse fastidio. Sakura, dal canto suo, rimaneva sempre spiazzata e non riusciva mai ad abituarsi. A parte questi momenti in cui erano da soli, il massimo di dimostrazioni di affetto in pubblico era tenersi per mano e Sakura di tanto in tanto baciava Shaoran sulla guancia: entrambi erano molti riservati riguardo alla loro storia e troppo imbarazzati per baciarsi davanti a tutti, senza contare che Shaoran era timidissimo, nonostante quanto raccontato prima.

Oltre a passare del tempo con il proprio ragazzo, Sakura trovava il tempo di fare una delle cose che amava di più: stare on le amiche. Lei, Tomoyo, Mei-Ling, Chiaru, Naoko e Rika, la domenica passavano la giornata tra sole ragazze. Erano giornate fantastiche quelle che passava con le amiche: si divertivano insieme senza che ci fosse qualche ragazzo a lamentarsi che facevano cose solo per ragazze e si raccontavano segreti. Puntualmente c’era la solita domanda imbarazzante per Sakura “Come vanno le cose tra te Shaoran?” oppure “Cosa fate di bello quando siete assieme?” o “Dai Sakura! Raccontaci qualcosa!” chiedevano curiosissime. Una volta, Sakura, aveva ceduto e aveva risposto alla prima domanda con un “Non so ragazze…a me sembra maluccio…” tutti d’improvviso si erano fatte più attente: Chiaru, Nanoko e Rika  perché erano preoccupate per l’amica, Tomoyo perché non credeva possibile una cosa del genere, e Mei-Ling perché stava già pensando un modo per farla pagare al cugino e ovviamente perché anche lei non lo credeva affatto possibile: quel ragazzo aveva pensato a Sakura ogni singolo giorno, minuto, istante della sua vita, non poteva andare male tra loro due proprio ora che si erano ritrovati! “Sakura, puoi spiegarti meglio?” chiese infatti. Adesso le erano tutte più vicine e più curiose che mai.

“Beh, sapete… è successo un’altra volta!” esclamò sconsolata “Abbiamo pochissimo tempo da passare insieme, ieri siamo andati alle colline e quando siamo tornati mi sono addormentata! Mi ha dovuto portare a casa in braccio e ha aspettato che mi svegliassi, in più non ha nemmeno voluto ascoltare le mie scuse!”

“E perché non ha voluto ascoltare le tue scuse? Mi chiedo come abbai fatto a zittirti: è quasi impossibile Sakura!” le disse gentilmente Rika.

“Ah…per quello…no, mi correggo, le cose non vanno male…” disse Sakura imbarazzatissima. Le altre si guardarono con una faccia che voleva dire “Ma che sta dicendo questa? E’ impazzita?!” tutte tranne Tomoyo e Mei-Ling che ridacchiarono maliziose (sapevano come Shaoran l’aveva zittita!) il che fece arrossire di più Sakura. E questo fu tutto quello che gli altri seppero di ciò che succedeva nei loro appuntamenti (quando dico “tutti” escludo Tomoyo e Mei-Ling, loro, per qualche strano motivo, sanno sempre tutto! Nda)

A volte però, la domenica non era una giornata per sole ragazze, quando si sentivano “buone” e volevano fare qualcosa di diverso e divertente invitavano Shaoran e Takashi, il ragazzo di Chiaru.

E tutti i giorni furono “conditi” con la ginnastica artistica. Chidori, l’insegnante di Sakura, voleva farla partecipare alla gara tra le scuole e alla gara del Giappone del sud di ginnastica artistica. Gli allenamenti a cui la sottoponeva erano piuttosto duri, ma in fondo era anche giusto, se voleva ottenere buoni risultati doveva impegnarsi a fondo. Non era concesso a nessuno guardare gli allenamenti divisi per abilità, tutti tranne a Tomoyo e Mei-Ling, le quali avevano ricevuto un permesso speciale dalla stessa signorina Hikari. Le due però non assistevano solamente all’allenamento, ma vi “partecipavano”: Tomoyo filmava Sakura con la sua telecamera mentre eseguiva gli esercizi e poi la registrazione, con l’aiuto di Mei-Ling che era un’esperta, veniva messa su computer. Qui veniva analizzata al rallentatore nei più piccoli dettagli per vedere gli errori commessi nell’esercizio da Sakura e per perfezionarne l’esecuzione. In più Tomoyo aveva avuto l’autorizzazione di poter cucire due body speciali per Sakura, Mei-Ling invece pensava alla musica di sottofondo per l’esercizio a corpo libero. Infatti le gare di Sakura sarebbero state due: una a corpo libero per la competizione tra scuole del distretto di Tokyo, la seconda era una gara su trave.

Nonostante tutti questi impegni e responsabilità, Sakura non si lamentava perché era felice: aveva una famiglia che le voleva bene; aveva amiche preziose che l’aiutavano; praticava uno sport che le piaceva e poteva partecipare a gare e, la cosa più bella, Shaoran Li, l’amore di tutta la sua vita, era tornato dalla Cina per rimanere al suo fianco. Però in tutto questo c’erano due piccole note negative: Toyua era geloso di Shaoran e quindi intrattabile, fortuna però che c’era Yukito che cercava di convincerlo a non essere geloso; e il ritorno di Shaoran. Sembrerebbe un controsenso, ma Sakura era preoccupata a causa del ritorno del ragazzo: aveva paura che sarebbe partito appena finito l’anno scolastico per lasciarla di nuovo sola, e lei un’altra volta non avrebbe potuto sopportarlo. Quando si trovava a pensare a questa eventualità, si sentiva soffocare e si sentiva lo stomaco chiuso; subito dopo cercava di scacciare quel pensiero dalla propria mente e il più delle volte ci riusciva pensando che era ancora presto per preoccuparsi e che se fosse stato vero avrebbe trovato una soluzione.

Ma Sakura ancora non sapeva che  tutto sarebbe cambiato di lì a poco e che Shaoran non sarebbe partito tanto presto.

Così, tra impegni e svaghi con gli amici, passarono i giorni e i mesi, fino a un pomeriggio ventoso di fine ottobre…

 

Come già detto è stato un capitolo discorsivo…spero però che vi sia piaciuto ugualmente e spero di avervi lasciato con la curiosità di leggere il prossimo capitolo ;)

Ringrazio di cuore tutti perchè commentano e mi incoraggiano a scrivere o leggono soltanto la storia ma (spero) ne sono soddisfatti.

Un saluto e un ringraziamento particolare va a 

noisemaker89,
rafxsulfusxsempre,
ChibiRoby,
ScheggiaRossa,
hunterHouse,
CaMiTheRipperRocker,
GiulyIchigo,

fede97

celiane4ever

serena4

BelieveinMe_

PichuS

shairah

  
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