Lo sposo cadavere
Nuovi arrivi!
Remus Lupin aprì gli occhi lentamente e se li stropicciò, come per tentare di cancellare quelle immagini che ancora gli danzavano davanti alle pupille. Non appena ebbe abbassato le mani, un giovane sui vent’anni dai capelli corvini alquanto disordinati e profondi occhi nocciola gli si parò davanti.
«E tu che ci fai qui?» gli chiese.
«N-non lo so neanch’io» rispose Remus passandosi una mano sulla faccia.
James Potter gli tastò un braccio con aria sospettosa, poi lanciò un urlo.
«Ma- ma- tu sei vivo!» esclamò nascondendosi dietro Ardesia Lovegood, defunta moglie del più famoso Xenophilius, la quale lo scacciò malamente.
«Certo che sono vivo! Che pensavi, scusa?» ribatté l’uomo un po’ stizzito.
«Sai com’è, non si vedono spesso tipi come te dalle nostre parti» replicò James. Gli si avvicinò con circospezione e gli tastò nuovamente il braccio.
«Hai finito?» chiese Remus con aria scocciata.
James gli pizzicò una guancia e si allontanò per scrutarlo con interesse. «Davvero bizzarro» osservò.
«Senti, non è colpa mia se mi trovo qui» ribatté l’uomo andandosi a sedere sulla bara lì accanto.
Ardesia gli si avvicinò e gli posò una mano sulla spalla con fare materno. «E di chi sarebbe allora la colpa, caro?»
«Non dirmi che non ci sei ancora arrivata!» esclamò James strabuzzando gli occhi.
Lei lo fissò con sguardo vacuo. «No» ammise con semplicità.
«Avanti! Non può essere che colpa sua!»
«Di chi? Chi può essere stato così malvagio da allontanare questo giovane dai suoi cari?»
James gli indicò con fare melodrammatico qualcuno alle sue spalle.
Ardesia si voltò lentamente e aprì la bocca dallo stupore nel trovarsi davanti nientemeno che…
«Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah!» urlò Remus alzandosi in piedi e coprendosi gli occhi con le mani.
Lo sposo cadavere si avvicinò al terzetto con fare dignitoso sbottando in una sonora risata simile a un latrato.
Remus aprì uno spiraglio tra le dita delle mani e, vedendo che il cadavere gli si era avvicinato con le labbra protese in attesa di un suo bacio, emise un urlo ancora più forte e cercò rifugio dietro la bara.
«Amorino!» lo chiamò lui con voce leziosa. «Vieni dal tuo maritino Sirius!»
Al suono della sua voce, Remus scappò via dalla stanza.
Sirius Black si sedette con grazia sulla bara e si nascose il viso tra le mani. Ardesia dette una gomitata a James intimandogli di smetterla di sghignazzare, ma il gesto ebbe l’effetto contrario, tanto che il ragazzo iniziò a ridere con ancor più forza rispetto a prima.
Tentando di darsi un contegno, si trasformò nello scheletro di un cervo e corse dietro a Remus, mentre Ardesia riprendeva la sua usuale sembianza da vermicello per andare ad infilarsi nell’orecchio di Sirius.
Angolo Autrice
Come ho già detto a Medusa prima di inviare la storia, non ho mai amato la “Sposa Cadavere”, ma mi sono divertita un sacco a scrivere su di essa (con i personaggi che mi erano stati assegnati, poi!).
Allegherò il giudizio alla fine dell'ultimo capitolo (quando mi arriverà XD) e conto di aggiornare abbastanza regolarmente.
Al prossimo capitolo!